Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: KuroHeart    06/01/2020    1 recensioni
"Non c’è altro modo… Se vuoi continuare a vivere allora dovrai diventare come me. Ma ti avverto: una volta che avrai fatto questa scelta, non potrai tornare indietro."
Una voce maschile mi parla, ma io non capisco il significato di quelle parole. Provo a guardare in volto la fonte di questa voce, ma è sfocata e confusa. Cerco di chiedere chi lui sia, ma non riesco a dire nemmeno una parola… Ad un certo punto, l’oscurità si attornia a me e tutto scompare, facendo vedere sangue sparso qua e là. Mi guardo intorno per cercare una via d’uscita, ma rimango paralizzata sul freddo pavimento.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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 << Questa mattina è arrivata una lettera al falso indirizzo di casa che abbiamo fornito all'organizzazione. >> comunica il maggiordomo porgendola a Ciel, il quale l'apre e la legge subito.

La villa si trova presso il centro di Londra e secondo l'organizzazione, risulta essere abitata da me, Sebastian in qualità di mio marito e il maggiordomo Tanaka (servitore di Ciel). Ma l'unico a "vivere" lì è solo quest'ultimo, il quale è incaricato di ricevere le lettere.

<< Siete stati invitati ad un'assemblea. A quanto pare la contessa si è già allarmata a causa di questi pochi sabotaggi. >> constata il conte mentre posa la lettera sulla scrivania con nonchalance.

A quanto pare c'è un dettaglio che mi sfugge. Guardo Ciel un po' confusa: << Un momento. Avete detto sabotaggi? Io ne ricordo solo uno... >>

<< Il barone Hill mi ha fornito le coordinate dei luoghi in cui sarebbero avvenuti gli altri scambi, così ci ho pensato da solo. >> interviene il maggiordomo illuminandomi sulla faccenda.

"Ottimo! E non ha pensato di dirmelo?!"

<< Come volete che miss Katreena ed io procediamo? >> chiede in attesa di una risposta dal suo padrone.

<< Andateci. Se non vi farete vedere potrebbero sospettare qualcosa. Sarebbe strano mancare dopo quel misterioso attacco, no? >> chiede volgendo lo sguardo prima sul corvino e poi su di me.

<< Sono d'accordo signorino. >> risponde il maggiordomo senza nutrire dubbi al contrario di me che mi agito ulteriormente al pensiero di dover entrare nella tana del leone dopo ciò che abbiamo fatto. Così decido d'intervenire: << Però siamo veramente certi che la contessa non sospetterà di noi? Dopotutto il fatto è accaduto poco dopo la nostra iniziazione... >>
Il conte sorride compiaciuto. << Giusta osservazione miss Katreena, ma oltre a voi e Sebastian sono entrati anche altri vampiri, quindi non mi preoccuperei troppo. >>

In effetti stando a ciò che ci ha riferito Thomas, sono entrati esattamente trentaquattro nuovi seguaci compresi io e Sebastian. Inoltre erano arrivati anche altri vampiri poco tempo prima, il che significa che le probabilità di venir scoperti sono molto basse.

***********************

<< Avanti signorina. Potete fare decisamente di meglio. >> si lamenta Sebastian dopo la mia millesima sconfitta, finendo tra le sue braccia con il paletto di legno puntato contro al mio cuore.

Il corvino ha iniziato ad usare quell'arma subito dopo il nostro ingresso all'organizzazione intensificando l'allenamento anche con dei movimenti più veloci e decisi, volti ad acuire i miei sensi e le mie capacità combattive.

<< Ci sto provando. >> rispondo stizzita mentre lui mi lascia andare.

Purtroppo a causa della preoccupazione di dover fare già ritorno in quel covo di vampiri, i miei riflessi sono lenti e gli attacchi prevedibili. Inoltre vi è anche il comportamento indecifrabile del corvino: agisce come se nulla fosse accaduto la notte in cui eravamo su quella carrozza e ciò mi confonde.

La mia nemesi dice che non devo farmi troppe domande e devo lasciarlo perdere, dato che è un demone privo di sentimenti. Lei dice che alla fine mi ha solo usata e che se ha voluto confortarmi lo ha fatto nell'unico modo che conosce: andando a letto con me. Quell'affermazione mi aveva totalmente spiazzata. Io vorrei tanto chiederlo a Sebastian, conoscere il suo vero motivo, ma sento che me ne pentirei amaramente se lo facessi.

<< Non è vero. Vi state applicando poco. >> replica lui un po' deluso dalla cosa ma pronto a rimettersi in posizione per farmi riprovare. Inoltre c'è un altro elemento che mi ronza per la testa da un po'...

<< Perché non l'hai detto al conte? >>

<< Detto cosa? >>

<< Che Amy e la contessa Brimstone hanno subito notato che i tuoi occhi sono diversi da quelli di un normale vampiro. >>

<< Non è necessario che il signorino lo sappia. Inoltre loro non si sono fatte troppi scrupoli a farmi entrare nell'organizzazione. Se invece fosse accaduto, allora glielo avrei riferito. >> mi rivela semplicemente.

<< La pausa è finita. Continuiamo. >> mi fa un sorriso provocatorio e con un cenno della mano m'invita ad attaccarlo di nuovo, mentre l'altra è rivolta verso il basso a stringere il paletto.

