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Autore: ARed    13/12/2019    7 recensioni
Isabella ha trentadue anni ed è madre di due figli, Charlie (nove anni) e Renèe (tre anni), è sposata con James Tanner, importante uomo d’affari di New York.
Il loro non è un matrimonio felice, Isabella lo sa, e non reagisce, per il bene dei suoi figli.
Ma quando arriva Jacob, suo fratello, le cose cambiano, grazie anche all’entrata in scena del consulente legale di suo marito, Edward Cullen.
" « Grazie Renèe, ti voglio bene », quel disegno rappresentava benissimo la sua famiglia: mamma, lui e la piccola."
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, James | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Dove eravamo rimasti..
Bella e James sono sposati, ma lui la tradisce e quando l’avvocato Edward Cullen mostra un video che ritraeva il marito tra le braccia di un’altra donna in presenza di Jacob, fratello di Bella, lei decide di porre fine al suo matrimonio. 
Edward si innamorerà di Bella, ma anche dei suoi due figli.
Il giorno del divorzio, James le comunica di voler uscire dalla vita dei suoi figli. 

 
CAPITOLO XXI
 
RECOMMENCER
 
Venerdì, 3 giugno 2016
« Jacob », mio fratello aveva la testa bassa, le mani nelle tasche dei jeans, il vento di luglio gli scompigliava i capelli scuri. Assomigliava così tanto a nostro padre.
« Ti aspetto in macchina », Edward mi lasciò un bacio sulla tempia e si allontanò.
« Potrei dire tante cose, trovare tante scuse per giustificare il mio comportamento.. ma la verità è che niente giustifica il mio comportamento », disse mio fratello avvicinandosi di qualche passo. Lo guardavo, lo studiavo e non provavo odio nei suoi confronti, anche se in verità avrei dovuto. 
« Sai Jacob.. a me non interessa, non interessa più. Queste tue scuse o pseudo tali le avrei accettate mesi fa, ma ora.. ora che mi sono liberata di un uomo che non mi amava, ho capito una cosa », lo guardai dritto negli occhi, « Ho capito che sono stanca.. stanca di perdonare, di porgere l’altra guancia. Ho capito che mettere ogni tanto me al centro del mio mondo, va bene. Ho sacrificato la mia vita per permettere a te ed Alice di vivere la vostra e se permetti, ora,  voglio vivere la mia », conclusi, non avevo più nulla da dire. Lasciare andare mio fratello mi faceva male, ma sentivo che era quello che dovevo fare per rinascere.
« Chiesi io ad Edward di fare quel video e di fartelo vedere » 
« Come? », mi avvicinai, « Non ti permettere Jacob! ».
« Ascoltami poi mandami al diavolo, ma ascoltami » 
« Quando sono tornato dall’Iraq avevo bisogno di distrarmi, di  vivere la vita.. quella leggera, quella bella, quella facile. Quella che non ti fa pensare », disse sedendosi sui gradini, lo raggiunsi, non aveva mai parlato delle sue missioni, « Ho visto il fallimento dell’umanità in quei posti e quando sono tornato i problemi che c’erano qui mi sembravano così banali, superflui e ho cominciato ad uscire con James, lui rendeva tutto così semplice ».
« Jacob.. » 
« Shhh.. Bella fammi finire. La vita qui non ci uccide, non rischiamo se usciamo di casa a camminare, però ci fa male e tu ne sai qualcosa. Come hai detto prima ti sei sacrificata per me ed Alice e lo stavi facendo ancora per i tuoi figli. Quando sono tornato vedevo che non eri felice, i tuoi occhi erano spenti e non capivo il perché. Una sera James mi portò in un locale e una ragazza si sedette sulle sue gambe, pensavo la allontanasse, invece no », Jacob si torturava le mani, « Lo feci io e poi gli tirai un pugno in faccia, gli dissi che non poteva fare una cosa del genere a te che lo amavi più di qualsiasi altra cosa al mondo, ma mi rispose che e a te andava bene così, che l’unica cosa che ti interessava era che la carta di credito fosse a tua completa disposizione », tipiche parole del mio ex marito.
« E tu ci hai creduto? » 
« No.. no perché ti conosco e li capii che lo stavi rifacendo, ti stavi sacrificando, e che non avresti fatto nulla. Feci bere James una volta, mi disse che ti tradiva da prima del matrimonio, che tu avevi paura a lasciarlo. Tu lo sapevi e non facevi nulla, perciò cominciai ad assecondarlo per vedere fino a che punto si sarebbe spinto »
« Edward cosa centra? » 
« Quella sera in quel locale il comportamento di James era uguale così chiesi ad Edward di filmare tutto e fartelo vedere, consapevole che mi avresti odiato.. ma era l’unico modo per farti reagire », concluse girando il viso verso di me, piangeva. Lo avevo odiato, mi ero sentita tradita da mio fratello ed ora scopro che se sono una donna libera, lo devo a lui. 
« Sapevo dei sui tradimenti, ma quando ti ho rivisto in quel video.. io provavo così tanta rabbia che ti avrei ucciso ed Edward sapeva tutto », mi sentivo così stupida.
« Non prendertela con Edward ne con te stessa, volevo liberarti da quell’uomo e ci sono riuscito. Puoi odiarmi se vuoi » 
Odiare.
Ero stanca, meritavo un po’ di serenità, gli sorrisi e di slancio lo abbracciai, tornando a casa, Jacob aveva lo stesso profumo di papà.
« Mi dispiace così tanto Bella »
« Va tutto bene. Ora va tutto bene. Solo.. non mi mentire più » 
« Promesso » 
Raggiungemmo Edward, aveva la faccia da colpevole, avrei potuto litigarci, alzare la voce, ma la verità era che senza il loro aiuto non avrei mai dato una svolta alla mia vita, non avrei avuto il coraggio di ricominciare.
« Io.. »
« Shh Cullen », mi sorrise e prese il mio volto tra le mani e mi baciò dolcemente, « Ti amo », sussurrai sulle sue labbra.
« Ti amo », rispose lasciandomi un bacio sulla fronte.
« Trattala bene.. ti prego » 
« Non potrei mai farle del male », disse stringendomi a lui. Per essere il mio lui non dovevo essere perfetta o giusta, dovevo essere io: Bella.
 
