Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    12/12/2019    1 recensioni
SPOILER FROZEN 2
La vita dei due regni prosegue serena. Elsa, finalmente, ha scoperto la sua vera identità ed Anna governa sicura il proprio regno. La loro vita sembra proseguire tranquilla tra risate, gioco del mimo del venerdì sera, dialoghi con Kristoff, Sven ed Olaf, tra matrimonio e ricevimenti. La vita però, risulta spesso spesso cattiva e crudele e i protagonisti dovranno essere pronti a superare ogni ostacolo. Governare un regno non sarà più così semplice, fidarsi e andare d'accordo non sarà scontato ma, soprattutto, reagire al dolore si trasformerà nella missione più difficile.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio, Olaf
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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IX.
NORMALITÀ
 
Trascorrono circa quattro mesi dalla scoperta della gravidanza di Anna e la regina si occupa assiduamente dei propri incarichi accogliendo le premure della sorella e del marito.

“Oggi incontro gli alleati di Kihum e il famoso regno di Portues, quello vicino alla zia che ci sta tartassando da molto tempo” afferma Anna tenendo tra le mani le nuove pergamene. Quei mesi trascorsero sereni per lei.
Non fu facile sopportare le nausea e resistere all’inverno ma la vicinanza della famiglia non le fece mancare nulla.
Il rapporto con la zia, inoltre, si rafforzò ulteriormente grazie alle cure assidue che dedicava alle nipoti. Il regno della zia si stava finalmente risollevando dalla crisi e dell’ira degli spiriti neanche l’ombra. Anna, in un certo senso, aveva dimenticato la storia degli spiriti indomabili e si concentrava sulla propria vita e sullo sviluppo di Arendelle.

Elsa, però, non era della stessa idea. La regina delle nevi, infatti, aveva cercato diverse tematiche riguardanti la foresta, l’oggetto magico e gli altri spiriti senza però ottenere risposta. Aveva provato a mettersi in contatto anche con i giganti di pietra, Zefiro, Bruni e Nokk ma nessuno di loro pareva a conoscenza di questi altri spiriti.

A distanza di diversi mesi la regina di ghiaccio, da una parte, inizia ad insospettirsi. Il silenzio degli spiriti, il commercio che funziona bene e tutto questo mutismo e disinformazione le fanno pensare di vivere in una leggenda e chiedersi se, effettivamente, esistano ancora quegli spiriti del regno di Winstel.

Elsa è immersa in tutti questi pensieri e osserva fuori dalla finestra ascoltando solo parzialmente la sorella.

“Tutto bene?” domanda Anna alzandosi in piedi mostrando, grazie all’abito, il leggero rigonfiamento.

“Certo! Stavo solo pensando…quanto sei bella Anna, il piccolo cresce!” constata la maggiore avvicinandosi a lei una volta notato il pancino.

“Sì, il fagiolino cresce velocemente. Non vedo l’ora di averlo tra noi” dice Anna guardando amorevolmente la sua nuova vita e accarezzandosi la pancia.

“Posso vero?” domanda Elsa con timore per paura di fare cosa poco gradita.

“Accarezzarlo?! Perché continui a chiedermelo? Sei sua zia, puoi toccarlo quanto vuoi!” risponde Anna sbloccando la situazione e sedendosi su un divano dello studio in modo da agevolare il momento. Elsa si siede accanto e, con delicatezza, avvicina la mano al grembo della sorella. La donna lo tocca per l’ennesima volta ma, improvvisamente, una serie di frammenti di ricordi e strane sensazioni le compaiono davanti.

“No, ti prego non portarmela via” urla una donna senza un volto definito.

“Madre, è così! Accettalo, non puoi fare nulla per fermare tutto questo” risponde una voce prima di venir avvolta da una nube di fumo.

“Non avrei mai voluto arrivare a questo, ma almeno così farai tutto ciò che ti dico” conclude sempre una voce per poi mostrare tanti volti, vento, fuoco, aria, energia, fulmini e saette.

“Elsa?! Oh Elsa?! Tutto bene?” domanda Anna preoccupata scuotendo la sorella che, in catalessi, osserva un punto nel vuoto non rispondendo agli stimoli e non sbattendo le palpebre.

Elsa si risveglia da quel ricordo e respira affannosamente guardando Anna in volto cercando di contestualizzare la situazione e soprattutto riconoscere il luogo in cui si trova. Cerca di capire perché abbia assistito a quei pezzi di ricordi e, improvvisamente, si rende conto che ciò è avvenuto mentre stabiliva un contatto con il nipote.

“Che cosa ti è successo?” chiede Anna non capendo poco o nulla della situazione.

“Il bambino, non so perché ma mi ha permesso di accedere a dei ricordi” risponde Elsa sempre più dubbiosa.

“Il mio bambino? Non capisco, perché? Cosa c’entra lui con i ricordi?” chiede Anna scuotendo la testa come per risvegliarsi dopo una strana notizia.

“Sì, è stato lui ma non so come mai! Le altre volte non è mai accaduto! Sta di fatto che mi ha dato tanti altri stimoli su cui ragionare. Ora so che dietro tutta questa storia c’è una sofferenza che noi non conosciamo” continua Elsa ragionando e cercando di immagazzinare quanto appena vissuto nella propria mente.

“Che cosa hai visto? Di chi parlavano i ricordi?” domanda Anna sempre più turbata.

“Non l’ho capito, forse ancora dei nostri genitori ma non mi sembravano loro. Non so Anna era tutto offuscato” risponde Elsa alzandosi in piedi e cominciando a camminare avanti e indietro come suo solito.

