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Autore: Anonymous_Author    04/02/2020    2 recensioni
Percy viene deluso da Annabeth, cosa che lo ferisce profondamente. Senza più un motivo per restare nel Campo, decide di stabilirsi per un po' nelle foreste, ma una serie di avvenimenti lo fanno ritrovare in un posto che decisamente non si aspettava.
Pertemis (inizierà dopo un po'), sarà un po' clichè per i primi capitoli ma il resto della storia sarà unica. Amicizia Thalia Percy.
Guardiano di Artemide.
Genere: Azione, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Artemide, Gli Dèi, Le Cacciatrici, Percy Jackson, Talia Grace
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Allora,che dire... Vedo che la storia ha già qualche decina di persone che la seguono e questo mi fa piacere. Ho il piacere di annunciarvi che abbiamo già i primi due recensori : Canux e Kaitei no Ruiji. Quest'ultimo mi ha anche dato un consiglio sull'uso del formato html quindi se la storia è ordinata è anche merito suo. Grazie a tutti e due per le prime recensioni, spero che ne scriverete altre magari con dei consigli sulla trama, perchè sono sempre aperto a nuove idee. Vi lascio al quinto capitolo de "La Luna e il Mare" di circa 1.2 K parole. A presto!


 Dire che Thalia era sollevata era dire poco. Dopo essersi ripresa e aver ricontrollato le bende di suo cugino, andò a cercare Artemide, che le aveva chiesto di avvertirla appena Percy si fosse risvegliato.
 
Dopo averla trovata si incamminarono verso la tenda/infermeria. “Come sta?” chiese la Dea della caccia

“Mi sembra più lucido,però è ancora stanco” le rispose Thalia,sorpresa per la preoccupazione della sua superiore, che di solito era molto fredda verso il genere maschile

“Ha rischiato molto curandoti il taglio, era già ferito e indebolito dalla battaglia, non capisco dove abbia trovato la forza per farlo” disse con voce pensosa.

“Percy è sempre stato un semidio potente, il più potente della nostra intera generazione. Poi è stato da solo per più di 4 mesi, conoscendolo si è allenato tutti i giorni per minimo 8 ore, quindi sarà migliorato molto” ragionò Thalia a voce alta

“Quello sicuramente, però credo che tu ti stia perdendo una cosa: quando il filo della vita di una persona è stato tagliato dal fato, ovvero una delle tre Parche, nemmeno un dio può fare qualcosa, a meno che non sia Thanathos, e anche lui deve rispettare delle strette Leggi Antiche. Quando un Dio aggira una di queste leggi ci sono gravi ripercussioni. Dato che quella persona non è morta, le Parche taglieranno il filo a una persona nelle vicinanze. Quindi se io avessi cercato di curarti potrei aver fallito e avrei potuto anche uccidere un’altra cacciatrice. Invece Perseus ti ha salvata e nessuna delle tue compagne è morta. Non riesco a capire come ha fatto” finì Artemide.

Thalia ci pensò per un po’ e poi disse” Beh, lo possiamo chiedere direttamente a lui” mentre stavano entrando nella tenda.
 
--- Line Break ---
 
“Perseus, svegliati” Percy fu riscosso dal suo sonno da una voce che conosceva bene, quella di Artemide.

Aprì gli occhi e vide la Dea della caccia e sua cugina accanto al letto “Vedo che dormi sempre come un sasso” lo prese in giro Thalia “Ehi, ero stanco” gli rispose lui stirandosi e lamentandosi silenziosamente quando le sue costole protestarono, Orione sarebbe potuto diventare un bravo giocatore di rugby.
 
“Hai una costola rotta e due fratturate” lo informò Thalia con un tono colpevole e guardandosi i piedi .
 
“Thalia, non è colpa tua. Sono io che mi sono distratto”  le disse Percy con voce rassicurante
 
“No, ti sei distratto perché ci hai protetto da quelle frecce! Smettila di prenderti colpe che non hai!” le intimò Thalia guardandolo con gli occhi rossi e pieni di lacrime.
 
Il cuore di Percy si strinse vedendo sua cugina, che non mostrava mai le sue emozioni, in quello stato. La conosceva abbastanza da sapere che era inutile litigare con lei, quindi allargò solo le braccia e un secondo dopo Thalia si abbandonò tra di esse cercando di ricomporsi. Intanto Artemide li guardò con un piccolo sorriso. Normalmente se un uomo qualunque avesse osato fare una cosa simile lo avrebbe scuoiato e dato in pasto ai suoi lupi, ma Perseus non era un uomo qualunque, era molto lontano da essere un uomo qualunque. E in più sapeva che la sua Luogotenente aveva bisogno di stare con suo cugino. Da quando era scomparso lo aveva cercato disperatamente, anche quando facevano delle pause. E anche se Thalia lo nascondeva bene, Artemide aveva notato gli occhi rossi e le occhiaie che la figlia di Zeus aveva ogni mattina, simbolo delle notti insonni passate a piangere. Dopo un paio di minuti Thalia sciolse l’abbraccio e si sistemò accanto a suo cugino nel letto, lanciando ad Artemide un sguardo insicuro. La Dea annuì.
 
