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Autore: FeBookworm    07/02/2020    1 recensioni
Hermione Granger è tornata a vivere tra i Babbani, cercando di dimenticare per sempre qualsiasi suo contatto col Mondo Magico.
Dopo cinque anni di vita tra i Babbani però riceve una visita inaspettata, che fa rifiorire nella sua mente ricordi che avrebbe voluto che rimanessero celati.
Un nuovo pericolo incombe sul mondo magico, un pericolo che questa volta ha origine nel mondo babbano. E chi meglio di lei può aiutare una certa persona a risolvere l'arcano?
Dal primo capitolo:
"Granger 1, furetto 0. Non puoi seguirmi per sempre.
Ma non sapeva ancora quanto si sbagliava.
Tornata a casa, leggermente barcollante per via dei gin tonic bevuti, trovò un biglietto sul tavolo del salotto. Un biglietto del tipo particolare di pergamena che si usava a Hogwarts.
Tana per la Mezzosangue."
Genere: Mistero, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Capitolo V
 

Il sentimento che la invase quando lo vide davanti a sé fu totalmente inaspettato. Fu come tornare indietro nel tempo, durante la loro prima missione insieme. Quando lei era caduta dritta nella trappola degli ultimi Mangiamorte rimasti e lui era apparso davanti a lei a salvarla. 
Aveva quell’aura attorno a sé… l’aura di una persona forte, sicura delle proprie capacità. Sicuro di poter vincere anche quella battaglia. 
La stessa aura che aveva adesso, in un bagno babbano nel bel mezzo della Londra babbana.
Sono passati anni, eppure non è cambiato niente. Assolutamente niente.
Presa dall’emozione, si tuffò tra le sue braccia.
Lo spavento che aveva avuto, la paura che l’aveva invasa quando quel tipo aveva fatto delle avances troppo spinte e lo sgomento che l’aveva colta realizzando di non avere dietro la bacchetta… tutto svanito, una volta tra le sue braccia.
Timidamente (poteva Draco Lucius Malfoy essere timido? Quando Hermione Jane Granger era coinvolta assolutamente sì) le braccia di Draco la strinsero leggermente, come se avesse paura di poterla rompere.
“Sono qui” disse lui sussurando:”Sono qui”.
Lei annuì e riuscì a cacciare indietro le lacrime. 
Non è strano, Malfoy? A scuola, mi facevi sempre piangere. Adesso invece mi offri il tuo regale fazzoletto per asciugarle.
Se non ricordo male, Weasel ti faceva piangere molto di più di me. Al Ballo del Ceppo per esempio. 
Tu...come...come…
Sia lode a Morgana. Hermione Jane Granger ha finito le parole e per causa mia!
Certo, Malfoy. Se questa bugia ti fa dormire sogni tranquilli di notte, continua pure a dirtela.
“Sono una stupida” sussurrò Hermione contro la sua camicia.
“Io direi più imprudente.”
Hermione alzò lo sguardo su di lui e trovò gli occhi grigi di Draco osservarla intensamente.
Per Merlino, quanto aveva sentito la sua mancanza.
Per cinque anni si era illusa di averlo messo da parte, dimenticato addirittura, ma era bastato rivederlo, ricominciare quelle dinamiche da partner che avevano fin dal loro settimo anno a Hogwarts per rendersi conto di quanto si era sbagliata.
Era del tutto impossibile scindere il loro legame. Harry aveva avuto ragione.
Improvvisamente si sentì tremendamente stanca. Tutte quelle emozioni messe insieme l’avevano spossata all’inverosimile.
Continuando a guardarlo negli occhi, gli disse:”Draco, ti prego, portami a casa”.
Nessuno dei due ebbe bisogno di puntualizzare il fatto che esisteva solo una casa a cui entrambi facevano riferimento. 
Quella alla periferia della Londra magica.




