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Autore: whiterose21    10/02/2020    0 recensioni
Tsukuyomi sorella adottiva di Kyoya, è ritenuta strana a causa dei suoi particolari attacchi di sonno improvvisi dove fa strani incontri con personaggi che le sembrano familiari ma che invece non ha mai incontrato.
Ben presto nella sua vita arriva Mukuro Rokudo il quale rivela alla ragazza di essere sempre stata una illusionista, e che la ha cercata da quando lei aveva cinque anni che la portarono via mettendola in orfanotrofio, dove la ragazza ha sofferto solo per poco tempo visto l'adozione rapida.
Intanto conosce anche Reborn e il suo allievo Tsunayoshi, i quali la arruoleranno nella famiglia vongola in segreto dal ruolo che prederà quest'ultima nella famiglia.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kyoya Hibari, Mukuro Rokudo, Nuovo Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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Dopo le vacanze.

Tsukuyomi fu subito pronta a prepararsi al primo giorno, si era alzata a posta presto mentre metteva la divisa con calma e pettinò i lunghi capelli neri, li sistemò composti in una coda bassa stretta con un nastrino bianco. In seguito uscì dalla camera e scese in salotto a fare colazione, trovò suo fratello l’ha aspettata << Oh no ti ho fatto fare tardi! >> esclamò sicura e preoccupata << No, ti sei alzata fin troppo presto >> le disse calmandola << Fai colazione non importa se faccio tardi oggi >> aggiunse era comprensivo con lei, o meglio solo con lei, però ci teneva al giusto ovvio che se lei avesse sbagliato sarebbe stata punita a dovere da Kyoya in persona.

La osservò fare colazione, come sempre i genitori erano occupati quindi non c’erano a casa ma i due vi erano abituati, finita la colazione si avviarono verso scuola stesso luogo quell’anno quindi proseguirono insieme per la strada.

Nel viale non vi giravano molte persone e l’inizio di quell’anno sarebbe stato molto particolare, lo aveva immaginato un sacco di volte ma forse pensa di fallire infondo il modo suo strano di comportarsi era del tutto strano, come si può dormire in piedi durante una lezione solo per essersi distratti per un pensiero, forse anche ridicolo, ma almeno aveva suo fratello lì come alle elementari, fino a quando negli anni delle medie ma ora era ritornato qualcosa come prima.

Una volta d’avanti alla scuola si sentì qualcuno parlare, sembrava un litigio quando ci fu un urlo verso i due fratelli che stavano quasi raggiungendo l’entrata nelle mura della scuola << Attenti! >>, ciò attirò l’attenzione di Tsukuyomi che vide una bomba quasi vicina a loro ma in frazione di secondi e subito Kyoya la prese dietro la schiena e la fece atterrare con se tenendole giù la testa ma quel esplosione venne deviata da qualcosa o qualcuno anzi l’esplosione fu in aria, solo alzando la testa i due videro un ragazzo che osservava dove forse era esplosa la bomba, fu allora che la ragazzina si alzò da terra mentre li accorrevano altri due ragazzi << State bene? >> chiese uno dei due, fu allora che si accorsero di Kyoya e Tsukuyomi il ragazzo alla destra con i capelli grigi fece una faccia come ritrovarsi in un incubo, il secondo invece sorrideva ma sembrava nervoso con loro vi era un bambino vestito da mucca che si nascondeva dietro uno dei due mentre il castano rabbrividì non appena si voltò a guardare chi aveva alle spalle, << Hibari non sei ferito vero? Questo vale anche per lei signorina >> disse il ragazzo che sorrideva << No, stiamo bene ma questa è normale amministrazione qui? >> chiese la ragazza << No, non lo è… >> le rispose il fratello parecchio infastidito facendo una delle solite occhiatacce << Allora significa che tu dovrai far rimanere la disciplina? >> chiese lei sospirano il fratello annui e tirò fuori uno dei suoi tonfa facendo un ghigno pronto a combatterli, o meglio ridurli quasi in fin di vita e già i tre si preparavano mentalmente a ricevere la tempesta che avevano seminato, o meglio non erano stati loro direttamente.