Nove anni dopo 
 
Central Park era piena di gente in una calda giornata di giugno, genitori, amici e famigliari assistevano alla cerimonia del diploma della classe del 2006. Le ragazze e i ragazzi, tutti vestiti con toghe rosse, erano felici, entusiasti, ma nei loro occhi si leggeva anche la paura, la paura di un futuro incerto, tutto da scoprire.
Sul palco il giovane Charlie Cullen Swan, capitano della squadra di basket, pronunciava il discorso di chiusura, da lì a poco lui e i sui compagni avrebbero dato l’ultimo saluto alla George Washington High School.
« Non sarà semplice, a volte ci faremo del male, ma se sapremo rialzarci e ricominciare ogni volta, allora nessuno ci potrà più fare del male. Perché il futuro è nostro! Perciò.. », prese un lungo respiro, « Chiedimi.. », disse Charlie rivolto ai suoi compagni di scuola.
« Se sono felice! », dissero in coro i quasi neo diplomati. Partí un caloroso applauso, Bella tratteneva le lacrime, era così fiera del suo bambino, suo marito le diede un bacio. 
« Papà? » 
« Dimmi Renèe » 
« Quando mi diplomo io, me lo regali un viaggio a Parigi? », era cresciuta così tanto la loro bambina, aveva sofferto tanto, ma ora c’era spensieratezza nei suoi occhi chiari. 
« Se mi fosse possibile ti regalerei il mondo intero », le rispose il suo papà. 
Era il secondo Natale che Edward passava con la sua nuova famiglia, da un anno e mezzo era diventata una figura costante nella vita di Charlie e Renèe, era il loro papà, anche se in casa nessuno osava pronunciare quella parola. Sembrava che tutti ne avessero timore.
Bastò un po’ di neve, un albero pieno di lucine, i regali sotto l’albero e una frase scappata, ma che da tempo desiderava di essere detta.
 
« Charlie mi aiuti? », chiese la voce dolce della piccola Renèe che non riusciva a scartare il suo regalo di Natale.
« Chiedilo a papà », disse il giovane bloccando tutti sul posto. 
Edward guardò Bella, lei la porta. No, non c’era James, nessuno aveva pensato a lui. Era Edward il loro papà. 
Bello lo guardò e in un discorso fatto dagli occhi, capirono che era inevitabile. Lei gli sorrise, lui nascose una lacrima e si mise accanto alla sua piccola, « Vieni principessa, ti aiuta papà », no niente e nessuno gli avrebbe più tolto quel ruolo nella vita dei figli della donna che amava.
 
