Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    09/12/2019    1 recensioni
SPOILER FROZEN 2
La vita dei due regni prosegue serena. Elsa, finalmente, ha scoperto la sua vera identità ed Anna governa sicura il proprio regno. La loro vita sembra proseguire tranquilla tra risate, gioco del mimo del venerdì sera, dialoghi con Kristoff, Sven ed Olaf, tra matrimonio e ricevimenti. La vita però, risulta spesso spesso cattiva e crudele e i protagonisti dovranno essere pronti a superare ogni ostacolo. Governare un regno non sarà più così semplice, fidarsi e andare d'accordo non sarà scontato ma, soprattutto, reagire al dolore si trasformerà nella missione più difficile.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio, Olaf
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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VII.
SORPRESA

 
“Dottore, che cosa ho?” domanda Anna preoccupata dopo aver terminato la visita con il medico di corte nella propria camera da letto.

“Sua maestà, non ha assolutamente niente che non va” sorride il dottore riponendo qualche medicinale erboristico nella propria valigetta.

“Che cosa intende scusi?” domanda la rossa incrociando le braccia e avvertendo il battito accelerato del proprio cuore. Quel capogiro la sera prima, la stanchezza, la nausea…forse era tutto dovuto allo stress di quell’ultimo periodo intenso nel quale i suoi impegni da regina erano aumentati.

“Penso che lei sia in stato interessante” afferma il medico avvicinandosi a lei e sorridendole.

Anna avvertì un sussulto al cuore che cominciò poi ad esploderle nel petto e sentì le proprie guance scottare per l’agitazione.

“Ne è proprio sicuro?” riesce a chiedere lei con il fiatone per la troppa meraviglia.

“Sì, penso di poterlo affermare con certezza” continua il dottore felice di poter assistere a un momento così significativo per la vita della propria regina.

“Sono incinta” sussurra tra sé e sé Anna portandosi le mani alla bocca e camminando lentamente nella stanza. Sul suo volto era visibile un dolce sorriso che il medico notò con molto piacere.

“L’attendono nove mesi impegnativi, per questo le consiglio di organizzare al meglio le proprie mansioni cercando di non sovraccaricarsi di paure e preoccupazioni. La gravidanza è un momento magico, ma anche molto delicato. Un passo sbagliato e ci possono essere delle complicazioni. Si ricordi sempre che tutto quello che vivrà lo avverte anche il bambino” consiglia il dottore con aria seria e professionale.

“C-certo. La prego di non dire nulla. Ha il segreto professionale e devo essere io a decidere quando e come il regno dovrà venire a conoscenza dell’arrivo di un erede” avverte Anna severa ricordandosi del proprio ruolo governativo.

“Assolutamente Vostra Maestà, le auguro una buona serata” si congeda il medico che, dopo un profondo inchino, si dirige all’esterno.

Anna rimane sola, abbracciata dal silenzio eppure…non si sente più tanto sola. La regina attraversa la camera matrimoniale dove, dopo un rapido sguardo al letto, ritorna con la mente all’ultima sera del suo viaggio di nozze. Quella sera così romantica e focosa che aveva dato frutto. Era sposata da poche settimane, regina da qualche mese e presto sarebbe diventata madre.

La giovane si siede sul letto ancora scossa dalla notizia ricevuta e si immobilizza per pensare e razionalizzare da sola quella nuova situazione.

“Sei già la mia ragione di vita. Spero di poter essere una buona madre per te” sussurra dolcemente guardandosi il ventre piatto e liberandosi dallo stretto corsetto per poter dare respiro a quella piccola vita.

Qualche ora dopo…

“Ok Kristoff, comincia tu” propone Elsa porgendo al cognato un foglietto di carta e girando la clessidra per far cominciare il gioco.

Kristoff si sdraia per terra e comincia a muoversi a quattro zampe avanzando verso la propria famiglia.

“Un leone?” propone Anna accompagnando le proprie perplessità con la mano.

“Un felis silvestris?” chiede Olaf provocando una reazione generale.

“E sarebbe?!” domandano in coro le due sorelle guardandolo stranite.

“Un gatto!” spiega il pupazzo di neve scuotendo la testa per la solita disinformazione.

“E dire solo gatto no vero?” si lamenta Elsa rigirandosi verso Kristoff.

L’uomo, infatti, aveva iniziato a muoversi più velocemente e faceva continuamente delle linguacce creando una situazione di imbarazzo e di divertimento al tempo stesso.

“E io ti avrei sposato?” ride Anna ricevendo l’occhiataccia del proprio marito ancora a gattoni.

“È la salamandra! Lo spirito del fuoco!” urla Olaf saltando sul divano.

“Grazie Olaf!” si congratula Kristoff battendogli il cinque talmente forte da fargli staccare il braccio legnoso.

“Ok tocca a me” si propone il pupazzo di neve zampettando e posizionandosi al centro della stanza dopo essersi aggiustato il braccio. Un attimo di silenzio per pensare alle mosse da assumere, la clessidra che fa ripartire il suo flusso e il gioco ricomincia.

Olaf congiunge le proprie braccia e pare cullare l’aria. Gli spettatori necessitano di più indizi ed ecco, quindi, il piccolo amico intento a mimare l’immagine di un ventre rigonfio, il gesto della culla e l’espressione del pianto.

Anna comprende al volo il soggetto e, imbarazzata, non riesce a nascondere le proprie gote tinte di rosso per quel mimo inaspettato.

