Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Salice    04/08/2009    2 recensioni
Atena Bonell è una studentessa qualunque di Serpeverde, alle prese con i piccoli problemi quotidiani di Hogwarts, fino a che una sua compagna del club di pittura non svanisce nel nulla. Non ottenendo l'aiuto dei professori, Atena inizierà la ricerca con i suoi amici, sfidando le punizioni e i misteri che la scuola nasconde. Una storia tutta Verde e Argento!(ambientata un anno prima dell'arrivo di Harry Potter ad Hogwarts)
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Serpeverde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Serpens in fabula'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo_4.html

Ecco finalmente il quarto capitolo! Durante questa parte ho fatto scontrare la squadra di Quidditch Tassorosso con quella di Serpeverde. Nei libri, in genere, la Rowling ha sempre fatto iniziare il torneo scolastico con lo scontro Serpeverde-Grifondoro, ma per esigenze di storia, visto che non mi sembrava una nozione fondamentale, ho optato per questo scontro. Ormai la parte introduttiva è decisamente terminata "Alea Iacta Est" Il dado è tratto! Nel prossimo capitolo inizia l'azione! Sperando di avervi divertito fino a qui ^_^


sono graditi commenti e critiche!

Cap. 4 – A Fine partita.


- Ho sentito dire che Valentine Taylor è davvero una frana in pozioni! – stava bisbigliando Camilla, mentre tutte e quattro le ragazze sedevano al tavolo della colazione. Il soffitto magico sopra di loro mostrava un cielo plumbeo, ma il tempo non sembrava deprimere quasi nessuno, anzi l’eccitazione per la prossima partita di Quidditch era palpabile, e in giro si vedevano sempre in maggiore quantità sciarpe e stendardi recanti i colori giallo e nero di Tassorosso, oppure Verde e Argento, di Serpeverde. Quella mattina Gervase, il gufo di suo padre, lasciò cadere nel piatto di Atena una busta senza alcuna scritta sopra, ed atterrò lì a fianco. Sophie gli diede un pezzo di pancetta croccante che l’animale ingurgitò in un baleno, mentre Atena apriva la lettera. In una grafia spigolosa ma ordinata lesse queste parole:

Prima della partita, vieni nello spogliatoio, devo parlarti di una cosa urgente.
Fabian

Atena come suo solito non riuscì ad impedirsi di arrossire, provocando immediatamente la reazione delle sue compagne di stanza, che si sporsero a sbirciare il biglietto, riuscendo ad intravederlo prima che lei lo accartocciasse e se lo infilasse in tasca. Sophie fischiò, Camilla sorrise e Ludmilla parve alquanto indispettita. Atteggiamento che confermò a pranzo, andandosi a sedere accanto a Marcus e Amedeus, parlando fitto con il secondo per tutto il tempo. Atena e Sophie non si disperarono molto, ed approfittarono della sua assenza per mettere a punto nuovi dettagli del “Piano” iniziando a stabilire una scaletta di eventi per la prossima uscita ad Hogsmeade.
- Non possiamo andare da madama Piediburro ti dico!- Disse Atena, scarabocchiando con la penna d’oca sul foglietto stropicciato che avevano compilato durante l’ora di Aritmanzia e cancellando con una riga una delle voci del lungo elenco.
- ti pare che andare da zonko sia romantico? – La rimbeccò Sophie, puntando uno spiedino contro un’altra scritta, e sporcando il foglio.
- Oh accidenti, fosse per me neanche ci verrei! – Esclamò all’improvviso Atena, incrociando le braccia e nascondendovi la testa con un sospiro.
- Davvero Atty, qualcosa di più dovremo pur farlo no? E una volta che li avremo piazzati nel posto giusto, ce la svigneremo, lasciandoli soli, che Fabian si arrangi poi! – insistette l’amica, scribacchiando sul foglio, numerando le voci che erano sopravvissute alla feroce selezione.
Atena sollevò un poco la testa e mise il broncio.
- Non chiamarmi, Atty, lo detesto, davvero. – disse in tono a metà tra il minaccioso e l’esasperato, raddrizzandosi sulla panca e allungando con un sospiro una mano verso il foglietto.
- Vediamo di dare un’occhiata a questa lista… Potremmo stare per un po’ ai tre manici di scopa e poi proporre un giro fino alla stamberga strillante. – Propose Atena, fissando il foglio con aria assorta
- E una volta là li lasciamo soli, è un posto abbastanza appartato! – Aggiunse Sophie, entusiasta, colpendo poi con la punta della bacchetta la lista.
- Folium Pulimento! – bisbigliò con aria decisa e il foglietto stropicciato e unto apparve come nuovo tra le sue mani, le macchie erano sparite e restava solo l’elenco numerato. Atena sgranò gli occhi
- Questo me lo devo ricordare, funziona anche sulle tele? - domandò
- Non saprei, lo uso per ripulire le pergamene dei compiti e basta – le rispose l’amica mentre iniziava a raccogliere le sue cose e si dirigeva dietro il codazzo degli altri studenti, seguita da Atena.