« Mami perché piangi? »
Bella non piangeva, non piangeva più da nove anni, da quando un giudice le aveva detto che non sarebbe più stata la signora Turner, da quel momento il sorriso era diventato il suo miglior accessorio. 
« Sono felice amore mio », rispose abbassandosi per prendere in braccio la sua piccola, Gabrielle aveva compiuto da poco cinque anni. I suoi genitori non l’avevano cercata, ma quando Bella aveva detto ad Edward di essere incinta lui si era sentito l’uomo più felice del mondo. 
Erano una piccola famiglia, tre figli e due genitori che si amavano come il primo giorno. Nessuno aveva scosso quel precario equilibrio che, con tanta fatica, Bella aveva portato nella sua vita. Lui, l’uomo che non l’aveva mai amata, non si era mai fatto più vedere, ne sentire. Aveva mantenuto la sua promessa, aveva lasciato che un altro uomo crescesse e rendesse sereni i suoi figli, non era stata semplice la sua scelta. In pochi l’avevano capita, la verità era che gli aveva visti crescere da lontano, attraverso le foto e i racconti di sua sorella Rosalie. Tenergli lontani da lui era il più grande gesto d’amore che James Turner avesse mai fatto per i suoi figli. 
Edward aveva amato Charlie e Renèe senza nemmeno accorgersene, in modo naturale, come solo un padre sa fare. Non sentiva differenze tra i due e la piccola Gabrielle. Amava tutti e tre allo stesso modo. Era un papà felice.
« Sorellona? », per la piccola era difficile chiamare Renèe. Quella maledetta erre!
« Cosa c’è Ellie? » 
« Mi fai una foto con papà? », disse la più piccola dei Cullen, Edward la prese in braccio e Renèe scattò una miriade di foto, sarebbe diventata una fotografa bravissima. La macchina fotografica era la sua passione, era stato un regalo di Edward, amore a prima vista.
« Ecco il mio neo diplomato preferito », disse Bella quando Charlie si avvicinò con la sua toga rossa, mano nella mano con la sua fidanzata.
« Ciao mamma, papà », disse il giovane abbracciando entrambi per poi stritolare le sue sorelline, guai chi le toccava. Era molto protettivo verso entrambe. Bella amava questo suo lato dolce. 
« Congratulazioni anche a te Sophia »
« Grazie signora Cullen »
 
Grazie ad Edward, Bella aveva ripreso a credere nell’amore, in un uomo che amasse e venerasse solo lei. Perciò, quando tre anni dopo il suo divorzio, si era inginocchiato per chiederle la mano lei non avrebbe potuto rispondere se non “si”.
 
« Va bene ci siamo abbracciati, congratulati. Ora in posa che facciamo le foto », urlò Renée posizionando la sua famiglia al meglio. Voleva catturare con uno scatto la felicità di quel momento. 
« Siete pronti? » 
« Si, signor capitano », le rispose suo fratello, che da un lato stringeva la fidanzata e dall’altro la sua mamma. 
Renèe scattò delle bellissime immagini, « Ora da la tua fotocamera alla signora Barnie e vieni qui », le disse Edward, sua figlia con riluttanza diede la Reflex alla madre di Sophie.
« Fatto »
« Molte grazie. Ora papà con Charlie », Renèe si rimpossessò della sua macchina fotografica e inquadrò i due uomini più importanti della sua vita, « Ancora una.. bene così », si bloccò, sul piccolo schermo della Reflex, alle spalle del suo papà c’era una persona che non vedeva da quando aveva quattro anni, « Papà », disse facendo cadere la macchina fotografica a terra. Edward si precipitò da lei, « Amore mio che succede? », le chiese preoccupato.  Renèe non parlava, Bella guardò alle spalle di Edward e capì. 
« James » 
Charlie prese Gabrielle in braccio e Renèe per un fianco, le voleva lontane da quell’uomo, che disprezzava con tutto se stesso. 
« Signor Turner », lo salutò Edward.
« Cullen.. quanto tempo » 
 
James aveva rinunciato ai suoi figli, anche dal punto di vista legale, Edward poco dopo il matrimonio aveva adottato Charlie e Renée dando loro il cognome Cullen Swan.
 
