Le ragazze
Tsunade si
dirige in Giappone per andare a prendere Tenten Meiji, usando l’aereo e facendo
scalo in diverse città.
Dopo alcuni
giorni di viaggio, arriva in un piccolo paese che si trova tra le montagne che si
innalzano imponenti sulle valli verdi e c’è un clima fresco, con l’aria pulita
e non inquinata dallo smog e i gas della città: un vero paradiso. Il paese è
molto tranquillo e le case sono fatte in legno con i tetti spioventi per le
stagioni invernali e autunnali in cui può nevicare e fa in modo che non si
accumuli il ghiaccio. Tsunade ha con se soltanto una valigia con dei cambi di
vestiti e ora indossa una maglietta a maniche lunghe, verde smeraldo con una
scollatura a V, un paio di jeans blu e un paio di scarpe adatte alla montagna.
La donna cammina per le vie del paese montano, ma non incontra nessuno a cui
può chiedere indicazioni per trovare l’abitazione della sua futura allieva e
inoltre è stanca per la camminata che ha dovuto fare per raggiungere quel
luogo. Quando sta per perdere le speranze, davanti a lei passa una donna
anziana con i capelli bianchi, raccolti in due codini, con gli occhi castani,
magra e bassa che indossa un chimono blu con i bordi rossi e sembra affaticata
perché tiene una busta della spesa, pesante per mano. La bionda la vede in
difficoltà, così le si avvicina e le offre di aiutarla:
«Salve!
Posso aiutarla a portare quelle buste? Sembrano pesanti e non dovrebbe
affaticarsi così tanto alla sua età» le dice preoccupata.
La donna la
osserva e riflette se accettare o meno l’aiuto di una sconosciuta.
«Grazie
cara, mi daresti un grande aiuto» le risponde sorridendole grata.
Tsunade
prende la busta che le sembra più pesante e accompagna la signora.
«Sei qui in
vacanza?».
«Più o meno
si» risponde la bionda.
«Di cosa ti
occupi?».
«Faccio
parte del gruppo di spionaggio e protezione del Regno Unito e devo trovare una
ragazza che mi aiuti in questo compito» le spiega.
«Davvero?
Lei fa un lavoro molto importante per il buon andamento e la crescita di quel
Paese! Chi è la ragazza che sta cercando?».
«Si chiama
Tenten Meiji. La conosce?».
«Certo cara!
È mia nipote» risponde sorridendo.
«Mi può
portare da lei?».
«Certo!».
«La
ringrazio signora. Comunque mi scusi, non mi sono ancora presentata, io sono
Tsunade».
«Io sono Megumi. Siamo arrivate a casa Meiji» dice sorridendole.
Tsunade non
si era accorta di essere davanti ad un’abitazione, fino a quando la donna non
gliel’ha detto, probabilmente perché stavano chiacchierando e non aveva
controllato la strada. La bionda è davanti ad una casa uguale a tutte quelle
che ha già visto in quel paese, solo che è più distante dalle altre ed è
circondata da prati verdi e il limite della sua proprietà è segnato da un
recinto in legno. L’anziana prende la busta che ha portato la bionda e si
dirige verso l’abitazione, ma prima parla a Tsunade:
«La
ringrazio per l’aiuto. Tenten è sicuramente sul retro che si allena, la
raggiunga pure».
«Va bene e
grazie per avermi portata da lei».
Megumi le sorride ed
entra in casa mentre la bionda cammina e si dirige sul retro dell’edificio.
Tsunade vede una ragazza che sembra la fotocopia della nonna, versione giovane
e rimane meravigliata da questa grande somiglianza. Tenten ha i capelli castani
scuri, raccolti in due codini, gli occhi marroni, magra e indossa un chimono
rosso con i bordi del colletto e delle maniche lunghe, blu scuri. La giovane ha
messo delle lattine in fila su un pezzo di legno e con degli shuriken cerca di colpirli; lei è talmente concentrata che
non si è accorta della bionda e quando lancia le armi, centra tutti i bersagli.
Tenten sorride e Tsunade le si avvicina.
«Ciao! Io
sono Tsunade, tu sei Tenten, giusto?»
«Sì… Ma come
fa a sapere il mio nome?» chiede incuriosita e allo stesso tempo, un po’
impaurita.
«Tranquilla,
ti spiegherò i dettagli più tardi. Sono qui perché ho bisogno del tuo aiuto per
contrastare un uomo malvagio e i suoi alleati a Londra».
«Con il mio
aiuto? Ma da sola non ce la farò mai!».
«Non sarai sola,
avrai altre due compagne con delle abilità speciali come le tue».
Tenten è un
po’ indecisa, ma dopo qualche minuto di silenzio per pensare, risponde:
«Prima
vorrei parlarne con i miei nonni».
«Dove sono i
tuoi genitori?».
«Sono morti
in un incidente d’auto durante un viaggio di lavoro».
«Mi dispiace
molto».
In quel
momento escono dall’abitazione e le raggiungono, Megumi
e il marito che ha i capelli bianchi, lisci e corti, gli occhi verdi ed è alto,
con una corporatura media.
