CAPITOLO
6
TURNO
1
Quando
la colibrì completò le manovre di aggancio, il
silenzio
tornò a regnare sovrano sul campo di battaglia. Barone
alzò lo sguardo verso le
nubi rossastre create dalla simulazione. E attese.
Aveva
passato la vita a duellare. Anche in quegli ultimi
otto anni, anche se con un significato diverso, aveva tenuto le carte
in mano
così tante volte che aveva perso il conto. Non ricordava
neppure più che cosa
significasse il nervosismo prima di un duello.
Eppure,
una parte di lui sentiva che quel duello era
diverso.
Il
pensiero dell’imminente battaglia riaccendeva in lui la
stessa passione viva, bruciante che lo aveva guidato tanti anni prima.
E,
dentro di lui, qualcosa aveva atteso quel momento da quel giorno
lontano.
Nel
cielo si stagliò sempre più vicino il profilo
della
seconda colibrì.
Dan
non aveva esitato.
Barone
sorrise, senza neppure provare a placare l’esilarante
adrenalina che scorreva dentro di lui.
La
colibrì si agganciò, l’uniforme si
materializzò sopra al
busto di Dan. Il duello poteva avere finalmente inizio. Barone non
aspettava
altro. E afferrò le prime quattro carte.
“Fase
Iniziale e Fase di Acquisizione.”
Per
un solo attimo, lasciò lo sguardo soffermarsi su una
carta, non lasciando trapelare la soddisfazione di ritrovarsi proprio
quella
già al primo turno.
“Fase
Principale. Evoco Zaneegun
al livello 2.”
Il
simbolo di diamante apparve sopra al terreno,
infrangendosi per lasciare spazio al piccolo androide a forma di
aragosta dalla
lucida corazza rossa e bianca.
“Termino
il mio turno.”
TURNO
2
Dan
non riusciva a distogliere lo sguardo dal campo da gioco
che si stendeva enorme davanti ai suoi occhi. Quando la
colibrì si era
agganciata e l’uniforme dorata si era materializzata attorno
al suo busto, il
respiro gli si era mozzato in gola. Come quando aveva visto contro il
cielo
azzurro la sfera luminosa circondata dai sei anelli, come quando la
colibrì
l’aveva attraversata e il campo di battaglia era apparso
davanti ai suoi occhi.
Allungò
la mano e sfiorò lentamente il bordo del suo terreno
di gioco.
“Fase
Iniziale.”
La
postazione si illuminò. E Dan sorrise.
C’era
ancora tanto, troppo, che non ricordava. Ma quella
sensazione era uguale a quella che aveva provato ripetendo il nome di
Gran
RoRo.
Era
quello il suo posto.
“Fase
dei Nuclei e Fase di Acquisizione.”
Dan
afferrò la quita carta nello stesso istante in cui il
nuovo nucleo si materializzò nella Riserva.
“Fase
Principale.”
E
voltò la carta appena pescata.
“Utilizzo
la carta magia Pescata
Estiva che mi permette di aggiungere altre due carte alla
mia mano.”
Dalla
carta stretta dalle sue dita, voltata verso l’avversario,
fuoriuscirono fulmini rossi che poi svanivano nel bagliore creato da
essi. Dan
afferrò le due nuove carte, aggiungendole alla sua mano.
“Termino
il mio turno.”
TURNO
3
“Uguale
ma diverso,” sussurrò Barone vedendo le mosse di
Dan, così simili ad allora ma allo stesso tempo non
più quelle: come era stato
incontrare il loro proprietario.
“Fase
Iniziale, Fase dei Nuclei, Fase di Acquisizione e Fase
di Recupero.”
Forse
era una vana speranza, quello di credere che un duello
potesse farlo ritornare com’era un tempo. Ma ci avrebbe
provato comunque. E non
si sarebbe tirato indietro.
“Abbasso
Zaneegun al
livello 1.”
Barone
estrasse con un gesto rapido la carta successiva.
“Attivo il Nexus Suprema
Spada dell’Oscurità
Lucente al livello 1.”
Alle
sue spalle sorse dal terreno l’imponente sagoma lucente
della spada. Il cielo dietro di essa si tinse di grigio e di viola,
spesse di
nubi che permettevano appena di far passare alcuni intensi raggi di
luce. La
spada era incastonata su una piattaforma di marmo, avorio e ossidiana.
La lama
passava dal lucido nero al candido argento. Nell’intricata
impugnatura, argento
e oro, era incastonata una gemma rossa e verde. Un’aura la
circondava, che
sfumava dall’inquietante viola allo sfolgorante bianco.
“E,
ora, Fase d’Attacco.”
Barone
portò la mano sull’unico spirit pronto sul suo
terreno.
“Vai
Zaneegun!”
Dalle
robotiche chele del crostaceo vennero emessi dei getti
che lo spinsero in avanti ad alte velocità, permettendogli
di attraversare il
terreno in un battito di ciglia.
“Rispondo
all’attacco con la Vita!”
Un
guscio bianco avvolse Dan e su di esso Zaneegun sparò
dalle sue chele. Un paio di colpi
furono sufficienti a far infrangere la protezione e, con essa, anche il
primo
nucleo delle vite di Dan.
“A
te la mossa.”
TURNO
4
Dan
inspirò ed espirò, stringendo la mano attorno
alla
ringhiera e tornando a portarsi ritto. Quasi trasfigurato,
portò la mano sopra
l’armatura dorata, sfiorando la cavità ormai vuota
della sua quinta vita.
Non
se l’era aspettata, la scarica di energia che aveva
attraversato il suo corpo. Non si era aspettato un impatto
così forte da una
creatura così piccola.
Ed
era qualcosa di nuovo, ma sempre tremendamente e inutilmente
familiare.
Chiuse
gli occhi e scavò nella sua mente, nella disperata e
sempre futile ricerca dei suoi ricordi. Ma erano solo pallide e
impalpabili
sensazioni, quelle che trovava, prive di forma, prive di sostanza.
“Cos’è,
Bashin? Non sei più abituato?”