Invece che dirigersi verso la sala comune, girarono dirette alla biblioteca, passando indenni allo sguardo indagatore di Madama Pince, che le squadrò a lungo per assicurarsi che non avessero cibo o altro che potesse macchiare i libri. Vagabondarono per un po’ tra gli scaffali e i banchi cercando un angolino abbastanza appartato sia dagli studenti del quinto anno che stavano preparando i G.U.F.O., sia da quelli del settimo, tutti spaventosamente suscettibili. Si posizionarono ad un banchetto di una sezione poco frequentata di storia della magia e iniziarono a confabulare su cosa avrebbero fatto una volta abbandonati Fabian e Ludmilla al loro destino.
Stavano bisbigliando da un po’ quando vennero interrotte da qualcuno che parlava a voce tremendamente alta per essere in biblioteca.
-E così le ho risposto che non sapevo cosa ci facesse uno snaso nell’ufficio di Gazza ma la professoressa Sprite non ne ha voluto sapere! –
Atena e Sophie si voltarono e da dietro uno scaffale spuntarono Baltazar ed Henry
- Heilà – fece Henry sollevando una mano.
- Che ci fate in quest’angolo sperduto di biblioteca? – quasi gridò Baltazar, e un paio di studenti del sesto anno si affacciarono dietro ai due Tassorosso.
- Ssshhh! -
- E voi? – bisbigliò Atena, sulla difensiva, mentre Sophie faceva scivolare con noncuranza il foglio con il loro programma nel libro di Difesa contro le Arti Oscure e lo chiudeva.
- La professoressa Sprite è convinta che io abbia rubato uno snaso dal Professor Kettleburn e che lo abbia messo nello stanzino di Gazza! – Disse in tono indispettito Baltazar
- E ovviamente tu non faresti mai una cosa del genere!- lo canzonò Sophie, seguita a ruota da Henry
- Naturalmente no, o perlomeno mi auguro che non si farebbe beccare! -
-Esatto!- confermò prontamente Balzar, proseguendo velocemente – E così mi ha assegnato per punizione una ricerca su un mio antenato, che gioia! – l’ultima parola era stata pronunciata ironicamente, con una smorfia.
- E così il nostro campione se non si sbriga salterà gli allenamenti pre-partita!- Disse Henry, battendo al suo amico una forte pacca sulla schiena. Atena e Sophie guardarono Baltazar strabuzzando gli occhi
-E quindi giochi anche tu? – domandarono quasi in coro. Baltzar si impettì, annuendo
- Il portiere prego, quello con cui se la prendono se perdi la partita, ma quello che nessuno ringrazia quando si vince, perché il merito è ovviamente tutto del cercatore! – concluse la frase con una smorfia teatrale mentre le ragazze e l’amico ridacchiarono.
- anzi ora scusatemi o non potrò presentarmi con la dovuta puntualità agli insulti da parte dei tifosi! – detto questo arraffò Henry per una mano e se lo trascinò dietro, verso un angolo ancora più sperduto della sezione di storia della magia.