Concentro i miei sensi per sorprenderlo nel modo migliore possibile, quando ad un certo punto il mio udito capta delle strane vibrazioni.

Anche Sebastian sembra essersene accorto, perché ha iniziato a guardarsi intorno proprio come sto facendo io.

Un fruscio inaspettato attira la mia attenzione, il quale sembra essere seguito da un sussurro che si disperde nell'aria: << Miss Katreena... lascia andare Miss Katreena... >> dice una roca voce maschile.

All'improvviso un uomo fa la sua comparsa da dietro il maggiordomo. << Sebastian! >> lo chiamo indicando alla sua sinistra.

Quello si volta subito verso di lui e gli riserva un calcio all'addome, scaraventando l'assalitore al suolo. Dopodiché il corvino lo inchioda al muro tenendolo per la cravatta.

<< Chi sei tu? Che cosa vuoi da miss Katreena? >> gli chiede con voce minacciosa.

Io mi avvicino a loro per scorgere il viso dell'uomo, il quale ha i lineamenti segnati dal tempo, lunghi capelli grigi e sembra indossare una divisa da maggiordomo, la quale è consumata e piena di strappi. Scruto meglio l'uomo guardandolo nei suoi luminosi occhi color oro. Ha un che di familiare ma non ne sono sicura. Stento a credere che sia veramente lui, dato che anche Thomas mi ha detto che era morto e io ho visto la sua tomba. Ma tentar non nuoce: << Walter, sei tu? >> gli domando titubante.

Lui volge lo sguardo verso di me e annuisce: << Sì, sono io, il vostro maggiordomo. >> risponde mentre i suoi occhi tornano al loro normale azzurro chiaro.

Il mio volto si contrae in un'espressione di pura sorpresa mentre continuo a guardare Walter, mentre viene lasciato andare dalla presa salda di Sebastian.

<< Le chiedo scusa per averla attaccata. >> dice il ragazzo mentre accenna un inchino, ma il mio maggiordomo sorride scuotendo la testa: << Semmai quello che dovrebbe scusarsi sono io, poiché oltre ad averla attaccata, ho anche cercato di farlo alle spalle. >>

Sorrido felice di vedere con i miei stessi occhi che il mio servitore è vivo, nonostante sia un vampiro.

<< Walter... >> mi avvicino a lui e lo circondo in un forte abbraccio affondando il viso nel suo petto magro.

<< Grazie al cielo stai bene... >> esclamo sollevata con le lacrime agli occhi.

Il maggiordomo s'irrigidisce di colpo non essendo abituato a una simile manifestazione: << Una signorina non dovrebbe abbracciare un mero servitore. >> mi ammonisce poco convinto.

<< Non importa. >> replico stringendolo a me. Walter dapprima non muove in muscolo, ma poi sembra ricredersi, poiché sento le sue braccia sulla mia schiena.

<< D'accordo, farò un'eccezione per questa volta. >>

<< Temevo fossi morto... >> sussurro stringendomi a lui.

<< Sono qui. >> risponde lui con tono rassicurante.

*************************

Dopo che Walter si è lavato via la sporcizia nel bagno di una delle stanze degli ospiti assegnatagli da Sebastian e che gli è stato dato un cambio d'abiti, ci spostiamo tutti e tre nella sala da tè.

Il mio maggiordomo, ora con i capelli un po' più lunghi ma portati all'indietro com'è consono ad un servitore e con la sua divisa ricucita dal corvino, prende posto su una comoda poltrona di fronte a me su mia richiesta, altrimenti sarebbe rimasto in piedi, come sta facendo un certo altro maggiordomo, il quale si trova alla mia sinistra.

Io e il corvino raccontiamo a Walter tutto ciò che è accaduto, parlandogli di Thomas, della trasformazione in vampiro che lui ha ricevuto dal mio amico e dell'organizzazione "Beginning od a New Era".

L'uomo, il quale si trova seduto di fronte a noi, rimane allibito dai fatti narrati. Come biasimarlo? Anche a me all'inizio era sembrato di trovarmi in un incubo, mentre invece è tutto vero.

<< Sono felice che il barone Hill sia vivo e stia bene, anche se avrei desiderato che le circostanze fossero diverse... >> ammette Walter.

<< Mentre parlando del vampirismo, ora si spiega la mia continua sete di sangue... >> osserva pensieroso portandosi una mano al mento.

<< Avevo un dubbio a riguardo e credevo di aver perso totalmente il senno, ma ora la spiegazione sembra aver senso... più o meno. >>

Io lo guardo apprensiva con la paura che lui possa aver ucciso qualcuno: << Ti sei nutrito di sangue umano? >>

Walter volge lo sguardo verso di me: << Santo cielo, no. >> esclama allibito.

<< Mi sono nutrito di ratti e quando ho capito presto che i raggi del sole avrebbero rischiato di uccidermi, mi sono rifugiato nelle fogne. >>

Emetto un sospiro di sollievo sentendo quelle parole. Poi mi ricordo di dovergli raccontare un ultimo fatto, ma non per questo meno importante: la morte dei miei genitori. L'uomo sgrana gli occhi e si porta una mano alla bocca, incredulo e addolorato non appena gli comunico la tragica notizia.