Dan
riaprì gli occhi e guardò oltre il terreno di
gioco,
guardò il suo avversario e, nonostante tutto, si
ritrovò a sorridere. I ricordi
potevano aspettare, almeno per un paio di turni, almeno fino alla fine
del
duello.
“Mi
adatto in fretta. Fase Iniziale.”
I
nuovi nuclei apparvero, vicini a quelli recuperati dagli
Scarti. La nuova carta venne aggiunta alla mano. Se c’era una
cosa a cui poteva
ancora aggrapparsi, una certezza a cui affidarsi, era Battle Spirits.
“Fase
Principale. Evoco Drago della
Pioggia al livello 2 e Drago
del Vento Solare al
livello 1.”
I
due nuclei rossi risplendettero sopra al terreno. Dal
primo, ne emerse un drago serpentiforme, ricoperto da squame blu cielo
e
bianche ali. Dal secondo, apparve una creatura draconica
dall’aspetto di
grifone, il corpo e le ali ricoperte da piume, rosso e bianche, e tre
gemme
incastonate nel petto.
Dan
sentì un brivido corrergli lungo la schiena,
un’emozione
così forte e struggente a cui non riusciva a dare nome,
un’emozione di cui non
riusciva a capacitarsi di aver vissuto senza, di aver dimenticato.
“Fase
d’Attacco. Drago
della Pioggia,
Drago del Vento Solare attaccate!”
I
due draghi ruggirono e le loro ali fendettero l’aria, con
scintille di fuoco che si dispersero dalle piume del secondo. E
puntarono
dritti contro il suo avversario.
“Effetto
di primo livello di Drago
del Vento Solare. Posso distruggere uno spirit con meno di
4000 PB. Zaneegun viene
distrutto!”
Il
grifone draconico superò l’altro drago,
più veloce e più
in alto. Arrivato sopra al piccolo androide, arrestò il suo
volo e spalancò le
ali dalle quali si sprigionò una pioggia di fiamme
incandescenti. Zaneegun
usò le sue chele per deviare i primi
colpi, ma i suoi sforzi furono vani, e la pioggia lo distrusse.
“Rispondo
ad entrambi gli attacchi con la Vita.”
I
due draghi si ricongiunsero davanti alla sfera rossa
apparsa attorno a Barone, che spalancò le braccia, quasi a
invitarli a colpirlo
con tutto quello che avevano. Dalle fauci dei due draghi eruttarono due
spirali
infuocate che si intrecciarono e mandarono in frantumi due delle Vite
di
Barone.
Dan
inspirò, tornando a rilassare le spalle.
“Termino
il mio turno.”
Ma
avrebbe voluto che spettasse già di nuovo a lui
dichiarare la Fase Iniziale.
TURNO
5
L’intero
campo di battaglia li separava, ma Barone non aveva
bisogno di vedere per riconoscere nel suo avversario la sete per Battle
Spirits.
Non poteva essere diversamente: ci aveva convissuto fin da quando
ricordava.
Era confortante, in un certo senso, constatare che almeno quello non
fosse
cambiato in Dan.
“Lo
senti, non è vero?”
Il
richiamo degli Spirit, l’energia dei Nuclei, la potenza dei
Brave, il potere delle magie. Ogni singola carta già
scoperta, ogni singola
carta ancora racchiusa nel mazzo non chiedeva altro che prendere forma,
dare
battaglia.
“Sì.”
Erano
stati tante cose: eroi, guide, speranze. Ma, nella
loro essenza, erano entrambi duellanti.
“Fase
Iniziale, Fase dei Nuclei, Fase di Acquisizione e Fase
di Recupero.”
E
si concesse il più piccolo dei sorrisi, le labbra appena
arcuate in un ghigno di soddisfazione. Anche se la carta lo riportava a
un
altro duello, a una vita che ormai era lontana. Un duello che non aveva
alcuna
intenzione di imitare nella conclusione.
“Fase
Principale,” gettò la carta sul terreno di gioco,
“evoco Sliderbear
al livello 2.”
Il
nucleo bianco fluttuò nell’aria il tempo
necessario
affinché i nuclei si spostassero sulla carta. Poi, si
infranse in una raffica
di vento gelido e uno spruzzo di cristalli di ghiaccio. Al suo posto
fece la
sua comparsa un orso corazzato, oro e argento, dagli occhi di rubino
che ruggì
e sferzò il terreno con una zampata, sollevando la terra e
imprimendo su essa
l’impronta dei suoi artigli.
Barone
afferrò una seconda carta dalla sua mano.
“Utilizzo
la carta magia Pescata della
Rinascita e scelgo
di utilizzare l’effetto che mi permette di pescare due carte
dal mio mazzo.”
Aggiunse
le due carte e tornò a spostare il suo sguardo su
Dan. “Un tempo mi dicesti che chi ha passione, ha anche
responsabilità. Se
anche non dovessi ricordare altro, ricorda
questo.”
Vide
la confusione nello sguardo di Dan, la stessa sete di
uno perso nel deserto, ma non gli lasciò il tempo di fare
domande.
“Fase
d’Attacco: Sliderbear
vai!”
L’orso
emise un secondo ruggito, più potente del primo, e
scattò in avanti. Lo spirit sfrecciò
letteralmente sul terreno di gioco, gli
artigli sostituiti da ruote, lasciandosi dietro una nube di polvere e
terra e
lanciandosi verso la postazione di Dan.
Il
Guerriero Rosso continuò a fissarlo, come se nella sua
postura, nel suo sguardo, nelle sue carte potesse scorgere un indizio,
un
aiuto, come se avesse potuto aiutare a dare un senso e una forma alle
sue
parole. Barone non si illudeva di avere le risposte che Dan stava
cercando.
Solo
quando Sliderbear superò
i suoi spirit e si lanciò verso di lui, Dan distolse il suo
sguardo e tornò
alla battaglia. Non sembrava neppure sorpreso dello spirit davanti a
lui. In un
battito di ciglia era tornato a concentrarsi sul duello, come se non ne
avesse
mai distolto l’attenzione.
“Rispondo
all’attacco con la Vita.”