“Perseus, avrei bisogno che tu rispondessi ad alcune mie domande” Percy sospirò e annuì,guardandola negli occhi. Chiaramente se lo aspettava.
 
“Come hai fatto a salvare Thalia?” chiese la Dea
 
“Ho controllato l’acqua dei suoi tessuti” rispose Percy, confuso dalla domanda abbastanza ovvia.
 
Artemide alzò gli occhi al cielo “Fino a lì c’ero arrivata da sola, intendo dire come hai fatto a non morire mentre lo facevi”
 
Percy esitò prima di risponderle, cosa che non sfuggì alle due figlie di Zeus “In che senso? Ho solo usato i miei poteri” finì il figlio di Poseidone in tono ovvio
 
“Non mentirmi, se tieni a rimanere umano” lo minacciò Artemide facendo un passo verso di lui.
 
“Percy, lo sai che ti puoi fidare di noi”  lo pregò piano Thalia, non volendo che il suo appena ritrovato cugino diventasse un animale di piccola taglia.
 
“Questo lo so,Thalia, ma non posso dirvelo. L’ho giurato sullo Stige.” Disse guardandosi le mani.
 
Artemide lo prese per il collo e gli alzo la testa in modo da poterlo guardare in faccia e Percy non fece niente per difendersi “Spero per te che tu non ti sia alleato con i giganti” gli intimò tirando fuori uno dei suoi pugnali argentati. Percy iniziò ad annaspare per dell’aria e ad impallidire.
 
“Artemide, per favore” la pregò Thalia cercando invano di tirarle via la mano. Di colpo le pupille di Percy diventarono rosso fuoco per una frazione di secondo e la Dea lasciò il collo del ragazzo, scioccata. Intanto il figlio di Poseidone stava tossendo e sua cugina lo stava spingendo per farlo sdraiare.
 
“Cosa è successo ai tuoi occhi?” chiese Artemide guardandolo minacciosa.
 
“Non posso parlarne finché non mi sarà dato il permesso” disse Percy “Credetemi lo vorrei tanto. Ma prima devo chiedere il permesso”
 
“Bene, allora ti porterò al concilio,come mi è stato ordinato di fare” finì Artemide decisa.
 
Gli occhi di Percy si allargarono e cercò di alzarsi, ma Artemide se lo aspettava e gli balzò sopra, facendolo lamentare quando gli atterrò sulle costole. “Stai fermo, sarò pure in debito con te ma le missioni le finisco sempre” lo minacciò premendogli il pugnale sotto il collo.
 
“Mi dispiace, Artemide, davvero. Ma ho fatto una promessa” gli disse Percy piano.
 
“Ti dispiace cosa?” gli chiese Artemide confusa. Percy la guardò con un piccolo sorriso e poi scomparve in una nuvola di vapore.
 
La Dea gridò per la rabbia e guardò sua sorella, che stava fissando stupita il posto dove suo cugino era fino a pochi secondi fa.
 
“Andiamo, dobbiamo fare rapporto al Concilio” disse Artemide prendendo i l braccio della sua Luogotenente e riapparendo nel centro dell’accampamento.
 
Dopo aver spiegato cosa era successo alle sue cacciatrici, Artemide e Thalia apparvero nella sala dei troni sull’Olimpo. Crescendo nella sua forma Olimpica si sedette sul suo trono e scoccò una freccia che esplose di luce argentea nel cielo. Nemmeno un minuto dopo tutti gli dei apparvero nei loro troni e Zeus parlò.
 
“Per cosa hai chiamato il Concilio, figlia mia?” chiese Dio dei fulmini
 
“Abbiamo trovato Perseus” rispose semplicemente Artemide
 
“E dove sarebbe? Non lo vedo” chiese Atena alla sua sorella
 
Artemide si guardò le mani imbarazzata e Apollo la guardò incredulo.
 
“Ti è sfuggito? Come ha fatto?” chiese Apollo ridacchiando
 
“Stai zitto, idiota “ le rispose Artemide scocciata “ Si è teletrasportato“ finì Artemide guardando Poseidone.
 
Quest’ultimo sembrava sorpreso “Con l’acqua?” chiese incuriosito
 
“Vapore” disse semplicemente e Poseidone aggrottò la fronte

“Nessun mio figlio era mai riuscito a farlo prima d’ora” pensò il Dio del mare a voce alta.
 
“Non è successo solo quello, siamo stati attaccati da un piccolo esercito di mostri capeggiati da Orione” disse Artemide
 
“Cosa?! Dov’è?! “ disse agitato Zeus

“Stai tranquillo padre, Perseus ci ha aiutati a sconfiggerlo” lo rassicurò la Dea della caccia
 
“Raccontaci tutto, sorella” le chiese Atena, ora molto interessata.
 
   
 
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