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Autore: Angel23    02/08/2009    0 recensioni
Orochimaru vuole conquistare il mondo con l'aiuto dei suoi alleati, ma Jyraia e Tsunade sono pronti a contrastarlo, con due squadre: quella di Sakura, Hinata e Tenten e un'altra, composta da Naruto, Neji e Sasuke. I ragazzi hanno abilità particolari come i loro avversari e ci sarà una grande guerra, ma se nascessero dei sentimenti tra i ragazzi? Cosa accadrà?
Genere: Romantico, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le ragazze

 

Tsunade si dirige in Giappone per andare a prendere Tenten Meiji, usando l’aereo e facendo scalo in diverse città.

Dopo alcuni giorni di viaggio, arriva in un piccolo paese che si trova tra le montagne che si innalzano imponenti sulle valli verdi e c’è un clima fresco, con l’aria pulita e non inquinata dallo smog e i gas della città: un vero paradiso. Il paese è molto tranquillo e le case sono fatte in legno con i tetti spioventi per le stagioni invernali e autunnali in cui può nevicare e fa in modo che non si accumuli il ghiaccio. Tsunade ha con se soltanto una valigia con dei cambi di vestiti e ora indossa una maglietta a maniche lunghe, verde smeraldo con una scollatura a V, un paio di jeans blu e un paio di scarpe adatte alla montagna. La donna cammina per le vie del paese montano, ma non incontra nessuno a cui può chiedere indicazioni per trovare l’abitazione della sua futura allieva e inoltre è stanca per la camminata che ha dovuto fare per raggiungere quel luogo. Quando sta per perdere le speranze, davanti a lei passa una donna anziana con i capelli bianchi, raccolti in due codini, con gli occhi castani, magra e bassa che indossa un chimono blu con i bordi rossi e sembra affaticata perché tiene una busta della spesa, pesante per mano. La bionda la vede in difficoltà, così le si avvicina e le offre di aiutarla:

«Salve! Posso aiutarla a portare quelle buste? Sembrano pesanti e non dovrebbe affaticarsi così tanto alla sua età» le dice preoccupata.

La donna la osserva e riflette se accettare o meno l’aiuto di una sconosciuta.

«Grazie cara, mi daresti un grande aiuto» le risponde sorridendole grata.

Tsunade prende la busta che le sembra più pesante e accompagna la signora.

«Sei qui in vacanza?».

«Più o meno si» risponde la bionda.

«Di cosa ti occupi?».

«Faccio parte del gruppo di spionaggio e protezione del Regno Unito e devo trovare una ragazza che mi aiuti in questo compito» le spiega.

«Davvero? Lei fa un lavoro molto importante per il buon andamento e la crescita di quel Paese! Chi è la ragazza che sta cercando?».

«Si chiama Tenten Meiji. La conosce?».

«Certo cara! È mia nipote» risponde sorridendo.

«Mi può portare da lei?».

«Certo!».

«La ringrazio signora. Comunque mi scusi, non mi sono ancora presentata, io sono Tsunade».

«Io sono Megumi. Siamo arrivate a casa Meiji» dice sorridendole.

Tsunade non si era accorta di essere davanti ad un’abitazione, fino a quando la donna non gliel’ha detto, probabilmente perché stavano chiacchierando e non aveva controllato la strada. La bionda è davanti ad una casa uguale a tutte quelle che ha già visto in quel paese, solo che è più distante dalle altre ed è circondata da prati verdi e il limite della sua proprietà è segnato da un recinto in legno. L’anziana prende la busta che ha portato la bionda e si dirige verso l’abitazione, ma prima parla a Tsunade:

«La ringrazio per l’aiuto. Tenten è sicuramente sul retro che si allena, la raggiunga pure».

«Va bene e grazie per avermi portata da lei».