<< Mi dispiace molto per la vostra perdita, lady Katreena. I vostri genitori erano veramente delle brave persone... >> riesce a dire dopo alcuni minuti di silenzio guardandomi con tristezza. << Pregherò affinché le loro anime siano sempre insieme nell'alto dei cieli... >> aggiunge solennemente chinando il capo.

Avverto alcune lacrime desiderose di scorrere libere ma mi sforzo di trattenerle. << Grazie Walter. Lo apprezzo molto... >> rispondo con voce palesemente tremante.

Da quando ho saputo della loro morte, cerco di pensarci poco e mi concentro sulla promessa che ho fatto a Thomas. Certo, alcune notti cedo e mi lascio andare a un pianto inconsolabile, ma faccio di tutto per rimaner lucida e andare avanti. Inoltre se penso che annientando i vampiri dell'organizzazione avrò fatto giustizia, la mia determinazione si fa ancora più forte. Ma c'è qualcuno che volendo o non volendo mi rende debole, vulnerabile e questa persona si trova proprio al mio fianco.

Ad un certo punto noto che Walter, asciugatosi con un fazzoletto di stoffa alcune lacrime versate per i miei genitori, sta guardando Sebastian nutrendo un po' di perplessità nei suoi confronti: lo capisco dalla costanza con cui lo sta scrutando; quando fa così significa che qualcosa o qualcuno lo insospettisce.

<< Dunque se tu hai allenato la mia padrona, significa che sei un vampiro come noi, dico bene? >> gli domanda.

<< Esattamente >> il corvino annuisce mentendo spudoratamente, cosa che ha dovuto fare per via del contratto con Ciel che lo obbliga a rimaner fedele al suo padrone per adempiere agli ordini e a celare la sua vera natura. Semmai il conte dovesse dargli il suo consenso, allora Sebastian potrà dir la verità a Walter, ma dubito che lo farebbe e inoltre sarebbe poco saggio, visto che il mio maggiordomo è un uomo di fede.

<< Sei piuttosto giovane per essere già capo maggiordomo. >> constata l'uomo scrutando il lato sinistro della giacca del corvino sulla quale vi è posta la spilla del casato Phantomhive.

Lui accenna un sorriso compiaciuto: << Le mie abilità di vampiro mi hanno permesso di arrivare a questo grado. >> risponde senza scomporsi minimamente.

Volgo lo sguardo verso Walter, il quale ha appena accavallato la gamba destra sulla sinistra per mettersi comodo.

<< Come mi hai trovata? >> gli domando curiosa.

Lui aggrotta leggermente la fronte, quasi a sembrare pensieroso: << Devo confessarvi che è stato tutto piuttosto inverosimile, ma a questo punto non credo sia questa la parola adatta. >> si schiarisce la voce per poi iniziare: << Quando mi sono risvegliato, ho sentito una forte sete di sangue, ma nonostante una voce insistente mi sussurrasse di nutrirmi di sangue umano, sono riuscito a resistere a quell'istinto, vedendolo come un abominio. Così come ho già detto, mi sono rifugiato nelle fogne e ho iniziato a nutrirmi di ratti. Uscivo solo di notte per cercarvi, recandomi nel luogo in cui ci eravamo persi di vista. Ma i risultati erano sempre stati vani, quando questa notte i miei sensi si sono acuiti e sono stato in grado di usarli al meglio. Dapprima è stato l'olfatto a iniziare, percependo il vostro profumo, poi è subentrato l'udito, il quale mi ha permesso di sentire la vostra voce da un chilometro di distanza e infine la vista, la quale mi ha dato l'assoluta certezza che si trattasse di voi. >>

Gli sorrido grata trovando ammirevole che sia riuscito a tener testa a quell'oscurità invadente e che abbia continuato a cercarmi.

<< Come fai a non cedere ai suoi opprimenti assilli? >>

<< Ignoro le sue parole. E sapete come? >>

Io scuoto la testa, desiderosa di conoscerne il metodo esatto.

<< Pregando. Come ben sapete io sono un uomo di fede, quindi trovo la mia forza in Dio, implorandolo affinché mia dia la forza di resistere al male. E devo dire che funziona. Certo all'inizio è stato molto difficile, mentre ora riesco ad avere il controllo della mia mente e del mio corpo, ma questo a patto che continui a lottare. >>

Purtroppo la sua risposta non mi è di grande aiuto, poiché io non mi ritengo particolarmente religiosa, ma ringrazio comunque Walter per avermi dato un consiglio.

***********************************************

<< Signorino, costui è il signor Walter Lloyd, maggiordomo dei baroni Handwar e neo-vampiro. >> annuncia Sebastian a Ciel, il quale guarda l'uomo dall'alto in basso, senza mostrare segni di sorpresa in volto.

<< Sono onorato di fare la vostra conoscenza, conte Phantomhive. >> il mio servitore saluta Ciel accennando un inchino.

Il corvino racconta al ragazzo dell'arrivo di Walter e gli riferisce che sa tutto circa Thomas e l'organizzazione.

Noto che durante il racconto, la fronte di Ciel si è corrucciata sempre più tramutando il suo volto da serio a severo nei confronti del suo servitore.

