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Autore: Helly00    29/12/2019    1 recensioni
Ciao a tutti! Questa è la mia prima pubblicazione e spero vi possa interessare la mia personale idea di un sequel dopo la seconda serie televisiva! Nella mia storia le protagoniste frequentano il liceo insieme e Clef è, per mio capriccio di praticità, nelle vesti dell'OAV. Buona lettura e fatemi sapere se vi piace!
INTRO: Tre anni di pace e prosperità sono trascorsi nel regno leggendario ma Sephiro sta per affrontare una nuova minaccia. Questa volta, Hikaru, Umi e Fuu affronteranno un nemico ben al di là delle loro capacità di Cavalieri Magici. Dovranno fare il conto con i propri sentimenti.. e se venisse chiesto loro di sacrificare qualcosa di più importante della loro vita..?
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fuu Hooji, Hikaru Shidou, Nuovo Personaggio, Umi Ryuzaki, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAP. VI
Hikaru si svegliò di soprassalto. La luce tenue della prima mattina filtrava dalla finestra della sua camera da letto. Perché si sentiva tanto scombussolata? Doveva aver fatto un brutto sogno.. ma non lo ricordava.. meglio così!! Scese dal letto ed iniziò a prepararsi per una nuova giornata di scuola litigando coi suoi fratelli come tutti i giorni per il turno del bagno. “Smettila di comportarti come un maschiaccio sorellina! -la prese in giro uno di loro- o non troverai mai un ragazzo!!”. Lei di rimando mostrò la lingua e si chiuse in camera per terminare i preparativi. Indossò velocemente l’uniforme scolastica, sistemò la cartellina e diede un ultimo sguardo allo specchio prima di uscire. Si fermò a guardare un attimo in più la sua immagine riflessa notando gli occhi stanchi e l’aria sciupata. Il vento leggero che entrava dalla finestra fece spostare lo specchio mobile che stava usando accecandola per un istante.. e le parve di vedere riflesso oltre a lei un fiamma guizzante alle sue spalle. Si girò di scatto temendo che il suo letto avesse preso fuoco in qualche maniera.. ma non c’era nulla. “Si.. devo essere parecchio stanca..”. Scese le scale, salutò tutti con la sua solita energia e terminò in fretta la colazione dato che Umi la stava aspettando impaziente al cancello per andare a scuola insieme. “Ma insomma! – la rimproverò l’amica quando finalmente si decise ad uscire di casa- non potresti alzarti un po' prima?!”. Hikaru come tutte le mattine si scusò dando la colpa al fatto che il bagno fosse uno solo ed iniziò a correre incitando la compagna di scuola: “Sbrigati Umi!! Non voglio far attendere Fuu!”. L’altra sbuffò. Odiava correre. Le si spettinavano i suoi bellissimi e lunghi capelli. Hikaru tornando a guardare avanti a sé vide di sfuggita dalla parte opposta della trafficata strada qualcosa che poteva assomigliare ad un enorme cane con la criniera e la coda in fiamme. Incredula fissò meglio il punto dove aveva visto l’animale.. “Ora non c’è più.. che strano.. di nuovo il fuoco..” Umi la raggiunse: “Ehi cosa ti prende? Cos’hai visto?”. Hikaru scosse la testa per non far preoccupare l’amica: “Niente! Andiamo dai!”. Raggiunsero Fuu al punto d’incontro e si diressero tranquille verso scuola. Prima di entrare dal cancello, da un angolo buio in un vicolo Hikaru vide con la coda dell’occhio un mantello svolazzare. Girandosi però non scorse nessuno. Dubbiosa corse verso le sue amiche che l’avevano lasciata indietro nel frattempo. Le lezioni si svolsero normalmente. Il tepore della primavera invogliava terribilmente a rilassarsi e stanca si addormentò sul banco durante l’ora di matematica. Il sogno che popolò il suo sonno fu incredibile. Stava volando! Librandosi nell’aria più leggera di una piuma. Vide terre verdi e fiumi cristallini.. un castello che sapeva essere magico e creature di ogni forma e colore. Estasiata dal paesaggio si diresse verso il palazzo. Atterrata, il portone si aprì. Percorse i corridoi maestosi e vuoti finché non giunse ad una porta riccamente intarsiata in oro. La aprì e all’interno della regale stanza vide un uomo girato di spalle. Le sue labbra si mossero da sole: “Lantis..”. Come faceva a conoscere il suo nome? Non aveva la più pallida idea di chi fosse costui. Lui si voltò. Il suo sguardo era freddo come il ghiaccio. Impugnò la spada estraendola dal fodero e si lanciò contro di lei.
