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Autore: Giulia K Monroe    02/08/2009    8 recensioni
E se Harry Potter avesse avuto una sorella minore?
E se Sirius Black non fosse stato catturato e portato ad Azkaban?
Cosa sarebbe successo alla storia più amata di tutti i tempi? Scopritelo leggendo!
***
All'improvviso lo sguardo opaco, grigio metallo sporco, si accese. Luminoso e carico di rabbioso odio, si riversò su quello della ragazza, che trasalì spaventata.
Alexis fece per indietreggiare, ma lui non glielo permise: lasciata scivolare la mano da sotto le sue, le aveva artigliato le spalle con una presa tanto violenta da farla gemere per il dolore; l'aveva quindi trascinata contro l'armadio e l'aveva sbattuta furibondo contro lo specchio, facendole mancare il respiro.
«Perché non ti sei fidata di me?!» ruggì Draco e alzò il braccio con una mossa così repentina che lei, per un attimo, temette che stesse per colpirla; lui invece scaraventò il pugno al di sopra della sua spalla e il suo viso venne sfiorato solo dall'aria smossa: le nocche pallide avevano cozzato con lo specchio al quale era poggiata, incrinandolo.

[IN FASE DI REVISIONE]
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: Harry/Ginny, Lucius/Narcissa, Ron/Hermione
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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Salve a tutti!
Eccovi il diciottesimo capitolo, dopo una settimana esatta!!
Sono stata brava, vero?^____^
Bhe, questa volta non ho nulla dire, se non: godetevi il capitolo!
Purtroppo questo è solo di passaggio, ma ho deciso di fare capitoli un po’ più corti per poter postare più frequentemente! (Il mio ‘capitoli più corti’ sottointende almeno 10 pagine word, per cui non preoccupatevi XD Sono piuttosto logorroica, quindi i miei capitoli non saranno mai corti, comunque!^___^)

Bhe, non mi resta che augurarvi buona lettura!
Mi raccomando, fatemi contenta e ditemi che ne pensate!

Un bacione

Ada Wong


PS:
Grazie mille ufficialmente a tutti quelli che mi seguono e che mi recensiscono!
Non vi ringrazio in ogni capitolo, ma è ovvio che vi adoro tutti, dal primo all’ultimo!
Infondo, cos’è uno scrittore senza i suoi lettori?

Nulla.
Se questa storia continua ad andare avanti, è solo per voi!
Per cui, grazie!
Grazie mille!
Grazie di cuore! <3
E siamo a:

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73 Recensioni


Grazie mille a tutti! Sul serio!
Non so più come dirvelo!

Ancora una cosa, prima di lasciarvi alla lettura:

Se qualcuno è interessato all’apertura di un forum (sul circuito forumfree/community) nel quale poter postare le proprie storie o fan fiction, partecipare a sfide interne a colpi di fan fiction o di grafica e conoscerci meglio e cose simili, mi contatti, perché vorrei una mano! –per recensione, via e-mail o via msn (Juja_heart@hotmail.com) come preferite!
Grazie per l’attenzione.








~Un Particolare In Più~






























Draco Malfoy camminava, a passo di marcia, lungo i corridoi di Hogwarts, diretto verso il dormitorio di Serpeverde.
Aveva lo sguardo assente, perso nel vuoto.

Niente di più pericoloso.
Dopo aver schiantato ben cinque primini – tra cui anche una ragazzina – che avevano avuto il coraggio di sbarrargli la strada, si era infilato veloce nei sotterranei, ed era entrato nella Sala Comune.
Questa era piena ed eccitata per la festa che sarebbe iniziata di lì a poco.
Tutte le ragazze mandavano gridolini eccitati, confrontandosi i vestitini succinti e i ragazzi ammiravano trasognati le loro forme poco coperte.
Blaise Zabini era in piedi, al centro esatto di un cerchio composto da uno stuolo di ragazzine che, adoranti, lo stavano ammirando, occhieggiando civettuole, con gli sguardi ridotti a cuoricini volanti.
Il bel moro stava appunto comunicando loro che, non avendo potuto sceglierne una perché erano tutte così carine e dolcissime, aveva deciso di portarle tutte insieme, scatenando il contento generale, quando scorse Draco entrare nella Sala, con uno sguardo a dir poco assassino. Alzò una mano, per salutarlo, ma quello neanche lo degnò di un’occhiata e, scontrandosi violentemente contro due ragazzi che parlottavano vicino all’ingresso, si infilò di corsa nei dormitori.
Blaise lo guardò preoccupato e si fece largo tra le sue spasimanti, promettendo di tornare quanto prima. Poi, si precipitò dietro l’amico, entrando nel momento esatto in cui questo si chiudeva la porta della sua camera alle spalle, con un gesto carico di evidente rabbia.
Il moretto si avvicinò alla porta, un po’ titubante: non gli piaceva mai affrontare Draco quando era così incazzato.

E fuori controllo.
“Guai in vista…”
Pensò, mentre bussava con eleganza innata.
-Dra…?-
Lo chiamò, ma un boato poco rassicurante fu l’unica risposta che ricevette.

