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Autore: Red Saintia    21/12/2019    10 recensioni
Le festività, soprattutto quelle natalizie, hanno la capacità di tirare fuori il meglio e il peggio di noi. Perché anche le cose belle ognuno di noi le vive in modo personale.
Uno spaccato di vita reale con un leggero brivido thriller, per una ricorrenza che, in qual si voglia modo, va festeggiata. E voi... di che Natale siete?
Questa storia partecipa a "Xmas Song, indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp"
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pro Natale: # Prompt 22 “Un Natale in tre”


 
Tra le mille domande alle quali l’uomo non troverà mai risposte sicuramente c’è quella del perché le persone aspettino la sera della vigilia per terminare i loro acquisti.
Sicuramente perché in loro alberga quel pizzico di sadismo che gode da morire nel veder sgobbare i poveri dipendenti, come me, che lavorano nei grandi centri commerciali.

Il Natale… la ricorrenza che ci rende tutti più buoni, più santi e più ipocriti. Non è cinismo il mio, è solo che la voglia di festeggiare quest’ anno è rimasta in soffitta insieme agli scatoloni e addobbi vari.
E’ stato un anno duro, sotto tutti i punti di vista. La perdita del mio precedente impiego mi ha costretto a ripiegare diventando magazziniere di una dritta di elettrodomestici. La morte di mio padre mi ha colto impreparato e smarrito allo stesso tempo. Perché anche se sono ormai sposato da tre anni mi sentivo sempre un po’ figlio di famiglia. Adesso invece, nonostante i miei trentadue anni, mi sento improvvisamente vecchio. Cresciuto all’improvviso nel momento in cui ho perso il ruolo di figlio e acquisito in modo definitivo quello di adulto.

Se dipendesse da me archivierei questo 2019 prima ancora di arrivare alla fine.

Mi siedo alla guida della mia station wagon, Erika mi starà sicuramente aspettando. Questo periodo è stato infernale anche per lei. Essere commessa in una profumeria comporta avere una pazienza infinita e una notevole resistenza agli orari assurdi.
Nell’ultimo periodo poi la vedo particolarmente stanca, eppure… non manca mai di regalarmi un sorriso o un bacio, stringendomi in un abbraccio che mi rimette letteralmente al mondo. A volte penso davvero che se in questo anno io non sia scoppiato è proprio grazie al suo sostegno. Se mi reggo in piedi è perché so che c’è lei ad aspettarmi, quindi… quanto meno devo stringere i denti e andare avanti.

Finalmente le strade sembrano essere deserte. Qualche auto mi sfreccia accanto sgommando per la fretta di raggiungere il luogo nel quale festeggiare l’ennesima vigilia.
Io… non ho poi così tanta fretta. Per me è una serata come le altre, solo un po’ più vuota. Mia madre è andata a trascorrere le festività da mia zia, sotto mio preciso suggerimento, e a casa ci saremo solo io ed Erika. A noi basta tenerci stretti davanti al fuoco del camino e godere dei nostri rumorosi silenzi.

Parcheggio l’auto nel viale di casa e riesco a scorgere dalla finestra il chiarore del fuoco scoppiettante che mia moglie si è già premurata di accendere. Giro la chiave nella toppa e spalanco la porta.
D’un tratto i miei occhi dovettero improvvisamente abituarsi ad un caleidoscopio di luci scintillanti che illuminavano il salone. Il camino sapientemente addobbato faceva da sfondo ad un albero di Natale che non ricordavo neppure avessimo, tirato a lucido per l’occasione. Un’atmosfera di festa… calda e avvolgente che inebriava i sensi insieme al profumo che proveniva dalla cucina.
Ero senza parole, sorpreso e affascinato da ciò che i miei occhi vedevano. Posai le mie cose e tolsi il cappotto.

“Erika… tesoro, dove sei?” quel silenzio surreale fu interrotto dal rumore delle stoviglie che sicuramente stava sistemando in tavola.

“Sono qui… è quasi tutto pronto, dammi solo dieci minuti.”
La raggiunsi in cucina, e come sempre fui travolto dal suo sorriso coinvolgente.

“Allora, che te ne pare?”

“Beh… non so come tu sia riuscita a fare tutto questo nell’arco di un pomeriggio, però ammetto che mi hai sorpreso.”