Sliderbear impattò
contro
il guscio bianco attorno a Dan, che lo fissò immobile, senza
tradire alcuna
emozione sul volto. L’orso spalancò le fauci e gli
occhi brillarono di rosso.
Un turbine gelido infranse il cristallo e con esso la seconda vita di
Dan. Il
ragazzo mosse appena la spalla per ridurre l’urto.
“Termino
il mio turno.”
TURNO
6
Le
parole di Barone continuavano a riecheggiare nella sua
mente. Suonavano familiari, come se davvero ricordasse di averle
già sentite.
Ma non riusciva a sentirle con la sua voce: se non fosse stata per
l’affermazione del suo avversario, non avrebbe avuto alcun
modo di poter
provare di averle pronunciate.
Per
quello che lo riguardava, poteva non averle mai neppure
pensate prima.
Passione
e responsabilità.
Dan
abbozzò un sorriso. Anche se non le ricordava, erano un
buon ideale a cui aspirarsi. Sapeva di essersi sacrificato per salvare
il
mondo: il suo ultimo duello era stato per quello. Ma non ricordava cosa
avesse
provato. Aveva avuto paura? Si era sentito obbligato?
Eseguì
le fasi preparatorie quasi senza pensarci.
Avrebbe
mai ricordato chi era stato?
“Fase
Principale. Utilizzo nuovamente la carta magia Pescata Estiva.”
I
fulmini rossi esplosero dalla carta per infrangersi sul
suo mazzo. Le prime due carte si illuminarono. Dan le
afferrò e le aggiunse
alla sua mano.
“Abbasso
Drago della Pioggia al
primo livello.”
Il
dragone ceruleo si avvicinò al terreno, quasi le sue ali
non avessero più la forza di reggerlo in alto come prima.
Dan gli rivolse un
breve cenno del capo, un muto ringraziamento alla forza che gli stava
prestando. E afferrò una seconda carta, tendendo il braccio
davanti a sé.
“Dispiega
le tue ali e raggiungi le stelle, evoco Siegwurm-Altair,
Drago Scintillante di livello 1!”
Dietro
di lui, le nubi rosate si dispersero rivelando un
cielo sgombro punteggiato di stelle. Una delle stelle oltre la sua
spalla
brillò sempre più intensa, facendo impallidire
gli altri astri. Nel suo
chiarore, apparve una sagoma scura che si avvicinava sempre
più veloce.
Un
potente ruggito annunciò il suo arrivo.
Il
drago superò Dan e atterrò sul terreno di gioco.
La creatura
era un possente drago bianco e rosso, con ampie ali bianche le cui
piume erano
marchiate con un simbolo dorato. Sul petto un rubino era incastonato in
una
corazza dorata e il muso, circondato da piume rosse, era in parte
nascosto da
un copricapo di lucido metallo bianco e dorato.
Era
una creatura magnifica.
“Felice
di conoscerti, Siegwurm-Altair.”
Lo
spirit reagì alle sue parole appena sussurrate, voltando
il muso verso di lui. I loro sguardi si incrociarono e Dan
percepì il legame
che già li univa. Niente l’aveva preparato
all’entusiasmo che scorreva nelle sue
vene nell’evocare un tale potente spirit, ma era qualcosa che
non faceva altro
che spingerlo oltre.
Le
carte lo chiamavano.
Lui
non desiderava altro che rispondere.
Dan
tornò a voltarsi verso la parte del terreno avversario.
Ricordava quali fossero i punti di forza del mazzo bianco e dubitava
che Barone
avesse attaccato senza un modo per evitare di scoprirsi.
“Non
è ancora il momento.”
Il
drago emise uno sbuffo di fumo dalle narici.
“Termino
il mio turno.”
TURNO
7
Barone
aveva percepito prima di vederlo, quando Dan aveva
iniziato a evocare uno dei suoi spirit chiave. Solo
l’esperienza gli aveva
permesso di non mostrare la sorpresa nel constatare che non fosse uno
dei
dragoni legati al Sole.
Ma
era anche liberatorio. Adrenalinico.
Non
sarebbe stato un duello particolarmente interessante,
fosse stato solo la pallida copia di otto anni prima.
“Fase
Iniziale. Fase dei Nuclei. Fase d’Acquisizione e Fase
di Recupero.”
Barone
ghignò nel ritrovarsi nelle mani la carta appena
pescata.
“Fase
Principale.”
Il
Mazoku allargò le braccia. Ogni evocazione degli spirit
chiave era come la prima volta, entusiasmante, galvanizzante. Lo faceva
sentire
potente.
Non
aveva bisogno di girarsi per vedere il cielo scuro e la
luna che risplendeva alle sue spalle, inondando il suo terreno di gioco
di luce
perlacea.
“Dalla
Luna illuminata dai raggi del Sole, evoco il drago
dalle ali scarlatte, Pheonix-Siegwurm, Drago Fenice della Luce Lunare al
livello 2.”
Il
chiarore crebbe fino a diventare pari a quello del Sole
e, nel suo bagliore, il drago spiegò le sue ali e
sfrecciò accanto a lui per
poi posarsi a fianco dell’altro spirit, ruggendo verso la sua
nuova nemesi.
Aveva
scelto quello spirit come erede di Stirke-Siegwurm,
un erede che potesse onorare il
colore del suo avversario. Non avrebbe mai pensato che sarebbe stato
anche
l’erede che avrebbe combattuto al suo fianco nella rivincita.
L’aspetto
del drago era così simile al suo vecchio amico,
compagno di centinaia di duelli, ma era come se avesse lasciato che il
rosso
tingesse le sue squame, i suoi artigli, le sue ali. Ed era diventato
più forte,
come lo dimostravano i cannoni argentati che svettavano accanto alle
sue ali.
“L’effetto
dell’evocazione di Pheonix-Siegwurm mi
permette di distruggere due spirit
avversari con punti battaglia uguali o inferiori a 8000.”
Rispondendo
all’implicito comando, Pheonix-Siegwurm spiccò
il volo ruggendo scintille di
fuoco e ghiaccio. Arrivato sopra al terreno di Dan, spalancò
le ali. I due
cannoni si caricarono e, dopo un battito di ciglia, da essi
fuoriuscirono due
getti bianco-dorati.