Quando Hermione si svegliò, sentì subito che Draco non era nel letto con lei. Anni a dividere lo stesso letto, anche durante le missioni, anche prima di un loro, le avevano insegnato a distinguere quando Draco c’era e quando no.
Rimase ancora un po’ sotto le coperte, ricordando cos’era successo la sera prima.
Posso dormire sul divano.
Non dire sciocchezze, Draco. Dormire uno a fianco dell’altra non è mai stato un problema per noi.
Ed era vero. Per questo il Capo Auror e il ministro continuavano a dar loro missioni sotto copertura in cui dovevano fingersi una coppia. Erano talmente a proprio agio l’uno col colpo dell’altra, una connessione che lei non aveva mai provato con nessun altro, da risultare credibili come coppia. 
Prima ancora che fossero loro stessi una coppia di fatto.
Ci sono ancora i tuoi vestiti nell’armadio. O puoi prendere una delle mie magliette. Sentiti libera, questa è ancora casa tua.
Ed era vero.
In quei cinque anni, basandosi sui rapidi sguardi che Hermione aveva lanciato alla casa ieri sera, Draco non aveva cambiato niente. Tutto era dove l’aveva lasciato, come anzi lo aveva progettato e sistemato lei costringendo Draco vivere in un salotto dove i libri stavano dappertutto e non solo nelle librerie, o in una cucina dove le credenze erano piene di scorte di caffè, perché non esisteva al mondo creatura più pericolosa di una Hermione Jane Granger in astinenza da caffeina. 
E la loro camera da letto… identica, totalmente identica all’ultima notte che aveva passato lì.
Tieni solo lontano da me quei ghiaccioli che hai al posto dei piedi, d’accordo?
Persino le loro posizioni nel dormire erano rimaste le stesse. Lui disteso su un fianco rivolto verso il centro del letto, in modo che al risveglio lei sarebbe stata la prima cosa che avrebbe visto, e lei in posizione fetale girata in modo da dargli la schiena, ma abbastanza vicina a lui da sentirne il calore sotto le coperte.
Hermione sospirò.
Non ce l’avrebbe fatta a lasciarlo un’altra volta. Non dopo essersi resa conto che quei cinque anni separati non erano serviti a nulla. Il sentimento era ancora lì, forte come il primo giorno.
“Ah, sei sveglia.”
Hermione alzò lo sguardo su Draco, appoggiato allo stipite della porta con le braccia conserte. La osservava anche lui, gli occhi grigi leggermente stupiti, come se avesse temuto di non trovarla lì, se fosse tornato in camera.
“Devo andare a Grimmuald Place, hanno indetto una riunione” disse lui, senza muoversi, il tone leggermente incerto:”Puoi restare qui, se non vuoi tornare nella Londra Babbana. O, se vuoi tornare, può rimanere ancora un po’.”
Hermione sapeva che si stava odiando per essere così accondiscendente. Così disponibile e carino con lei, come se temesse che da un momento all’altro potesse rompersi.
“O potrei venire con te” disse lei alzandosi a sedere.
Gli occhi di Draco divennero come argento fuso, come se stesse aspettando quelle parole da una vita:”In quel caso hai 15 minuti per vestirti e fare colazione. Potter ultimamente odia i ritardatari.”
Hermione sorrise. 
Era a casa.





Hermione rimase per tutto il tempo nascosta dietro Draco, le spalle larghe di lui a coprire sia il suo volto sia la sua forma esile. Non riusciva a sopportare gli sguardi di Ginny e dell’intera famiglia Weasley. Sguardi di chi non capisce come mai una persona si sia allontanata volontariamente dalla propria famiglia che tanto l’amava. Sguardi di chi si interrogava sul perché, tra tutti loro, avesse scelto proprio Draco come protettore.
L’unico sguardo che riusciva a tollerare era quello di Andromeda Black. Più concentrata su Draco che su di lei, Andromeda la guardava come chi, in fondo, riusciva a capire la vera ragione di molte azioni senza apparente senso. E il suo sorriso gentile, per niente accusatorio, la facevano sentire più rilassata.
“Il punto è, Potter, che questi individui si divertono a prendere i nostri bambini” stava urlando Daphne Greengrass in tono acido:”I tuoi figli Mezzosangue sono al sicuro”.
“Moderiamo i toni, eh Daph?” s’intromise Draco, la voce calma e fredda come ogni volta in cui doveva dare degli ordini:”Non è il momento per dire cattiverie di cui poi potresti pentirti”.
“La fai facile. Tu non hai dei…”
Hermione si tappò le orecchie con le mani e affondò ancora di più il volto contro la schiena di Draco.
“Come ti ho detto” riprese Draco crudo, ed Hermione poté sentire il rombo della sua voce perentoria anche con le orecchie tappate:”Non è il momento di dire cattiverie di cui poi potresti pentirti”.
“Draco ha ragione, Daph” intervenne Blaise:”Adesso dobbiamo cooperare”.
“Per come la vedo io, l’unico modo che abbiamo per trovare i bambini è di infiltrarci tra i Frankenstein” disse Harry dopo un attimo di silenzio.
“Come se fosse facile” rispose Blaise:”Hanno reti di collaboratori in tutto il mondo magico e, per quel che ne sappiamo, anche nel mondo babbano. Non riusciremo mai ad arrivare fino ai vertici. Non sappiamo nemmeno dove sono.”
“I bambini sono la priorità” sentenziò Draco:”Se riusciamo a trovarli negli orfanotrofi prima dei Frankenstein, prima o poi qualcuno della loro cerchia farà un passo falso e noi saremo lì, pronti ad attaccare.”
“E come conti di trovarli senza destare sospetti?” domandò Ron:”Ormai tutti sanno che lavori come Auror. Non puoi fare il Mangiamorte doppio ghiochista come Piton”.
“I controlli medici” sussurrò Hermione.
Subito, il volto di Draco si girò leggermente verso di lei:”Che intendi dire?”
“Ogni orfanotrofio deve fare dei controlli mensilmente. Alcuni orfanotrofi più piccoli si appoggiano a quelli più grandi, dove hanno un medico all’interno della struttura h 24. E…”
“E se mettiamo qualcuno dei nostri all’interno degli orfanotrofi, troviamo i bambini” continuò Draco.
“O chi vuole portarveli via” concluse Hermione.
Draco guardò Harry, che annuì subito.
“Dunque, abbiamo un piano” disse Harry:”Andrai tu, Draco. Sei l’unico che ha anche qualche nozione di medicina. E in passato hai fatto molte più missioni nella Londra babbana degli altri Auror. Dobbiamo solo trovare un…”
“L’orfanotrofio dove lavora la Granger è senza medico già da un po’” tagliò corto Draco:”Andrò lì.”
Hermione scosse la testa contro la sua schiena. Quel Serpeverde… aveva calcolato tutto fin dal principio.



