Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Glance    03/08/2009    8 recensioni
Gli eventi entrano nella nostra vita prepotenti cambiandola alle volte in maniera sconvolgente. La guerra è uno di questi, dove la dimensione della realtà viene distorta dando a tutto una veste irreale come se si guardasse attraverso una lente. Si perde di vista il senso di tutto,si riesce a fare a meno di quello che prima era necessario con una sorta di fatalismo che da al tempo un ritmo nuovo inaspettatamente sconosciuto. Nessuno conosce il proprio futuro. Il destino, avidamente cela i suoi disegni e nel suo gioco di numeri interseca rette. A noi è concessa l’aspettativa di grandi cose migliori certamente di quelle che abbiamo. Alcuni dicono che nulla è scritto e siamo noi a determinare il futuro con le nostre azioni. Il tempo che passa non sa lenire le ferite che continuano a sanguinare anche se pudicamente si tenta di tenerle nascoste. Occhi attenti sanno scrutare il dolore che l’anima cerca di celare. Succede però che anche nel buio più profondo si accenda all’improvviso una luce e una mano si tenda in aiuto. Allora, che le parole sgorgano spontanee bagnandosi di lacrime che si credeva perdute per sempre nell’indurimento di un cuore a cui si era rinunciato perché il dolore era troppo grande da sopportare. Siamo l’ineluttabilità del tempo che passa e lascia dietro di se una scia di momenti , istanti che non sempre riusciamo a fotografare , ma che sono la parte più preziosa la dimensione che quasi mai assaporiamo perché il resto ci travolge con l’enormità dei suoi avvenimenti. Eppure gli attimi che fuggono non ci abbandonano mai salutandoci da lontano, passano tra un battito di ciglia e del nostro cuore. Giorno dopo giorno nella somma di istanti che fanno la vita. Un mondo minuscolo che da senso alla nostra esistenza. Fatto di piccole cose che condividiamo con chi incontriamo sul nostro cammino e a cui chiediamo aiuto per ricordare. In questa storia i personaggi sono tutti umani pur mantenendo i loro caratteri ad eccezioni dei loro poteri e sono presi in prestito dalla superlativa Stephenie Meyer a cui va ogni esclusiva e diritto. Siamo nel 1918 mentre in Europa imperversa la Prima Guerra Mondiale. Bella è invitata al fidanzamento della sua migliore amica non che vicina di casa e compagna di scuola: Alice Masen. Ci saranno tutti i personaggi Edward in primo piano ed anche quelli solo accennati nei libri o marginali che comunque ricopriranno dei ruoli diversi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Eravamo partiti di buonora, saremmo arrivati per il pranzo. Non lo vedevo da soli due giorni e mi sembrava un’eternità. Non avevo fatto che immaginare il momento in cui ci saremmo rivisti. Mi era mancato così tanto da stare male, era come essere stata privata di una parte di me.
Speravo e lo immaginavo impaziente quanto me ad attendermi. Tutto il viaggio non avevo fatto che ripassare mentalmente i tratti del suo viso, li avevo impressi a fuoco nella mente. Vedevo i suoi occhi , il suo sorriso, quei piccoli gesti che faceva mentre parlava. Di lui adoravo tutto. Lo amavo totalmente ed incondizionatamente.
Il cuore aveva iniziato a battere in maniera martellante da appena sveglia e sapevo che si sarebbe rasserenato solo quando mi avrebbe stretta tra le sue braccia. La presenza di Jessica sarebbe stata motivo di ulteriore ansia, non osavo immaginare cosa poteva avere in serbo, non potevo pensare che fosse così sciocca da provocare nuovamente il disappunto o addirittura la collera di Edward.
Tutto era pronto per la cerimonia che si sarebbe tenuta l’indomani. Alice era emozionata . Volle che a farle compagnia durante il viaggio fossimo io e Rosalie. Più di qualche volta dovetti rincuorarla. Jasper ci seguiva con i suoi genitori, e poi c’era la famiglia di Edward e mia madre. L’ultimo a raggiungerci sarebbe stato mio padre.
L’unica cosa che mancava era il mio abito che mi avrebbero fatto recapitare alla tenuta. Il viaggio trascorse tra sorrisi nervosi e lacrime.