Siegwurm-Altair e Drago del Vento Solare
ruggirono fiamme che
contrastarono il ghiaccio dorato diretto verso di loro. I due getti
rimasero di
ugual potenza per pochi istanti. Poi, un ruggito del drago fenice ne
fece aumentare
l’energia e i due draghi rossi vennero spazzati via.
L’unica
reazione di Dan fu quella di stringere le dita sulle
proprie carte.
Barone
allungò la mano e ruotò le due delle carte sul
terreno di gioco, senza neanche aspettare che i cannoni del suo drago
smettessero di fumare.
“Fase
d’Attacco. Sliderbear,
Pheonix-Siegwurm attaccate!”
Dan
posò entrambe le mani ai bordi del terreno di gioco,
incrociando il suo sguardo con determinazione.
“Rispondo
ad entrambi gli attacchi con la Vita!”
I
due spirit di Barone non attesero altro. Le zampe di Sliderbear si
trasformarono in ruote e lo spirit
sfrecciò verso il guscio bianco che avvolgeva Dan. Il drago,
invece, si lanciò
in picchiata, le fauci spalancate che si riempivano di ghiaccio e magma.
I
due attacchi infransero il cristallo nello stesso istante,
spazzando via due ulteriori vite dall’armatura dorata di Dan.
Il Guerriero
Rosso riuscì a reggere il colpo, con solo i piedi che
strisciarono sul metallo
della pedana.
“Spirit
interessante,” commentò, tradendo appena
l’affanno
causato dal colpo.
Barone
ricambiò il suo sguardo e, nonostante rimpiangesse il
rivale che era diventato amico e alleato, sentì rinsaldarsi
la comprensione, il
legame che li aveva uniti un tempo. Forse, Dan non era davvero cambiato
e, forse,
un giorno sarebbe tornato quello che era.
Ma,
per il momento, Barone si sarebbe accontentato di
riavere un rivale.
“Termino
il mio turno.”
TURNO
8
Dan
sorrise e sfiorò con una mano l’ultima vita ancora
incastonata sopra al suo petto. Barone non gli stava dando un attimo di
respiro, non gli concedeva vantaggi, non esitava nel timore di vederlo
infrangersi come un vaso delicato sotto la più minima
pressione.
Forse
era solo il duello, ma ogni turno gli aveva ricordato
che, nonostante tutto, aveva la propria vita nelle mani. E aveva il
potere di
cambiarla.
Quando
aveva incrociato lo sguardo di Barone, aveva visto il
proprio riflesso, aveva riconosciuto una parte di sé stesso.
Non faticava a
credere che, nel passato che non ricordava, fossero stati rivali,
fossero stati
amici. Battle Spirits era ancora il filo invisibile che li legava.
“Fase
Iniziale, Fase dei Nuclei, Fase di Acquisizione e Fase
di Recupero.”
E
la nuova carte fu la scintilla che fece divampare le
fiamme.
“Fase
Principale. Utilizzo la carta magia Pioggia
Stellare della Rinascita. Posso fare tornare
in mano dagli Scarti uno spirit o fino a tre spirit nella famiglia Drago
Astrale.”
Non
appena finì di pronunciare le ultime due parole, la
carta stretta tra le sue dita venne ricoperta da fiamme rosse. Due
lingue di
fuoco si separarono da essa e sfrecciarono verso gli scarti avvolgendo,
quasi
abbracciando, due carte che fluttuarono sopra il terreno di gioco. Dan
lasciò
andare la carta magia che si dissolse, afferrando I due spirit appena
distrutti
e riportandoli nella propria mano.
Poi,
Dan rivolse un sorriso di sfida a Barone e rivelò una
seconda carta magia.
“Utilizzo
la carta magia Energia Big
Bang. Per questo turno, grazie al suo effetto tutti gli
spirit Drago
Astrale nella mia mano hanno un costo pari a quello delle mie
Vite.”
Tre
carte si illuminarono di luce rossa.
“Evoco
ancora una volta Siegwurm-Altair,
Drago Scintillante e Drago
del Vento Solare entrambi
al livello 1.”
A
fianco di Drago della Pioggia,
apparve il simbolo che si dissolse con il ruggito stridente del grifone
draconico. Dietro alle spalle di Dan, il drago stellare riapparve dagli
astri.
“Siegwurm-Altair avrò
bisogno
della tua forza.”
Lo
spirit si voltò verso di lui e ruggì con tale
intensità
da scompigliargli i ciuffi di capelli sulla fronte. Dan rise.
“Lo
prendo come un sì.” E afferrò
l’ultima carta ancora
illuminata di rosso. “Utilizzo Siegwurm-Altair
come tributo!”
Il
drago dispiegò le ali e venne avvolto nelle fiamme, come
una fenice che stava per rinascere.
“Il
drago nato dalle stelle del firmamento, evoco Siegwurm-Nova, Drago Supernova al
livello 2!”
Nel
bozzolo di fiamme prese forma una sagoma luminosa come
le stelle. Alle sue spalle, si spiegarono una dopo l’altra
due ali luminose
ricoperte di candide piume. Poi, la luce svanì rivelando le
forme del possente
drago, una creatura dalle squame vermiglie e dalla corazza bianco e
argento. Lo
spirit aprì gli occhi, che si illuminarono di luce verde.
Siegwurm-Nova
posò a terra le
possenti zampe, affondando gli artigli nella terra facendola tremare, e
spinse
il busto in avanti, spalancando le enormi fauci ed emettendo un ruggito
che
sollevò la polvere attorno a lui.
“Grazie
all’utilizzo di Siegwurm-Altair
come tributo, l’effetto
dell’evocazione mi permette di recuperare Vite
fino a un massimo di cinque.”
L’armatura
di Dan venne circondata da un bagliore bluastro,
che lo avvolse completamente come una spirale di cristalli
scintillanti. Una
dopo l’altra, le cavità nella sua armatura
tornarono a brillare con quattro
nuovi nuclei.
Dan
aspettò che l’ultima Vita riapparisse, per poi
abbassare
il braccio e incrociare lo sguardo con quello smeraldo del drago appena
evocato. Lo spirit emise un basso ruggito, scintille di fiamme che
brillarono
nelle sue fauci e nel suo sguardo.
