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Autore: whiterose21    10/02/2020    0 recensioni
Tsukuyomi sorella adottiva di Kyoya, è ritenuta strana a causa dei suoi particolari attacchi di sonno improvvisi dove fa strani incontri con personaggi che le sembrano familiari ma che invece non ha mai incontrato.
Ben presto nella sua vita arriva Mukuro Rokudo il quale rivela alla ragazza di essere sempre stata una illusionista, e che la ha cercata da quando lei aveva cinque anni che la portarono via mettendola in orfanotrofio, dove la ragazza ha sofferto solo per poco tempo visto l'adozione rapida.
Intanto conosce anche Reborn e il suo allievo Tsunayoshi, i quali la arruoleranno nella famiglia vongola in segreto dal ruolo che prederà quest'ultima nella famiglia.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kyoya Hibari, Mukuro Rokudo, Nuovo Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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“Tsukuyomi!” sentì quella voce nella sua testa non era il suo insegnante “Tsukuyomi” ripeteva ancora lei aprì gli occhi ritrovandosi nel campo di crisantemi, la divisa scolastica non era la sua della sua scuola ma guardò il campo che aveva d’avanti e l’enorme magione di fronte a sé “Non ancora” disse la misteriosa voce nel sogno lei si voleva addentrare nella magione per qualche motivo a lei sconosciuto dentro c’era qualcosa che la riguardava, era solo un presentimento “No! Il momento non è ora” continuò a dire mentre la ragazza non ascoltando si stava dirigendo alla magione dove di fronte alle porte la aspettava come sempre l’uomo con i capelli blu innaturale, l’uomo la osservò sorridendo con aria non curante “Non puoi, non è ora” la voce si schiarì e l’uomo si mosse toccandole la testa per accarezzarla, non vede il volto ma solo sentì le labbra muoversi e ordinarle << “Destati da questa illusione” >>.

 Di colpo si svegliò con l’insegnante e l’intera classe che la osservavano << Signorina Hibari potrebbe cercare di non addormentarsi durante la lezione? >> chiese il professore di letteratura guardandola << Mi scusi non accadrà più >> disse lei mettendosi composta, i suoi compagni bisbigliavano di lei e dicevano ciò che succedeva, non era la prima volta che succedeva, la ragazza guardò di fuori dalla finestra e si chiese perché stava accadendo di nuovo a lei, “non è il momento” pensò lei chiudendo gli occhi e RI-immaginando l’uomo che l’ha fatta tornare alla realtà dai propri sogni, le era famigliare non era uno sconosciuto ma continuava a non ricordare chi era o meglio non lo sapeva proprio, preferì pensare e a fine lezione preparare la cartella per via delle vacanze estive, era finalmente l’ultimo giorno ma purtroppo significava anche cambiare scuola a ritorno dalle vacanze, sarebbe stata con suo fratello maggiore nello stesso liceo, la “Namimori” così si chiamava, pensava che neanche li avrebbe avuto amici ma almeno non sarebbe state sempre sola, anzi preferiva essere distaccata soprattutto perché lei al target di “strana” infatti percorrendo quelle strade poteva incontrarsi con lui suo fratello maggiore Kyoya che vedendola si assicurò che non le fosse successo niente, per poi scortarla a casa, come sempre d’avanti al vialetto e dopo essere entrati la ragazza iniziò subito a fare i compiti, finì la sera tarda di farli, voleva davvero godersi le vacanze senza intoppi o altro, era una cosa importante per lei, avrebbe fatto passeggiate da sola e poi poteva fare come sempre pratica della ginnastica ritmica, avrebbe tanto voluto riiniziare quello sport sempre che le sue condizioni le avrebbero consentito ciò.