Il mattino dopo l’eccitazione era palpabile, gli stendardi ricoprivano ormai qualsiasi superficie in un fulgore di giallo, nero, verde e argento. Nessuno gridava, ma entrando in sala grande Atena sentì un brusio talmente forte che sembrava di essere sotto le fronde degli alberi mosse da un forte vento, anziché in un posto chiuso. Sensazione amplificata dal soffitto magico, che mostrava un cielo azzurro, solcato velocemente da alte nuvole. Come Atena, molti dei suoi compagni di casa avevano indossato con orgoglio le sciarpe con i colori di Serpeverde, mentre quasi la totalità degli altri studenti indossava i colori di Tassorosso oppure nulla.
- Non c’è che dire, non siamo mai stati benvoluti – Disse ad alta voce, apparentemente verso nessuno.
Sophie la guardò con aria perplessa, seguendo poi il suo sguardo verso la sala, facendo infine spallucce.
- Beh, ma che ti importa? Non devi certo cercare l’approvazione di quelli lì – le fece l’amica, sollevando il mento in un gesto orgoglioso. – Anzi! – Atena la osservò, vagamente sconcertata. Faceva presto lei, a parlare! Comunque dopo poco gli studenti iniziarono a sciamare verso il campo da quidditch. Quando uscirono dalla Sala grande, Atena si separò dalle compagne, muovendosi velocemente verso gli spogliatoi di Serpeverde. I passi rimbombavano su per le volte dei corridoi; l’intera scuola era quasi vuota, visto che studenti e professori erano sicuramente tutti alla partita. Quando raggiunse lo spogliatoio bussò un paio di volte, dondolandosi nervosamente sui piedi.
Venne ad aprile un Amedeus molto nervoso.
- Ah, sei tu, vedete di sbrigarvi.- parlava in tono apatico, ma il volto pallido e le labbra tirate denotavano un gran nervosismo sul volto del capitano della squadra di Serpeverde. Dopo pochi istanti Fabian apparve sulla soglia, con indosso l’uniforme. Atena dovette ammettere che stava molto bene, con la sua aria pericolosa; sicuramente avrebbe fatto girare la testa a molte ragazze.
- Eccoti! – Lui le sorrise, lei si accigliò, gettando un’occhiata verso il corridoio alle sue spalle.
- Allora, di cosa volevi parlarmi? – gli domandò, nervosa.
- E’ stata una buona idea la tua, ha reso tutto molto più semplice. – Le disse, semplicemente. Atena lo guardò senza nascondere l'irritazione.
- Nonostante la partita imminente hai la forza di parlare per enigmi? – gli chiese, sbuffando e occhieggiando dentro lo spogliatoio, dove si muovevano nervosamente altri membri della squadra. Riconobbe Marcus Flitt, un suo compagno di classe che non le piaceva particolarmente. Grande e grosso, aveva l’aria di essere un bullo che tende a tiranneggiare i più deboli. Fortunatamente non aveva mai provato a farlo con Atena, forse perché era la compagna di stanza di Ludmilla, famosa per essere poco tollerante nei confronti di chi la scocciava, e di Camilla, la cui importante famiglia fungeva da deterrente in caso di compagni di scuola troppo “espansivi”. Fabian la strappò dai suoi pensieri-
- Sto parlando del tuo giochetto di far ingelosire Ludmilla, sta funzionando alla grande.-
- Intendi dire che te ne sei accorto? – Atena parò di getto, pentendosi quasi subito, ovvio che se ne sarebbe accorto, avevano un accordo loro due!
- Certo, e ti ho anche dato una mano, non te ne sei resa conto? – Le disse, appoggiandosi allo stipite della porta con la spalla.
- Vuoi dire che quando mi hai fermata in corridoio e mi ha sussurrato quella frase equivoca…-
- Esattamente, e anche il bigliettino, l’intento era quello di far ingelosire la tua amica! -
- Tu… Maledizione! Non me ne ero accorta affatto! – esclamò Atena, tra lo stupito e l’offeso, aveva intenzione di manipolare Fabian e Ludmilla, ed aveva finito con il farsi manipolare da lui.
- Beh, se non hai altro da dirmi, vado a godermi la partita dagli spalti! – esclamò in tono offeso, per poi mordersi la lingua. Prima di aggiungere qualcosa per cui Fabian potesse prenderla in giro, si voltò e si diresse velocemente verso l’uscita.
Stava per mettere piede nell’atrio quando scorse Valentine, che camminava circospetta. Atena senza neanche sapere perché si nascose dietro l’angolo. Cosa ci faceva Valentine dentro la scuola, invece che sugli spalti con i suoi compagni di casa, a fare il tifo per la squadra del Tassorosso? Valentine girò l’angolo in un corridoio e senza pensarci due volte Atena la seguì. Di sicuro non stava andando a parlare con suo cugino, o sarebbe andata verso la direzione da cui proveniva Atena, né stava andando verso lo spogliatoio di Tassorosso, perché il boato che provenì dal cortile le fece chiaramente capire che le squadre stavano entrando in campo proprio adesso. Atena si mosse con circospezione, attendendo diversi istanti ad ogni angolo, per non rischiare di essere scoperta, e per un attimo si convinse quasi di averla persa. Stava per tornare sui suoi passi, quando un cigolio di una porta la fece sbirciare verso il corridoio da cui aveva sentito provenire il rumore. Valentine stava entrando nell’ufficio di Gazza! Probabilmente a riprendersi i colori e la pozione animante, se quello che si diceva in giro sulla sua abilità in pozioni era vero. Atena la vide svanire dietro il battente e decise subito di non impicciarsi. In parte perché la colpa era anche sua se Gazza le aveva sequestrato i colori, ed in parte perché non ci teneva ad essere coinvolta.
Presa la sua decisione corse fino al campo da Quidditch, risalendo affannata la scalinata a gradoni dove i suoi compagni di casa sventolavano le bandiere.
- Era ora, ti ci sei persa in quello spogliatoio? – la ribeccò subito Ludmilla, guardandola storto.
- Atena, le squadre sono entrare un bel po’ fa, che fine avevi fatto? – le domandò più gentilmente Sophie.
- Io… sono stata in bagno – La bugia era abbastanza pietosa, ma per fortuna a distrarre le sue compagne fu un’azione del loro cercatore, Terence Higgs, che quasi prese il boccino al volo, in una complicata evoluzione mentre tentava di schivare un bolide spedito dagli avversari. La partita terminò parecchio tempo dopo con la vittoria di Serpeverde, provocando un grande boato e l’agitarsi di tutti gli stendardi e sciarpe, quasi come se la gradinata fosse un’enorme onda dotata di vita propria e Atena si sentì perfino un po’ dispiaciuta per Baltazar, sperando che avesse esagerato la questione dei portieri.

