Orgia assenteista
E allora forza, Ninfe silvane, iniziamo a spengere il cellulare, iniziamo a non farci trovare, così forse Enea la smette di rompervi il cazzo con le sue solite storielle su quella stirpe che sta per fondare.
Certo,
topi sordomuti del deserto, avanzate a passi lenti verso il ciglio del burrone,
perché non c’è proprio nulla che vi salverà dall’avanzata espressa delle cicale
arrugginite; e sarà una guerra senza precedenti, quindi vedete di organizzare
un suicidio di massa, schiantate le vostre maleodoranti chiappe nell’abisso. Se
sarete fortunati, troverete migliaia di imprenditori ungheresi in mutande che
vi daranno una degna sepoltura, o che – imitando gli usi del Bel Paese- vi
divoreranno in salsa di soia e paté de fois gras. È una sciocca ed inutile
raffinatezza quella degli orecchini ostrogoti che penetrano nell’orecchio della
malasorte senza sbattere la porta in faccia al dolore. Questo perché una
schiera di strani animaletti del terrore sta bussando alla porta per assistere
a questa orgia frettolosa. Recenti studi dimostrano che la serie di atrocità
commessa durante la batracomiomachia è causa diretta ed inversa dei recenti
rivolgimenti politici. Rane soubrette e topi politici avanzano infatti senza
pudore né ritegno manu ferentes inutili feticci, e pensando in cuor loro che in
ultima analisi non c’è giorno in cui non si sveglino senza quella ridicola
voglia di panini al cioccolato; peccato che non si trovino in tutte le
panetterie, in fondo. Ma c’è speranza, c’è speranza anche per voi, stupidissimi
orsacchiotti della pubblicità se siete così flaccidi non andate ad accusare la
pubblicità, perché le cose buone che vedete la vostra sciocca pezza ripiena di
piume non le mai potute sopportare; unitevi piuttosto a Rubabriciole e
Spaccanoci nella folle guerra contro le rane dal gozzo prominente, perché
infondo lo sapete
Ton d’oligodramewn prosefh koruqaioloj Ektor. Ma non temete, stupidi,
arriverà anche il vostro momento, abbiate un po’ di pazienza perché ancora il
passaggio a livello è chiuso, e non vedo proprio quando potrebbe aprirsi al
momento. Perché Eurostar delle ore tredici e quarantasette minuti è in arrivo
al binario otto anziché al binario tredici, e voi signori non potete proprio
farci niente. Rane o topi che siate, vi consigliamo di farvi una ninfa silvana
e di portare le vostre chiappe quanto più vicine al binario possibile. In
questo modo, cari utenti, anche la rete è più libera, libera da brutte storie,
signori simpatici, ombrelli steccati e rovesci di bestemmie. E questo sarà solo merito vostro, per questo
chiediamo anche a voi di aspettare, confidando nel fatto che, in caso di una
vostro rifiuto, qualche cretino che accetterà di aspettare prima o poi lo
troveremo.
Inutile
che lo aspetti, Didone parrucchiera ciarliera delle dee, perché Enea è un
marinaio, e ancora il proverbio da te non è stato inventato. Sei vittima di un
terrificante ritardo ermeneutico, e Virgilio non te l’ha detto, perché era già
caduto in una bucolica molto tempo prima. E tu, sciocchina, prova a vedere se
Parmenide di presta l’essere, se Platone ti include tra le Muse, o se riesci
farti assumere tra le dee a pieno titolo. O magari come cassiera al
supermercato, dato che di cassiere al supermercato c’è sempre bisogno. E tu, tesoro di un Pitagora, sbagli se credi
di poter memorizzare tutte le fermate della London Tube, perché proprio non c’è
scampo; l’attività mnemonica è stata da lungo tempo proibita, più o meno da
quando gli orsetti cenciosi non si sono presi gioco delle mutande sporche del
Direttore, dando origine ad una pericolosissima reazione a catena che porta la
filosofia moderna a determinare che in realtà tutta la filosofia di Kant si
riassume nell’eterno dilemma del genere maschile: mi metto i boxer o gli slip?
E se questo non ti sembra abbastanza simpatico, puoi sempre ricorrere all’aiuto
di Leopardi, perché a silvia la passera solitaria faceva gettare uno sguardo
tutt’altro che assorto nell’infinito, altro che batracomiomachia, questa è una
vera e propria Odissea. Portare il poeta all’orgasmo, farlo divertire è troppo
difficile, quindi per favore non utilizzare mezzi termini e a tutti i costi
fatti il poeta, legalo al letto, ammanettalo, gettagli la pece sul petto nudo,
fagli conoscere tutti i feticci presenti sugli innumerevoli siti internet. Ma ,
ti prego, tu non dirgli mai che sono usciti sul mercato gli esclusivi composti
di C2DL3 stucchevole farmaco democristiano ed imprenditoriale, che
difficilmente causa caduta dei capelli o reale impotenza… fa solo arrivare da
ogni parte del mondo le viscere schiantate dei topolini drogati che si aggirano
nei burroni cremosi del Ciad, stupidi cremini che trovi a Milano in tutte le
pasticcerie che iniziano con la ci ci ci, purtroppo però qui a Firenze credo
siano irreperibili. E questo non è necessariamente un male, perché con la
repentina avanzata delle tangenti degli struzzi argentini, a che i più ricchi
dovranno abbassare la testa; non sarà facile sfornare classici di una certa
importanza, e rilanciare il grande romanzo europeo mi sembra ormai un desiderio
da cacchine spiaccicate sul muro o sotto il banco di scuola. Prof, sei un
fallito, non vali nulla prof, il tuo dito è sangue, i tuoi capelli giocano a
risiko.
E
tu, caro uomo, ti rendi finalmente conto di non valere niente, e di essere un
tassello nel puzzle della assurda sfilata carnevalesca che passa ogni giorno
sotto casa tua, ma tu sei a guardare partite di calcio tra rane e topi, e non
pesi che Enea si stia facendo una ninfa silvestre o il dio tiberino. Poverino,
mi immagino lo sconforto del povero dio, pensando che in fondo era meglio che Enea se lo facesse solo
Didone. Dio Tiberino, dalla tunica di seta azzurrina, dimmi cosa vuoi e io te
lo darò. È bello il panta rei, stupido rimasuglio indoeuropeo. Stupido filologo romanzo che
di etrusco non sa una sega, muori mentre nel mondo si attua la di cui sopra
rivoluzione. E io signori, mi diverto e piango.