Al diavolo l’educazione!
Spalancò la porta, fino a ritrovarsi davanti ad un Draco Malfoy a dir poco fuorioso, con il fiato corto, che aveva appena distrutto lo specchio dell’armadio con un potente pugno, e ora la mano -già coperta di scheggie di legno, notò Zabini- sanguinava copiosa, gocciolando sul pavimento.
- Mio Dio…-
Mormorò, gettando un’occhiata anche alla stanza, completamente sottosopra.
Draco era in piedi, con lo sguardo fisso sul vuoto, che incrociava, probabilmente, la sua immagine distorta in quei pochi frammenti di specchio che erano riusciti a rimanere incollati all’armadio. I capelli, scompigliati, gli ricadevano disordinati sul viso. Dalle labbra, spaccate e gonfie, usciva più di un rivolo di sangue, che colava lentamente sul mento, fino a gocciolare in quella pozza già alimentata dalle ferite sulla mano.
Blaise rimase ad osservarlo, poi si avvicinò lentamente – cercando di evitare i frammenti di specchio tagliente riversati sul pavimento – e lo preso per un braccio, scuotendolo con delicatezza.
-Draco…?-
Lo chiamò di nuovo, ma quello non sembrò nemmeno sentirlo.
Continuava a fissare il vuoto, le spalle che, per la rabbia, tremavano leggermente.
Blaise gli diede un altro strattone.
Niente.
Lo scosse più forte.
Niente.
-Cazzo Dra! Che diavolo è successo?!?-
Sbottò alla fine, voltandolo con uno strattone violento e costringendolo a guardarlo in viso.
I suoi occhi sembravano un cielo plumbeo, grigio e terribilmente vuoto.

Un cielo calmo, prima di una tempesta distruttiva.
Blaise vacillò di fronte a quello sguardo: non l’aveva mai visto così furioso.
Questo perché, di solito, Draco Lucius Malfoy riusciva sempre ad ottenere quello che voleva.
Bastava anche solo pensarlo, e il giorno dopo lui aveva già conquistato ciò che desiderava.
Che si trattasse di un nuovo gioco, di un manico di scopa, di una cravatta nuova.

O di una ragazza.
Quell’anno, per la prima volta in vita sua, il Principe delle Serpi si trovava ad affrontare una cruda verità: non poteva sempre ottenere quello che voleva.
Sembrò riscuotersi all’improvviso, e Blaise lo capì dal cambiamento della sua espressione.

E del suo sguardo.
Non c’era più traccia di vuoto o turbamento nel suo viso, solo una pura maschera di ghiaccio, che ne deformava quasi i lineamenti perfetti, rendendoli più duri e più affilati del solito.
Con uno spintone si allontanò da Blaise.
-Lasciami in pace!-
Sibilò pericoloso, lanciandogli un’occhiataccia.
Poi si voltò, e strinse la mano ferita in un pugno, lasciando gocciolare altro sangue sul pavimento.
Affibiò un potente calcio alla testata in ferro battutto del letto e quasi la ruppe.
Se si era fatto male – cosa che sicuramente era – non lo diede a vedere e la sua espressione rimase impenetrabile
Blaise lo osservò in silenzio, mentre lo vedeva marciare con rabbia vicino alla scrivania, dove, con un gesto rapido, scaraventò tutti i libri e le pergamene a terra.
Poi si bloccò, lo sguardo fisso sull’unica cosa che era rimasta sul ripiano del tavolino.

Una maschera.
Era bella, elegante ed argentata.
Il contorno degli occhi era brillantato da una serie di piccole pietruzze, incastonate, mentre dell’argento fuso e colato era stato lavorato ad opera d’arte, e creava dei piccoli e sinuosi intarsi su tutta la maschera. Bordata interamente da una strana decorazione – anch’essa argentata -, la cosa più bella e più particolare era lo smeraldo al centro della fronte, che brillava quasi di luce propria.
Draco la prese con la mano ferita, sporcandola di sangue.

Deturpandola quasi con odio.
La strinse con violenza, ma non riuscì a scalfirla, ovviamente.
Così la lanciò in terra con rabbia, e poi la schiacciò sotto la suola della scarpa, spaccandole prima il naso, e poi deformando gli occhi.
Il piccolo smeraldo si staccò e rotolò sul pavimento, fino a fermarsi, una volta incontrata la punta delle scarpe eleganti di Blaise, che fissava la scena interdetto.
Si piegò e raccolse la piccola pietruzza, mentre il biondino continuava a sfogarsi sulla maschera, che continuava a calpestare con rabbia, finchè, l’unica cosa rimasta di essa, non erano che un mucchio di piccoli frammenti, che andarono a fare compagnia allo specchio.
Blaise si rialzò in piedi, studiando il piccolo smeraldo, brillante nella sua mano.
Quello smeraldo così simile ad un paio d’occhi che al biondino facevano andare il sangue alla testa, anche un po’ più del necessario.

E allora comprese.
-Draco…Dov’è Alexandra?-
Domandò, puntando lo sguardo sul biondino, che ansimava stanco. Immediatamente, si voltò a guardarlo, con espressione carica di rabbia, odio.

E frustrazione.
Con due grandi e veloci passi, coprì la distanza che li separava e lo prese per il colletto della camicia – che sporcò di sangue. Gli si avvicinò così tanto che i loro nasi si sfiorarono e i loro occhi si specchiarono perfettamente.
Argento gelido contro zaffiro liquido.
-Non.Pronunciare.Più.Quel.Nome.-
Sibilò, sputando ogni parola quasi con controllata difficoltà.
Poi gli diede un altro spintone e lo lasciò andare, dandogli velocemente le spalle e dirigendosi verso la porta del bagno.
Zabini rimase a fissarlo impassibile, mentre quello si poggiava stanco allo stipite e posava la mano sul legno bianco, lasciandola scivolare lentamente e macchiando la porta di sangue cremisi.
-Alexandra è una puttana…-
Aggiunse con rabbia, il veleno in corpo.
Blaise lo guardò interdetto, poi, inaspettatamente, scoppiò in una fredda risata, che fece voltare l’amico.
-Ma certo! Per una volta qualcuno non ti da ciò che vuoi, e tu fai il diavolo a quattro!-
Proferì il moro, quasi con disprezzo.
-Dio, Draco: mi sembri un bambino capriccioso al quale i genitori non vogliono comprare un giocattolo inutile!-
Lo sguardo argenteo perse l’odio e la rabbia, che si sostituì ad un’espressione sorpresa.
Poi si assottigliò di nuovo, indignata e ferita nell’orgoglio, prima di abbassarsi.
Le mani si strinsero in due pugni violenti.

