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Autore: Ili91    04/08/2009    3 recensioni
La storia è ambientata nei primi anni dell'1800 in Inghilterra. Sana è una nobile sposata con Naozumi, ma suo marito una notte viene assassinato. E se di risolvere il caso si occupasse Akito, che sviluppo prenderebbe la storia? Sana riuscirebbe a trovare l'amore che non ha avuto in cinque anni di matrimonio con Nao?
Genere: Mistero, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Omicidio di un nobile - I capitolo
Omicidio di un nobile

I

Casa Kamura, Cornovaglia, Inghilterra, 1812
Sana e Mery si trovavano nel salotto. La prima era seduta su uno dei divani della stanza, mentre la governante era in piedi davanti a lei con un bicchiere mezzo pieno in mano.
- Bevete, signora. Vi farà bene. Avete subito un grave trauma stasera, come tutti noi del resto. - Le disse la donna, spingendole il bicchiere verso il viso.
Sana era sicura di non averne bisogno, comunque lo prese lo stesso e se lo portò alla bocca. - Grazie, Mery - la ringraziò, dopo aver inghiottito alcuni piccoli sorsi del liquido ambrato. Voleva essere assolutamente lucida, quando avrebbe incontrato quel lord amico di suo marito. O meglio, del suo defunto marito.
Posò il bicchiere quasi intatto sul tavolino di legno pregiato di fianco a lei e ordinò - Mery, vai a chiudere a chiave la stanza di Lord Kamura, per favore. -
- Sì, milady. - Si avviò verso alla porta. Titubante, domandò prima di uscire - volete che chiami una cameriera a tenervi compagnia? -
- Non ce ne sarà alcun bisogno, grazie. - Non aveva bisogno di nessuno, solo di un po’ di tempo per riflettere e riorganizzare le idee.
- Come volete. - Concesse la governante e la lasciò sola.
Il silenzio piombò nella stanza e solo il rumore del temporale fuori dalla finestra faceva compagnia a Sana.
Suo marito era morto e non era ben certa di che cosa provasse al momento. Si sentiva quasi…
Un frenetico bussare, interruppe i suoi pensieri. Con esasperazione mormorò - avanti! -
John Leighton, il maggiordomo, entrò nel salotto. - Lord Hayama è qui fuori, lady Kamura - annunciò.
- Fallo entrare, John. -
L’uomo si inchinò e si fece da parte per lasciar passare Lord Hayama, il conte amico di Naozumi. Si alzò e gli fece cenno di accomodarsi, poi tornò al suo posto.
- Lasciaci soli - ordinò al maggiordomo.
John sembrava volersi opporre. In effetti, era poco conveniente che un uomo e una donna stessero nella stessa stanza da soli, ma quella era una situazione particolare. Per di più, alle vedove erano consentite molte più cose rispetto ad una donna sposata o soprattutto, nubile. Senza pronunciare alcuna parola, John li lasciò soli.
Sana rimase, per prima cosa, colpita dall’espressione del conte. Era assolutamente imperturbabile. In fondo era morto un suo amico, possibile che il giovane uomo non provasse nulla?
Il suo secondo pensiero fu, nonostante fosse del tutto fuori luogo, che Lord Akito Hayama era un uomo bellissimo anche se era evidente fosse stato appena svegliato - si notava dai capelli biondi scomposti - e si fosse rivestito in fretta e furia. La camicia bianca era allacciata male - alcuni bottoni non erano infilati nelle rispettive asole - e la giacca era spiegazzata. Alto e snello, ma anche piuttosto muscoloso. Gli occhi d’ambra erano indifferenti, la mascella serrata come le sue labbra. A rendere più umana la sua espressione c’erano solo alcune ciocche dei capelli, non lunghi come richiedeva la moda, che gli coprivano gli occhi.
Rendendosi conto di aver passato un tempo superiore al consentito a studiarlo, arrossì leggermente, soprattutto notando l’occhiata maliziosa che lui le lanciò. Doveva essersi reso conto della sua occhiata di apprezzamento. Saperlo, non le piacque affatto.
Si schiarì la voce. - Lord Hayama, immagino siate stato avvertito della tremenda tragedia che si è abbattuta sulla mia casa - cominciò.
- In effetti sì. Tragedia però, non è il termine che userei. -
