Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: La_Spynn    10/05/2005    2 recensioni
Il tempo passa, rapido come lo scorrere di un fiume, un fiume in piena che scorre verso il mare. Ormai la Compagnia dell’Anello, Sauron e la stessa Guerra dell’Anello erano solo un ricordo lontano, materia di favole per i cantastorie ed i bardi. (...) Ma nella Terra di Mezzo la pace non può durare per sempre, vero? E non sarebbero utili alcuni nuovi eroi...?
Genere: Avventura, Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuovi Eroi per la Terra di Mezzo

Nuovi Eroi per la Terra di Mezzo

Senza Parole ( Noel)

 

Dopo le due ore in cui le orecchie di Roh avevano festeggiato il silenzio, Arien aveva ricominciato a parlare di tutto ciò che le passava in mente: dal clima, troppo freddo per lei, ai famosi – e gustosi, almeno secondo lei – destrieri di Rohan. Ovviamente non ascoltava una sola parola di quella ragazzina che si trasformava in cane. In effetti, avendoci pensato e ripensato, era giunto alla conclusione che la giovane doveva per forza trasformarsi. Il suo cervello gli urlava che non poteva essere vero, che aveva imparato che la magia non esisteva e che quindi, per forza di cose, la ragazza non poteva essere un cane. Eppure il suo istinto, che di solito ascoltava, gli diceva che era vero. Istinto o Ragione?

Bella domanda.

<< Ehi… Roh? Mi stai ascoltando! >> lo chiamò la ragazza, saltellante e allegra come sempre. Certo, per i primi dieci minuti è anche simpatico e divertente viaggiare con una specie di cavalletta che parla in continuazione, ma dopo qualche tempo diventa pesante. Avrebbe dovuto imparare a comportarsi come una vera dama, come quelle delle leggende e dei miti. << Stavo dicendo quel… >>

All’improvviso lei spalancò gli occhi. Il cavallo drizzò le orecchie. E il mercante non sentì assolutamente nulla. Arien rabbrividì, Alzando il naso verso l’alto, annusò sonoramente.

<< Odore di morte! >> sussurrò, guardando Roh con occhi terrorizzati. Aveva paura, molta, lo si poteva capire, dalla sua voce, dai movimenti rapidi delle mani. << Qui vicino >>

<< Avanti, ragazza, smettila di dire sciocchezze… come avresti fatto a… >>

All’improvviso il cavallo si imbizzarrì, terrorizzato. Non era che un Pony, ma possedeva comunque parecchia forza. Lui lasciò in fretta la briglia, l’ultima cosa che voleva era finire a faccia in giù nel fango, dando così modo al cavallino di allontanarsi di qualche metro. Non sarebbe fuggito, o almeno lo sperava, era cresciuto in cattività, non aveva mai conosciuto la libertà, sempre a contatto con gli uomini, che sapeva bene gli offrivano cibo e un luogo sicuro in cui stare, lontano dai lupi e dagli orsi.

<< Maledizione… >> ringhiò, mentre pregava che l’animale non avesse intenzione di fuggire davvero, perché altrimenti sarebbe fuggito con lui il suo carico, atteso per il mese dopo nel Lontano Harad. I compratori si sarebbero indisposti non poco ad un suo ritardo o, peggio, alla completa perdita del carico. Del resto gli abitanti dell’Harad non erano certo conosciuti per la loro pazienza.

<< Aspetta, lo sento! Sono… sono orchi! >> esclamò, ancora fiutando l’aria.

<< Orchi? >> Quello sarebbe stato un problema. Se poi c’erano davvero degli Orchi nei paraggi, cosa di cui non poteva fare a meno di dubitare. Un momento… la carovana di mercanti! Che li avessero attaccati? No, frena la fantasia, Roh, si auto-impose, questa è solo un’ipotesi. Basata, oltretutto, su quello che ha detto questa ragazzina, che racconta anche di trasformarsi in cane. Vedrai, non troverai nessuno lungo tutta la strada fino al prossimo villaggio. << No, impossibile. Continuiamo a camminare >> si avvicinò al cavallo, afferrando le sue redini e lanciandogli un’occhiataccia che avrebbe dovuto, almeno in teoria, scoraggiare ogni futuro tentativo di fuga o ribellione.