<< Sebastian, perché gli hai parlato del caso? >> gli domanda con disappunto nella voce.

A quel punto decido di intervenire alzandomi dalla sedia: << Conte, la colpa non è sua, bensì mia. So che avrei dovuto aspettare e ottenere il vostro permesso per poterne parlare, ma non volevo tenere Walter all'oscuro un minuto di più. Dunque se c'è qualcuno da rimproverare, quella persona sono io... >>

Abbasso il capo colpevole, aspettando una risposta da Ciel. La stanza si fa piuttosto silenziosa, provocandomi un certo imbarazzo e disagio per aver difeso Sebastian, chiedendomi perché diavolo l'abbia fatto.

Dopo alcuni minuti di calma apparente, il conte sospira adagiandosi sullo schienale della sedia: << Avete fatto ciò che ritenevate giusto per il vostro servitore, ma il mio avrebbe dovuto fare lo stesso nei miei confronti impedendovi di parlarne fino ad oggi. >> risponde mentre fulmina il corvino con lo sguardo, al quale però non sembra far particolarmente effetto, dato che è rimasto impassibile per tutto il tempo.

Io torno a sedermi sentendomi raggelare solo a vedere l'espressione del conte, il quale ho appreso sa essere terrificante quanto Sebastian, nonostante quest'ultimo sia un demone.

Quale sconvolgente ironia.

<< Conte, stavo pensando di entrare a far parte dell'organizzazione per proteggere la mia padrona. >> propone Walter.

Ciel scuote la testa: << Purtroppo non è possibile, poiché le iniziazioni sono già state effettuate e si ripeteranno il mese prossimo. Inoltre per allora il caso sarà risolto. >> spiega in poche parole.

Il mio maggiordomo si appresta ad obiettare, ma io gli faccio cenno con la testa di lasciar fare al giovane. L'uomo obbedisce anche se con riluttanza. Mi rendo conto della sua preoccupazione nei miei confronti, ma desidero essere forte e proteggere le persone a me care.

*******************************************

Mi trovo nel giardino della villa a fare una passeggiata per prendere un po' d'aria e passare del tempo da sola, lontana dai problemi e da Sebastian, il quale purtroppo è diventato un pensiero costante.

La pungente aria autunnale mi provoca qualche brivido, inducendomi a coprirmi meglio con lo scialle nero che mi sono portata da Blackpool per venire qui. Sembra esser passata una vita da quando sono partita...

Percorro il vialetto ben curato provvisto di numerosi fiori, come i crisantemi, alcuni sul violetto e altri gialli, le ortensie rosee e le candide gardenie, ma solo un tipo in particolare attira la mia attenzione: un cespuglio verde scuro dal quale spiccano delle splendide rose rosse. Mi avvicino per ammirarne la bellezza e la perfezione, per poi protendere il viso verso quelle e sentirne il profumo inebriante.

<< Ah, non sono magnifiche? Quel rosso così acceso che riempie il tuo cuore di passione... >>

Odo una voce familiare alle mie spalle provenire dall'alto. Volgo lo sguardo verso il tetto della magione e vedo un ragazzo dai lunghi capelli rossi e gli occhi verdi.

Rimango sbigottita nel vedere proprio lui: << Tu... tu sei il dio della morte che ha tentato di uccidermi! >> esclamo puntandogli il dito contro.

<< Ehi, guarda che ho un nome! Sono Grell. >> sbotta irritato mentre salta giù dal tetto con eleganza, palesandosi di fronte a me con la sua falce.

<< Invece tu sei la vampira che ha cercato di sfigurarmi. Qual è il tuo nome... >> si fa pensieroso portandosi l'indice della mano destra alle labbra. << Sabrina, giusto? >>

<< Katreena. >> lo correggo subito, infastidita che abbia sbagliato nome.

<< Ah sì giusto. Sai, non ricordo mai i nomi delle persone che mi fanno del male o delle donne che tentano di rubare il mio vero amore... >>

<< Il tuo vero amore? >> ripeto perplessa.

<< Oh? Pensavo l'avessi capito. Sto parlando del mio caro Sebastian... >>

<< Sentivo una presenza indesiderata... >> interviene il maggiordomo, giungendo alle mie spalle.

<< Ah! Parli del diavolo... >>

<< Cosa ci fai qui, Grell? >> gli domanda con voce priva di espressione.

<< Non è evidente, caro? Sono venuto a trovarti. >> risponde lui per poi posizionare le dita della mano sinistra sulle labbra, baciandole e mandare così il bacio con un soffio destinato al corvino, il quale si è fermato al mio fianco senza batter ciglio, anche se mi pare di percepire del disgusto dalla sua espressione apparentemente impassibile.

<< Sei venuto a farmi perdere tempo. >> constata brusco.

<< Ah, sei sempre così glaciale... >> il rosso sospira sognante senza distogliere lo sguardo di Sebastian.

Ammetto di avvertire un senso di disagio non indifferente...

<< Comunque sono qui anche per la ragazza. >>

Come sento quelle parole uscire dalle labbra del dio della morte, mi nascondo subito dietro il demone, poiché durante il giorno non posso trasformarmi in vampiro.

<< No Caterina, non intendo ucciderti. >>

<< Mi chiamo Katreena. >> gli ricordo nuovamente mentre esco dal nascondiglio.