Altro sangue sul pavimento.
-Sta zitto…-
Mormorò, con rabbia, ma Blaise non lo sentì neanche.
-Perché non vai a piangere da tuo padre, come ogni volta! Magari scopri che anche Alexandra ha un prezzo e riesci a fartela comprare proprio come una bambolina di pezza!-
Continuò, con tono calmo e serafico, eppure velenoso e tagliente come la zanna di un basilisco.
-Sta zitto…-
Ripetè Draco, le cui spalle ora, tremavano ancora più violentemente di prima.
-Draco: le persone non si comprano! L’amicizia non si compra! L’affetto non si compra! L’amore: NON SI COMPRA!-
Ringhiò le ultime parole, ma Draco era scattato molto prima, consapevole di quanto quelle parole fossero sincere.

E di quanto – cazzo!- facessero male.
-STA ZITTO!-
Senza rendersene conto, era balzato in avanti e aveva assestato un bel pugno potente proprio sul naso perfetto di Blaise, che sorpreso, non era neanche riuscito a difendersi e lo aveva preso in pieno.
Barcollò un po’ all’indietro, tenendosi il naso sicuramente rotto, dal quale cominciò ad uscire un rivolo di sangue.
Draco lo guardò, ansimante, con lo sguardo spalancato, shokkato da quello che aveva fatto.
Zabini gli restituiva la stessa occhiata, sorpreso da tale reazione.
Poi, inaspettatamente, scoppiò di nuovo a ridere e il biondino lo guardò senza capire.
-Ma bravo: spero che tu ti sia sfogato, amico!-
Ridacchiò, poi tornò serio all’improvviso e coprì la distanza con un solo lungo passo.
Questa volta fu il turno di Malfoy di essere preso per il colletto della camicia.
-Ricordati Draco: io per te ci sarò sempre, perché ti conosco e so come sei fatto. Ma se continuì così, rimarrai solo.-
Gli alitò ad un centimetro dal viso, prima di allontanarlo con una spinta così forte, che lo fece cadere in terra.
-Ci vediamo alla festa, Dra!-
Lo salutò, mentre con un gesto elegante della bacchetta si puntava il naso.
-Epismendo!-
Poi si voltò e uscì dalla stanza, lasciando Draco a fissare la porta chiusa.
Rimase lì, seduto per terra, per un lasso di tempo che nemmeno lui avrebbe potuto definire.
Forse passarono più di venti minuti.
O magari, neanche uno.
Ma a lui sembrò di stare pensando da sempre.

Blaise aveva ragione.
Fottutamente ragione.
Eppure, non poteva farci nulla. Lui era quello: prendere o lasciare.
E comunque, per lui, Alexandra Black rimaneva una puttana.
Un secondo prima arrossiva di fronte a lui, e il suo cuore batteva forte quando le si avvicinava più del dovuto – sì, riusciva a sentirlo ogni volta, per quanto andava veloce – e il minuto dopo, eccola lì, a civettare come una scema con quell’idiota di San Potter.
Oh, ma gliela avrebbe fatta pagare. Eccome se gliela avrebbe fatta pagare!
Nessuno si prendeva gioco di Draco Malfoy e poi la passava liscia.

Nessuno. Neanche lei.
Si alzò da terra, e con un colpo veloce della bacchetta, rimise tutto in ordine: lo specchio tornò intatto, i libri e le pergamente si rimpilarono sulla scrivania, le coperte riavvolsero il letto e la moquette verde assorbì le numerose gocce di sangue, senza lasciare danni.
Gli unici cocci che rimasero tali, furono quelli della maschera, che Draco ignorò prontamente, infilandosi nel bagno per farsi una doccia.
Uscì mezz’ora dopo, e nessuno avrebbe mai detto che, solo un’ora prima, era stato coinvolto in ben due liti, che erano entrambe sfociate alle mani.
L’unico vago ricordo era il labbro inferiore, leggermente gonfio, sul quale figurava un bel taglio profondo e arrossato. Per il resto, era impeccabile nel suo abito da vampiro – non mascherato, ovviamente – e quelle labbra maltrattate riuscivano a dargli un’aria maledettamente più affascinante.
Intercettò lo sguardo di Blaise, che, nonostante stesse sorridendo alle sue ammiratrici, era insolitamente serio. Ma passò oltre, dirigendosi verso la sua vera preda. La acchiappò per un polso, togliendola dalle gambe del ragazzo che stava abbracciando.
- Tu vieni alla festa con me.-
Ordinò perentorio, e per tutta risposta, la ragazza si limitò a guardarlo confusa.
-C-come…?-
Domandò, con un balbettio interdetto, non sicura di aver capito bene.
-Poche storie, Pansy. Era quello che volevi, no?-
Rispose brusco e, quando l’informazione penetrò, la Parkinson si esibì in un urletto eccitato, che catturò tutta l’attenzione della Sala.
-Certo che ci vengo al ballo con te!-
Gridò contenta, e gli si attaccò al braccio sinistro, molto simile ad una piccola piovra.
Draco sbuffò, infastidito, ma subito le cinse la vita con un braccio e, insieme, varcarono la porta della Sala Comune, sotto lo sguardo sbalordito di tutti.
Non passò neanche mezzo minuto che tutti, pettegoli, presero a parlottare.
Blaise Zabini alzò lo sguardo al cielo, e finse di ascoltare le sue molteplici accompagnatrici, lo sguardo fisso sul freddo muro in pietra, speranzoso di vedere entrare Lei.