<< Come vuoi tu. Ma se degli Orchi assassini ci attaccano la colpa la darò a te, sappilo! >> sibilò minacciosamente lei, con aria offesa. Lui non le credeva? Bene! Cioè, male. In effetti sarebbero finiti in braccio agli Orchi. Oh, Valar, cosa le importava! Parecchio, visto che c’era in gioco la sua vita…

<< Non ci attaccheranno, te lo assicuro >>

<< Se ci circondano mi dai un bacio? Sai, per provare a scoprire se tu sei davvero l’uno … >>

<< Scordatelo! >>

<< Uffa! >>

 

Camminavano da qualche tempo, lei con grazia, nonostante le lunghe ore trascorse senza mai fermarsi, lui con passi rapidi e ben poco eleganti, che avrebbero fatto rabbrividire ogni dama di alta nobiltà, ed il cavallo, che li seguiva, incurante di ciò che accadeva intorno a lui. Il panorama non cambiava e sempre la prateria di sterpi raggiungeva l’orizzonte, con cespugli radi e pochi alberi dall’aria scheletrica.

Arien, come al solito, teneva un approfondito monologo sulla sua vita, argomento di cui, se continuava così, Roh sarebbe diventato il massimo esperto mondiale.

Si fermò all’improvviso, troncando una frase nel mezzo. << Lo senti? >>

<< Ancora con la storia degli Orchi? >> sbuffò il mercante, incredulo.

<< No! >> gli mostrò la lingua, con fare offeso << Intendo dire che c’è un altro odore, oltre a quello degli Orchi… più vicino e più forte…>>

<< Potrebbe essere un Nazgul… o magari Sauron in persona… >> commentò con sarcasmo, soffocando uno sbadiglio. Avrebbero fatto meglio a fermarsi e riposare. Forse era per questo che Arien continuava a dire cose senza senso. Magari era solo stanca.

<< Non sei affatto divertente… è qualcosa di più Umano… >>

<< Ti prego, ragazzina, smettila… >>

<< Io non ho intenzione di… aspetta! >> si voltò con rapidità sorprendente verso un cespuglio, che costeggiava il sentiero che stavano seguendo. << Lì… lo vedi…?>>

Aggrottò la fronte. Vide un rapido movimento. Spalancò gli occhi. Anche se fosse stato davvero Sauron in persona, avrebbe preferito tagliarsi un braccio piuttosto che ammettere che la ragazza aveva ragione.

<< Si… sarà un animale selvatico… credo…>>

La ragazza si avvicinò all’arbusto. Roh non si prese la briga di fermarla. Se quella creatura poteva nascondersi in quel cespuglio smorto doveva essere piccola. E, una cosa così piccola, non poteva di certo essere pericolosa. Evitò volutamente di ricordare la Guerra dell’Anello, causata proprio dal piccolo gioiello, potente quanto pericoloso per chi lo indossava.

Con un sospiro decise di avvicinarsi anche lui. In caso di un attacco non sarebbe stato affatto d’aiuto, dato che con le armi era un disastro. In effetti la giovane si era fermata, titubante, a pochi passi dall’arbusto, come se temesse la cosa o la creature che vi era nascosta dietro. Forse il suo istinto era più sviluppato e le suggeriva di fuggire e di fare attenzione. Il suo, invece, si era probabilmente preso una breve vacanza, poiché non aveva alcun presentimento, di nessun genere.

La superò, mentre Arien le lanciava uno sguardo di avvertimento. Ignorandola si inginocchiò a terra, spostando delicatamente le fronde del cespuglio…

Due grandi occhi azzurri risposero al suo sguardo. Dovette utilizzare tutto il suo autocontrollo per non indietreggiare, urlando. Due grandi occhi azzurri, fissi su di lui, in una muta richiesta d’aiuto, circondati da occhiaie marroni. I capelli sembravano fili di paglia dorata gettati sul piccolo capo ossuto, dagli zigomi molto alti, e ce non sarebbe stato neppure sgradevole, se non fosse stato tanto scheletrico. Il bambino chiuse nuovamente gli occhi appoggiando il capo alle ginocchia, che abbracciava con le braccia simili a giunchi. Ultimamente Roh aveva avuto molte sorprese e altre ne avrebbe avute in futuro, ma questa fu certamente quella che più lo impressionò. Completamente spiazzato, lanciò un’occhiata alla ragazza, ancora immobile, alla ricerca di un qualsiasi sostegno o aiuto.