Stavano rientrando, chiacchierando tutti allegramente e canticchiando canzoni di vittoria, quando la McGranitt superò gli studenti, con accanto Silente; parlottavano piano e sembravano parecchio nervosi. In breve li raggiunsero Piton e la professoressa Sprite e si agitarono ulteriormente. Atena avrebbe voluto avvicinarsi e ascoltare, ma Gazza stava allontanando gli studenti con tono autoritario, e in quel posto così aperto non aveva alcun modo di origliare la conversazione, così si diresse verso la sala comune, seguendo le sue amiche. Non tutti avevano notato il gruppetto dei professori e le risate dei Serpeverde sovrastavano qualsiasi altro suono, trasformandosi quasi in grida quando entrarono nel sotterraneo i giocatori, che vennero accolti da sonori applausi e pacche sulla schiena. Festeggiarono per la restante parte del pomeriggio, qualcuno aveva fatto un’incursione nelle cucine e c’era parecchio cibo sparso sui tavoli e sui divani. Una pioggia di coriandoli argento e verde cadeva dal soffitto, incantata da qualche studente del settimo anno. Visto il baccano che stavano facendo, nessuno si accorse che Piton era entrato nel sotterraneo e aveva richiamato Fabian, facendolo uscire dalla festa, né si accorsero della sua assenza mentre si dirigevano verso la sala grande per la cena. Quando la raggiunsero, erano gli unici allegri di tutti i presenti. I Tassorosso in particolare parevano abbacchiati e guardavano verso il loro tavolo con astio.
Quando tutti ebbero preso posto, e finalmente l’eccitazione per la partita stava lasciando posto ad un lieve mormorio, i ragazzi del sesto anno iniziarono a guardarsi intorno, con aria perplessa, quando finalmente Fabian Parker li raggiunse e si sedette al tavolo senza dire nulla, con lo sguardo fisso ed una espressione dura. Atena non lo fissò comunque molto a lungo, perché stava giungendo Silente che si posizionò davanti al tavolo dei professori, lanciandosi l’incantesimo Sonorus
- Vi prego di fare silenzio!Da questa sera i controlli nella scuola verranno raddoppiati. Siete pregati di non recarvi in luoghi appartati da soli e di stare alla larga dalla foresta proibita – Dopo un breve istante di silenzio attonito gli studenti iniziarono a fissarsi tra di loro, bisbigliando nervosamente. I Tassorosso si guardavano attorno con sgomento, puntando lo sguardo su alcune ragazze. Una di queste era in lacrime. Atena, però, assieme ad alcuni del tavolo di Serpeverde si voltò verso Fabian, che si girò rigidamente, bisbigliando, appena, anche se le parole, nella sala silenziosa rimbombarono quasi come se avesse anche lui l’incanto Sonorus “Valentine è sparita!”.

Tra una settimana me ne andrò in vacanza (era ora!), ma ho accuratamente calcolato i tempi, di modo che passeranno le due canoniche settimane e io sarò di già di ritorno con il quinto capitolo, che è in via di revisione!
Ringrazio Natalie_s che mi ha inserito tra le storie seguite ^_^ spero di non deluderti! I miei complimenti per aver capito chi sarebbe sparito! :D
Ringrazio anche i semplici lettori di questa storia

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Salice