Alexis era appena uscita dall’infermeria, e si teneva un fazzoletto sporco di sangue sotto il naso. Madama Chips era riuscita ad aggiustarglielo in un attimo, ma aveva detto che il sangue avrebbe continuato ad uscire ancora per qualche minuto, così stava continuando a tamponarsi, mentre si dirigeva, con passo lento e stanco, verso la Sala Comune di Serpeverde.
I corridoi erano già gremiti di gente mascherata, che si stava dirigendo in Sala Grande per la festa.

La festa.
L’aveva quasi dimenticata.
Bhe, una cosa era certa: l’invito di Draco non era più valido.
Tanto, ora che ci pensava, non aveva neanche voglia di andarci.
L’unica cosa che desiderava, in quel momento, era potersi rannicchiare nel suo letto sotto le coperte, e lasciarsi cullare dalle braccia di Morfeo.
Chissà, magari sarebbe riuscita a sognare di nuovo quel luogo paradisiaco, dove la sua dea personale l’avrebbe aiutata a cancellare ogni dolore.
Quando entrò in Sala Comune, stropicciandosi gli occhi arrossati con una mano, e continuando a tenere il fazzoletto sotto il naso con l’altra, tutti gli sguardi si puntarono automaticamente su di lei, facendola sentire a disagio.
Si guardò attorno, senza capire, e avanzò lentamente, mentre intorno a lei, prendevano concitati quei bisbigli che ormai la accompagnavano un po’ ovunque.
‘Sta uno straccio, poverina…’
‘Sì, guarda come sono rossi gli occhi: dev’essere stata a piangere tutto il tempo…’
‘Sapete che vi dico: se lo merita! Così impara a tenere due piedi in una scarpa!’
‘Sì, sono d’accordo con lei!’
‘Ma siete delle vipere!’
Alexis cercò di ignorare tutti quei sussurri e i suoi occhi si puntarono, automaticamente, in quelli blu di Blaise, che, appena l’aveva vista entrare, si era alzato e l’aveva osservata ansioso, quasi temesse che lei potesse crollargli davanti da un momento all’altro.
-Alexandra…-
La sua voce scura superò quella di tutti, che immediatamente si zittorono, pronti ad osservare la scena, per poi spettegolarne alle spalle.
La moretta cercò di sorridere, ma tutto quello che le riuscì fu una smorfia strana, triste e malinconica. Fece per dire qualcosa, ma il ragazzo le si avvicinò a grandi passi e la prese per le spalle, quasi volesse aiutarla a reggersi in piedi.

Perché Alexandra Black non gli era mai sembrata così fragile come in quel momento.
-Non qui…-
Le sussurrò ad un orecchio e la scortò fin dentro il dormitorio, lanciando occhiate infuocate a chiunque osasse dire qualche ‘A’ di troppo.
La lasciò andare solo quando entrarono nella sua stanza e lei appurava – con sollievo – che Diamond era già andata alla festa e probabilmente già si stava ‘infrattando’ da qualche parte con quel Nott.
Fece qualche passo in avanti, barcollando un po’, e si trascinò fino allo specchio posto sopra la scrivania di Diamond. Si osservò: era un vero disastro! I capelli si erano arricciati con l’umidità; il naso, la bocca e il mento erano ancora incrostati di sangue seccato e marrognolo, e altro continuava a colare; gli occhi erano gonfi, spenti e terribilmente arrossati; e la divisa, neanche a spiegarlo.
-Piccola…che cosa è successo?-
Lo sguardo smeraldo corse sullo specchio, fino a trovare la figura di Blaise che la osservava apprensivo, ancora in piedi, sulle soglia della porta.
Alexis sospirò e posò il fazzoletto sulla scrivania, con un gesto stanco.
-Ho litigato con Draco…-
Rispose, accennando ad un sorrisino mesto e ad un’alzata di spalle, mentre trafficava nei cassetti della scrivania e tirava fuori un fazzoletto pulito.
-Siediti pure.-
Gli disse poi, facendo un cenno verso il suo letto e andando in bagno, dove sciacquò il fazzoletto e cominciò a ripulirsi del sangue seccato.
Blaise si guardò intorno, poi si sedette come gli era stato detto.
-Immaginavo. Il suo pugno sul naso quando ti ho nominata è stato molto eloquente.-
Proferì, con tono leggero, e quando Alexis fece capolineo dalla porta del bagno, con un’espressione stupita, ridacchiò leggermente.
-Ti ha davvero picchiato?-
Domandò incredula e lui annuì tranquillo, come se fosse la cosa più normale del mondo.
-Merlino: ma è terribile!-
Esclamò sconcertata, avvicinandoglisi e sedendosi sul letto a sua volta.
-E tutto per colpa mia…mi dispiace…-
Avvicinò una mano al suo viso, per controllare che fosse tutto a posto, ma lui gliela prese e la fermò.
-Non preoccuparti: sto bene. Tu piuttosto, perché tutto quel sangue?-
Domandò, indicandogli la pelle appena sotto il naso, ancora incrostata di sangue.
Lei sospirò e abbassò lo sguardo.
-Una gomitata…di Draco…-
Ammise e lo sguardo blu di Blaise si accesse all’improvviso, traboccando di bollente ira.
-Draco ha fatto cosa…?-
La sua voce tremava leggermente, quasi cercasse di controllare una grande rabbia.
Balzò in piedi, ma Alexis lo fermò, prendendogli una mano.
-No, aspetta! Non l’ha fatto apposta, sul serio! –
Blaise la guardò in tralice, sospettoso, poi sospirò e si sedette di nuovo. Le pose una mano sulla guancia e gliela accarezzò, portandole indietro i capelli.
-Alex…Vuoi dirmi che cosa è successo, esattamente?-
La ragazza sospirò e si alzò dal letto, ponendosi di nuovo davanti allo specchio. Riprese a pulirsi la bocca e il mento con il fazzoletto.
-Alexandra?-
La richiamò, e lei ricambiò lo sguardo dal riflesso nello specchio.
-Ero al lago…con Harry. E stavamo parlando: solo parlando! Ma Draco deve aver travisato le cose e…si è esibito in una scenata di gelosia. Harry non si è fatto sottomettere e come al solito hanno finito per litigare. Hanno duellato un po’, e quando ho cercato di fermarli mi sono beccata una gomitata…Per tutta risposta, Draco si è beccato un pugno in bocca da Harry. Ecco tutto –
Rispose semplicemente, con tono incolore, mentre finalmente riusciva a levarsi il sangue dal mento, per poi passare al naso.
Rimasero in silenzio per qualche minuto, fino a che Alexis non intercettò di nuovo lo sguardo di Blaise, che la fissava serio, nel riflesso dello specchio.
Sbuffò e si voltò, lanciandogli un’occhiataccia contrariata.
-Cosa? Che c’è?-
Domandò esasperata e lui continuò ad osservarla per qualche altro secondo, prima di tenderle un braccio e farle cenno di avvicinarsi e sedersi accanto a lui.
Lei lo guardò indecisa, poi sospirò e fece come le era stato silenziosamente detto.
Senza dire nulla, Blaise le prese il fazzoletto bagnato dalle mani e, delicatamente, cominciò a pulirle il nasino e la bocca, facendola arrossire un po’.