Quando arrivammo ci fu un gran via vai di domestici, che cominciarono a scaricare i bagagli e a portare tutto nelle stanze. Il primo che ci venne incontro fu Emmett. Salutò Rosalie con l’entusiasmo di chi aveva contato i giorni nell’attesa di rivederla e subito dopo prese in consegna Jasper e lo portò via dicendo che non lo avremmo rivisto fino al giorno dopo. Gli sposi non si sarebbero dovuti incontrare fino al momento della cerimonia.
Lo cercai con lo sguardo. Mi tesi in avanti, mi sollevai sulle punte sperando di scorgerlo, ma di lui nessuna traccia. Non riuscivo a vederlo. Possibile non fosse li ad aspettarmi? Non potevo crederci: non c’era! Alice mi guardò e mi sfiorò un braccio.
- Stai tranquilla avrà avuto un motivo per non essere qui.-Sorrise cercando di lenire la mia delusione.
Era stato costruito un gazebo. Avevano trasformato il giardino che stentai a riconoscere.
La madre di Alice aveva anche stabilito che tutto poi venisse modificato per accogliere la nostra cerimonia.
Anche per me ed Edward ci sarebbe stato un momento tutto nostro unico e indimenticabile.
Emmet tornò dopo un po’ ma non volle dire dove aveva portato Jasper. L’unica cosa che riuscimmo ad avere furono delle sonore risate alle proteste di Alice.
In mezzo a tutti loro l’assenza di Edward la percepivo come la nota stonata durante l’esecuzione di un concerto.
Raggiungemmo le nostre stanze per cambiarci e sperai di incontrarlo a pranzo.
- Alice dove pensi che sia Edward?- Magari lei era in grado di dirmi qualcosa.
- Non saprei Bella, giuro che faccio fatica a capire io stessa cosa passi per la testa di mio fratello. Non so cosa possa averlo trattenuto lontano da qui, proprio oggi che sapeva che saresti arrivata.- Sentii come se qualcosa mi stringesse alla gola. - L’unica nota positiva- aggiunse- è che Jessica non ha fatto il viaggio con noi. Arriverà più tardi così non la dovremo subire, ma la cosa che mi ha sollevata è stata che non ha potuto vedere che lui non era qui ad accoglierti. Il suo sguardo trionfante non sarei riuscita a sopportarlo.- Mi abbracciò.
Approfittammo per riposare un po’ e trovare refrigerio al caldo.
-Bella… Alice…? Ragazze sarà meglio che vi prepariate, il pranzo verrà servito tra poco.- La voce di mia madre giunse da dietro la porta e dopo aver bussato fece la sua comparsa sull’uscio della nostra stanza.
Mi preparai; Alice volle che mettessi particolare cura nella scelta dell’abito che avrei indossato per scendere, così da poter valutare la reazione di Edward, ma anche questa volta la delusione fu grande.
Mi accorsi con dispiacere che non avrebbe pranzato con noi.
- Emmett, hai notizie di Edward? - Domandò il giudice Masen.- Non l’ho visto per niente oggi- Anche lui era sorpreso.
- Adesso forse è in albergo con Jasper. E’ uscito questa mattina presto per prenotare la stanza e si sarebbe trattenuto. - Rispose Emmett.
- Era necessario? Non potevate occuparvene dopo?- Aggiunse suo padre.
- No papà, è solo che…si sta interessando anche di organizzare l’addio al celibato di Jasper, ha detto che di sicuro non sarebbe stato qui per il pranzo.- Vidi Emmett imbarazzato.
- Sa che qui c’è la sua fidanzata? Poteva trovare il tempo almeno per salutarla. Si sarebbe potuto dedicare al resto dopo.- Non avevo mai visto il giudice alterato fino a quel momento e tanto meno con uno dei suoi figli. Mi guardò rammaricato e mi sorrise.
-Forse… – intervenne Emmett – non ha voluto lasciare da solo Jasper ed ha approfittato per fare entrambe le cose.- Cercò di discolparlo.
- Non è una giustificazione alla mancanza di buone maniere. - Emmett era imbarazzato.
- Colpa mia.Bella… perdonami, avrei dovuto informarti ma…- Era mortificato. Non sapeva cosa dire, probabilmente perché Ewdard non aveva lasciato nessun messaggio per me.
- Non preoccuparti Emmett.- Risposi cercando di celare il mio rammarico.
Mia madre mi sfiorò la mano.
Nel pomeriggio ci attendevano le prove della cerimonia.
Alice al braccio di suo padre, Emmettt avrebbe sostenuto la parte di Jasper, poi noi damigelle ci saremmo dovute posizionare dal lato opposto di quello dei testimoni uno dei quali era Edward, che non era presente.
Emmett si divertiva a scambiare i ruoli andando da una parte all’altra per sostenerli tutti, sotto lo sguardo sconsolato di Rosalie che lo pregava di prendere un po’ più sul serio la situazione.
