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Autore: Luz_    02/08/2009    3 recensioni
Lui sappiamo tutti chi è.
Lei, ragazza tremendamente introversa.
Lui, sebbene fosse spesso a contatto con lei, non l'aveva mai degnata di uno sguardo.
Lei innamorata di lui da quando lo vide la prima volta.
Loro...per sempre.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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15° capitolo

 

(POV Giulia)

 

 


Ero incinta...non sapevo come e quando era accaduto, ma ne ero felice...sapere di avere dentro di me una creatura, seppur in giovane età, era bellissimo.
Ora era il momento di dirlo a Thomas; mi feci venire a prendere e con la macchina andammo nel nostro nascondiglio personale, dove trascorrevamo la maggior parte del tempo.
Arrivati, scesi dalla macchina e mi appoggiai alla sportiera e Thomas mi cinse i fianchi.
"Allora, cosa mi devi dire di così urgente?" mi chiese, iniziando intanto a baciarmi il collo.
"Bè..io.." Non avevo mai avuto così paura di svelare qualcosa, avevo come il presentimento che sarebbe successo qualcosa di brutto.
"Io?"
"Io sono incinta.."gli dissi, sostenendo il suo sguardo.
Thomas si staccò immediatamente da me, e sul suo volto apparve una maschera di rabbia, odio, che non gli avevo mai visto.
"COSA???" urlò.
"Sono incinta, perchè mi urli contro?E' una brut..."balbettai.
"SI CHE E' UNA BRUTTA NOTIZIA!IO NON VOGLIO ESSERE PADRE!"mi gridò con uno sguardo assatanato.
Nell'udire quelle parole non riuscii più a respirai e iniziai ad ansimare.
"Giulia vedi di prendere una precauzione a questo, altrimenti..."disse puntandomi un dito contro.
"No." sussurrai; niente mi avrebbe fatto perdere il bambino che aspettavo, pure se aveva per padre una bestia.
"Cosa hai detto?"
"Ho detto che lo tengo." mormorai, scandendo per bene le parole, cosicchè capisse il concetto.
Lui annui serio e un secondo dopo mi diede uno schiaffo, talmente forte che mi fece uscire il sangue dal naso.
"Hai detto no eh?" e di nuovo un altro schiaffo, che mi fece cadere a terra.
Non riuscivo a pensare razionalmente, il dolore era troppo, mentre mi tirava calci al ventre, al costato, al viso.
Lacrime di sangue mi scorrevano lungo la faccia e il corpo, non avevo la forza per reagire e rimasi lì inerme, finchè non udii l'auto sgommare, allontanandosi da me.
Perchè nessuno veniva ad aiutarmi?Perchè nessuno sentiva le mie grida?
Passò il tempo, probabilmente persi conoscenza, ma quando aprii gli occhi, vidi che il cielo iniziava ad imbrunirsi. Lentamente mi girai a pancia in su, in quella pozza di sangue, stringendo i denti per il dolore che invase tutto il mio corpo, e presi il cellulare, che per fortuna avevo in tasca.
Digitai il primo numero che mi venne in mente, senza neppure sapere chi stessi chiamando.
"Pronto?" riconobbi la voce di Lucia, e ringraziai il cielo che fosse lei.
"Lu.."provai a dire,ma avevo la gola secca e sanguinolenta.
"Giu!Che succede?Giu!"mi gridava lei.
Raccolsi quel pò di forze che mi erano rimaste e dissi:" Lu...ti prego...aiutami..."
"Cosa succede??Dove sei?"
"Al St. James' Park..aiutami."
Non udii risposta perchè venni avvolta dalle tenebre.