Il rosso sbuffa agitando una mano: << Sì sì come vuoi. >>

Dopodiché scosta una ciocca dei suoi lunghi capelli da una parte e si fa serio: << Ho una cosa importante da dirvi. >> annuncia mentre si avvicina a noi.

Io e il corvino siamo tutt'orecchi e come lui vede che siamo in attesa delle sue informazioni, dà inizio al discorso: << La squadra di spedizione incaricata di uccidere i vampiri facenti parte dell'organizzazione Beginning qualcosa, è stata decimata. Il fatto sconvolgente è che quella squadra era formata da alcuni dei nostri uomini migliori. Così i nostri superiori hanno ben pensato di non mandare più nessuno per evitare altre perdite, mandando delle squadre più piccole in città per occuparsi dei vampiri solitari. >>

<< E io cosa c'entro in tutto questo? >> chiedo confusa.

Lui, palesemente infastidito per essere stato interrotto sul più bello, mi riserva uno sguardo accusatorio:

<< Stavo giusto arrivando al punto. Tu, Thomas e un certo Walter siete stati segnalati come degni di nota, perché avete intenzione di annientare quei vampiri. >>

<< Degni di nota? >> ripeto.

<< Accade quando una persona risulta degna di continuare a vivere, poiché ha fatto del bene fino a quel momento e si spera continuerà a farne. >> mi spiega prontamente Sebastian.

<< Era da tanto che non si verificava una cosa simile. >> dice Grell per niente scosso dalla cosa mentre gioca con un ciuffo dei suoi capelli.

<< Presumo sia una bella notizia. Almeno per noi. >> deduco sollevata sapendo che io, Thomas e Walter non siamo più nel mirino della morte.

<< Perspicace la ragazza... >> esclama sarcastico il rosso con un sorriso beffardo e gli occhi leggermente socchiusi.

Fulmino il ragazzo con lo sguardo, infastidita da quella frecciatina.

Ad un certo punto avvertiamo una forte esplosione porre fine al silenzio creatosi da poco.

<< Maledetto affare! >> si sente una voce maschile in lontananza.

<< Cos'è successo? >> chiedo al corvino, il quale ha lo sguardo volto verso la magione.

<< Bard deve aver fatto esplodere la cucina usando il lanciafiamme . >> risponde senza batter ciglio mentre io lo guardo con gli occhi strabuzzati.

<< Chiedo scusa... >> lui si congeda accennando un inchino e si dirige verso la porta sul retro dell'abitazione con nonchalance, come se fosse abituato a questo genere di situazioni.

<< Ehi non è cortese lasciare così due ospiti! >> si lamenta Grell per poi sbuffare.

<< Bene, se è tutto puoi tornare al tuo lavoro, giusto? >> intervengo sperando che il rosso se ne vada: la sua presenza mi inquieta un po'.

Lui mi rivolge un mezzo sorriso, mostrando appena i suoi denti aguzzi: << Non ho finito, carina. >>risponde con tono minaccioso.

Deglutisco a vuoto: << Cosa vuoi dire? >> gli chiedo mentre indietreggio lentamente, temendo che voglia disobbedire ai suoi superiori e ridurmi a brandelli con la sua falce.

<< Vorrei sapere una cosa... >>

Il dio della morte solleva l'arma dalla spalla destra su cui l'ha appoggiata e la pone davanti a sé, facendo riflettere la lama con i pochi raggi del sole sfuggiti alle nuvole.

<< Dimmi... >> balbetto tremante mentre inizio a sudare freddo. Vorrei tanto poter combattere contro di lui, ma purtroppo non posso trasformarmi in vampiro. Inoltre mi rifiuto di chiamare Sebastian per evitare di fare la figura della donzella in pericolo, anche se in effetti... lo sono.

Al massimo chiamerò il corvino quando saprò che questo scellerato ha veramente intenzione di attaccarmi.

<< Tu... >> inizia a dire mentre si avvicina pericolosamente verso di me: << ...sei attratta da lui, non è vero? >>

Io mi fermo e lo guardo stranita: << Lui chi? >>

A quel punto anche Grell si ferma alzando gli occhi al cielo e abbassa la falce, sospirando rassegnato: << Hai visto con quale uomo affascinante sei in contatto? Sto parlando di Sebastian. >>

<< Ah, lui. Ti sbagli, non provo alcuna attrazione nei suoi confronti. >> rispondo cercando di essere convincente. Ma Grell non sembra crederci, poiché mi sta rivolgendo un sorrisetto divertito. Dopodiché il ragazzo va a sedersi su una panchina nelle vicinanze e posa l'arma sul prato.

<< Parliamone qui con comodo. >> dice indicando un posto vuoto con la mano libera.

Io mi arrendo e lo raggiungo prendendo posto accanto a lui: << Non c'è molto da dire. >> replico tagliando corto.

Il rosso scuote la testa: << Non te la caverai così, perché ho visto come lo guardi. >> ribatte accavallando le gambe. Sospiro lasciandomi andare sullo schienale. << Sto dicendo la verità. Sì, lui mi piace, ma so che non potrebbe mai funzionare, perché io sono una nobile e una vampira, mentre lui è un demone ed un maggiordomo. >> rispondo mentre mi tormento le dita, sentendomi a disagio a causa dell'argomento.