Si sentiva tanto una bambina alle prese con un papà un po’ troppo apprensivo.
Un papà che, ormai, non aveva più.
O che, meglio, non aveva mai avuto veramente.

Deglutì, un po’ imbarazzata, ma non si sottrasse alle cure del moro, che continuò a tamponarla con delicatezza.
Dopo qualche altro minuto di silenzio, finalmente Blaise riaprì la conversazione, precedendola con un sospiro.
-Alex…Sai che Draco è un po’…apprensivo quando si parla di te…Anzi, sarebbe meglio dire un po’ troppo geloso. Ma non lo fa con cattiveria: lui ci tiene veramente a te, come non ha mai tenuto a nessun’altra ragazza in vita sua. Neanche a Pansy.-
Cominciò, e lei abbassò lo sguardo, stringendosi le mani in grembo.
-Sì, lo so.-
Mormorò consapevole, mentre una fitta dolorosa le colpiva il cuore, come il fendente di una spada di un abile guerriero.
-Allora…Perché continui a vederti con Potter, nonostante sai bene che a lui dia fastidio? Ti diverte vederlo arrabbiato?-
Alexis alzò lo sguardo smeraldino di scatto, sorpresa da quelle parole e dalla durezza con cui erano state pronunciate. Scosse violentemente la testa, sfuggendo alla medicazione del ragazzo.
-No! Assolutamente no!-
-E allora, perché gli fai questo? Quel Potter è più importante di Draco?-
Le domandò ancora, sondandola con uno sguardo penetrante.
Lei fece per dire qualcosa, ma poi sospiro e abbassò lo sguardo, con espressione malinconica.
Blaise ne approfittò per riprendere a pulirla delicatamente.
-Scusa le mie domande, non sono fatti miei. E’ solo che…vorrei capire. Vorrei capire se quello che dice Draco è la verità o se è solo così accecato dalla gelosia da non vedere la realtà.-
Spiegò, girando il fazzoletto dalla parte pulita e continuando a tamponarla.
-E’…è una cosa complicata Blaise.-
Gli rispose, mordendosi il labbro inferiore.
-Alex: guardami un attimo.-
La ragazza alzò lo sguardo su quello di Blaise, che le sorrise appena.
-A te piace Draco?-
Le domandò, e lei arrossì tutta insieme, sorpresa da tale domanda.
-Bhe…Io, n-non lo so! Insomma…C-che domande sono?-
Balbettò imbarazza, spostando di nuovo lo sguardo sul pavimento.
Il ragazzo ridacchiò divertito e finì di pulirla.
- La cosa più difficile è ammetterlo a se stessi. La strada, poi, è tutta in discesa.-
Le disse, facendo evanescere il fazzoletto sporco.
-Ma io l’ho già ammesso a me stessa.-
Rivelò, alzando di nuovo lo sguardo e sorridendo mesta, con un bel colorito sulle guance.
-Sì, Draco mi piace. E tanto anche…-
Aggiunse imbarazzata, ma poi sospirò e la sua espressione si spense, malinconica.
-Ma ormai non ha più importanza…Se c’era anche solo una possibilità di stare insieme, ora non c’è più…-
Mormorò, improvvisamente stanca, alzandosi dal letto e andando alla finestra, per vedere le stelle del cielo magico brillare luminose.
-Non dire così, Alex…Vedrai, tutto si risolverà.-
-No! Non questa volta, Blaise. Ho visto i suoi occhi…Mi ha guardata…Come se fossi una cosa disgustosa…Nel suo sguardo ho letto che avrebbe voluto urlarmi in faccia…-
Poggiò una mano sul vetro, lasciandola scivolare lentamente.
-PUTTANA!-
Gridò all’improvviso, facendo sobbalzare il Serpeverde.
-Era questo che avrebbe voluto dirmi…Ma la sua occhiata è valsa più di mille parole…Il suo silenzio è stato più doloroso di una pugnalata dritta al cuore…-
Si lasciò cadere in terra, accasciandosi lentamente, troppo stanca per restare ancora in piedi. Blaise le corse subito vicino, e le si inginocchiò accanto, preoccupato.
Non stava piangendo. Non quella volta.
Ma l’espressione vuota dei suoi occhi era più triste e terrificante di mille lacrime.
-Che cosa devo fare, Blaise?-
Domandò poi, con voce rotta, voltandosi a guardarlo, con lo sguardo lucido.
Il ragazzo sentì una morsa stringergli il cuore, e avvicinò una mano al suo viso, accarezzandolo dolcemente.
-Perché non provi dirglielo? Perché non gli dici quello che senti per lui?-
Alexis alzò lo sguardo su di lui, sorpresa e spaventata.
-Cosa…? No! Io…Non posso!-
Scosse la testa, con violenza, e lui la prese per le spalle, per fermarla e poterla guardare in viso.
-Perché no, Alexandra? Lo vedo quanto ci tieni a lui! Lo leggo nei tuoi occhi: ogni volta che lo vedi, si illuminano radiosi; ogni volta che lui non c’è, sono pensierosi e un po’ tristi; quando litigate, come ora, diventavo vuoti e terribilmente sofferenti!-
Le disse serio, scuotendola un po’, quasi volesse farle capire l’importanza e la verità di quelle parole.