Spogliandosi e immergendosi nella vasca tornò a pensare allo strano sogno sentiva ancora quella voce incitarla a non tornare in quel luogo e poi seguì una frase “non sei ancora degna” disse, lei pensò tra se e se “Degna di cosa?” continuava a ripensarci che si lasciò cadere nei propri sogni nella vasca, fece il sogno di un illusione di quel campo, ma a destarla nella realtà bussando alla porta fu suo fratello maggiore intento a voler scacciare la sorella per prendere il suo turno nel bagno << Tsukuyomi hai fatto? >> chiese impaziente << No, scusa Kyoya tolgo il disturbo >> disse lei uscendo asciugandosi velocemente e mettendo il cambio, e uscì dalla porta mentre il maggiore la osservava sospirando, mentre lei una volta in camera sua si stese sul letto assonnata da quel giorno, non le ci volle molto ad addormentarsi e lasciarsi così aspettando il giorno successivo.

Il giorno successivo poteva solo continuare i compiti lasciati in sospeso il giorno prima così si ritrovò ancora a continuarli, infatti il pomeriggio scese a prendere qualcosa da sgranocchiare guardando suo fratello maggiore che la osservava << Non esagerare con i compiti >> le disse dopo un po’ << Non ti preoccupare Kyoya non esagero ho solo bisogno di tempo e li finirò per tempo >> disse lei rassicurandolo mentre sorrideva, ma sapeva bene che forse non era il caso di continuare ma di uscire un po’ visto che il fratello ormai gli aveva chiesto una pausa.

Tornò al piano superiore di casa guardò i compiti e già una gran parte erano fatti, così decise di concedersi la pausa meritata, uscendo di casa assicurandosi sempre di non fare tardi, provò a fare una lunga passeggiata per vedere dove sarebbe andata quel giorno, infatti mentre camminava vide che si dirigeva verso l’acquario, era aperto da poco e a lei piacevano le creature marine, così comprò un biglietto e vi entrò.

Dentro poteva osservare qualsiasi tipo di animale marino, era incredibile la varietà colori dei pesci, e soprattutto la varietà di creature che abitavano l’oceano peccato che ancora forse non erano tutte, era un bellissimo luogo dove rifugiarsi e distrarre i pensieri almeno per lei.

In quel momento voleva capire come era stare in mezzo all’oceano quindi cercò di immaginarselo e prendendo un foglio provò a scrivere delle prime impressioni, osservando i pesci cominciò ad avere la sensazione di umido a dosso, l’acqua era come calda ma in verità era solo il corpo che si adattava al nuovo ambiente dove si trovava, al inizio tratteneva il fiato pensando che avendo rilasciato l’aria sarebbe affogata ma poi tentò di respirare e vi riuscì, quel luogo inizialmente estraneo divenne famigliare come se fosse un posto conosciuto, mentre si aggirava nel nuovo ambiente notava che in quel luogo la libertà era infinita, lì non esistevano obblighi ne doveri, non vi era il tempo né lo spazio, in quel luogo poteva esplorarlo, e ciò che fece fu camminare e vedere i pesci prima contenuti nelle vetrine essere liberi di nuotare in branchi, squali che cacciavano senza i limiti di vetri e gabbie, murene uscire dai sassi, al inizio era paurosa la sensazione di quella libertà di quegli animali ma in seguito si trasformò in stupore e voleva provare ancora ad osservare fino a quando quella calma piacevole subì un mutamento stranissimo, i banchi compatti e coordinati dei pesci si disgregarono, gli squali che prima cacciavano si allontanarono senza nemmeno notarla infatti uno le era passato molto vicino, e le murene si ritiravano nelle rocce, ogni essere vivente si ritirava nei gusci o in qualsiasi luogo, lei non comprendeva solo fu lasciata in quel mare da sola e vi era un silenzio inquietante lì dove i rumori non vi erano e la vita era sparita si mostrò in quel momento uno squalo, ferito dal tempo  le cicatrici sul muso e i denti sporgenti rivelavano che forse era più vecchio di tutti gli squali mai visti, le dimensioni titaniche lo rendevano un vero e proprio mostro e gli occhi rossi come il sangue sembravano voler incutere il terrore, lei lo osservò parecchio spaventata e l’enorme animale non la sentì allora si allontanò lasciando ancora Tsukuyomi a quel silenzio poco rassicurante, si distrasse a guardare  intorno, poi osservò sopra vedendo lo squalo ormai troppo vicino con le fauci spalancate e troppo vicino per evitarlo così la divorò in un solo boccone.