- Nemmeno io, ma è difficile per me pensare che qualcuno in questa casa sia un assassino - replicò lei.
- In questa casa? E se venisse da fuori? - Il tono serio nascondeva una punta di ironia.
Sana inarcò un sopracciglio. - Forse non l’avete notato, ma fuori c’è la tempesta, con tuoni e, da pochi minuti, grandine. Se qualcuno fosse entrato dopo che ha iniziato a diluviare, avrebbe lasciato una scia per tutta la casa; mentre se fosse entrato prima, avrebbe un po’ di problemi ad andarsene dato che fuori è talmente buio che rischierebbe di precipitare dalla scogliera qua vicino. - L’ironia di Sana di sicuro non era nascosta.
- Mi complimento per la vostra intelligenza. Il vostro ragionamento non lascia alcun dubbio. C‘è un assassino fra noi. -
- O assassina - puntualizzò lei.
- O assassina - ripeté lui. - Ditemi, Lady Kamura, qual è il motivo per cui avete deciso di voler discutere con me dell'incresciosa situazione creatasi? -
- Mio marito mi aveva parlato di voi, Lord Hayama. Non mi ha detto molto, però sono venuta a sapere che collaborate al servizio del Duca di Wellington nella guerra contro la Francia* e siete abituato a risolvere casi simili. -
Lord Hayama sbarrò gli occhi e si alzò in piedi di scatto. Puntandole un dito contro, domandò furioso - chi vi ha detto... ? -
Con grazia, Sana lasciò anche lei il divano dove era seduta. - Non posso tradire una simile confidenza, ma non temete, non lo rivelerò a nessuno. Non è questo il punto focale del mio discorso e vi sarei grata se mi lasciaste finire. -
- Vi chiedo perdono. Prego, continuate. -
Entrambi tornarono ai loro posti.
- Dato che siete abituato a queste situazione, volevo chiedervi di occuparvi anche di questa. -
- Voi volete...? -
Lei lo interruppe di nuovo. - Sì, voglio che voi troviate l'assassino di mio marito. -
Lui inarcò un sopracciglio. - Mi avete colto di sorpresa. - Non sembrava molto veritiera come frase, perché non si scompose per nulla. Sana pensò che Lord Hayama, raramente cambiasse espressione.
- E’ comprensibile. Vedete, arrivati alla conclusione che l’omicida è uno di noi, non possiamo permettere che vaghi indisturbato nella mia casa e magari commetta altri delitti. Voi eravate amico di Lord Kamura e vi intendete di simili questioni, per cui potreste occuparvi della faccenda. Dovreste avere la possibilità e il diritto**, o mi sbaglio? -
- Sì, ma… -
- Per favore - lo implorò.
Lui non seppe dirle di no. - D’accordo. Farò come dite. -
- Vi sono infinitamente grata, milord - lo ringraziò.
- Non c’è problema. - Rifletté un istante su come procedere. - Per prima cosa, ho bisogno di una lista di tutte le persone presenti in casa. Sia gli ospiti, che i domestici. -
Sana si alzò in piedi e andò verso la porta. La aprì e intercettando la prima cameriera di passaggio, ordinò - Aya, vai nello studio e portami il necessario per scrivere, per favore. -
- Sì, milady - disse la ragazza, eseguendo l’ordine.
Sana richiuse la porta e tornò ad accomodarsi vicino a Lord Hayama.
L’uomo tolse l’orologio dal taschino e guardò l’ora. - Sono le due del mattino ormai, ma dovrei lo stesso interrogare i vostri ospiti. Dovrete farli svegliare. -
- Adesso? Non si potrebbe attendere domani mattina? -
- Sarebbe preferibile subito. - Il tono non ammetteva repliche.
- Va bene. Appena Aya porterà qui l’occorrente per scrivere, le chiederò di andare a chiamare tutti i domestici. -
Bussarono alla porta.
- Avanti! - Disse di nuovo Sana.
Aya entrò. Tra le braccia, reggeva dei fogli, una piuma e una boccetta di inchiostro.
- Appoggiali pure sul tavolino, Aya - suggerì, indicando il tavolino.
- Avete bisogno d’altro milady? - Domandò dopo la cameriera personale di Sana.
- Sì, dì a tutti i domestici di venire qui e attendere fuori dalla porta che li chiami. -
- Come volete. - E lasciò la stanza.
Lord Hayama puntò il suo sguardo indifferente su di lei. - Sapete, Lady Kamura, c’è una cosa che mi lascia perplesso. -
- E sarebbe? -
- Come fate a essere certa che l’assassino non sia io? -