Ma lei lo sapeva che erano vere: e lo leggeva in quegli zaffiri, caldi e preoccupati.
Blaise Zabini: che ragazzo splendido.
-Draco è uno stupido! Un’idiota! Un menefreghista! E un gran testardo! Non capisce che non è solo lui a soffrire, ogni volta che bisticciate. Non capisce che a soffrire siete in due! Alexandra tu devi dirglielo!-
La supplicò quasi, con tono disperato, ansioso e preoccupato, con un’intensità tale da farle provare i brividi.
-Questo amore vi sta distruggendo…-
Sospirò infine, lasciandole andare le spalle e abbassando lo sguardo.
Alexis rimase ad osservalo, una morsa dolorosa che le scaldava il petto, le bloccava il respiro in gola e le stringeva il cuore.
Non sapeva che dire, quindi si limitò ad abbassare lo sguardo a sua volta, e a stringersi le mani in grembo, così forte che sentì le unghie perforarle il palmo.
-Perché…? Se dici di tenere così tanto a lui, perché non puoi rinunciare a Potter?-
Le domandò poi.

Un’altra pugnalata, dritta dritta nel cuore.
Respirò a tratti, boccheggiando, quasi avesse improvvisamente l’asma, e Blaise la guardò preoccupato.
Poi scosse la testa, così violentemente che tutti i capelli le si riversarono sulle spalle, coprendole il viso.
-Mi dispiace…Mi dispiace, ma non posso. Per quanto bene voglia a Draco – e credimi gliene voglio davvero tantissimo – io…io non posso rinunciare ad Harry. Non posso!-
Rispose, prendendosi il viso tra le mani, e cominciando a scuotere di nuovo la testa.
-Ti prego…Ti prego Blaise, non chiedermi spiegazioni…Io non posso dartele! Ti prego…Ti prego…-
Continuò a sussurrare, mentre si piegava con il busto in avanti e si accasciava a terra, stringendosi lo stomaco con un braccio, quasi avesse bisogno di vomitare.

In effetti, era così che si sentiva in quel momento.
Blaise la osservò addolorato, poi si piegò a sua volta, e la prese tra le braccia, stringendola e cullandola.
-Scusami…Perdonami: non ti farò più domande…Te lo prometto…-
Le sussurrò, accarezzandole i capelli e lei si aggrappò forte alle sue spalle, annuendo.
-Non piangere…-
Alexis si staccò quel tanto che bastava per poterlo vedere in viso, e lui notò che sì, aveva gli occhi lucidi, ma non una sola lacrima solcava il suo viso.
-Non sto piangendo…-
Sorrise mesta, sciogliendo l’abbraccio.
-Non voglio più piangere: in questi due mesi ho versato anche più lacrime del necessario.-
Si strinse nelle spalle e Blaise le sorrise, lasciandole un buffetto sulla guancia.
-Brava! Così ti voglio, sempre allegra è sorridente!-
Alexis sorrise più ampiamente, e si lanciò di nuovo addosso a lui, stringendolo forte.
-Grazie Blaise…-
Gli sussurrò e lui e lasciò un bacio a fior di labbra sulla tempia.
-Figurati, piccola: per te ci sono. Sempre.-
Rimasero a coccolarsi un po’, poi Blaise diede un’occhiata all’orologio che portava al polso e quasi sobbalzò.
-Caspita! Sono già le nove e mezza: la festa è iniziata da un po’!-
Esclamò, sciogliendo l’abbraccio e alzandosi in piedi, aiutando anche lei a rialzarsi.
-Tu vieni, vero?-
Le domandò poi, scrutandola con occhio critico e di rimprovero.
Lei storse la bocca, per tutta risposta.
- Non so…Sinceramente, non me la sento…-
Ammise, stringendosi le braccia al petto, quasi in un abbraccio solitario.
Blaise la guardò contrariato, corrugando le sopracciglia fine e ben curate.
- E poi, non ho neanche più un cavaliere…-
Aggiunse, stringendosi nelle spalle e sorridendo mesta.
-Ah: ma a questo si rimedia subito! Sono sicuro che in molti vorranno uscire con te, Alexandra Black!-
Rispose Blaise sornione, alzando le sopracciglia per due volte, in un’espressione maliziosamente buffa, che la fece ridacchiare.
-E poi, se per qualche stranissimo caso nessuno volesse venire con te, io mi offro volontario: sempre se vuole, Mylady!-
E si esibì in un ichino, che la fece ridacchiare ancora di più.
- Credetemi, venire al ballo con lei sarebbe un onore, Mylord!-
Ribeccò ironica Alexis, e lui fece un’altra riverenza, come ringraziamento.
-Ma non credo che il tuo fan club sarebbe d’accordo e, sinceramente, avere già tre nemici in un giorno mi basta e mi avanza!-
Ridacchiò, portandosi una mano a coprire educatamente le labbra, mentre lui storceva la bocca e soppesava le sue parole, ritenendo che, in effetti, le sue care ragazze non avrebbero gradito.
- E comunque, non ho un abito…-
Concluse la moretta, con un sospiro e un’alzata di spalle, allargando casualmente le braccia.
Blaise la osservò con uno sguardo furbo, e poi si voltò verso il suo letto, indicandole un pacchetto plastificato all’angolo.
-Io non direi.-
Rispose, alzando un sopracciglio e sollevando un’angolo delle belle labbra.
Alexis corrugò la fronte e si avvicinò al letto, scrutando il pacchetto.
Era un vestito elegante, rosso e nero. Lo tirò fuori dalla busta e se lo dispiegò davanti, guardandolo ammirata.
Era un abito da sera, sullo stile dark. Aveva un corpetto rigido, senza spalline, decorato con del merletto e delle roselline. La gonna era lunga, e scendeva morbida, tagliata appena da uno spacco laterale neanche troppo profondo. Abbinati ad esso c’erano un mantello nero e un paio di dècolletè con il cinturino.
Poi, il suo sguardo cadde su un oggetto poggiato sulla coperta.