Il
Guerriero Rosso fu colto da una nuova ondata di
familiarità, malinconia e dolore. Abbozzò un
sorriso che faticava a riflettere
tutto il turbinio di emozioni nella sua mente.
“Ci
siamo già incontrati, non è vero amico
mio?”
Siegwurm-Nova, in tutta
risposta, ruggì. Dan chiuse gli occhi, lasciando che il viso
venisse accarezzato
dal calore trasportato nell’aria, che i capelli venissero
scompigliati, che
ogni suono venisse annullato nel ringhio che risuonava nelle sue
orecchie.
Solo
quando lo spirit tornò a voltarsi verso il suo
avversario, Dan riaprì gli occhi.
“Termino
il mio turno.”
TURNO
9
Barone
riconobbe immediatamente lo spirit. E come non avrebbe potuto? Insieme
a Darkwurm-Nova,
Mai ne aveva fatto il suo elemento
distintivo durante tutta la sua collaborazione con lui. Grazie a
Gaspard e
Clarky, aveva saputo tutto sul suo ritrovamento e sul significato che
essa
aveva avuto per il Guerriero Rosso.
Era un crudele
ironia che lui ne sapesse più di colui che l’aveva
usata per sconfiggere il Re
del Mondo Altrove.
Barone eseguì
una dopo l’altra le fasi preparatorie.
Ed era
un’interessante situazione il fatto che Dan, inconsciamente,
avesse creato un
mazzo che riflettesse entrambe le sue avventure. Ma sarebbe riuscito a
far
convivere questi due aspetti di sé in un unico mazzo?
Barone non
desiderava altro che metterlo alla prova.
“Fase
Principale. Chiamo al mio fianco Nemelion, Brave
del Leone Rinato!”
Sul terreno di
gioco apparve un simbolo bianco. Attorno a esso si illuminarono piccole
stelle
luminose che si disposero a formare la costellazione del Leone. Quando
l’ultimo
punto venne collegato, un cerchio apparve attorno al simbolo e alla
costellazione, attorno alla quale si disegnò la sagoma del
leone che prese
forma solida e balzò sul terreno di gioco circondato da
polvere di cristalli di
ghiaccio.
Il leone era
un androide plasmato in metallo argentato, la cui criniera e giunture
erano
sigillate da bordature color del cielo, con lunghi artigli dorati.
Barone ghignò
e spostò la carta sopra a quella di Pheonix-Siegwurm,
sovrapponendole sul lato sinistro del Brave. Sopra le due carte si
espanse
un’aurea bianco ghiaccio.
“Brave!”
Il drago
spiccò il volo e il leone corse e saltò. Il suo
corpo venne avvolto dalla
stessa luce bianca e si scompose. Il muso e la criniera si fissarono
nella
forma di uno scudo che si aggancio su una delle zampe anteriori del
drago. Il
resto del corpo si riunì in un’armatura argento e
blu attorno all’altra zampa
anteriore, ricoprendo gli artigli del drago con lunghi e acuminati
artigli
dorati. Pheonix-Siegwurm, avvolto anch’esso dal bagliore
glaciale, ruggì fendendo l’aria con i nuovi
artigli.
“E ora Fase d’Attacco.
Vai Brave Spirit, spazza via ogni sua difesa!”
Il drago
spiccò il volo con la voce di Barone che ancora risuonava
nell’arena e puntò
verso il terreno di gioco di Dan, dove erano schierati i suoi draghi, e
oltre
ancora. Dan spostò per un breve istante lo sguardo sulle
proprie carte, sui
propri spirit, per poi alzarlo sulla creatura che si dirigeva verso di
lui.
“Rispondo
all’attacco con la Vita.”
Gli artigli
dorati di Pheonix-Siegwurm si
ricoprirono di arabeschi di brina che li incastonarono in una
risplendente
coltre di ghiaccio che si illuminò di azzurro, argento e
bianco, creando una
scia di polvere e luce che si protendeva alle sue spalle.
Il guscio
bianco avvolse Dan. I draghi al suo comando ruggirono scintille di
fuoco contro
l’avversario che, però, li ignorò
avventandosi contro il Guerriero Rosso.
Gli artigli
squarciarono il guscio come burro sotto la loro potenza. Il cristallo
venne
ricoperto di una patina ghiacciata che lo infranse in scaglie argentate
e
polvere gelida. I frammenti acuminati piovvero sulla postazione di Dan,
più
rigidi dell’acciaio stesso in cui si conficcarono, creando un
cerchio attorno
ai piedi di Dan.
Due dei
frammenti si conficcarono nell’armatura del Guerriero Rosso,
obbligando a
compiere un passo indietro per reggere l’impatto. I cristalli
di ghiaccio
gelarono le capsule dei Nuclei fino a infrangerli.
Mentre il
Brave Spirit tornò a posarsi sul terreno di gioco, gli
sguardi di Barone e Dan
tornarono a incrociarsi. E in essi brillava lo stesso entusiasmo.
Non c’era
davvero mai stato un duello tra loro due che non avesse messo qualcosa
in
gioco, fossero carte o i loro ideali, e che allo stesso tempo li avesse
visti
dalla stessa parte.
Non fino a
quel momento, almeno.
Barone chiuse
gli occhi e sorrise appagato. Era ironico che, quel duello che un tempo
aveva
tanto desiderato, un duello fatto solo per la passione per Battle
Spirits, lo
avesse finalmente ottenuto otto anni dopo aver perso il suo rivale,
sfidando un
Dan ormai privo di memoria.
“Termino il
mio turno.”
TURNO
10
Dan
non ricordava quali emozioni avesse provato in tutti i
duelli che nel passato lo avevano portato a salvare Gran RoRo, la
Terra, il
futuro.
Ma
avrebbe ricordato il senso di libertà, il sentirsi quasi
librare nell’aria, di quel duello. Avrebbe ricordato
l’entusiasmo, la passione.
Avrebbe ricordato le parole di Barone.