“Un bambino!” urla Elsa indicando Olaf e i suoi gesti. Olaf batte le mani, Kristoff ride dell’interpretazione del pupazzo di neve ed Anna si estrania dall’atmosfera festosa per pensare alla notizia conosciuta solo qualche ora prima.

“Anna? Ci sei?” domanda Kristoff facendole un movimento con la mano davanti agli occhi come per risvegliarla da un’ipnosi.

“Ehm… sì, sì tutto bene” risponde Anna prendendo un cuscino dal divano e stringendolo a sé cercando di non guardare nessuno negli occhi.

“Tu l’avevi indovinato il mio mimo del bambino?” chiede Olaf desideroso di ricevere l’approvazione e i complimenti della sua cara amica. Ancora quella parola, la culla, il pianto, la gravidanza ed Anna ritorna rossa come un peperone. Il silenzio che segue è esplicativo perché, dopo qualche minuto trascorso ad indagare sulla reazione della regina, è proprio Elsa a rompere il ghiaccio.

“Anna…sei forse…” comincia a dire non riuscendo a concludere la frase per lo stupore.

Segue un altro attimo di silenzio nel quale Olaf e Kristoff si scambiano due occhiate perplesse e preoccupate finché Anna, senza allontanare il cuscino, fa cenno di sì con la testa.

“Non ci posso credere” esclama Elsa portandosi le mani sulla bocca e contraendo i muscoli del viso che danno vita a un leggero pianto di gioia.

“Sei cosa scusa?” domanda Kristoff non ancora arrivato alla conclusione.

“Questo mimo non lo sto capendo nemmeno io” si aggiunge Olaf credendo di giocare e cercando il supporto dell’uomo che, invece, si trova concentrato in ginocchio davanti ad Anna.

“Incinta…sono incinta” risponde Anna a bassa voce alzando leggermente lo sguardo puntando agli occhi del marito.

Anche Kristoff rimane scioccato dalla notizia e, dopo essersi alzato e aver cominciato a camminare avanti e indietro con una mano tra i capelli, si china di scatto verso la moglie e l’avvolge in un caldo abbraccio che lei accetta volentieri.

Elsa rimane in disparte ed osserva la scena anche se, dopo qualche secondo, nota delle lacrime scorrere lungo il volto di Anna. Elsa conosceva bene sua sorella. Quelle non erano solo lacrime di gioia, ma anche di preoccupazione.

“Anna cosa c’è? È una cosa bellissima!” afferma la maggiore mai stanca di supportare la più piccola. Elsa si china davanti a lei e le prende la mano accarezzandola delicatamente.

Quella domanda travolge Anna che, finalmente, dà sfogo a un pianto liberatorio.

“Certo che sono contenta, ma ho tanta paura. In poco tempo sono diventata regina, adesso ci sono diverse problematiche, mi sono sposata ed ora aspetto un bambino. Sono felicissima di tutto questo ma mi sento molto agitata e non so come mai” singhiozza la ventunenne appoggiando i gomiti sulle ginocchia e nascondendosi il volto rosso di pianto tra le mani. Elsa e Kristoff sorridono accarezzando i setosi capelli rossicci di lei per poi cercare di darle forza.

“Annie, stai tranquilla! È normale! Hai vissuto tante emozioni tutte insieme, non è facile mettere ordine in tutto questo! Non c’è nulla di sbagliato in questo tuo pianto, è giusto che esplodi e butti fuori tutte le tue preoccupazioni” comincia Kristoff sollevando con un dito il volto della fidanzata invitandola a guardarli in faccia.

“Esatto Anna, hai visto io cosa ho fatto quando diventai regina! Per l’agitazione cominciai a ghiacciare tutto. Non è per nulla semplice. Ora però, ti meriterai un po’ di riposo. Parlerò con gli spiriti e vedrò di rimanerti accanto il più possibile. Non lo crescerai da sola questo bambino” conclude Elsa asciugando alcune lacrime residue sul volto della sorella. Anna le sorride e, una volta cessato il flusso, si sporge in avanti abbracciando forte la propria sorellona.

“Ora devi stare calma Anna! I pensieri negativi influiscono sullo sviluppo del bambino che potrebbe, quindi, mostrare delle fragilità o delle problematiche una volta venuto al mondo e noi preferiremmo evitare tutto questo perché…”

“Oh insomma Olaf, smettila” ride Elsa interrompendo il discorso del pupazzo di neve che, in realtà, risulta essenziale ancora una volta per smorzare la tensione.

“Sei contento tu?” chiede Anna guardando ora il marito dopo aver allentato l’abbraccio con la sorella.

Kristoff non risponde e, porgendosi in avanti, bacia dolcemente l’angolo della bocca della propria donna.

Anna si sposta leggermente e concede al marito di approfondire il bacio non riuscendo a staccarsi da lui.

Un bacio a labbra salate, cariche di emozioni, lacrime, paure, tensioni per i loro futuri ruoli di genitori, di perplessità ma anche di gioie ed eccitazione.

Elsa non rimane schifata dalla situazione ma, anzi, non si vergogna di assistere a quel bacio così profondo ma allo stesso tempo casto di quei due genitori che confermavano, ancora una volta, il sì dichiarato sull’altare. Si alza in piedi e, una volta fatto segno ad Olaf di allontanarsi, lascia la stanza felice di quella meravigliosa serata.
 
  
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