Una maschera.
Era color porpora, decorata da roselline rosse. Gli occhi erano bordati da piccoli diamantini, brillanti e sul lato destro c’era un fiore, contornato da tante piume nere.
Alexis adagiò il vestito sul letto e la prese tra le mani, esaminandola.

“Ah, quasi dimenticavo: il tema di stasera sarà vampiri in maschera, per noi. Il tuo vestito è già nella tua camera.”
Le aveva detto Draco solo quella mattina, si ricordò.
E ora, era tutto cambiato.
Sospirò e lasciò cadere la maschera sul letto.
-E’ il vestito che mi ha regalato Draco…Non posso indossarlo.-
Disse, di nuovo triste.
Blaise la osservò un po’, poi scosse la testa.
-Invece lo metterai eccome!-
Ribeccò, avvicinandosi all’abito ed esaminandolo con occhio critico.
-Come?-
Alexis lo guardò confusa, mentre lui estraeva la bacchetta e la puntava contro il vestito.
-Aspetta e vedrai…Una modifica qua e una là…Oh sì, Draco si pentirà amaramente di non averti portata al ballo stasera: sarai la più bella di tutte, vedrai…-
Rimuginò tra se e se, agitando la bacchetta. Il vestito levitò e ad ogni colpo di bacchetta, si andava man mano modificando. Dal corpetto uscirono due eleganti maniche, che si arricciavano sulle spalle. La gonna si lacerò in un altro spacco, dal lato opposto di quello che già c’era, ed entrambi divennero molto più audaci. Ed infine, anche il colore cambiò: da un rosso sanguigno, ad un argento pallido, simile al colore delle stelle.
Finito, il vestito nuovo si adagiò di nuovo sul letto, sotto lo sguardo incantato della ragazza.
-Come hai fatto?-
Domandò in un sussurro incredulo, e Blaise si voltò a guardarla, sorridendo soddisfatto.
-Non sono mica stato rinominato ‘ragazzo più elegante di tutta Hogwarts’ per nulla, mia cara!-
Rispose fiero, poi si guardò intorno, quasi gli mancasse qualcosa.
Alexis lo fissò, piegando il viso su di un lato, fin quando il viso del ragazzo si illuminò. Si frugò nelle tasche e ne tirò fuori qualcosa di piccolo, che tenne sul palmo. Gli puntò la bacchetta contro e mormorò qualcosa, finchè quello non brillo.
-Prendi la maschera.-
Le ordinò, con un sorrisetto strano sulle labbra. Alexis fece come le era stato detto e gli porse la maschera.
Blaise lasciò levitare il piccolo oggettino – che adesso la ragazza poteva vedere e riconoscere come un delizioso smeraldo, così simile ai suoi occhi – e, con un altro incantesimo, lo incastonò sulla fronte della maschera, che cambiò colore, diventando anch’essa argentata, come il vestito.
Alexis la guardò, sempre più meravigliata, e Blaise ripose la bacchetta, soddisfatto di se stesso.
-Indossala.-
Le disse, indicandola, e la ragazza annuì, andò davanti allo specchio e se la mise.
Appena l’ebbe indossata, una strana luce argentata la accecò per un attimo. Poi, quando riaprì gli occhi, la sua immagine nello specchio rifletteva sì lei, ma con due splendide ali. Argentate ovviamente. Si voltò per guardarle meglio, e scosse le spalle, riuscendo persino a muoverle.
-Ma…Ma Blaise! Sono fantastiche!-
Esclamò entusiasta, levandosi la maschera e correndo ad abbracciarlo.
Lui la strinse a se e sorrise.
-Sono contento che ti piaccia, piccola! E’ il mio regalo per te: vedrai, le cose si sistemeranno, è una promessa.-
Alexis sciolse l’abbraccio e lo guardò dal basso, annuendo con un sorriso.
-Sì! Grazie Blaise, non so che farei senza di te!-
Si strinse la maschera al petto, contenta e lui le lasciò un buffetto su di una guancia.
-Su: adesso preparati! Non hai più scuse per declinare il mio invito!-
Le disse e lei ridacchiò annuendo di nuovo.
-D’accordo! D’accordo! Tu va, però: ti raggiungo alla festa!-
Ordinò, spingendolo lentamente fuori dalla camera.
Blaise si lasciò trascinare e una volta sulla soglia, si voltò a guardarla con un sorrisino malandrino.
-Alexandra Black: se non ti vedo alla festa entro mezz’ora, sappì che verrò a cercarti con la bacchetta spronata!-
La minacciò e lei gli fece una linguaccia.
-Ci sarò Blaise: promesso.-