Non
credeva avrebbe potuto avere un duello migliore come suo
nuovo primo duello.
“Fase
Iniziale, Fase dei Nuclei, Fase di Acquisizione e Fase
di Recupero.”
Per
la prima volta, da quando era stato riportato indietro,
si sentiva in pace nell’essere Bashin Dan.
Non
esitò a rivelare la prima carta di quel turno.
“Fase
Principale. Utilizzo la carta magia Frattura
Vulcanica.”
Alle
spalle di Dan le nubi si contorsero e condensarono,
formando una spirale di luce e fiamme che si aprì come un
portale. In esso,
apparve l’immagine di un vulcano in eruzione. La pietra scura
era ricoperta
dalla lava e rocce e lapilli venivano gettati verso l’alto in
una torre di
fiamme e magma.
“Grazie
al suo effetto, posso distruggere tutti i Nexus
avversari e, per ognuno di essi, pescare una carta.”
Dal
portale dai bordi infuocati, uno dei lapilli emerse e
attraverso il terreno di gioco, disperdendo rocce infuocate e
arroventando
l’aria. Il frammento di lava impattò contro la
spada alle spalle di Barone,
facendola crollare e dissolvere tra le fiamme.
Barone
gettò appena un’occhiata alle sue spalle per poi
voltarsi verso Dan, con un sorriso sulle labbra che sembrava quello di
un
predatore.
“Cominciamo
a fare sul serio. Non aspettavo altro.”
Dan
afferrò la carta che si sollevò dal proprio
mazzo. “È
solo l’inizio.”
E
gettò la nuova carta sul terreno di gioco.
“Attivo
il Nexus Città
Stellare
dell'Eruzione Magmatica al
primo livello.”
Non
appena la carta fu posizionata sul terreno, dietro le spalle
di Dan emersero costoni di roccia scura punteggiati da minuscole e
fitte luci
che li facevano assomigliare a enormi grattacieli. Al centro, il
terreno si
frantumò in una conca circolare che si riempi di rovente
lava rossa e arancio,
la cui luce rossastra si riverberava sulla piattaforma metallica, tanto
da
farla sembrare in fiamme. Le scintille si confondevano con il fumo che
saliva
verso l’alto, incontrando fulmini bluastri che si abbattevano
sulla lava da
nubi scure che avevano reso cupo il cielo.
“Dopodiché,
evoco Archerion, Brave
del Sagittario Rinato!”
Come
prima sul terreno di gioco di Barone, il simbolo rosso
venne circondato da piccole stelle luminose che andarono a congiungersi
a
formare la costellazione dello zodiaco. Il cerchio si andò a
completare attorno
al simbolo e lo trascinò verso l’alto. Il rubino
si infranse e le polveri
scintillanti si condensarono in un centauro ricoperto da
un’armatura rossa e
oro. La creatura galoppò fino a raggiungere il terreno di
gioco e i suoi
zoccoli lasciarono scintille al suo passaggio. Nella sua mano prese
forma un
lungo arco vermiglio.
“Brave!”
Dan
spostò la carta su Siegwurm-Nova,
sovrapponendole sul lato destro dello spirit. Quella parola, quel
comando,
aveva vibrato dentro di lui. E, nelle ombre e nei contorni sfocati
della sua
mente, qualcosa aveva esultato.
Siegwurm-Nova
spiccò il volo
seguito al galoppo dal Brave. Entrambi vennero avvolti da una luce
rossa e oro
che rifletteva l’anello di luce propagatosi alla congiunzione
delle due carte. Archerion
rilasciò il proprio arco che si dissolse e
il suo corpo si separò in più parti.
L’armatura rossa sulle sue spalle, dalle
lunghe piume dorate, andò a ricomporsi su quella del drago.
Il resto del corpo
si assemblò in un enorme arco dalla curva elegante, dal
colore del fuoco e
dall’impugnatura argentata.
Il
drago, ancora più maestoso, ancora più potente,
ruggì al
centro del campo di battaglia.
Il
Guerriero Rosso estrasse dalla sua mano una nuova carta.
“Ora
evoco Gornic-Eagle
e
l’effetto di Archerion
mi permette di fare
nuovamente Brave!”
Il
simbolo rosso apparve a fianco del drago e da esso ne
uscì un’aquila dai lunghi artigli argentati, dalle
piume brunite e con un
rubino incastonato sulla fronte. Entrambi vennero avvolti dalla luce
rossa e le
ali dell’aquila si fissarono sulle ali di Siegwurm-Nova
ricoprendole di un secondo strato di piume bronzee e
rilucenti.
Dan
non esitò a ruotare il gruppo di carte.
“Fase
d’Attacco!”
“Ti
sto aspettando Brave Spirit!”
“Siegwurm-Nova, Drago Supernova
attacca!”
Il
drago ruggì e spiccò il volo, rilucente nella sua
armatura, le fauci riempite di fiamme e l’arco luminoso di
stelle.
“Utilizzo
l’effetto brave di Archerion
e spostò un nucleo dagli Scarti sul Brave
Spirit, che recupera e sale al
terzo livello. Impatto Devastante!”
Siegwurm-Nova venne avvolto
da una luce dorata e la carta sul terreno di Dan tornò a
posizionarsi verticale.
“Pheonix-Siegwurm recupera
grazie all’effetto di secondo
livello!”
Dalla
parte opposta del drago di fuoco, il drago della Luna
venne illuminato da una luce argentata e tornò a portarsi
ritto, i lunghi
artigli dorati pronti a essere sfoderati contro l’avversario.
“Sliderbear
blocca!”
L’orso
sfrecciò sulle sue zampe trasformatesi in ruote e
balzò, puntando dritto contro il drago rosso. Siegwurm-Nova
ruggì e ruotò su sé stesso, schivando
facilmente l’impatto con lo spirit
bianco. Dopodiché, puntò l’arco verso
di lui, incoccando una freccia di fuoco e
rilasciandola.
Il
dardo lasciò dietro di sé faville rosse e lingue
di
fuoco. Sliderbear
fece appena in tempo a
vederlo prima che lacerasse la sua armatura. Un’esplosione
segnò la fine dello
spirit.