Lei poteva vedere il nero che le fece provare la gravità che la tirò giù lei non ce la faceva a urlare, mentre cadeva in quel enorme vuoto dove passavano le ore ma non vi era un fondo, e solo quelle che sembravano ore il corpo della ragazza impattò su dei fiori rossi, i petali sparsi  sui vestiti della giovane si assorbirono e iniziarono a formare di nuovo la strana divisa in con cui si era svegliata nel sogno precedente e il nero si ritingeva di nuovo di quei colori del primo sogno di quel luogo, la stessa magione e i fiori cambiavano colore, il panorama era su un mare a lei non conosciuto e gli alberi non erano ciliegi come sua abitudine osservarli, anzi erano alcuni pieni di arance rosse molto grandi mai visti, vide uscire da quella magione qualcuno ma la sua voce non era la stessa voce anzi era diversa e molto, << Che ci fai qui? >> chiese mentre la osservava e si piegava << Su svegliati >> aggiunse mentre le tendeva una mano lei afferrò la mano e subito fu tirata su da un ragazzo biondo forse più grande di lei con un lungo cappotto nero << Tu chi sei? >> chiese la ragazzina lui la osservo in modo serio << Potrei farti la stessa domanda >> le disse non doveva farsi scappare nessun tipo di informazione, << Hai ragione io sono Tsukuyomi Hibari >> disse presentandosi << Va bene piacere di conoscerti >> le disse << Che dici di venire a prendere un tè? >> chiese guardando l’orario << Certo ma il tuo nome? >> chiese lei mentre lo seguiva << Tutto a tempo debito per ora mia cara Tsukuyomi non è giunto il tempo di presentarci >> le disse mentre la conduceva dentro la magione lì dentro appena sfiorato l’entrata le sensazioni di familiarità verso quel luogo erano come fossero molto forti.
Proseguì con quella figura gli sembrava famigliare come se con lui avesse avuto a che fare in passato, un passato molto lontano al quale non ricorda. Ricordava una carezza leggera una lacrima sulla fronte quegli occhi azzurri, la fissavano con dolore e sofferenza le lacrime che cadevano, il rumore del pianto di una bambina.

Percepiva solo questo a stare con lui le sembrò una sensazione strana, ma quella figura lo rassicurava pur non conoscendola gli ricordava suo fratello maggiore << Accomodati >> disse mentre le spostava indietro la sedia per farla accomodare, ormai non si usa da molto tempo l’usanza di quella cortesia, ringraziò e si sedette, in seguito aspettò lui mise due tazze in porcellana con una teiera del medesimo materiale, le decorazione  in finitura d’oro le circondava i bordi e vi erano anche dei disegni di un cigno << Forse non è come quello che servono in Giappone ma saprai apprezzare lo so >> le disse  mentre versava la bevanda nelle due tazze era bollente ma per il nervosismo Tsukuyomi bevve la bevanda che dovette far cadere una goccia sulla camicia bianca che indossava, ma non poteva sputare la bevanda che stava scottando la lingua e le pareti della bocca << Forse mi sono dimenticato di dire che scottava? >> chiese mentre la povera ragazza fu costretta a buttare giù il boccone bollente, lei riuscì quasi a dimenticare le sensazioni provate prima per colpa del dolore primario alla bocca << è falso >> le disse mentre gli rivolse uno sguardo confuso << Non hai capito male, quel dolore è falso se tu lo rendi reale lo provi d’avvero >> disse l’uomo mentre teneva la tazza di tè, lei non capiva e solo voleva non aver bevuto la bevanda bollente ma sembrò dopo che il dolore finisse come se non ci fosse mai stato << Visto è passato subito >> disse mentre sorseggiava il tè, solo allora Tsukuyomi tornò a sorseggiare il tè però osservava quella figura d’avanti a lei non ha un nome e ciò non la preoccupava poco, si fidava di uno sconosciuto che non diceva il suo nome, poi di nuovo la voce dell’uomo << “Non dovresti essere qui” >> le disse nella mente la figura non aveva parlato ma guardava la tazza di tè e l’orologio anche << “Non è ancora il momento delle presentazioni” >> continuò mentre la ragazzina cominciava a tenersi la testa che le faceva male << Ah, alla fine sei arrivato >> disse il biondo mentre guardava fisso un punto vuoto << “Devi svegliarti Tsukuyomi” >> disse l’altra voce << A chi ti stai rivolgendo? >> Chiese la ragazzina con il mal di testa << “è ora di tornare alla realtà” >> disse quella voce mentre l’uomo sorrise guardando la ragazza che stava cedendo al sonno << A…. D….on>> non riuscì a sentire la risposta visto che tutto divenne bianco e sentì la voce di suo fratello maggiore chiamarla.