Hikaru spalancò gli occhi urlando mentre tutti i suoi compagni di classe la fissavano divertiti. Il professore severo la riprese: “Molto bene signorina Shidou.. se trova le mie lezioni tanto noiose, perché non resta dopo scuola a riordinare la classe? Forse la potrebbe trovare un’attività maggiormente stimolante?”. In classe sghignazzavano perfidi mentre Hikaru abbassando la testa si scusò e si rimise a sedere . Sarebbe tornata a casa a sera con questa punizione. Ripensò tutto il giorno a quel sogno.. domandandosi che posto fosse.. ma soprattutto chiedendosi perché quel misterioso spadaccino di cui sapeva il nome, non si sa come, volesse farle del male. Ma quando lo aveva visto aveva provato un vuoto allo stomaco indescrivibile.. come se lo conoscesse.. come quando cerchi qualcosa o qualcuno per molto tempo ed infine lo trovi. Per quanto si scervellasse però non riusciva a ricordare dove l’avesse già incontrato.. con quegli abiti bizzarri poi! Sembrava appena uscito da un film medioevale! Eppure lui sembrava conoscerla.. si stavano forse dando la caccia l’un con l’altra? No.. la sensazione che le aveva attanagliato lo stomaco quando lo aveva visto di spalle era tutt’altra cosa.. Non ci vedeva chiaro. Non raccontò alle altre l’accaduto, altrimenti le avrebbero fatto una ramanzina su quanti film guardava invece di andare a letto presto la sera. Finite le lezioni, sistemò l’aula rassettando da cima a fondo come richiesto dall’insegnante. Si apprestò a rientrare a casa quando il sole stava calando all’orizzonte e la scuola era ormai deserta. Nel cortile antistante l’istituto, dirigendosi verso l’uscita, le si parò davanti il gigantesco cane di fuoco che aveva intravisto per tutta la giornata. Terrorizzata fece un passo indietro inciampando su un sasso e cadendo a terra. L’animale si mosse verso di lei lento. Hikaru si nascose il volto tra le mani: “Cosa vuoi da me?! Lasciami in pace! Vattene!”. La bestia si fermò a pochi passi. Pazientemente attese che la ragazza si ricomponesse. Lei tornò a guardarlo. Gli occhi della creatura erano rossi come il fuoco.. ma non sembrava volerla aggredire.. con quella mole, l’avesse voluta attaccare, ora sarebbe morta. Così si rilassò, ma non troppo e sedendosi composta in ginocchio gli domandò: “Chi sei?”. Lui rispose: “Il mio nome è Lexus.” Hikaru sussultò: “Sai parlare?! Cosa vuoi da me?”. La bestia rispose: “ Sono qui in tuo aiuto. Sono qui per restituirti i ricordi che ti sono stati sottratti.”. Lei perplessa indagò: “Ma di cosa parli? Io non ho bisogno d’aiuto.. e non ho ricordi da recuperare..”. Lexus le domandò: “Ne sei sicura?”. La ragazza fece per replicare quando ripensò agli accadimenti di quella giornata.. forse.. avrebbe dovuto dargli ascolto. Non sapeva spiegarselo ma verso quella creatura provava un trasporto unico.. come si conoscessero da sempre.. di nuovo questa sensazione. Decise di dar credito al suo istinto “Fammi vedere Lexus..”. Dalla gemma rossa sulla fronte dell’animale, partì un sottile raggio di luce che colpì Hikaru in mezzo agli occhi. Nella sua mente iniziarono a scorrere immagini di lei con Umi e Fuu nelle miriadi di avventure trascorse. Vide Cephiro.. Emeraude .. Clef.. Mokona.. Presea e tutti gli altri ed infine ripercorse gli eventi legati a alla Colonna e comparve lui.. Lantis. Hikaru ancora ad occhi chiusi iniziò a piangere chiedendosi come avesse potuto dimenticare tutto questo. Lexus interruppe la connessione spiegandole: “Sei stata colpita da uno sfiato vulcanico che era in realtà un passaggio dimensionale.” . A