« Cosa ci fai qui? », Bella era arrabbiata, perché quell’uomo voleva rovinare quella giornata così speciale?
« Volevo assistere alla cerimonia del diploma di mio figlio. Charlie hai fatto un discorso bellissimo », rispose avvicinandosi, ma lui si allontanò.
« Papà allontana le bambine », Charlie diede un bacio alle sue sorelle, Edward le prese per mano e si allontanò di qualche metro. 
« Papà? Charlie lui »
« Si James, hai sentito bene », era freddo il tono di Charlie, mai Bella lo aveva sentito parlare così, « Edward è mio padre, sai colui che mi ha cresciuto senza mai, e ripeto mai, farmi sentire sbagliato o un peso. Come hai fatto tu » 
« Non è così e lo sai » 
« Ah si? », Charlie non era più un bambino, non si faceva abbindolare, « E dimmi dove cazzo sei stato per tutti questi anni? », Bella prese suo figlio per mano, lo voleva tranquillizzare.
« Io.. non mi sono perso un attimo della vostra vita. C’ero anche se tu e tua sorella non lo avete mai saputo. So che a dieci anni hai vinto la tua prima medaglia a basket e che a quindici ti sei rotto la spalla. So che Renèe ha abbandonato danza a nove anni perché si è innamorata della fotografia. So tante cose di voi », Bella rimase colpita dalle parole del suo ex marito, in tutti quei anni aveva pensato che James gli avesse completamente dimenticati.
« Sai cosa c’è James? », Edward lasciò le bambine a Sophie e si avvicinò a sua moglie e a suo figlio, « C’è che sono stanco, ho passato giorni, settimane, mesi ad aspettarti, ma tu non sei mai venuto. Mai », guardò l’uomo che aveva davanti e non provò nulla, nemmeno rabbia, « Non so chi tu sia. Sei un estraneo per me », quelle parole dette con estrema lucidezza colpirono dritto al cuore di James.
« So semplicemente che tu hai fatto soffrire mamma per dieci anni, so che ti sei scopato mezza New York, so che hai preferito un altro figlio, un’altra donna, un’altra famiglia a noi. È stata una tua scelta, nessuno ti ha costretto. Nessuno », Charlie si tolse un peso dicendo quelle parole.
« Non avevo scelta, ho amato tua madre, te e tua sorella, ma non ero la persona adatta a voi, non mi meritavo il vostro amore e quando io e la mamma abbiamo divorziato c’era Edward nelle vostre vite ed io vi vedevo sorridere, vedevo in voi quella serenità che con me non avevate mai avuto. Non avevo altra scelta.. dovevo andarmene »
Renèe si allontanò da Sophie e si avvicinò, aveva sentito tutto, nonostante la musica e ,e persone attorno a loro, « È stata la cosa migliore che tu abbia fatto. Non mi ricordo di te, non mi ricordo nulla di te. Era questo che volevi, giusto? », la piccola era un’adolescente senza peli sulla lingua. 
« Voglio sapere solo una cosa. Poi me ne andrò, sparirò dalle vostre vite » 
« Parla », disse Charlie, Bella assisteva senza dire più nulla. Lei è James non avevano più nulla da dirsi dal giorno del divorzio.
« Siete stati felci? » 
« Si.. tu? » 
« Sapevo che Edward era un padre migliore di me, perciò ero sereno. Ma vi prego, non pensate mai, mai che non vi ho voluto bene », James si avvicinò ai suoi due figli, Renèe sorprese tutti e lo abbracciò, Charlie si unì a loro. 
L’abbraccio venne sciolto da James, « Addio », disse allentandosi. 
« Amore di papà.. voi due sapete che darei l’anima per voi. Lo sapete? » 
« Si », risposero ad Edward.
« Siete sicuri della scelta che avete fatto? » 
« Papà dieci anni fa James non ci ha chiesto se volevamo che se ne andasse. Ora lo ha fatto e la nostra riposta è si », disse Charlie convinto delle sue parole.
« Per noi due l’unico, fantastico, inimitabile papà, sei tu. Nessun altro », concluse Renèe, abbracciando il suo vero papà. Aveva abbracciato James per dirgli addio, ma solo tra le braccia di Edward si sentiva protetta e in grado di conquistare, potenzialmente, il mondo.
James Turner aveva definitivamente lasciato le loro vite, quello era stato l’addio che portava tutti a cominciare. 
Edward prese tra le braccia sua moglie, la baciò davanti ai loro tre figli, Bella aveva avuto la forza di ricominciare e stravolgere la sua vita grazie a quell’uomo. 
Era felice, aveva i suoi tre figli, un marito, faceva l’avocato e amava. 
Amava immensamente la vita.
Perché tutti noi abbiamo il diritto di ricominciare.
 
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6 luglio 2016
13 dicembre 2019
 
Ci ho messo un po’ a scrivere questa storia, ho avuto alti e bassi, perché probabilmente era più grande di me, ma voi ci siete sempre state. Sempre ed è per questo che mi piacerebbe ringraziarvi una ad una. Se Recommencer ha avuto un finale è merito vostro.
 
Ho voluto concluderla così, con un addio. Non semplice, ma forse dovuto.
 
Un bacio fanciulle mie e grazie di cuore, veramente. 
 
Alma ♥️
 
   
 
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