<< Tsukuyomi finalmente ti sei svegliata >> le disse il moro mentre la guardava preoccupato << Fratellone >> disse lei confusa << Torniamo a casa >> le disse mentre la faceva alzare dalla panchina.

Andandosene da quel luogo sentì la sensazione di stare dietro le spalle del fratello, e poi gli fu chiara quella visione anche solo per un attimo le sembrò di rivedere quel l’uomo dai capelli biondi, fu allora che quando Kyoya si girò che le fu come vedere gli occhi azzurri quindi sospettò che fosse uno della famiglia << Ani-ke conosci qualcuno della famiglia con gli occhi azzurri e i capelli biondi? >> chiese ma Kyoya rimase stranito << No nessuno della famiglia a queste caratteristiche >> le rispose mentre camminava con lei a suo passo << Sicuro? >> insistette << Si, nessuno della nostra famiglia a queste caratteristiche perché lo chiedi? >> chiese lui mentre proseguivano << Mi sembrava di aver visto qualcuno che ti somigliava >> rispose lei diventando pensierosa.

<< ogni volta che ti divaghi nei tuoi pensieri ti perdi rimani immobile e dopo ti addormenti >> le disse rivolgendole un commento << Ah davvero? >> chiese lei curiosa e non aspettandosi una affermazione simile, Kyoya la guardò in quel momento come per rivolgerle il dubbio che non se ne accorgesse in effetti era così, lei non si accorgeva di quando i suoi pensieri invasivi e i sogni strani si realizzavano passavano ore che lei non percepiva quando cadeva in quelle sorti di luoghi che la trattenevano ore mentre dormiva e ciò era molto strano, anzi inquietante.

Questi incidenti si verificavano sempre quando era dovuto al tempo in cui lei ammirava qualche quadro, o quando si perdeva in qualche sorta di pensiero che la trasportavano in quelle “realtà” particolari, e tutto finiva sempre con la magione solo quando quel ragazzo l’ha condotta dentro lei è potuta entrare se no non avrebbe nemmeno tentato di fare quello, o meglio non ci riusciva mai per via di quella voce maschile che la cacciava ogni volta.

Quando fu d’avanti a casa finì per entrare li osservò la nuova divisa, le piaceva era semplice e non di chissà quale scuola di geni, i professori di Tsukuyomi si erano opposti fino all’ultimo ma la decisione della ragazza era irremovibile, ricominciare una nuova vita nella “normalità”, forse questa volta si sentiva che tutto sarebbe andato bene, e poi sarebbe stata insieme a suo fratello maggiore.

L’unico problema e che lei non sarebbe andata in classe con lui ma sicuramente l’avrebbe aiutata nel caso di problemi, ma era la prima volta che sentiva che forse non ci sarebbero stati dei grandi problemi.
   
 
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