Avevi già calcolato tutto, vero? Fin dall’inizio non hai fatto altro che seguire il tuo piano machiavellico!
Ma di che cavolo stai parlando, Granger? E poi, lo sai che ore sono? Non si addice a una brava signorina come te piombare nella casa di un ex Mangiamorte alle due di notte. Ne andrebbe della tua reputazione.
Non osare cambiare discorso! Era tutto un gioco per te, vero? ‘Vediamo quanto ci mette la Mezzosagnue Zannuta a cadere ai miei piedi. Io scommetto sei mesi, Zabini, ci stai?’
Stai vaneggiando.
O forse ti eri già stancato di questo giochetto e cercavi nuovi stimoli? E’ per questo che stasera eri totalmente spalmato contro la piccola Greengrass?
Ma si può sapere che diavolo stai dicendo?
Non mentirmi! Ti ho visto sai? Prima fai il gentile con me, mi fai credere di essere più di una collega, persino più di una semplice amica, e poi tu...tu… dovrei Schiantarti per come mi stai facendo sentire!
Granger, sei per caso gelosa?
Gelosa io? E smettila di ridere! Mi fai innervosire ancora di più! Non sono per niente gelosa. Anzi, puoi scoparti entrambe le sorelle Greengrass per quel che me ne importa!
Certo, Granger. Se questa bugia ti fa dormire sogni tranquilli la notte, continua pure a dirtela.
Va all’inferno, Malfoy.
Per la cronaca, Granger, stavo solo aiutando Astoria a tornare a casa sana e salva, visto che era ubriaca da far schifo. E comunque, anche se non so perché diamine dovrei dirtelo, non aspiro affatto a scoparmi entrambe le sorelle Greengrass.
Non mentirmi!
Non lo sto facendo! Per Merlino, donna, sei insopportabile! Non mi importa di Astoria, né di Daphne né di nessun’altra donna Purosangue o almeno non nel senso che intendi tu. Mi importa di te, dannazione!
Cosa?
A quanto pare, Granger, non ti libererai facilmente di me.



“A quanto pare, non ti libererai di me molto presto” le disse Draco con un sussurro.
Erano di nuovo a letto, questa volta però lei era girata verso di lui, mentre Draco le dava la schiena.
“Avevi già calcolato tutto, vero?”
“Diciamo che ci avevo sperato.”
Hermione poté sentire il ghigno soddisfatto nella sua voce.
“Non so quanto potrò esserti utile in questa missione però.Come hai detto tu, sono totalmente fuori fuoco.”
Lui rimase in silenzio per un po’, poi si girò verso di lei. Il cuore di Hermione perse un battito quando vide l’intensità con cui la stava guardando.
“Un Auror non smette mai di essere un Auror, Hermione.Forse avevi ragione, il Mondo Magico non è più il tuo mondo, forse il mondo babbano ti si addice di più. Ma io so che tornerai a proteggere ciò che ti è più caro, quando sarà il momento, proprio come fa ogni Auror.”



Nota dell'Autrice:
Come mio solito, sono tremendamente in ritardo! Ho avuto un periodo un po' buio, in cui non riuscivo a leggere quello che volevo, figuriamoci scrivere!
Ultimamente però i miei Dramione feels sono ritornati più forte che mai, quindi eccomi qui con questo aggiornamento.
Volevo ringraziare tutti voi che continuerete a leggere In sospeso tra due mondi, anche se i miei aggiornamenti non saranno perfetti.
Spero di sentirvi presto,

-Fé-
   
 
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