Cwtch
Corre,
Shiho, corre.
Corre
lontana dai fischi
delle pallottole alle sue spalle, corre lontana dai suoi incubi.
Ancora
una volta, corre
per sfuggire a Gin.
Il
cuore batte a mille,
ma non ha paura. Stavolta no, perché lo
sa: sta per finire tutto. In
un modo o nell’altro, ma non dovrà
più scappare, non più vivrà una vita
rubata.
Pensa
a sua sorella,
mentre scorge Dai Moroboshi correre nella
direzione opposta alla sua.
Poco
dietro a lui, c’è
Shinichi. Corre anche lui, corre incontro a lei, corre come
fa sempre quando
ha un caso, un colpevole da incastrare…
Solo
che stavolta
Shinichi si ferma, anche. Di fronte a lei, la studia con preoccupazione
evidente – la stringe a sé.
Tutto si ferma, per Shiho; i pensieri, che durante la fuga si erano succeduti disordinati e incoerenti, spariscono. Il mondo si fa immobile, lei non vede più agenti correre né sente le urla, gli spari. Tra le braccia del ragazzo, si sente sicura come mai prima. Tutto sparisce; nel bianco totale di quello spazio che è solo loro, persino le lacrime che si è imposta di non versare ritrovano la strada.
~
È
l’agente Furuya a
scortarla fuori dal quartier generale, alla fine di tutto.
Sono
stati giorni
frenetici, in cui ha dovuto identificare volti, rispondere a domande infinite,
confermare accuse. Giornate piene di persone e fatti che
vuole solo
dimenticare, e tuttavia riconosce loro un merito: l’hanno
tenuta occupata.
È
ormai quasi una
settimana che Ai Haibara è sparita, cedendo il posto a Shiho
Miyano; una
settimana che evita di porsi la domanda che vede aleggiare sulla bocca
di
tutti, ma che nessuno ha osato pronunciare. Una domanda che ormai la incalza da vicino.
Furuya
le sorride – si
chiede se sarà lui, a presentargliela. Rafforza la presa
intorno alla tracolla
della sua borsa, urlando mentalmente – a sé e a
lui – di non avere risposta.
«Buona
fortuna, Shiho» –
l’agente non aggiunge nient’altro; accenna un
saluto e le dà le spalle,
lasciandola alla sua nuova, riconquistata, vita.
Già,
ma… quale?
Lascia
vagare lo sguardo
sul cortile assolato, smarrita – una sensazione che negli
ultimi giorni era
riuscita a reprimere. C’è stato così tanto a
tenerla impegnata.
Lentamente,
muove i primi
passi verso l’uscita, poi lo vede.
Shinichi
è al cancello,
lo sguardo puntato su di lei. Un sorriso accogliente sul volto.
E
allora Shiho corre
ancora, corre mentre nuove lacrime le scorrono lungo le guance
– stavolta lacrime di gioia, e nient’altro.
Senza
una parola, lo
stringe a sé, affidando a quel semplice gesto il
comunicargli tutta la
gratitudine, il sollievo, l’affetto che prova in quel
momento; così
giustificherà tra sé, più tardi, quella reazione istintiva.
Shinichi
ricambia, con
affetto identico. E solo allora Shiho comprende davvero che non
è solo tutto
finito: qualcosa di nuovo e bellissimo è iniziato da tempo.
Perché
tra le sue
braccia, Shiho sperimenta una sensazione a lungo dimenticata, un calore
che sa
di Akemi. E anche a lei pensa, gustando ogni istante di
quell’abbraccio che sa di
casa.