Crossover
Segui la storia  |       
Autore: Fiamma Drakon    03/08/2009    1 recensioni
Lucy è l'unico Diclonius rimasto al mondo e gli umani si ostinano a darle la caccia, nonostante la sua pericolosità. Però non tutti gli umani sono come li si dipinge e Lucy lo capirà solo quando farà un'insolita conoscenza che la cambierà radicalmente...
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
11_Scoperta e addio - Edward! - esclamò Lucy, vedendolo nello sforzo di mettersi seduto.
Si accostò al ragazzo, che però fece per allontanarsi da lei: nei suoi occhi, notò Lucy, c’era solo terrore.
- Che... che cosa significa? Quelle... quelle braccia erano... tue. Hai ucciso... quell’uomo. É... è esploso... - balbettò il biondo, incapace di esprimere il proprio stato d’animo.
Lucy chinò il capo.
- Edward. Io non sono umana. Le vedi queste? - si alzò appena il cappello per mostrargli un corno - Queste sono il segno della mia diversità. Io sono nata per uccidere il genere umano. Io... non volevo farti soffrire così. Non volevo che tu vedessi, perché ora sarò di nuovo sola... - spiegò.
Il biondo notò una lacrima rigarle il viso, solitaria.
Si rialzò e lo lasciò lì, a terra, sanguinante.
- Non sei ferito così gravemente. Alphonse starà arrivando. Digli che lo ringrazio per aver tenuto il segreto... addio -.
Come? Lui lo sapeva? E l’aveva accettata in casa ugualmente? Perché lui era sempre l’ultimo a sapere le cose?
Quell’improvvisa scoperta gli faceva male al cuore, molto più male del proiettile ancora conficcato nel suo fianco.
L’aveva amata così tanto e l’aver scoperto che in realtà lei era un’assassina per vocazione genetica lo stava dilaniando, come centinaia di aghi conficcati nel suo cuore addolorato.
Si stava allontanando ancora, stava marciando verso gli uomini che, sfocati, riusciva a distinguere in lontananza, davanti a lei.
Stava marciando dritta verso altri che sarebbero morti, come quelli prima di loro.
Edward, con un notevole sforzo di volontà, nonostante il dolore emotivo e fisico, cercò di rimettersi seduto, poi in piedi.
Sentiva il sangue bagnargli i vestiti, ma non gl’importava.
- Fratellone! Oddio sei ferito! - esclamò la familiare voce di Alphonse.
Il fratellino accorse da Edward e lo sorresse, mentre questo cercava di mettersi in piedi.
- Cosa ti è success...? -.
- TU LO SAPEVI?! -.
Il grido isterico di Edward lo colpì come uno schiaffo, seguito immediatamente da un pugno che lo mandò steso a terra.
- FRATELLONE MA CHE TI È PRESO?! -
- TU LO SAPEVI! SAPEVI COS’ERA LUCY E NON MI HAI DETTO NIENTE, NON È VERO?! -.
Fu peggio di qualsiasi reazione si potesse immaginare da parte di suo fratello: Edward era lì, tremante, che si reggeva in piedi a fatica, un fianco trapassato e sporco di sangue, il viso basso e lacrime, tante lacrime, che gli rigavano silenziose le guance sporche di fango, esprimendo meglio di qualsiasi parola tutto il suo dolore e la sua frustrazione.
Era penoso: come potevano esistere emozioni così forti da distruggere una persona fino a ridurla in quello stato?
Alphonse lo guardava dal basso, sorpreso da una reazione così profonda, così negativa: si era aspettato qualcosa di pessimo, ma non immaginava un dolore simile.
- Fratellone... se te l’avessi detto, tu l’avresti amata allo stesso modo o l’avresti trattata da emarginata quale era? Perché lei non è altro: è un’esclusa dal mondo, è braccata per la sua diversità. Tu cos’avresti fatto se avessi saputo cos’era davvero, fin dall’inizio? - gli domandò Alphonse, rialzandosi.
Edward era confuso, era distrutto, ma quelle parole riuscirono a riportare un barlume di luce nella sua mente.
Che cos’avrebbe fatto? Non poteva saperlo. E come poteva? Era così offuscato dal caos che si era d’improvviso impossessato di lui che non riusciva a pensare lucidamente.
Non riusciva a credere che lei fosse realmente un’assassina, nonostante avesse ammazzato un uomo lì, davanti ai suoi occhi, pochi istanti prima.
Non rispose: rimase in silenzio, lasciandosi trasportare sul fondo di un nero specchio lacustre con la speranza di non riuscirne mai più, perché lì fuori era vulnerabile al dolore.
Alphonse lo fissava, attendendo una risposta che non arrivò.
- Visto? Non sarebbe cambiato niente. Avrebbe subito il medesimo trattamento che tanti prima di te le avevano già inflitto - disse, con una punta di risentimento nella voce.
In lontananza, si sentirono riecheggiare grida convulse e nell’aria apparvero scie di sangue.
Poi, un grido che pareva più simile ad un gemito riecheggiò al di sopra degli altri e Edward lo riconobbe.
Come non riconoscerlo: Lucy.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Crossover / Vai alla pagina dell'autore: Fiamma Drakon