Megumi le sorride ed entra in casa mentre la bionda cammina e si dirige sul retro dell’edificio. Tsunade vede una ragazza che sembra la fotocopia della nonna, versione giovane e rimane meravigliata da questa grande somiglianza. Tenten ha i capelli castani scuri, raccolti in due codini, gli occhi marroni, magra e indossa un chimono rosso con i bordi del colletto e delle maniche lunghe, blu scuri. La giovane ha messo delle lattine in fila su un pezzo di legno e con degli shuriken cerca di colpirli; lei è talmente concentrata che non si è accorta della bionda e quando lancia le armi, centra tutti i bersagli. Tenten sorride e Tsunade le si avvicina.

«Ciao! Io sono Tsunade, tu sei Tenten, giusto?»

«Sì… Ma come fa a sapere il mio nome?» chiede incuriosita e allo stesso tempo, un po’ impaurita.

«Tranquilla, ti spiegherò i dettagli più tardi. Sono qui perché ho bisogno del tuo aiuto per contrastare un uomo malvagio e i suoi alleati a Londra».

«Con il mio aiuto?  Ma da sola non ce la farò mai!».

«Non sarai sola, avrai altre due compagne con delle abilità speciali come le tue».

Tenten è un po’ indecisa, ma dopo qualche minuto di silenzio per pensare, risponde:

«Prima vorrei parlarne con i miei nonni».

«Dove sono i tuoi genitori?».

«Sono morti in un incidente d’auto durante un viaggio di lavoro».

«Mi dispiace molto».

In quel momento escono dall’abitazione e le raggiungono, Megumi e il marito che ha i capelli bianchi, lisci e corti, gli occhi verdi ed è alto, con una corporatura media.

«Megumi mi ha detto il motivo del suo viaggio in Giappone. Tenten cosa vuoi fare?» chiede lui, serio.

«Io vorrei andare, questa sarebbe un’occasione per viaggiare e diventare più forte nel combattimento».

«Megumi?».

«Lasciala andare caro. Anche per me è difficile ma così potrà vedere il mondo e se non accettasse se ne pentirebbe».

«Hai ragione tesoro. Tenten puoi andare».

«Grazie nonno! So già che mi mancherete tantissimo però» dice abbracciandoli.

«Quando tornerai, dovrai raccontarci tutto» le dice sorridendo la nonna.

«Certo! Ora vado a fare le valige».

Tenten corre dentro casa e comincia a prepararsi per partire.

«A che ora dovete decollare?» chiede il nonno.

«Allora… Adesso sono le dieci di mattina… All’una dobbiamo essere all’aeroporto».

«Si prenda cura della nostra nipotina» le dice la donna.

«Non si preoccupi, lo farò».

Dopo una mezz’ora Tenten esce di casa con due valige in mano e saluta i suoi nonni con un abbraccio e un bacio sulla guancia.

«Ciao!» gli dice.

«Ora dobbiamo andare in Italia a prendere Sakura Haruno e in Francia per Hinata Hyuga». 

Le due donne prendono l’aereo e dopo pochi giorni sono in Italia, a Torino. Questa volta la bionda aveva l’indirizzo della sua allieva, altrimenti sarebbe stato molto difficile trovarla in una città così grande, ma dovettero camminare comunque parecchio e le strade erano molto affollate. Tenten rimase meravigliata dalla bellezza dei monumenti ed era felice di aver avuto la fortuna di viaggiare fino in questi posti. Dopo un’ora di ricerche riescono a trovare l’abitazione della famiglia Haruno, dipinta con un rosa pastello e costruita su due piani. Si avvicinano alla porta e suonano il campanello che è sotto una targhetta dorata con inciso sopra, il nome della famiglia. Va ad aprirle una ragazza con degli insoliti capelli rosa, lunghi, la pelle chiara e gli occhi verdi smeraldo che indossa un paio di jeans e una maglietta a maniche corte, gialla pastello.

«Salve! Chi siete?».