Ma
non la fine del volo di Siegwurm-Nova.
Il
drago riprese ad avanzare. Dan tornò a ruotare la carta.
“Brave
Spirit attacca ancora una volta con Impatto
Devastante!”
Il
suo ruggito fece fremere l’aria già arroventata.
“Pheonix-Siegwurm blocca!”
I
due draghi si incontrarono in alto, al centro del terreno
di gioco. Il primo rosso e oro, armato di arco, il secondo rosso e
argento,
armato di lunghi artigli dorati. Volarono in cerchio, studiandosi per
istanti
allo stesso tempo infinitesimi e infiniti.
Poi,
Siegwurm-Nova spalancò
le sue fauci rilasciando una pioggia di fuoco sul drago della Luna. Pheonix-Siegwurm
alzò il suo scudo, argento e blu, proteggendosi dalle lingue
di fuoco che lo
colpirono con forza inaudita. Usando la sua immensa forza, il drago
spazzò via
il resto delle fiamme e si lanciò contro
l’avversario, i lunghi artigli dorati
ricoperti di gelo che si lasciavano alle spalle una scia di cristalli. Siegwurm-Nova schivò
uno, due, tre, quattro fendenti
del drago lunare. Al quinto tentativo, lo afferrò e lo
gettò al suolo.
Il
drago lunare cercò di fermare la caduta, ma si
ritrovò
contro le rocce prima di poter ritrovare l’equilibrio. Il
campo di battaglia
cedette sotto la forza dell’impatto, scagliando polvere e
frammenti tutto
attorno. Pheonix-Siegwurm
tornò ad alzarsi, anche se con maggior fatica,
usando gli artigli come
appiglio. Le zampe cedettero e una di esse sbatté con il
ginocchio al suolo. Il
drago ruggì verso l’avversario. Siegwurm-Nova,
impassibile, feroce, inclemente, incocco una freccia infiammata e
scoccò.
Il
dardo era seguito da una spirale di fuoco e fendette
l’aria come una cometa che solcava velocissima il cielo. Il
drago lunare tentò
di bloccarla con lo scudo, ma lo perforò per poi conficcarsi
nel suo petto. Pheonix-Siegwurm emise
un grido di dolore e venne distrutto in un’enorme
conflagrazione di roccia e
fiamme.
Nemelion si
riformò e venne
sbattuto via, schiantandosi con il dorso contro la parete sotto la
postazione
di Barone.
Siegwurm-Nova, invece,
tornò
a posarsi davanti alla postazione di Dan, fiero e maestoso.
“Termino
il mio turno.”
TURNO
11
Barone
abbassò il braccio con le carte e spostò lo
sguardo
sul proprio terreno quasi sguarnito, poi oltre verso l’enorme
voragine, dai
bordi frastagliati e anneriti, che si era aperta al centro
dell’arena. E, poi,
oltre il fumo che ancora riempiva l’aria, oltre i draghi di
fiamme schierati
dalla parte opposta, incrociò lo sguardo di Dan.
“Non
male per un duellante privo di memoria.”
“Mai
detto di non ricordare Battle Spirits.”
Barone
abbassò lo sguardo e smorzò una risata scuotendo
la
testa.
“Fase
Iniziale, Fase dei Nuclei, Fase d’Acquisizione e Fase
di Recupero.”
Il
terreno di gioco si illuminò, i nuclei si spostarono
nella Riserva, la nuova carta venne pescata.
“Sono
riuscito a resistere al tuo Brave Spirit. Pensi di
riuscire a fare lo stesso?”
Dan
sorrise divertito, il riflesso di una risata che
brillava nei suoi occhi. “Prima devi riuscire a
evocarlo.”
“Fase
Principale.”
E
rivelò la prima carta, lanciandola sul terreno.
“Evoco
Chamaeleopus al
primo
livello.”
Dal
simbolo rosso apparso sul terreno emerse una creatura
bipede rettiliforme, dalle squame dorate. Larghi occhi e due lunghe
corna
dominavano il suo muso.
“Grazie
al suo effetto, ogni volta che evocò uno spirit con
costo pari o superiore a 7, Chamaeleopus
ottiene
due simboli rossi addizionali.”
Barone
fissò la carta che stava per evocare, una di quelle
che aveva scelto negli anni per quel mazzo rosso-bianco, quel mazzo
creato per
onorare il sacrificio del suo più grande rivale, alleato,
amico. Non avrebbe
mai immaginato che un giorno l’avrebbe davvero usata in un
duello con Dan. Ma,
ora che stava succedendo, avrebbe voluto vedere la sua faccia, avrebbe
voluto
vedere la sua reazione per quel mazzo in cui lui aveva cercato di
fondere i
loro due stili di gioco.
Il
Mazoku sfiorò la carta accanto, quella appena pescata, un
Brave che però non avrebbe evocato. Dopotutto, Dan lo aveva
anticipato.
“Forza,
mostrami tutto quello che sai fare.” La voce del
Guerriero Rosso risuonò forte e sicura nell’arena.
Barone
ghignò. “Mi auguro non te ne pentirai, Bashin
Dan.”
Afferrò
la carta e la estrasse dalle altre. Lingue di fiamme
cerulee e vermiglie divamparono attorno a essa, allargandosi e
diffondendosi
come onde attorno a lui. Alle sue spalle il cielo divenne nero, come lo
spazio
siderale, e in esso brillarono in tutto il loro splendore il Sole e la
Luna.
“Forgiato
tra le fiamme solari e temprato dal gelo lunare,
evoco Strike-Apollodrago,
Supremo Imperatore Stellare al
livello 2!”
Dalla
turbolenta superficie solare emerse una creatura,
completamente ricoperta dal plasma dorato. Poi, spiegò le
ali e spiccò il volo.
Un vortice di fiamme argento e oro lo avvolse man mano che si
avvicinava,
circondato dall’accecante luce del Sole. Il drago
volò e sfiorò con i suoi
artigli la superficie della Luna per poi dirigersi verso Barone ed
entrare
nell’area quasi lambendo le spalle del Mazoku.
Un
potente ruggito fu il suo benvenuto.