“Veramente è da giorni che ho tutto pronto in soffitta, aspettavo solo il permesso di Linda per rientrare un paio di ore prima dal negozio e preparare tutto.”

Era davvero dolce, e sicuramente carica di aspettative, mi sforzai quanto meno di essere più partecipe per ricompensare se non altro la sua buona volontà.
“Sei stata davvero incredibile, sul serio… mi hai sorpreso. Anche se lo sai che non era necessario, anche tu hai avuto delle settimane pesanti. Non credere che non mi sia accorto del tuo malessere. Dovresti riguardarti Erika, la salute viene prima di tutto.”

“La smetti di fare il vecchio brontolone? Ma insomma Jasper è Natale! Lo so che è stato un anno difficile, lo so che non c’è niente da festeggiare soprattutto quando nel cuore c’è un vuoto che non si può colmare con queste piccolezze…"

“Ti prego Erika non mi va di affrontare questi discorsi… non stasera.”

“E quando allora? Quando diventeranno delle pietre talmente pesanti da affossarti il cuore, allora vorrai parlarne? Non è il Natale il tuo problema Jasper, il vero problema è che tu non riesci a lasciarti il passato alle spalle, è questa la verità.”

Già… come se fosse facile farlo. Come se bastasse chiudere gli occhi e far finta che niente sia mai accaduto.

“So bene di avere un atteggiamento sbagliato, e che ho solo bisogno di tempo. E di certo non c’è nulla, a parte noi, che salverei di questo anno. Quindi non vedo motivi per festeggiare, scusami davvero ma io la penso così.” sapevo di essere stato un idiota inarato, non era mia intenzione ferirla, volevo solo che lei capisse come la pensavo.

“Un motivo c’è sempre… anche se tu non lo vedi perché sei troppo preso dal tuo dolore. Se solo ti fermassi a guardarti intorno ti accorgeresti della vita che ti sboccia accanto.

Si avvicinò a me lentamente abbracciandomi da dietro e voltandomi con dolcezza. Vide i miei occhi lucidi e anche i suoi si velarono di lacrime. Mi prese le mani e le baciò portandosele al viso… poi le poggiò appena sul suo ventre fasciato da un delizioso abito nero e rosso che aveva indossato apposta per quella serata.

“Dove c’è amore c’è vita… e questo Natale ci ha portato un dono che significa speranza e gioia. Lascia andare gli affanni e il dolore, riempi il tuo cuore d’amore per il tuo futuro figlio…”

Silenzio... mutismo, sorpresa, shock. Il cuore che lentamente torna a scaldarsi.

“Vorresti dirmi che tu sei…”

“Sì, sono incinta. Aspettiamo un bambino, e questo è in assoluto il nostro primo Natale in tre.”

Un figlio… un figlio mio e di Erika! In un attimo la mia testa fu invasa da mille pensieri, progetti, speranze e desideri. Dopo tanto tempo il dolore non aveva la priorità su tutto. Ancora una volta l’amore mi aveva rimesso al mondo, portandomi fuori dal grigiore nel quale mi ero rinchiuso, regalandomi la gioia più grande che potessi sperare.

“Ma da quando lo sai? E perché ti sei stancata così tanto per organizzare tutto. Ecco perché eri sempre stanca e di umore altalenante. Io… io non potevo sapere, che idiota Erika perdonami…”

Dovette baciarmi per farmi zittire, ed io la strinsi a me avvolgendola nel mio abbraccio.

Un abbraccio speciale… nuovo. Un abbraccio che mi aveva fatto riscoprire il significato della parola famiglia. Improvvisamente ed inaspettatamente il mondo aveva ripreso colore.



Ben trovati... è un piacere per me presentare questa sorta di raccolta. Perchè l'animo delle persone, soprattutto durante le feste, è estremamente variegato. Ormai sapete che mi piace spaziare in vari generi, e anche in questo caso troverete pane per i vostri gusti. Una raccolta di Pro e Contro Natale, che esalta nel bene e nel male questa festa così sentita dalla maggior parte di noi. Partiamo con una storia soft... romantica, che ha il sapore di rinascita e famiglia. Non saranno tutte così, e meno male, quindi... a voi decidere di che Natale siete. A presto, e buona lettura.
 
   
 
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