Grell sembra ascoltarmi con interesse, poiché non ha mai distolto lo sguardo da me e non si è distratto a giocare con i suoi capelli quando parla o ascolta un argomento noioso.

<< Questo è vero cara, ma c'è anche un'altra cosa: i demoni non provano amore, quindi ti consiglio di non innamorarti di lui. >>

Quelle parole mi lasciano senza fiato, cogliendomi sul fatto e sgretolando il mio cuore in mille pezzi. Ciò che la mia nemesi ha detto sembra essere vero, visto che persino un dio della morte ha ribadito questa affermazione. Avverto una stretta alla bocca dello stomaco e smetto di tormentarmi le mani, stringendole.

In poche parole la mia speranza, seppur flebile, di sapere da Sebastian cosa provi per me è stata spenta per sempre.

<< Lo so, per questo non voglio più pensarci. >> rispondo sincera, ma non del tutto.

<< Sì, fai bene. Anche perché non saresti il suo tipo. >> taglia corto lui senza nemmeno spiegarmene il motivo.

<< E tu lo saresti? >> gli domando perplessa.

Lui annuisce convinto: << Sicuro. Io e lui ci siamo giurati eterno amore quella notte al chiaro di luna. Ah, è stato dannatamente meraviglioso. >> risponde con occhi sognanti, abbracciandosi languidamente le braccia.

<< Non so perché ma non ti credo. >> replico sarcastica. Il dio della morte mi guarda offeso con gli occhi spalancati: << Come osi?! Certo che l'abbiamo fatto! >>

<< Davvero? Perché se lui ti ha professato amore eterno ma non può provarne, ti ha mentito, caro. >>

<< Ehi, quando parlo di Sebastian io divento una donna a tutti gli effetti! E poi non è proprio l'amore che m'interessa, ma il desiderio e la passione. >>

Aggrotto la fronte chiedendomi con che razza di persona stia parlando. Ma ora capisco perché il maggiordomo si comporti in modo freddo e distante con lui. Avere un simile "ammiratore" dev'essere snervante.

<< Ora devo andare... >> Grell raccoglie la propria falce e si alza dalla panchina.

<< Ti auguro di riuscire a salvare il tuo amico, ma soprattutto di far chiarezza nel tuo cuore, perché sentimenti contrastanti portano a compiere gesti folli. >> dice con una saggezza che non gli reputavo possibile. Da quelle parole deduco che abbia compreso che non si tratta di una semplice cottarella.

<< Ciao ciao! >> esclama agitando la mano libera per poi svanire.

*************************************

Sono le 23:30. Io e Sebastian ci troviamo al falso indirizzo di casa che abbiamo fornito all'organizzazione, che si trova appena fuori il centro di Londra ad aspettare l'arrivo della carrozza. 

Prima di partire, il corvino ha offerto un po' del suo sangue a Walter in un bicchiere spacciandolo per sangue di cervo, così da non insospettirlo. 

Io indosso un abito nero e il mio consueto cappello con un velo in pizzo del medesimo colore, mentre il corvino indossa un completo scuro con camicia bianca e una cravatta nera con decorazioni argentee. Alcune ciocche di capelli sono state portate dietro l'orecchio sinistro.

Più cerco di non guardarlo e più lo faccio, notando la giacca che calza perfettamente al suo corpo, risaltando le braccia robuste ma non troppo e i pantaloni che aderiscono alle gambe snelle.

Avvampo e decido di girarmi verso il cancello chiuso per osservare l'abitazione a due piani dai colori chiari, le finestre costituite da due ante e la porta d'ingresso bianca con la maniglia dorata.

La villa è attorniata da un piccolo giardino colmo dei fiori tipici della stagione autunnale.

<< Vi piace? >> chiede il maggiordomo dopo cinque minuti di silenzio.

<< Sì, è carina. >> rispondo senza dar espressione al tono della mia voce e senza girarmi verso di lui.

<< Ne sono lieto. >>

Il silenzio cala nuovamente come le nuvole sulla mezzaluna di questa notte.

Ad un certo punto odo lo scalpitio degli zoccoli avvicinarsi verso di noi e mi giro senza degnare il corvino di uno sguardo.

<< Ecco la nostra carrozza. >> annuncia il maggiordomo.

Con la coda dell'occhio, vedo il demone avvicinare il viso al mio: << Mi raccomando, attenetevi alla parte. >> mi ricorda con voce calda, in un sussurro sufficiente a provocarmi dei brividi lungo la schiena.

<< D'accordo, tesoro? >> aggiunge divertito.

Serro la mascella guardandolo accigliata, mentre lui mi riserva un sorrisetto compiaciuto, avendo sicuramente notato il rossore presente sulle mie guance.

"Maledetto demone."

**********************************

<< Miei cari figli, siamo qui riuniti per darvi una grave, che sta minacciando il nostro rifugio. Di recente le nostre scorte di sangue sono state rilasciate in libertà da qualcuno a noi sconosciuto. >> comunica addolorata la contessa Alexandra Brimstone poco dopo che si è palesata in cima alle scale, facendosi acclamare dai suoi seguaci.