«Ciao! Io sono Tsunade e lei è Tenten Meiji. Vorremmo parlare con te» risponde la donna.

«Entrate pure».

Le due ragazze entrano nella casa e si ritrovano in una sala di media grandezza, con molti quadri e tappeti; la rosa le fa accomodare sul divano color crema situato davanti ad un caminetto spento e la bionda, ricomincia a parlare:

«Sakura vorrei farti una proposta».

«Di cosa si tratta?» chiede curiosissima.

«Vorrei che tu facessi parte del mio trio per contrastare un uomo malvagio e i suoi alleati a Londra. So che hai delle abilità che probabilmente non hai mai rivelato a nessuno e questa è l’occasione per sfruttarle per una buona causa. Vuoi venire con me?».

Sakura rimane più che stupita a quelle parole, ma soprattutto perché sa del suo segreto; non sa cosa rispondere ed è indecisa, ma qualcuno interviene:

«Anche io ho delle abilità speciali come te, così sono partita con Tsunade. Inizialmente avevo paura, ma se staremo unite possiamo farcela» dice sorridendo Tenten.

La rosa la guarda e prende la sua decisione:

«Accetto, verrò con voi» risponde decisa.

«Benissimo! Dove sono i tuoi genitori? Vorrei parlare con loro».

«Ecco… Mia madre è in America e mio padre è in Russia per lavoro. Gli lascerò un biglietto per quando torneranno. Vado a preparare le valige».

Sakura corre nella sua camera e lascia sole le due donne.

«Non deve essere una bella cosa vivere da soli» dice la mora.

«Per niente».

La rosa ritorna dopo venti minuti con due borse e lascia un biglietto sul tavolo della cucina.

«Io sono pronta» le avverte sorridendo.

«Perfetto, allora andiamo».

Sakura non vedeva l’ora di andarsene da quella casa in cui è sempre rimasta sola, perché i genitori stavano sempre via per lavoro, mentre ora ha l’occasione di avere delle amiche e una famiglia, per questo ha accettato immediatamente. Le tre ragazze arrivano presto in Francia, a Orléans e le due allieve hanno già fatto amicizia. Tsunade conosce il posto dove abita Hinata e non è stato difficile scoprirlo visto che è la figlia di una famiglia importante e molto conosciuta, quindi si dirigono subito alla loro villa che si trova in una zona residenziale. Sakura e Tenten quando arrivano alla casa della loro futura compagna, ne rimangono meravigliate dalle dimensioni perché è circondata da un prato verde, pieno di fiori colorati e c’è anche una piscina con una forma circolare, mentre l’abitazione è costruita su tre piani e i muri sono stati dipinti con un azzurro chiaro. Tutta la proprietà era circondata da un muro alto, dipinto di bianco e l’entrata è segnata da un cancello nero in ferro battuto, con dei motivi floreali. Tsunade suona il campanello e presto vengono accolte da una cameriera con i capelli rossi, raccolti in una coda e gli occhi marroni:

«Salve. Chi siete?» domanda atona.

«Buongiorno, io sono Tsunade e loro Tenten e Sakura, vorremmo parlare con Hinata Hyuga di una questione molto importante».

«Va bene, seguitemi. Prima dovrete avere il permesso del padre».

«Allora ci porti dal padre, grazie» risponde la bionda.

Nel frattempo le sue due allieve parlano sottovoce:

«Dobbiamo avere il permesso del padre, per parlarle? Ma in che mondo vivono?» domanda Tenten a Sakura.

«Bo…  Povera Hinata però! Spero che non sia una di quelle ragazze altezzose e viziate…»

«Lo spero anche io… ».

Presto entrano in una stanza con le parati color  lilla, molto illuminata e con delle poltrone bianche, disposte intorno ad un tavolino basso, di legno scuro. La cameriera parla per prima:

«Signor Hyuga, queste ragazze vorrebbero parlare con la signorina Hinata».