- Vorrei vedere te tesoro, a cercare contemporaneamente di essere lo sposo ed entrambi i testimoni.- Nessuno riusciva a rimanere serio alle sue battute.
- Ma mio caro, almeno un ruolo potresti prenderlo seriamente dal momento che guarda caso è proprio il tuo. Affermò Rosalie. A quelle parole Emmett alzò le braccia e fece un gran sorriso di resa . Notai come tutti e tre i figli di Elisabeth fossero tanto diversi gli uni dagli altri nel carattere.
Mentre eravamo intenti a ridere alle battute di Emmett fece la sua comparsa Jessica. Immediatamente il mio cielo si rabbuiò. Lei rivolse un gran sorriso ad Alice che fece finta di non vederla assorta ad indicare ai giardinieri la disposizione dei vasi con le piante che avrebbero ornato l’altare. Jessica allora rivolse la sua attenzione verso Rosalie e le andò incontro per abbracciarla e in un secondo momento diede inizio alla sua interpretazione della ragazza pentita che non aveva saputo valutare la gravità del suo gesto.
-Bella cara che piacere, non vedevo l’ora di incontrarti per farti le mie congratulazioni, solo che non vedo Edward, mi sarebbe piaciuto porgerle anche a lui.- Sorrise con un guizzo di perfidia negli occhi. Vorrei anche chiederti di accettare le mie scuse e spero tanto di poter avere la tua amicizia. Vuoi mia cara? Mi faresti felice. Mi sono sentita tanto in colpa per quello che è successo l’ultima volta .- Le scuse fatte alla presenza di tutti non mi lasciavano modo di ribattere e fui costretta ad accettare e mascherare il mio reale stato d’animo nei suoi confronti.
La sua partecipazione fu dura da sopportare, come il fatto che Edward non ci fosse.
Quasi tutta la giornata trascorse tra cose da fare. Alice continuava a rimproverare Emmett per il fatto che avesse portato via Jasper.
- Tranquilla sorellina questa sera sarà nuovamente qui, lo riporteremo sano e salvo.- E mentre lo diceva rideva, provocando ancora di più le ire di sua sorella.
- A che ora avete intenzione di rientrare? – Disse perentoria.
- Tanto tu non dovrai vederlo fino a domani.- Rispose Emmett.
Appresi così che Edward sarebbe rientrato. E dal mio cuore si allentò la morsa dell’angoscia. Lo avrei aspettato sveglia e costretto a parlare con me.
Anche Emmett raggiunse Edward e Jasper per l’addio al celibato.
La cena in loro assenza trascorse in maniera molto silenziosa , solo Jessica non faceva altro che cercare di attirare l’attenzione su di se, non finendo di complimentarsi per il buon gusto avuto per tutto, ma in particolare per la scelta dei nostri abiti. Non smetteva di sembrare amabile e cordiale e a lanciarmi occhiate di sfida.
- Non riesco a sopportare come ti guarda.- Mi sussurrò Alice avvicinandosi a me.- Speriamo non combini guai. Non le perdonerei se ti rovinasse il giorno del mio matrimonio.- Mi sorrise complice.
- Tranquilla Bella la terremo d’occhio io ed Emmett. Non le permetteremo di avvicinarsi ne a te, ne ad Edward.- Intervenne Rosalie. Sorrisi ad entrambe riconoscente.
Eravamo tutti intenti a discorrere degli avvenimenti del giorno dopo quando sentimmo la voce di mio padre.
- Ho saputo che qui ci sono due spose in trepidante attesa e per caso mi è capitato per le mani l’abito di una di loro.- Fece in tono scherzoso.
Non potevo credere ai miei occhi quando lo vidi entrare con la scatola in mano. Fino a quel momento non mi ero ancora resa conto che tutto stesse accadendo veramente. Lo guardai con le lacrime agli occhi e lui mi regalò uno dei suoi tenerissimi sorrisi.
- Questo deve essere tuo piccola.- Disse porgendomi la scatola. Sentii le grida di gioia di Alice e Rosalie che mi vennero in contro per aiutarmi.
Mio padre salutò il resto dei presenti e la madre di Edward gli domandò se avesse già cenato.
- Grazie Elisabeth siete gentile ma ho mangiato qualcosa prima di venire.- Poi si diresse da mia madre e la baciò sulla fronte.
- Adesso è il caso che andiate a dormire ragazze domani sarà una giornata impegnativa per tutti.- Aggiunse il padre di Alice e seguendo il suo consiglio ci congedammo. Per evitare che a Jessica potessero venire strane idee, Alice suggerì di mettere al sicuro il mio vestito nella stanza di sua madre.
- Non si sa mai, - disse- con Jessica la prudenza non è mai troppa. Magari le passasse per quella testolina di provarlo.- Aggiunse sorridendo e facendomi l’occhiolino.