questa rivelazione Hikaru ricordò il momento di cui parlava lo spirito del fuoco che proseguì: “Ora sei sotto l’effetto di un incantesimo dell’oblio.. ciò che ti accade, succede anche al tuo corpo. Se qui muori, anche il tuo corpo morirà.. Ora è tempo di combattere cavaliere magico.” Hikaru, percependo lo spostamento d’aria alle sue spalle, si voltò appena in tempo per schivare un fendente mortale. Lantis la stava attaccando di nuovo. Lexus si dematerializzò nella gemma posizionandosi sulla mano di Hikaru cosicché potè estrarre la spada. Ingaggiò uno scontro senza esclusione di colpi. Ma perché le voleva far del male?! “Lantis! Basta ti prego!! Non mi riconosci?!”. Lui non sembrava sentire la sua voce ed imperterrito continuò ad affondare la lama per ucciderla. La ragazza disperata lo evitava e parava colpi. Non voleva ferirlo. Lantis però era il miglior spadaccino di Cephiro.. non gli avrebbe resistito a lungo. Improvvisamente il guerriero si fermò e lei si portò a distanza di sicurezza. Cosa stava accadendo?.. A fianco dell’uomo comparve una donna dai lunghi capelli ramati che maligna si appoggiò alla spalla di Lantis: “Sei ridicola cavaliere magico.. non sai stare a cavallo e non sai neanche difenderti..”. Hikaru la fissava rabbiosa: “Chi sei?! Cos’hai fatto a Lantis?!”. Il nemico di rimando rispose divertita: “Ma non dirmi che provi qualcosa per il bel spadaccino?.. interessante..”. Si strusciò sull’armatura di lui e prendendo il suo volto tra le mani confessò senza degnarla di uno sguardo: “E’ il mio fantoccio ora.. obbedisce ai miei ordini.”. Hikaru le puntò la spada contro: “Sciogli immediatamente l’incantesimo perfida strega!!”. La maga si fece seria: “Il mio nome è Deauville.. razza di mocciosa impertinente! Ti pentirai amaramente di avermi sfidata..”. La sua bocca si distese in un ghigno perfido. Si avvicinò a Lantis e lo baciò sulle labbra per umiliare la sua avversaria, sussurrandogli: “Uccidila!”. Hikaru si scagliò furibonda su di lei ma il guerriero la bloccò senza sforzo intimandole: “Sono io il tuo avversario!”. Anche se lo sapeva essere sotto l’effetto di un incantesimo, questo la ferì terribilmente. Lei cercò di sfuggirgli ma la velocità e l’abilità dello spadaccino la misero in grave difficoltà. Lexus la spronava a reagire: “Combatti cavaliere!”. Ma lei si rifiutò: “Non posso! Non ci riesco!”. Intanto la spada del ragazzo era riuscita ad arrivarle terribilmente vicino lasciando tagli netti sulla sua candida pelle. Deauville rideva di gusto alla vista di quella ragazzina impertinente che faceva di tutto per schivare i colpi senza far del male all’uomo che amava. La collera crebbe in Hikaru come un’onda di fuoco finché cogliendo di sorpresa il suo avversario, lo atterrò. “Adesso basta malefica strega! Lingue di fuoco!!!!!”. Dalla sua mano scaturirono fiammeggianti guizzi che puntarono dritto verso la maga che sorrise: “Povera sciocca..”. Lantis si parò tra la sua padrona e l’attacco incendiario facendole da scudo col suo corpo. Fu travolto in pieno tra le urla disperate di Hikaru che non potè far altro che assistere impotente. Era come nel suo incubo.. a Tokyo.. circondato da fiamme e coperto di ustioni che era stata lei stessa a provocargli. La ragazza si lasciò cadere in ginocchio a terra, incredula. Lantis si rialzò.. sembrava che le profonde ferite non lo turbassero minimamente. Impugnò nuovamente la spada e l’attaccò. Hikaru si difese ormai per inerzia. La sua mente non poteva sopportare oltre questo combattimento. In un colpo più forte, Hikaru fu sbalzata a diversi metri sbattendo violentemente a terra. La spada le sfuggì di mano scivolando lontano da lei per poi svanire tra le scintille. Deauville rise soddisfatta. Aveva la vittoria in pugno e il modo in cui l’aveva ottenuto era a dir poco esilarante: “E’ finita per te ragazzina! .. che ironia.. uccisa dall’uomo che ami e che ora è mio..”