<< Come si permettono di farci questo? >> esclama indignato un vampiro.

<< Infatti! Noi siamo superiori agli esseri umani, quindi meritiamo il loro sangue! >> aggiunge un altro e da lì si formano varie piccole discussioni.

La donna interviene per riportare l'ordine nella sala: << Lo so, è una cosa imperdonabile. Per questo vi chiedo di riferirmi qualsivoglia attività sospetta, sia fuori l'organizzazione che dentro, poiché solo i vampiri anziani e le guardie sono a conoscenza delle coordinate circa il traffico di esseri umani, e nessuno di loro è risultato colpevole. >>

Questo significa che Thomas non è un sospettato e ciò mi consola molto.

Lei scruta amorevolmente i presenti ma quando il suo sguardo incrocia il mio, un brivido glaciale percorre la mia spina dorsale. La contessa si ferma su di me per qualche secondo e poi procede.

Vorrei comunicare a Sebastian che ho un brutto presentimento a riguardo, ma se lo facessi qualcuno dei presenti potrebbe sentirmi e rivelare tutto al capo. Lui sembra percepire il mio stato d'animo, poiché ha preso la mia mano e la sta stringendo come a volermi incoraggiare. Guardo il demone sorpresa da quel gesto, ma poi mi viene in mente che lo avrà fatto per evitare di farmi perdere la calma, facendo saltare la copertura.

<< Lo farete per me, figli miei? Per la sopravvivenza della nostra casa? >> chiede la contessa con tono gentile ma anche autoritario per dare importanza alla sua richiesta.

<< Sì! >> urlano tutti in coro.

La donna sorride soddisfatta: << Sapevo di poter contare su di voi. E ora, per ringraziarvi del vostro aiuto, ho intenzione di ricompensarvi con alcune scorte di sangue rimanenti. Certo non saranno fresche, ma sono comunque di ottima qualità. >>

Le luci calde e accoglienti vengono soffuse donando al salone un'atmosfera intima e cupa.

Le porte laterali di destra e sinistra vengono spalancate e da lì vi entrano esseri umani incatenati trascinati dalle guardie, le quali indossano un elegante smoking.

<< Vi auguro una buona cena! >> esclama lei trasformandosi in vampiro, per poi scendere elegantemente le scale, accompagnata proprio da Thomas, il quale ha fatto la sua comparsa solo alla fine del discorso.

<< Lasciami andare, mostro! >>

La mia attenzione finisce su un ragazzo mingherlino dai capelli di un biondo ormai spento, il quale indossa una semplice tunica rossa come tutti gli schiavi presenti, che si dimena per liberarsi dalle manette che ha ai polsi, ma invano.

<< Taci, moccioso! O vuoi venir divorato dal sottoscritto senza pietà? >> lo minaccia il vampiro in smoking dai capelli corti e castani che sta portando quest'ultimo, dandogli uno strattone con le catene per portarlo di fianco a sé. Tremante, il poveretto si ammutolisce immediatamente abbassando il capo, rassegnato al fatto che non vi è speranza di poter lasciare questo luogo illeso.

La visione di quella scena mi turba nel profondo, provocandomi un nodo alla gola. Volgo lo sguardo altrove per evitare di farmi prendere dall'angoscia e dalla tristezza, ma sfortunatamente mi trovo ad assistere ad una scena ben peggiore: una ragazza seduta su un divanetto con un giovane vampiro, il quale le scosta i lunghi capelli mori e poi affonda i propri canini nel suo collo, facendo gemere di dolore la malcapitata.

Mi copro la bocca con una mano per soffocare quel "Fermati!" che vorrei tanto urlare a quell'assassino.

La mia testa inizia a girare e il mio equilibrio si fa sempre più precario. Le suppliche delle persone e le risate soddisfatte dei vampiri si fanno sempre più forti facendomi pulsare le tempie.

All'improvviso percepisco un profumo speziato e un calore rassicurante: il corvino mi ha attirata a sé con un braccio, facendomi poggiare la testa sul suo petto.

<< Cercate di non far notare il vostro stato d'animo. Dovete rimanere lucida. >> mi sussurra con un filo di voce tenendo una mano davanti alla bocca per non farsi sentire dai vampiri presenti, nonostante quelli siano concentrati sulle loro prede.

<< Non ci riesco. Mi sento sopraffatta dalla sofferenza di queste persone... >> rispondo con difficoltà a bassa voce.

Lui mi circonda in un abbraccio per cercare di confortarmi: << Invece ne siete in grado. >> dice dolcemente abbassandosi a darmi un bacio sul collo.

Arrossisco annunedo debolmente mentre inspiro il profumo del corvino, il quale riesce a donarmi un po' di autocontrollo emotivo, anche se non mi spiego come.

<< Buonasera signori. >>

La contessa Amy fa la sua comparsa alle nostre spalle.

<< Buonasera contessa. >> la saluta Sebastian mentre ci voltiamo verso di lei, la quale indossa dei guanti neri in pizzo ed un abito verde scuro elegante ma anche semplice.

Noto che accanto ad essa vi è una giovane donna in catene tenuta dalla nobile.