* Non conosco tutti particolari della storia della guerra tra Napoleone e L'Inghilterra, comunque se a qualcuno interessa, può continuare a leggere... La guerra tra l'Inghilterra - a guidare l'esercito c'era il già nominato Duca di Welligton - e la Francia - sotto il comando di Napoleone. Lo scontro fra questi due stati si è tenuto tra il 1793 e il 1815 (in verità è diviso in sette coalizioni, in pratica battaglia - trattato di pace, battaglia - trattato di pace...) a cui hanno partecipato anche altri stati, ma i principali sono Inghilterra e Francia. Nella mia storia, lo scontro non è molto importante, infatti ho scelto l'anno in cui Napoleone stava facendo la campagna di Russia (fallita miseramente). Per concludere, nello scorso chappy, ho accennato che questo è il periodo della reggenza, cioè quel tempo tra il 1811 e il 1820 in cui ha regnato Giorgio IV, nonostante il padre fosse ancora vivo (era infermo mentalmente), e per questo chiamato principe reggente. Spero di non avervi annoiato troppo!

** Per il ruolo che gli ho dato, non sono del tutto certa che possa farlo, ma ipotizziamo che sia così e che Aki possa organizzare un’indagine.

Spazio autrice: Il chappy non è particolarmente lungo, lo so e mi dispiace. Tenterò di rimediare con il prossimo. Quando non lo so, ma spero presto. Vi è piaciuto? I gialli ho già appurato che non sono il mio forte, ma spero di farlo decente questo. Per adesso avete scoperto chi è Akito e cosa farà, nei capitoli seguenti introdurrò tutti gli altri. Mi raccomando... COMMENTATE! A presto!
E ora i ringraziamenti:

Delichan123: Ci ho messo tanto, mi dispiace. Sono impegnata anche con l'altra ff e metto quella al primo posto. Questa la scrivo poco alla volta, quando non ho l'ispirazione per l'altra. Spero ti sia piaciuto il chappy! A presto!

Terroristabionda95: Di sicuro tra loro ci sarà qualcosa. Non posso scrivere una ff di Kodocha senza loro due innamorati! E' un peccato che quella ff non l'hai finita, a me piacciono molto le storie ambientate nel passato. Se la riprenderai, la leggerò volentieri. Scusa se ci ho messo un casino a postare. Volevo anche ringraziarti per la recensione alla mia altra ff e sai, anch'io avevo pensato di riprendere prima o poi i personaggi di Rossella e Marco, ma ancora non ho deciso come. Forse in futuro. A presto con il secondo capitolo!

Bontina: Sono contenta ti sia piaciuta la mia idea! Ti è piaciuto il seguito? Spero di riuscire a mettere a parole l'intrigo che ho progettato nella mia testa. A presto con il prossimo chappy!

Un grande saluto a tutti quelli che hanno letto la mia ff!

Ilaria







   
 
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