. Hikaru atterrita lo guardò negli occhi. In lui non c’era ombra dell’uomo che conosceva.. non aveva la più pallida idea di come fare a salvarlo e non aveva il tempo di escogitare un piano. Non era alla sua altezza nel combattimento fisico.. l’avrebbe uccisa senza pensarci. Il guerriero caricò di nuovo. Hikaru avrebbe voluto morire in quell’istante piuttosto che fare quello che stava per fare.. ma il bene di Cephiro doveva venire prima di tutto.. e di tutti. Lo lasciò avvicinare pregando fino all’ultimo che rinsavisse.. cosa che on accadde. Estrasse la sua magica spada dalla gemma e trafisse il cuore di Lantis con un solo colpo, un attimo prima che lui calasse il fendente sulla sua testa. Dueville sorpresa si lasciò sfuggire un apprezzamento: “Complimenti.. l’hai fatto davvero! Non me lo sarei aspettato cavaliere..”. Hikaru mollò la presa sulla sua arma che si dematerializzò dentro la gemma rossa. Strinse il corpo di Lantis a sé percependo la vita abbandonarlo velocemente.
Si sentiva vuota dentro.
Rabbia.. paura.. dolore.. amore.. tutto si era mescolato in un calderone indistinto. Lexus le parlò: “Ora cavaliere sei pronta per ricevere nuovi poteri.”. Hikaru in silenziose lacrime assentì. La pietra rossa prese a brillare e ricoprì la ragazza di fiamme calde che la vestirono trasformandosi in leggeri veli candidi fermati sotto una sottile armatura rossa intarsiata d’oro. Deauville la guardò con sospetto: “Cosa sta succedendo..?”. Hikaru si lasciò pervadere dal potere dirompente del fuoco liberando la forza concessale da Lexus e l’incantesimo dell’oblio si spezzò. Hikaru aprì gli occhi. Ora era davvero faccia a faccia con la maga che circospetta indietreggiò: “Cosa pensi di fare?! Non mi spaventerai con tuoi trucchetti cavaliere! Io sono Deauville apprendista del grande mago Leaf! Non mi puoi battere!!”. La ragazza con lo sguardo ancora perso nel vuoto puntò l’avversario: “Freccia di Fuoco!”. Il colpo fu inesorabile. La maga venne trafitta in pieno petto. Deauville bruciò tra le pene dell’inferno fino a consumarsi del tutto: era stata sconfitta.
La trasformazione di Hikaru si sciolse rivelando nuovamente l’armatura forgiata da Presea.
E adesso?.. si guardò intorno in cerca di non si sa cosa.. poi come in un miraggio d’estate l’aria vibrò rivelando una zona probabilmente nascosta fino a quel momento prima da un altro incantesimo. Hikaru aguzzò la vista e il suo cuore prese a battere come un forsennato. Corse verso un ammasso di corpi umani che avevano iniziato a muoversi ridestandosi dal lungo sonno e tra loro c’era anche Lantis sano e salvo. Pianse di gioia quando lo vide rialzarsi con gli altri e soprattutto senza neanche un graffio. Gli lanciò le braccia al collo baciandolo sulle labbra tra lo stupore generale. Lo spadaccino la strinse forte: “ Mi dispiace così tanto Hikaru.. ero davvero io nel tuo sogno ma non riuscivo a controllarmi.. sono allievo di Clef.. avrei dovuto essere più accorto e invece mi sono fatto manipolare come un ragazzino alle prime armi -disse guardando le ferite che le aveva inferto- guarda cosa ti ho fatto.. mentre io sono incolume.”. Lei scosse la testa senza riuscire a dire una parola per l’emozione. Pianse. Pianse tanto.