«Grazie di avermi avvisato, ora puoi andare» le dice lo Hyuga.

A quelle parole, la cameriera esce subito e lascia lì la bionda e le due giovani.

«Accomodatevi» le invita lo Hyuga che è già seduto su una poltrona.

«Salve, io sono Tsunade e loro sono le mie allieve: Sakura e Tenten. Vorremmo chiederle se possiamo parlare con sua figlia di una questione importantissima».

«Di cosa deve parlarle?».

La rosa e la castana stanno osservando quell’uomo con i capelli neri e alcuni riflessi sul blu, ma la cosa più strana sono gli occhi, infatti sono lilla.

«Dovremmo parlarne solo con lei…».

«Perché mai, tutta questa segretezza?».

«Perché è una cosa importante, che riguarda solo lei».

«Va bene e poi non mi sembra disposta a spiegarmi. Ora vi lascio con mia figlia».

«Grazie signor Hyuga» risponde Tsunade.

Pochi secondi più tardi, entra nella stanza una ragazza con i capelli lunghi, neri con alcuni riflessi blu e gli occhi lilla, poco più chiari del padre che si siede nella poltrona davanti a loro:

«Ciao… Io sono Hinata Hyuga» dice un po’ timida.

«Ciao Hinata! Io sono Sakura Haruno e vengo dall’Italia» dice sorridendole.

«Io sono Tenten e vengo dal Giappone. Abbiamo tutte e tre la stessa età».

«Io sono Tsunade e sono la fondatrice del vostro gruppo».

«Io non capisco… Quale gruppo?» chiede confusa.

«Ops… Non ti abbiamo ancora spiegato il motivo, hai ragione ad essere confusa. C’è un uomo maligno e i suoi alleati che vogliono organizzare un colpo di Stato a Londra… Vuoi venire con noi per aiutarci a contrastarlo?».

«No…» risponde semplicemente la Hyuga.

«Perché no?» chiede Tenten.

«Non credo che mio padre mi farà venire…» risponde tristemente.

«Di questo non ti devi preoccupare perché ci penserò io. Ma tu verresti?» chiede Tsunade.

«Sì… Ma mio padre…».

«Hinata, ci pensiamo noi a quello» risponde Sakura.

«Non so… Non credo che mi lascerà…».

«Ora vai a fare le valige e noi nel frattempo parleremo con tuo padre» dice Tsunade.

La Hyuga fa come le hanno detto e in quel momento entra il padre:

«Dove porterete mia figlia?».

«La faremo diventare ancora più forte e lei ne sarà orgoglioso, gliel’assicuro».

«Se questo è il motivo, Hinata potrà venire... Non è una ragazza molto dotata di grandi abilità e vi sarà solo di peso, siete sicura di voler questo fardello?».

«Non parli così di Hinata! Vedrà che la sorprenderà con la sua abilità. Arrivederci».

«Arrivederci».

Più tardi furono fuori dalla villa e Hinata è andata via senza neanche salutare i suoi parenti a cui non interessa nulla di lei. La giovane è felice di potersene andare da quella casa-prigione e insieme si avviarono a prendere l’aereo per la Gran Bretagna.

«Benissimo! Ora ci siete tutte e tre!» dice la bionda.

«Sì… Non vi ho ancora chiesto quali sono le vostre abilità» chiede curiosa Tenten.

«Io ho il Byakugan, che mi permette di vedere il chakra delle persone».

«Wow! Io invece so curare tutte le ferite grazie alla mia abilità di controllare il chakra e anche perché mio padre è un medico e mi ha insegnato molte cose. Tu Tenten?» chiede Sakura.

«Io so usare le armi».

«Spero che diventeremo amiche e andremo d’accordo».

«Senza dubbio Hinata» le dice la rosa.

Tsunade ascolta i loro discorsi  ed è contenta che vadano già così d’accordo.

 

  
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