 

***

 

(POV LU)

 

Stavo studiando in camera mia per l'esame che avrei avuto il giorno dopo; ero in crisi, mi sembrava di non sapere nulla e sicuramente sarebbe stato il mio primo esame ad andare male.
Immersa nella letteratura, venni interrotta dallo squillo del mio cellullare; vidi che era Giulia e risposi infastidita per la sua interruzione.
"Pronto?"
"Lu.."sentii sussurrare: era come se non riuscisse a parlare.
"Giu!Che succede?Giu!"gli gridai, iniziandomi a preoccupare.
Ci fu un attimo di silenzio, poi lei riprese con voce più viva:"Lu...ti prego...aiutami..."
"Cosa succede??Dove sei?" gli chiesi, infilandomi già il giubbino.
"Al St. James' Park..aiutami."poi la chiamata si chiuse.
Corsi verso la mia auto e partii alla massima velocità verso St. James Park.
Ma che ci faceva lì? Era il parco più pericoloso di Londra nelle ore serali; perchè era lì da sola? Poi la sua voce...solo a pensare che gli fosse potuto succedere qualcosa di davvero brutto mi provocò dei brividi.
Arrivata, girai in tondo per il parco, in cerca di lei, quando i fari della macchina, illuminarono un figura a terra, davanti a me.
Mi avvicinai di più e capii che era proprio Giulls e scesi dalla macchina gridando:"Giulls!Oh mio Dio!" e mi chinai su di lei.
Era in pessime condizioni: aveva il viso butterato, sporco di sangue, il labbro inferiore spaccato e si teneva le mani sulla pancia, come se cercasse di diminuire il dolore che probabilmente provava in quella zona.
"Dio mio!Giu, cosa è successo?Chi ti ha ridotto così?" urlavo tra le lacrime.
"Lucia.."biascicò, provando a mettere a fuoco la situazione.
"Si sono qui..ora andiamo all'ospedale. Ci sono io ora!" e con tutta la forza che avevo la sollevai.
"No, non in ospedale, ti prego.."mormorò con voce talmente flebile che riuscivo a malapena a udirla.
"Va bene, va bene..andiamo da me.. ora..tranquilla.."
La trascinai fino all'auto e con grande difficoltà la feci allungare sui sedili posteriori che si sporcarono tutti.
Durante il tragitto chiamai Rob e lo avvertii di aspettare fuori dalla mia villa, poichè non avevo la forza per portarla fino alla mia camera.
Quando parcheggiai e Rob la vide così, inerme e dolorante sul sedile, scoppiò in bestemmie e imprecazioni, con gli occhi gonfi di lacrime.
Insieme la portammo all'interno e la mettemmo sul mio letto;mentre io le tamponavo il viso e le medicavo le ferite, Rob era seduto alla scrivania e ci osservava con lo sguardo vitreo, poi scattò in piedi e urlò contro la sorella:"Giu!Che cosa è successoo???Parla!!!"
"Rob!Non urlare!Non vedi come sta???" controbattei io e aggiunsi rivolta a lei:"Giulia, tesoro, cosa è successo? Ce la fai a parlare?"
Lei socchiuse gli occhi e pronunciò parole incomprensibili.
"Che dice?" chiese Rob, impaziente.
Avvicinai l'orecchio alla bocca di Giulls e riuscii finalmente a capire l'unica parola che, però, non volevo sentire: Thomas.
Mi tappai la bocca con la mano, sconvolta, e altre lacrime mi bagnarono il volto..capii subito il motivo di quel gesto e in me aumentò ancora di più l'odio e la rabbia nei confronti di quell'essere; Rob mi scosse per le spalle, incitandomi a parlare.
"E' stato Thomas, Rob.."mormorai, abbassando lo sguardo; quando avrebbe saputo il motivo, sarebbe successo il finimondo.
"THOMAS????PERCHE'???IO LO AMAZZOOO!!!"
Presi aria e confessai, sempre tenendo lo sguardo basso:"Tua sorella era incinta e..probabilmente quando lo ha detto a Thomas..."ma non riuscii a continuare.
Da Rob non arrivò altro che silenzio, così alzai il capo e vidi sul suo volto un'espressione rabbiosa, ma allo stesso tempo ferita e ne capivo anche il motivo.
"Rob...io.."
"STAI ZITTA!PERCHE' NON ME L'HA DETTO??E PERCHE' NON ME LO HAI DETTO NEANCHE TU???" urlò rabbioso e uscì sbattendo la porta, probabilmente dirigendosi verso quello che, in quel momento, avrei voluto fare io con tutto il cuore.

   
 
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