Vicino a loro si aprì un portale da cui entrarono Ascot e gli altri. Quando videro che i soldati della squadra di ricerca erano tutti salvi, gioirono insieme. Ferio si avvicinò: “E’ bello rivederti Capitano!”. Lantis sorrise: “Anche per me..”. Rafaga suggerì di uscire dalla dimensione alternativa e di allontanarsi il prima possibile dalle Terre dei Vulcani. Recuperati i cavalli ed evocate alcune creature che implementassero i trasporti, uscirono dal quadrante sud-ovest. Arrivarono alle colonne di granito dove Ascot aprì un nuovo portale verso il quadrante di sud-est. Attraversato, giunsero alla Foresta del Silenzio. Lì si fermarono per recuperare le forze e riposare un paio di giorni. Era palese ora la differenza di stato d’animo tra Hikaru, Fuu ed Umi. Juno fraintendendo il motivo per il quale la compagna si era chiusa in sé stessa cercò di confortarla: “Vedrai che verrà il momento anche per te di acquisire nuovi poteri!”. Umi le fece un mezzo sorriso.. non le interessava nulla al momento di non essere allo stesso livello delle sue amiche. Ora l’unica cosa che voleva era trovare Clef. Stava pregando con tutta sé stessa che per un qualche colpo di fortuna l’avrebbero incontrato nella prossima avanscoperta. Era impaziente di ripartire ma non tutti erano pronti ad affrontare il viaggio. Si rassegnò ad attendere mentre però la preoccupazione e l’ansia montavano in lei turbando il suo cuore. Si estraniò dal gruppo e persino dalle sue compagne, fomentando i timori che in lei stavano assumendo i connotati di mostri sempre più grandi. Fuu ed Hikaru cercarono di avvicinarla a più riprese ma sembrava che volesse avere intorno nessuno. Nemmeno Ascot riuscì a parlarle.

Clef aprì gli occhi dolorante ancora intrappolato nella materia nera mentre una figura nell’oscurità si mosse spazientita: “Hai ripreso conoscenza?.. i tuoi cavalieri mi stanno irritando stregone..”. Clef sorrise: “Ti stanno dando del filo da torcere?.. – e tornando serio gli chiese-Perché stai facendo tutto questo Leaf?!”. Muovendosi nel buio l’altro rispose: “Tu hai il dono della veggenza Clef.. io invece quello di vedere la Verità.. e la Verità è che Chepiro non è che un’enorme bugia! Una menzogna da quando è stata creata che si erge e vive basata sulle illusioni!”. Lo stregone lo scrutò interdetto: “Ma di cosa stai parlando..?”. Leaf proseguì: “Rifletti bene.. prima il sistema delle Colonne.. una persona che devota sacrifica la propria vita ‘pregando’ affinché il regno possa continuare a vivere.. è ridicolo!! Un sistema fallito che ha portato il regno sull’orlo del baratro perché sorretto dalla forza di volontà di una persona.. – continuò ancora più convito – Poi è stata la volta dell’equa responsabilità.. ripartita tra tutti gli abitanti di Cephiro.. e qual è stato il risultato?! Te lo dico io.. Identico!!! Poi sei intervenuto tu.. e facendoti carico di mantenere l’apparente stabilità di questo mondo non hai fatto altro che prolungare l’agonia verso la fine.. distribuendo false speranze ad un mondo che non sarà mai in grado di autopreservarsi..”. Riprendendo la sua compostezza concluse: “Voglio dimostrarti come senza di te che sei ora il loro pilastro.. questo regno muoia in fretta.“. Clef non credeva a quello che stava sentendo: “ Il male ha ottenebrato la tua mente Leaf!! Non puoi volere veramente la morte di Cephiro! Sono migliaia di vite innocenti!!”. “Un sacrificio irrilevante.” rispose il mago oscuro. Clef atterrito da tanta indifferenza lo avvertì: “Non vincerai questa guerra..”. L’altro gli si apprestò minaccioso ed irritato: “Staremo a vedere.. Cosmo!!”. In un angolo comparve un ragazzo: “Mi avete chiamato maestro?”. Leaf ordinò: “Occupati di eliminare i Cavalieri Magici. Ho visto che stai nutrendo una nuova creatura..-il discepolo assentì- bene.. E vedi di non deludermi..”. Cosmo s’inchinò e scomparve. Clef interdetto chiese: “Cos’hai intenzione di fare..?”. Voltandogli le spalle rispose mentre si allontanava: “I tuoi soldati pagheranno caro l’affronto d’aver eliminato due dei miei discepoli.. sfrutterò i loro punti deboli.”. Lo stregone continuò a chiedere: “Cosa vuoi fare?! Qual è il tuo piano?!..” ma non ricevette più alcuna risposta.
  
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