<< Ehm… piccolo… che fai qui tutto solo…? >> domandò, imbarazzato. Che si fosse perso? No, impossibile, il villaggio più vicino, Brea, distava de giorni di cammino. Lui alzò nuovamente gli occhi, facendolo rabbrividire. Sembrava un piccolo fantasma.

<< Io non sono solo. Ci sono… loro… >> sussurrò, con un tono di voce rauca, come se non parlasse da molto… troppo tempo. Roh sospirò sonoramente. Un altro pazzo che si univa alla banda.

<< Loro chi, piccolo? >> domandò nuovamente, stupendosi per lo sguardo stranamente serio del ragazzino. Sperò che, se avesse mai avuto un figlio, non fosse come lui…

<< Le voci >> sbatté le palpebre, come se il mercante gli avesse fatto la domanda più ovvia del mondo, a cui tutti sapevano rispondere. << Loro mi parlano >> tamburellò un dito sulle tempie, annuendo convinto. Arien si avvicinò di alcuni passi, borbottando qualcosa di simile a “non mi piace il suo odore”

<< Un cucciolo, hanno abbandonato il cucciolo… >> fece Arien, spalancando gli occhi. << Che cosa crudele… ehi, perché sei qui tutto solo? >>

<< Mi… mi hanno detto loro di aspettare qui. >>

<< Loro chi? >>

<< Loro >>

La giovane sospirò, scuotendo il capo e lanciando uno sguardo al compagno di viaggio. Fai tu, io non so cosa fare, sembravano dire i suoi occhi. Sfortunatamente neppure Roh sapeva cosa fare, non era mai stato bravo a trattare con i bambini, per lui solo piccole pesti noiose e combinaguai.

<< Come ti chiami, ragazzino? >> tentò nuovamente l’uomo, alzandosi in piedi e pulendosi i pantaloni dai fili d’erba secca e dalla terra che li sporcavano. << Avrai un nome, no? >>

E, Valar, fate che abbia anche una famiglia, che lo stia cercando. Perchè Roh lo sapeva, se quel piccolo fosse stato solo, abbandonato a se stesso in mezzo a quella prateria, non avrebbe mai avuto cuore di abbandonarlo. E, sorrise al pensiero, neppure Arien.

<< Noel. Mi chiamo Noel. >> strisciò fuori dall’arbusto che lo aveva nascosto fino ad allora. Sotto i raggi che lo illuminavano sembrava ancora più scheletrico. Chissà da quanto era nascosto lì sotto, aspettando che qualcuno arrivasse o che qualcosa accadesse… Spalancò improvvisamente gli occhi, il respiro si fece ansante e le ginocchia si piegarono pericolosamente, rischiando di farlo cadere a terra.

<< Fai attenzione! >> esclamò la ragazza, avvicinandosi, negli occhi uno sguardo preoccupato, uno sguardo che il mercante mai si sarebbe aspettato di vederle disegnato sul volto. << Dicci, Noel, dove sono i tuoi genitori? Ti staranno cercando… saranno molto preoccupati… vero? >>

Lui, in risposta, inclinò il capo, sbattendo più volte le palpebre, come se non capisse cosa lei gli stesse chiedendo.

<< Scommetto che viene da Kier… dista qualche chilometro da qui, un po’ troppi in effetti, ma un buon camminatore può percorrere quella distanza in un paio di giorni >> commentò Roh, ricordando il paese dai tetti di paglia, con una perenne spirale di fumo che usciva dagli alti camini.

<< Kier? Vieni da Kier, Noel? >> domandò la ragazza- cane, con un dolce sorriso sul volto.

Lui continuava a guardarla, ammirato. Roh sospirò. Ci mancava solo che quel ragazzino si prendesse una cotta per una che per buona parte del giorno era un cane!

<< Loro dicono che io non ci devo tornare >> mormorò, abbassando gli occhi a terra.

Loro? Non che non avesse mai sentito di bambini con amichetti immaginari, ma erano al massimo due… questo loro lasciava intendere che dovevano essere numerosi. Qualunque cosa si nascondesse dietro a questi “loro”. << Avanti, scommetto che la tua mamma sarà felice di rivederti! >>

Lui non rispose. Arien sorrise, correndo a recuperare il cavallo, le cui redini erano in pochi secondi in mano a Roh, con un nuovo carico sulle ampie spalle.

E, tanto per passare il tempo, Arien cominciò nuovamente a parlare.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: La_Spynn