<< Servitevi pure e non fate complimenti. >> dice Amy indicando la ragazza tremante dai capelli rossi, la quale ci guarda con puro terrore con i suoi occhi verdi; il suo battito cardiaco è molto veloce e questo scatena in me l'istinto di morderle il collo per bere il suo sangue impregnato di paura e disperazione.

<< Per favore... non voglio morire... >> piagnucola lei ridestandomi da quello stato di trance.

Distolgo lo sguardo per non cadere in tentazione.

<< Lady Helena cara, va tutto bene? >> chiede lei poggiando un mano sulla mia spalla.

<< Purtroppo mia moglie non si è ancora abituata a doversi nutrire di sangue umano. >> interviene il corvino.

Amy annuisce: << Lo vedo bene, ma deve bere, altrimenti rischierà di morire. >> replica lei preoccupata per me.

<< Purtroppo fa consumo solo di sangue animale... >> aggiunge Sebastian angustiato, cingendomi la vita con un braccio.

La contessa scuote la testa in disapprovazione: << Non è sufficiente. Per diventare un vampiro forte dovete bere sangue umano. >> risponde mentre i suoi occhi castani incontrano i miei.

<< Lady Helena, gli umani si cibano di animali, mentre noi vampiri ci nutriamo di loro. È una cosa normale e del tutto naturale. >>

Detto ciò, la donna si fa pensierosa abbassando lo sguardo.

<< So cosa potrebbe fare al caso vostro. Venite con me e ve lo mostro. >> annuncia infine.

Titubante, volgo lo sguardo verso Sebastian, il quale annuisce flebilmente. A quel punto do il mio consenso: << Certo contessa. Vi ringrazio per l'interessamento che avete nei miei confronti. >> rispondo grata accennando un inchino.

La donna mi sorride gentilmente: << Non dovete ringraziarmi. Qui è cosa buona e giusta prendersi cura gli uni degli altri. >>

Dopodiché porge la catena al demone: << Lord Desmond, nel frattempo cibatevi pure di questa fanciulla. >>

Infine Amy inizia ad incamminarsi lungo il salone e così faccio anch'io, facendomi strada tra vampiri e umani, carnefici e vittime. Il mio olfatto viene aggredito dai profumi di sangue più vari, andando da quelli delicati a quelli aggressivi, e da dolci ad amari. Impiego tutte le mie forze per non trasformarmi, ripensando al profumo del maggiordomo.

La contessa arriva davanti a una delle porte da dove erano usciti gli schiavi. Mentre attendo che lei prenda la chiave necessaria ad aprire la porta, il mio sguardo viene attirato da un vampiro che dimostra una trentina d'anni, cibarsi dal collo di una giovane donna poggiata contro la parete. La ragazza ha gli occhi socchiusi e geme come se stesse provando sia dolore che piacere. Poi il giovane prende il mento della ragazza e preme le labbra contro le sue con desiderio e possessione. Lei ricambia senza mostrare il minimo rifiuto, segno che molto probabilmente è stata ipnotizzata dal vampiro, come la contessa aveva fatto con Mary.

<< Eccoci lady Helena. >> dice Amy facendomi cenno di entrare.

Vedo la contessa avvicinarsi ad una vetrina colma di fiale contenenti del sangue.

Noto che sotto quelle vi sono delle piccole etichette, ma non riesco a leggere cosa ci sia scritto, dato che non sono abbastanza vicina.

<< I nostri seguaci sono soliti aver con sé alcune di queste per le emergenze, nel caso non riuscissero a trovare una preda. >> la vampira mi porge una fiala priva del piccolo tappo.

<< Grazie. >> osservo il liquido rubino all'interno.

Ad un certo punto la contessa mi riserva un potente pugno allo stomaco. Sgrano gli occhi dal dolore per il colpo ricevuto e mi piego in ginocchio, lasciando cadere la fiala sul pavimento.

<< Dovevate proprio farlo? Quel sangue era ottimo. >> si lamenta lei irritata.

<< Cosa state facendo? >> le chiedo con un filo di voce tenendomi lo stomaco. Lei sorride diabolicamente mentre si trasforma in vampiro, mostrandomi i suoi occhi d'ambra lucente: << Solo ciò che va fatto per proteggere questo luogo, lady Helena. O dovrei chiamarvi Katreena? >>

Rimango senza fiato nell'apprendere che mi abbia riconosciuta. Ma come avrà fatto?

Thomas aveva ingannato la contessa Brimstone consegnandole il cadavere di una ragazza simile a me, ma con il volto sfigurato, causato dall'incidente avvenuto in carrozza per mano dei tre vampiri incaricati. Ma a quanto pare lei non se l'è bevuta e ciò significa che anche il mio amico è sicuramente in pericolo.

Cerco di alzarmi, ma Amy me lo impedisce ponendo una mano sotto al mio mento e l'altra sopra la testa: << Ciò che ti spetta sarà peggiore della morte. >> ringhia per poi fare un movimento secco delle mani, provocandomi una forte fitta di dolore al collo e facendomi perdere completamente i sensi.

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Ciao a tutti e buon anno! Spero abbiate trascorso delle piacevoli vacanze ^^

Eccomi finalmente con un nuovo capitolo. Spero vi sia piaciuto e che la mia storia continui ad appassionarvi.

Alla prossima e statemi bene!

- KuroHeart

   
 
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