Strike-Apollodrago era un possente
drago rosso, così simile
nell’aspetto ai dragoni di cui portava il nome, ma allo
stesso così diverso
grazie a quei dettagli che lo facevano rassomigliare ai draghi della
Luna un
tempo usati da Barone. Il suo muso era circondato da
un’armatura argento e oro,
che poi proseguiva sulle sue spalle e sul suo petto. Anche le zampe
erano
corazzate, ma da una spessa armatura argentata che si allungava in due
speroni
che raggiungevano in altezza quasi le sue spalle. Ma era nelle sue ali
che
l’unione tra il Sole e la Luna era più evidente.
Le quattro ali dall’iniziale
aspetto meccanico, argento, viola e nere, con tanto di razzi, si
trasformavano
nella parte finale in ali draconiche rosse e oro.
“E,
ora, Brave!”
Con
un’unica creatura, Strike-Apollodrago e Nemelion ruggirono
avvolti dalla stessa luce bianca. Il leone tornò una seconda
volta a scomporsi,
questa volta in modo diverso attorno alla figura in volo del drago dal
doppio
simbolo. L’armatura sul suo petto si dissolse in un lampo di
luce per venire
sostituita da una corazza argento e blu su cui risaltava il muso
leonino. Il
resto del corpo del Brave andò invece a formare
un’enorme spada argentata, con
una lunga venatura blu nel centro e un’impugnatura dorata.
“Vai,
Brave Spirit!”
Il
drago ruggì e partì in volo, a una
velocità che quasi
rendeva difficile seguirlo con lo sguardo, grazie ai razzi delle sue
ali. Volò
in alto, fino a quasi diventare un puntino nel cielo rosato per poi
scendere in
picchiata verso il campo di battaglia di Dan.
Barone
rivelò una nuova carta.
“Utilizzo
la carta magia Fiamma
Sacra e con il suo effetto distruggo il brave Archerion!”
Dietro
a Strike-Apollodrago, nel cielo
avvolto da nubi si aprì uno
squarcio che brillò di luce rossa. Da esso, strali di fiamme
superarono il
drago attaccante e raggiunsero Siegwurm-Nova,
aderendo e bruciando solo le parti che appartenevano al Brave. Dietro,
la carta
saltò via dal terreno di gioco e finì negli
scarti di Dan.
“Dato
che un Brave è stato distrutto, posso distruggere un
numero di spirit con un totale di 10000 BP. Drago della
Pioggia e Drago
del Vento Solare vengono
distrutti!”
Nuovi
strali di fiamme caddero dal cielo, colpendo e
squarciando i corpi dei due draghi che divamparono e si dissolsero tra
le
fiamme. Siegwurm-Nova,
inginocchiato a terra,
alzò lo sguardo smeraldino verso l’avversario ed
emise un basso ruggito. Un ruggito
che ammetteva la sconfitta.
Dan
si rimise ritto, rilassò i muscoli, si staccò
dalla
postazione metallica e abbassò il braccio con le ultime
carte. Lo sguardo del
Guerriero Rosso si diresse verso il drago del proprio avversario.
“È
stato bello duellare di nuovo.” Sorrise, un sorriso
sereno, nostalgico.
Strike-Apollodrago
sfrecciò verso di lui, le ali draconiche e
meccaniche che sferzavano l’aria in mezzo ai getti dei razzi
che lo spingevano
avanti, verso il guscio bianco e rosso che aveva avvolto Dan. La spada
stretta
tra gli artigli si ricoprì di una patina di cristalli di
ghiaccio, creando una
scia di polvere gelida e argentata.
“Rispondo
all’attacco con la Vita.”
La
lama impattò contro il guscio, infrangendolo, e
l’onda
d’urto creatasi, una mezzaluna bianco e argento,
proseguì fino a sferzare
l’armatura dorata di Dan.
Gli
ultimi tre nuclei di Dan si infransero, le cavità
persero la loro luce azzurra.
Un
lampo di luce bianchissima avvolse il Guerriero Rosso.
SPAZIO
AUTRICE:
Salve a
tutti! Le festività natalizie mi hanno scombinato i piani
più di quanto mi
aspettassi (pensare che avrei voluto finire di pubblicare questo
episodio entro
Natale… vabbé).
E siamo
arrivati al duello tra Dan e Barone. Il duello, che fino a ora,
è anche quello
più lungo dal punto di vista delle parole.
Cosa ne
pensate? Ho cercato in tutti i modi di rendere giustizia a questo
duello, per
quello che significava e per il cambiamento che comunque
c’è stato in entrambi.
Arriverà il giorno in cui mi deciderò a scrivere
duelli con qualche skip (ma
non è questo il giorno), ma non questo duello non mi
sembrava per nulla adatto.
Mi auguro riesca a reggere il confronto con l’ultimo e
sfolgorante duello dell’episodio
50.
Inizialmente,
avevo pensato di intervallare il duello (in un paio di punti) con
brevissimi
spezzoni con le reazioni degli altri, ma poi ho cambiato idea e per due
motivi.
Uno, perché la lunghezza era già mastodontica
(ho, ovviamente, battuto il
record dello scorso capitolo come capitolo più lungo
dell’episodio) e, due, perché
mi sono resa conto che avrebbe scalfito l’impatto del duello.
Alcune piccole
precisazioni: Nemelion e Archerion sono due carte inventate da me e mio
fratello (come già avevo accennato in precedenza; i loro
effetti sono
pubblicati in inglese nella fan wiki di Battle Spirits); entrambi i due
Brave
sono due Imagine Brave (anche questo già accennato in
precedenza).
Come ogni
volta, grazie a tutti quelli che leggono (pochi ma buoni) e il solito
grazie
speciale a ShawnSpenstar (per le sue sempre lunghissime recensioni)!
Niente altro da aggiungere.
Per qualunque
cosa, dubbio e commento, io sono qui e se volete potete lasciarmi una
recensione (corta o lunga che sia, per me non ha importanza) per dirmi
cosa ne
pensate.
A presto,
HikariMoon
P.S: come
al solito, l’elenco dei turni e i deck verranno inseriti in
fondo all’ultimo
capitolo.