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Autore: Crystal Huggens 2    04/08/2009    4 recensioni
Kim ha quindici anni quando, sotto una pioggia battente, il suo ragazzo la tradisce.
Cedric Taylor ha diciassette anni. E' il migliore amico di Robert Clarke, il fratello maggiore di Kim. Loro due si sono sempre odiati e sempre lo faranno
O almeno questo è ciò a cui credono.
Una storia che consideravo perfetta era finita. E io ero lì fra le braccia della mia sorellina a piangere come un'emerita cretina Dedicata alle Cenerentole di tutto il mondo.
Perchè in fondo un lieto fine è concesso a tutte. Basta saperlo aspettare.
Storia corretta^^
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
Cioccolata e riflessioni











Era una serata piovosa di fine Ottobre. Mi è sempre piaciuta la pioggia...Dà la sensazione di essere liberi, di poter correre felici di...
Poter vedere il proprio fidanzato baciare proprio sotto casa tua la tua compagna di banco.
No aspettate, non era una sensazione. Per quanto avessi voluto crederlo loro erano lì, reali come la pioggia che lenta e inesorabile, si infilava fra i miei vestiti e i miei capelli, bagnandomi. Non avevo l'ombrello, dato che lo avevo dimenticato a casa, ma in quel momento non ne sentii il bisogno.
- E...Erik?- lo chiamai balbettando.
Non saprei descrivere con esattezza ciò che provai in quel momento. Avrei voluto essere da tutt'aòtra parte piuttosto che assistere.Il mio cuore stava sanguinando copiosamente.
Mi avvicinai a loro, incredula.
Gli occhi azzurro cielo del mio ragazzo, ache avevo sempre considerato bellissimi, si posarono su di me. Era terrorizzato, lo vedevo benissimo; aveva diciassette anni, due in più di me, e si spaventatava nell'affrontare le conseguenze delle proprie azioni.
Alessandra, la biondina che gli stava appiccicata, mi guardò imbarazzata.
Sospirai superandoli senza una parola. Udii Erik chiamarmi, poi dei rapidi passi e la sua mano che afferrava il mio polso.
Mi fermai girando lo sguardo, gelido e privo di sentimenti.
- Lasciami spiegare K...
- Non voglio spiegazioni.- feci fulminandolo con lo sguardo. Passai poi a osservare Alessandra: era italo-americana, alta, bionda, con gli occhi azzurri e un fisico da paura.
Mentre io..Cos'ero io?
Ero alta, si, ma avevo un comunissimo paio di occhi castani e altrettanti futili capelli castani. Non avevo un'odore particolare, nè uno sguardo penetrante o un corpo formoso.
- Tu con me hai chiuso.- conclusi gelidamente; mi liberai dalla sua stretta e corsi in casa, sbattendomi la porta alle spalle. Mi accucciai su me stessa, tremante, e iniziai a piangere copiosamente.
- Kim?
Quella voce...
Alzai lo sguardo riconoscendo Cedric Verdamir, il migliore amico di mio fratello Robert. Era un ragazzo carino, con quegli occhi castani, intrisi di una vitalità fanciullesca che non avevo mai visto in nessun'altro ragazzo. Aveva i capelli castani, forse un pò lunghi che, a mio parere, lo facevano somigliare a un'angelo.
Avevo sempre avuto una cotta orrenda per lui....possiamo dire che pur avendo amato Erik ero spaventosamente attratta da Ced.
Vedendomi in lacrime mi si avvicinò poggiandomi cautamente una mano sulla spalla.
- Kim..?
Non resistetti. Lo abbracciai, affondando il viso nella sua camicia, aspirandone appieno il profumo di lamponi; era il primo abbraccio che gli davo, dato che eravamo sempre stati troppo impegnati a litigare per poter pensare di allacciare un rapporto amichevole
Ricacciai le lacrime indietro mentre lui mi avvolgeva nel suo abbraccio. Era un pò stupito...E si notava da come mi passava in maniera esitante una mano fra i capelli, da come il suo braccio tremasse nello stringermi.
- Stai bene?- mi chiese dopo poco. Io annuii mentre mi crogiolavo nel suo calore e nel suo invitante profumo.
Ridacchiai un pò per sdrammatizzare stringendo fra le dita la stoffa della sua camicia. Giuro che non mi ero sentita mai così bene con qualcuno. Certo, mio fratello e Helena mi facevano sempre stare bene...Ma lui era lui. Era un pò noioso e ingenuo, ma era così dannatamente carino.
Anche se naturalmente non lo avrei mai ammesso
- Kim..Non dovevi essere al cinema con Erik?- mi chiese improvvisamente. Erik. Mai nome mi era odioso in quel momento: ero sicura di non aver mai detestato un nome così in quindici rispettabilissimi anni di vita.
- Quel cretino.- mugugnai abbassando lo sguardo.- Con me ha chiuso.- dissi decisa. Lo sentii ridacchiare al mio tono, poi le sue mani si posarono sui miei fianchi alzandomi.
- Una cioccolata calda? L'avevo preparata per quel cretino di tuo fartello, ma come al solito dorme.- sbuffò. Ridacchiai ancora mentre annuivo.
Mio fratello Robert era un dormiglione: se non dormiva, mangiava. O sbavava dietro la mia migliore amica, Helena Anne Baker. Certe volte mi chiedevo come facesse quella santissima ragazza a non vedere oltre la nebbia che anni di vicinanza avevano costruito: davanti a lei il mio fartellone diventava un'emerito cretino, restando zitto mentre lei anche solo lo salutava.
E questo aveva portato Helena a farle credere che il mio fratellino non riuscisse a sospportarla.
Quei due..No, decisamente non òli avrei mai capiti.