«Megumi mi ha detto il motivo del suo viaggio in Giappone.
Tenten cosa vuoi fare?» chiede lui, serio.
«Io vorrei
andare, questa sarebbe un’occasione per viaggiare e diventare più forte nel
combattimento».
«Megumi?».
«Lasciala
andare caro. Anche per me è difficile ma così potrà vedere il mondo e se non
accettasse se ne pentirebbe».
«Hai ragione
tesoro. Tenten puoi andare».
«Grazie
nonno! So già che mi mancherete tantissimo però» dice abbracciandoli.
«Quando
tornerai, dovrai raccontarci tutto» le dice sorridendo la nonna.
«Certo! Ora
vado a fare le valige».
Tenten corre
dentro casa e comincia a prepararsi per partire.
«A che ora
dovete decollare?» chiede il nonno.
«Allora…
Adesso sono le dieci di mattina… All’una dobbiamo essere all’aeroporto».
«Si prenda
cura della nostra nipotina» le dice la donna.
«Non si
preoccupi, lo farò».
Dopo una
mezz’ora Tenten esce di casa con due valige in mano e saluta i suoi nonni con
un abbraccio e un bacio sulla guancia.
«Ciao!» gli
dice.
«Ora
dobbiamo andare in Italia a prendere Sakura Haruno e in Francia per Hinata
Hyuga».
Le due donne
prendono l’aereo e dopo pochi giorni sono in Italia, a Torino. Questa volta la
bionda aveva l’indirizzo della sua allieva, altrimenti sarebbe stato molto
difficile trovarla in una città così grande, ma dovettero camminare comunque
parecchio e le strade erano molto affollate. Tenten rimase meravigliata dalla
bellezza dei monumenti ed era felice di aver avuto la fortuna di viaggiare fino
in questi posti. Dopo un’ora di ricerche riescono a trovare l’abitazione della
famiglia Haruno, dipinta con un rosa pastello e costruita su due piani. Si
avvicinano alla porta e suonano il campanello che è sotto una targhetta dorata
con inciso sopra, il nome della famiglia. Va ad aprirle una ragazza con degli
insoliti capelli rosa, lunghi, la pelle chiara e gli occhi verdi smeraldo che
indossa un paio di jeans e una maglietta a maniche corte, gialla pastello.
«Salve! Chi
siete?».
«Ciao! Io
sono Tsunade e lei è Tenten Meiji. Vorremmo parlare con te» risponde la donna.
«Entrate
pure».
Le due
ragazze entrano nella casa e si ritrovano in una sala di media grandezza, con
molti quadri e tappeti; la rosa le fa accomodare sul divano color crema situato
davanti ad un caminetto spento e la bionda, ricomincia a parlare:
«Sakura
vorrei farti una proposta».
«Di cosa si
tratta?» chiede curiosissima.
«Vorrei che
tu facessi parte del mio trio per contrastare un uomo malvagio e i suoi alleati
a Londra. So che hai delle abilità che probabilmente non hai mai rivelato a
nessuno e questa è l’occasione per sfruttarle per una buona causa. Vuoi venire
con me?».
Sakura
rimane più che stupita a quelle parole, ma soprattutto perché sa del suo
segreto; non sa cosa rispondere ed è indecisa, ma qualcuno interviene:
«Anche io ho
delle abilità speciali come te, così sono partita con Tsunade. Inizialmente
avevo paura, ma se staremo unite possiamo farcela» dice sorridendo Tenten.
La rosa la
guarda e prende la sua decisione:
«Accetto,
verrò con voi» risponde decisa.
«Benissimo!
Dove sono i tuoi genitori? Vorrei parlare con loro».
«Ecco… Mia
madre è in America e mio padre è in Russia per lavoro. Gli lascerò un biglietto
per quando torneranno. Vado a preparare le valige».
Sakura corre
nella sua camera e lascia sole le due donne.
«Non deve
essere una bella cosa vivere da soli» dice la mora.
«Per
niente».
La rosa
ritorna dopo venti minuti con due borse e lascia un biglietto sul tavolo della
cucina.
«Io sono
pronta» le avverte sorridendo.
«Perfetto,
allora andiamo».
Sakura non
vedeva l’ora di andarsene da quella casa in cui è sempre rimasta sola, perché i
genitori stavano sempre via per lavoro, mentre ora ha l’occasione di avere
delle amiche e una famiglia, per questo ha accettato immediatamente. Le tre
ragazze arrivano presto in Francia, a Orléans e le due allieve hanno già fatto
amicizia. Tsunade conosce il posto dove abita Hinata e non è stato difficile
scoprirlo visto che è la figlia di una famiglia importante e molto conosciuta,
quindi si dirigono subito alla loro villa che si trova in una zona
residenziale. Sakura e Tenten quando arrivano alla casa della loro futura
compagna, ne rimangono meravigliate dalle dimensioni perché è circondata da un
prato verde, pieno di fiori colorati e c’è anche una piscina con una forma
circolare, mentre l’abitazione è costruita su tre piani e i muri sono stati
dipinti con un azzurro chiaro. Tutta la proprietà era circondata da un muro
alto, dipinto di bianco e l’entrata è segnata da un cancello nero in ferro
battuto, con dei motivi floreali. Tsunade suona il campanello e presto vengono
accolte da una cameriera con i capelli rossi, raccolti in una coda e gli occhi
marroni:
«Salve. Chi
siete?» domanda atona.