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x miyuko: Geeeeeemi!!!ç____ç Ormai sei partita e chissà quando leggerai questa risposta e questo nuovo capitolottoç____ç Mi manchi tanto! Torna prestooo!! <3


x Elly 11: Ehilà! Sono felicissima di rivederti cara! E grazie mille per i tuoi complimenti, sono io ad adorarti per le recensioni che mi lasci *___* Hai visto, ho aggiornato presto di nuovo, contenta?^^ Passando alle tue domande:
1- Vol I sul titolo sta a significare “Volume Primo”, perché –in teoria, ma molto in teoria- dovrei scrivere ben 6 racconti, in cui ripercorrerei tutti e 6 gli anni di scuola di Harry, modificati però con l’aggiunta della sorellina. Ma fin’ora è solo un progetto lontano, per il momento mi auguro di riuscire a finire questa XD
2- I capitoli, secondo la mia ultima revisione, dovrebbero essere 45, ma il problema è che ogni tanto mi si aggiunge qualche capitolo, o ne divido a metà uno, quindi aumentano o diminuiscono a seconda di ciò che scrivo. Non lo so per certo ancora comunque. Diciamo che ruotano tra i 45 e i 50, capitolo in più capitolo in meno.
Spero di essere stata chiara, se hai altri dubbi non esitare a chiedere^.-
Fammi sapere che ne pensi di questo nuovo capitolo, mi raccomando!
Un bacione, Ada =*

x Minnieinlove: Cara cuginettaH, il tuo odio per Malfoy supera quasi il mio amore per questo personaggio XD Addirittura preferiresti l’incesto con quel *coso* di Harry? XD In ogni caso, mi dispiace, ma per la festa dovrai aspettare il prossimo capitolo *maledice la storia che se ne va un po’ per i cavoletti sua*, ma per lo meno ci saranno i tuoi Ron ed Hermione!^____^ Continua a seguirmi cuginaH!!<3


x sackiko_chan: Ehilà! Son sempre contenta di leggere le tue recensioni! Sapere che il capitolo scorso ti è piaciuto tanto mi fa davvero contenta! Spero che anche questo sia stato all’altezza delle tue aspettative! Purtroppo i due ancora non si sono chiariti, ma non preoccuparti: io amo gli happy ending ^-^ Questa volta son stata veloce a postare, visto?
Bhe, fammi sapere che ne pensi, come al solito!
Un bacione, Ada =*


x elita:
*rotola leggendo la recensione* Cara elita: io adoro le tue recensioni! Sono un boccasana per ogni momento in cui l’ispirazione scarseggia o l’umore è nero! Sul serio, mi diverto tantissimo a leggerle e, soprattutto, mi rende contentissima il fatto che la mia storia ti appassioni tanto! Non credevo potesse mai accadere!*la guarda commossa e poi l’abbraccia* Comunque hai visto, ho aggiornato presto no? E il prossimo capitolo sarà dedicato interamente al ballo, per cui non perderlo perché ce ne saranno delle belle!^.-
Bhe, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e che tu voglia, come sempre, lasciarmi una delle tue recensioni del buon umore^____^
Un bacione grande grande, Ada =*


x VoldiSplatter:
Ciao CaraH e benvenuta nella mi storia! Ti giuro, quando ho letto la tua recensione avevo gli occhi che brillavano! Mi hai resa contentissima con tutte quelle belle parole, sul serio! Son davvero contenta che la storia ti abbia appassionata e che tu abbia deciso di seguirmi e di farmi sapere che ne pensi, grazie mille!<3
Ho notato dalla recensione che hai un debole per il caro Blaise, allora questo capitolo ti sarà sicuramente piaciuto parecchio!*____* Bhe, almeno lo spero^___^
Comunque sì, hai ragione, i maschi sono dei deficienti cronici, e il mio Draco ne è l’esempio più palese XD Per fortuna Blaise è un piccolo angelo custode che puo’ sistemare tutto! (Lo adoro anch’io *ghghgh*) Per quanto riguarda il feeling tra lui e Diamond, non saprei ancora sinceramente. La storia si evolverà da sola e staremo a vedere! Anche se, in effetti, sono molto simili: entrambi con stuole di corteggiatori che non si fanno scrupoli ad utilizzare – anche se Blaise ha il suo piccolo fan club che lo sostiene ovunque vada XD
Per quanto riguarda la tua domanda, in teoria dovrebbe essere così. Dovrei ripercorrere tutti gli anni, ma per il momento è solo un progetto lontano! Intanto, mi auguro di riuscire a finire questa prima parte! XD
Bhe, spero quindi che continuerai a seguirmi e che mi farai sapere che ne pensi anche di questo capitolo, con un’altra meravigliosa recensione!
Grazie mille ancora, cara!
Un bacione enorme, Ada =*

   
 
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