Anna non riesce a trovare risposte e motivazioni di quanto successo. Si guarda il grembo e lo accarezza dolcemente chiedendosi il perché di una tale situazione e, scuotendo la testa per scacciare la confusione, decide di alzarsi e attendere gli alleati commerciali.

Il pomeriggio trascorre velocemente ed Anna incontra diversi ambasciatori con i quali parla delle proprie ricchezze.

“Sua maestà, concedo l’ingresso all’ultima visita della giornata: principe Sam del regno di Portues” annuncia una guardia dopo aver battuto due volte il proprio bastone per terra in segno di rispetto.

Anna sistema alcune carte e intreccia le mani alzando gli occhi dalla scrivania per osservare al meglio l’ospite.

La giovane scruta il ragazzo davanti a sé e rimane incantata da tanta bellezza. Il principe Sam era un uomo alto dai folti capelli castani debitamente pettinati e gli occhi di un verde chiaro. Era magro e gli abiti da lui indossati accentuavano il vigore del suo corpo muscoloso e perfetto. Anna lo guarda e, dopo aver abbozzato un sorriso, torna seria e gli permette di sedersi.

“Sua maestà, la ringrazio per avermi accolto” afferma il giovane inchinandosi e baciandole il dorso della mano.

“Dovere. Mi parli del suo regno e delle sue intenzioni” comincia Anna ponendosi in ascolto.

“Il mio regno è salvo e ricco di beni preziosi ma, purtroppo, nell’ultimo periodo siamo venuti a conoscenza di una brutta malattia di mio padre che, probabilmente incurabile, lo farà morire a breve” afferma il giovane fermando il discorso per fare due colpi di tosse per non far avvertire il calo della voce.

“È incurabile? Ne siete sicuri?” chiede Anna preoccupata e dispiaciuta per quella brutta notizia.

“Noi le abbiamo provate tutte. Siamo giunti fin qui per chiedervi un’alleanza che preveda di offrirvi la nostra protezione e le nostre risorse in cambio di un pizzico di magia che possa salvare mio padre” propone il principe avvicinandosi sempre di più al cuore della questione.

“Non so se questo sia possibile. Ad Arendelle esiste la magia ma non me ne occupo io. In più, molto spesso, alla morte e alle malattie non si comanda. Io stessa rischiai di morire per questioni personali e la magia riuscì a stento a salvarmi” continua Anna dispiaciuta ma facendo intuire al giovane di non poter far nulla per salvare la situazione.

“Ne sono consapevole vostra maestà, ma ci ho provato” constata il giovane mostrando un educato sorriso e facendo per alzarsi.

“Ha fatto bene a cercare di salvare suo padre. Se mi lascia due giorni di tempo penserò a quanto mi ha detto e le farò sapere” conclude Anna dispiaciuta, in fondo, di dover lasciar soffrire il suo coetaneo conoscendo il dolore che si avverte alla perdita dei genitori.

“La ringrazio tanto vostra maestà! Grazie di cuore davvero!” si illumina lui non aspettandosi quella risposta ed inchinandosi davanti a lei e baciandole di nuovo la mano per salutarla.

Il giovane fa per alzarsi e, in quel preciso momento, appare Kristoff sulla soglia appena tornato dalle sue commissioni. L’uomo è tranquillo e sa di essere davanti alla consuetudine. Kristoff, infatti, sapeva bene che la mano della moglie veniva baciata tantissime volte al giorno dagli alleati in segno di rispetto ma, questa volta, la bellezza del giovanotto lascia di stucco anche il montanaro.

“Chi era quello?” domanda Kristoff rivolto ad Anna una volta rimasti soli.

“Un disperato che chiede una cura per salvare il padre” risponde velocemente Anna cominciando ad accusare i sintomi della stanchezza serale.

“E hai intenzione di aiutarlo?”

“Non lo so ancora…devo parlarne con Elsa e i trolls. Qualcosa non ti convince?” chiede seria la moglie chiudendo a chiave i cassetti dello studio pronta a terminare quella lunga giornata.

“Sì, il fatto che è troppo bello” risponde geloso Kristoff incrociando le braccia.

Anna scoppia a ridere e, avvicinandosi a Kristoff, gli bacia le labbra e si accoccola a lui.

“Sono una donna sposata ricordi?” sorride lei mostrandogli l’anello al dito del quale va particolarmente fiera.

“E sei anche incinta” constata Kristoff cingendo con le mani il grembo della moglie e mostrando un dolce sorriso.

“Infatti, io ho occhi solo per te” continua Anna mangiandolo con gli occhi e baciandolo di nuovo, mai stanca di assaporarlo e viverlo.

“Saprai fare ciò che è giusto. Ora andiamo, penso che la cena sia pronta” conclude Kristoff porgendole il braccio per dirigersi verso la sala da pranzo.

“Lo senti questo profumo?! È cioccolato?!” chiede Anna cominciando ad annusare l’aria ed esplodere di gioia.

“Ti ricordo che sei incinta!” la ammonisce lui ridendo.

“E allora scusa?!” esclama lei spalancando la bocca e mostrando, per un attimo, la solita Anna ingenua e sbadata.

“Sempre meglio non esagerare” risponde premuroso lui continuando a camminare con lei.

“Solo un pochino? Dai, sai che mi dà energia e felicità” implora lei utilizzando una voce da bambina e continuando a scherzare sull’argomento che crea, così, una piacevole atmosfera familiare.
  
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