Quando Cedric mi mise in mano la tazza di cioccolata calda, ancora fumante a cui aveva aggiunto della panna e degli smarties mi sentii al settimo cielo. Dimenticai Erik, dimenticai il mondo là fuori.
Parlammo tutta la notte. Di me. Di lui.
Di come io avessi conosciuto Helena, che ormai consideravo la sorella che non avrei mai avuto.
Di come lui avesse conosciuto mio fratello, ormai l'altro pezzo della sua anima.
Le cose utili diventarono importanti. Scherzammo e ridemmo ancora e ancora, come due deficenti.
Scoprii che avevamo passioni comuni. Come la musica ad esempio; a lui piaceva il pianoforte e la chitarra classica che io fra parentesi, suonavo da tempo.
- Helena suona il piano invece..E' molto brava.- asserii, posando nel lavandino la tazza ormai vuota.
- E' un pò taciturna la tua amica.- osservò lui, mettendosi una mano sotto il mento...Era dannatamente carino in quella posizione!
- Beh è un pò fredda e sarcastica...Ma sempre meglio di palloni gonfiati che girano per casa mia a tarda notte.- sghignazzai incrociando le braccia al petto. Un sopracciglio del ragazzo che mi stava di fronte si alzò e un ghigno si dipinse sul suo volto.
- Ah è così?- fece alzandosi. Indietreggiai, spaventata dalla sua aria così maledettamente sicura e abbassai lo sguardo quando mi fu vicino.


Risi mentre lui continuava a farmi il solletico. Mi aveva tarscinata fino al divano bloccandomi sotto il suo peso in modo che io non potessi scappare.
Risi così tanto che ancora oggi, al solo pensiero, mi fa male la gola. E lui era sopra di me, il viso così vicino al mio....
- Eheh...Voglio una femminuccia....La chiameremo Daphne!- fece mio fartello, entrando nella stanza.- Tanti auguri, eh!
Io e Cedric tornammo seduti, imbarazzati e rossi in viso.
Dannatissimo Robert!
- Sorellina, certe cose sono normali
- Rob?
-.Si Kim?
- Inizia a correre. O altrimenti la tazza ti finirà in bocca



Lo considero un qualcosa che avrei fatto meglio a non fare..Ma giudicate voi^^

  
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