«Buongiorno,
io sono Tsunade e loro Tenten e Sakura, vorremmo parlare con Hinata Hyuga di
una questione molto importante».
«Va bene,
seguitemi. Prima dovrete avere il permesso del padre».
«Allora ci
porti dal padre, grazie» risponde la bionda.
Nel
frattempo le sue due allieve parlano sottovoce:
«Dobbiamo
avere il permesso del padre, per parlarle? Ma in che mondo vivono?» domanda
Tenten a Sakura.
«Bo… Povera Hinata però! Spero che non sia una di
quelle ragazze altezzose e viziate…»
«Lo spero
anche io… ».
Presto
entrano in una stanza con le parati color
lilla, molto illuminata e con delle poltrone bianche, disposte intorno
ad un tavolino basso, di legno scuro. La cameriera parla per prima:
«Signor
Hyuga, queste ragazze vorrebbero parlare con la signorina Hinata».
«Grazie di
avermi avvisato, ora puoi andare» le dice lo Hyuga.
A quelle
parole, la cameriera esce subito e lascia lì la bionda e le due giovani.
«Accomodatevi»
le invita lo Hyuga che è già seduto su una poltrona.
«Salve, io sono
Tsunade e loro sono le mie allieve: Sakura e Tenten. Vorremmo chiederle se
possiamo parlare con sua figlia di una questione importantissima».
«Di cosa
deve parlarle?».
La rosa e la
castana stanno osservando quell’uomo con i capelli neri e alcuni riflessi sul
blu, ma la cosa più strana sono gli occhi, infatti sono lilla.
«Dovremmo
parlarne solo con lei…».
«Perché mai,
tutta questa segretezza?».
«Perché è
una cosa importante, che riguarda solo lei».
«Va bene e
poi non mi sembra disposta a spiegarmi. Ora vi lascio con mia figlia».
«Grazie
signor Hyuga» risponde Tsunade.
Pochi
secondi più tardi, entra nella stanza una ragazza con i capelli lunghi, neri
con alcuni riflessi blu e gli occhi lilla, poco più chiari del padre che si
siede nella poltrona davanti a loro:
«Ciao… Io
sono Hinata Hyuga» dice un po’ timida.
«Ciao
Hinata! Io sono Sakura Haruno e vengo dall’Italia» dice sorridendole.
«Io sono
Tenten e vengo dal Giappone. Abbiamo tutte e tre la stessa età».
«Io sono
Tsunade e sono la fondatrice del vostro gruppo».
«Io non
capisco… Quale gruppo?» chiede confusa.
«Ops… Non ti
abbiamo ancora spiegato il motivo, hai ragione ad essere confusa. C’è un uomo
maligno e i suoi alleati che vogliono organizzare un colpo di Stato a Londra…
Vuoi venire con noi per aiutarci a contrastarlo?».
«No…»
risponde semplicemente la Hyuga.
«Perché no?»
chiede Tenten.
«Non credo
che mio padre mi farà venire…» risponde tristemente.
«Di questo
non ti devi preoccupare perché ci penserò io. Ma tu verresti?» chiede Tsunade.
«Sì… Ma mio padre…».
«Hinata, ci
pensiamo noi a quello» risponde Sakura.
«Non so… Non
credo che mi lascerà…».
«Ora vai a
fare le valige e noi nel frattempo parleremo con tuo padre» dice Tsunade.
La Hyuga fa
come le hanno detto e in quel momento entra il padre:
«Dove porterete
mia figlia?».
«La faremo
diventare ancora più forte e lei ne sarà orgoglioso, gliel’assicuro».
«Se questo è
il motivo, Hinata potrà venire... Non è una ragazza molto dotata di grandi abilità
e vi sarà solo di peso, siete sicura di voler questo fardello?».
«Non parli
così di Hinata! Vedrà che la sorprenderà con la sua abilità. Arrivederci».
«Arrivederci».
Più tardi
furono fuori dalla villa e Hinata è andata via senza neanche salutare i suoi
parenti a cui non interessa nulla di lei. La giovane è felice di potersene
andare da quella casa-prigione e insieme si avviarono a prendere l’aereo per la
Gran Bretagna.
«Benissimo!
Ora ci siete tutte e tre!» dice la bionda.
«Sì… Non vi
ho ancora chiesto quali sono le vostre abilità» chiede curiosa Tenten.
«Io ho il
Byakugan, che mi permette di vedere il chakra delle persone».
«Wow! Io
invece so curare tutte le ferite grazie alla mia abilità di controllare il
chakra e anche perché mio padre è un medico e mi ha insegnato molte cose. Tu
Tenten?» chiede Sakura.
«Io so usare
le armi».
«Spero che
diventeremo amiche e andremo d’accordo».
«Senza
dubbio Hinata» le dice la rosa.
Tsunade
ascolta i loro discorsi ed è contenta
che vadano già così d’accordo.