Alice aveva ragione, da Jessica mi sarei aspettata di tutto. Decisi di raccontarle la conversazione che avevamo avuto durante la prova dalla sarta . Vidi Alice scuotere il capo.
- E’ peggiore di quanto pensassi, ma tu non devi preoccuparti. Se solo prova a respirare nel medesimo posto in cui ci sei tu, avrà il fatto suo.- Mi prese le mani tra le sue.
Eravamo euforiche, anche se io pur sapendo i motivi che avevano tenuto lontano Edward non riuscivo ad allentare il senso di delusione che provavo, mentre Alice si rammaricava del fatto che zia Esme e zio Carlisle non sarebbero stati presenti alle nozze. La salute della zia era troppo delicata in quel periodo.
Finalmente dopo tanta euforia, tutti si ritirarono nelle proprie stanze e la casa si immerse nel silenzio del riposo dei suoi abitanti. Alice ebbe qualche resistenza ad addormentarsi, ma poi cedette al sonno che la stanchezza di quelle ore aveva procurato in tutti noi.
Io però mi ero imposta che avrei aspettato il rientro di Edward. Scesi le scale e mi avviai attraverso il giardino alla nostra panchina quella dove mi aveva chiesto di sposarlo. La luna illuminava il gazebo ricoperto di fiori che avrebbe ospitato Alice e Jasper per la loro promessa d’amore reciproco alla presenza dei soli genitori e qualche amico. In quella luce tutto sembrava talmente suggestivo e irreale da non riuscire a capacitarmi che fosse vero.
Mi strinsi nel mio scialle e mi avviai lungo il sentiero che portava verso la dependance dove si trovava la sua camera. Sarebbe dovuto passare da li.
Attesi…attesi…e…attesi, finché non mi addormentai.
Ad un tratto senza sapere da quanto fossi li, il suo profumo mi avvolse insieme alle sue braccia e mi sentii sollevare.
- Andiamo tesoro dovresti essere nel tuo letto a quest’ora.- Disse sfiorandomi la fronte con le labbra e poggiando la guancia sui miei capelli.
- Edward sei… tu? Dove sei stato?- Domandai ancora stordita dal sonno e non riuscendo a svegliarmi come avrei voluto.
- Sì, sono io, ma dormi adesso. Parleremo domani.- Sentii le sue braccia che mi stringevano a se.
- Promesso?- Mi sfiorò nuovamente la fronte.
- Promesso piccola.- Sussurrò.
- Dove mi porti?- Non ero sicura di capire tutto quello che diceva.
- Nella tua stanza a dormire, altrimenti domani sarai impresentabile…- Sospirò profondamente.
-Ti amo- bisbigliai- e… mi sei mancato.- Dissi aprendo gli occhi.
- Anche tu mi sei mancata.- E ricambiò il mio sguardo, fissandomi confuso. - Non è il momento per parlare, adesso bisogna dormire.- Cercai di capire dalla sua espressione illuminata dal riverbero della luna di che umore fosse, mi sembrò rilassato anche se continuava ad avere quel velo di tristezza.
- Hai promesso Edward, domani… parleremo.- E mi abbandonai tra le sue braccia.
- Si amore, domani. Te lo prometto, anche se vorrei che il tempo si fermasse in questo momento per poterti tenere così tra le mie braccia per sempre.- Sussurrò sul mio viso mentre sentivo le sue labbra sfiorarmi la guancia. Le sue parole in un bisbiglio lontano mentre mi stringevo a lui finalmente felice.







Spero che anche questo capitolo abbia destato il vostro interesse e la vostra approvazione. Scusate il tono solenne, ma ormai sono entrata nell’atmosfera della storia e alle volte faccio fatica a tornare alla realtà. ^.^



Per tutte voi che avete recensito e che spero continuerete a farlo come sempre un fantastilione di grazie :


cristy97 : Grazie per i complimenti e la segnalazione. Baci.

miss.cullen90 : Che bel complimento. Non merito tanto. Veramente sono lusingata. Baci ^_^

Goten : Jessica è veramente odiosa. Non riesco a sopportarla nemmeno io. Sarà normale? Kisses

Fc27 : Dai resisti che forse qualcosa inizia a cambiare. Baci

Francef80 : Il capitano Swan acconsente alle nozze anche se prima di farlo esterna il suo pensiero. In effetti avrebbe voluto che Edward avesse gestito diversamente tutta la situazione.

eka : Coraggio che forse Edward rinsavisce, ma Jessica…Baci e come sempre grazie per i complimenti che mi fai.

Sheba-94 : Sono felice che le frasi che scrivo ti piacciano. In effetti Edward sembra un po’ confuso, ma vedremo cosa farà.

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Glance