Qualcosa fermò il colpo << Kyoya fermati ti prego è il mio primo giorno >> disse lei fermando il fratello per il braccio che stava tenendo il tonfa, lui la osservò un attimo per poi sospirare e retrarre l’arma e tornare alla sua solita espressione per poi lasciarli perdere e girandogli le spalle facendo cenno alla sorella di seguirlo, lei obbedì senza fiatare, i tre guardarono i due allontanarsi, la paura che li aveva assaliti però non era passata ma pian piano sfumava che poi per il grigio si trasformò in rabbia per il gesto fatto dal bambino << Stupida mucca! >> gridò mentre gli tirava un pugno sulla capoccia facendo piangere di conseguenza il bambino, << Gokudera calmati non lo ha fatto a posta >> disse il povero bruno in difesa del piccolo << Quella ragazza ha chiamato Hibari per nome chissà chi è? >> chiese il ragazzo che sorrideva << Non ho un buon presentimento >> disse un piccolo bambino in smoking << Che cosa intendi Reborn? >> chiese uno dei tre mentre osservavano il bambino che aveva un broncio nel osservare il punto in cui i due sono spariti o meglio entrati nella scuola.

In quel momento la campanella del rintocco del inizio delle lezioni suonò, e in panico i tre ragazzi decisero in fine di camminarsi all’interno della scuola prima di fare tardi sul serio.

Intanto in corridoio d’avanti a una classe.

Kyoya si fermò d’avanti e subito guardò la sorella << Qui è la tua classe, purtroppo con te ci saranno anche quei tre ragazzi di stamattina, evitali per il tuo bene personale >> le disse subito << Ani-ke a me non sembravano cattive persone o altro perché? >> chiese << credimi a ciò che dico con loro ti cacceresti solo nei guai, Sawada, Gokudera e Yamamoto loro evitali capito >> insistette << Va bene >> disse lei sospirando << Tsukuyomi promettimelo subito e senza sbuffare e sospirare >> le ordinò subito in tono severo << Ok, prometto anzi giuro di non parlare ai tre ragazzi di stamattina per questa giornata, a patto che non ne sia costretta necessariamente da una circostanza >> disse lei cercando di non sbuffare o fare scenate, il fratello non molto d’accordo sulla scelta delle parole dovette accettare la promessa tanto non sarebbe mai successo nulla di particolare.

Una volta entrata in classe poteva anche infrangere la promessa e nessuno lo avrebbe saputo, infondo erano solo loro due in quel corridoio quando lei ha giurato di non rivolgere la parola a quei tre ragazzi.

Ma a giudicare da quello che è successo non le avrebbero rivolto comunque la parola forse per paura di Hibari e forse per quella mattina non avevano nemmeno saputo il peggio, infatti appena vi fu l’appello della classe dopo la G venne H e ciò non segnava bene perché in quella scuola conoscevano tutti Hibari Kyoya, ma mai si sarebbero aspettati il nome che avrebbe seguito << Hibari Tsukuyomi >> disse l’insegnante schiarendosi la voce,  la ragazza dai capelli neri subito si alzò a risposta e in quel momento il realizzarsi dei tre che in classe avrebbero avuto una minaccia in più, già il fratello era un amante dei combattimenti con avversari degni, la sorella forse non cascava più lontano di quanto fosse lui, anzi i tre iniziarono a pensare che lei avrebbe portato a termine la propria vendetta per quello che era successo sta mattina, li avrebbe lei stessa malmenati con i tonfa?, o peggio forse a mani nude.
Lei si sedette e finito l’appello i tre si parlarono in sotto voce, anzi anche gli altri iniziarono a spettegolare e per la ragazza arrivata da poco fu come vivere di nuovo alle elementari, sentiva le voci che andavano e venivano << Quindi quella è la sorella del Sempai Hibari? >> << Sarà anche lei come lui? C’è forse l’hanno cacciata dalla vecchia scuola per aver picchiato qualcuno >> << Oh no, forse anche lei è estrema come il fratello >> e così continuò anche durante l’intervallo, in quel momento Tsukuyomi sospirò e volle andarsene da lì non volendo sentire insinuazioni di assomiglianza a quel violento di suo fratello maggiore, appena aprì la porta della classe e stava per uscire una voce gentile la bloccò << Hibari-chan dove vai? >> chiese facendola voltare una ragazza dai capelli corti e castani le stava rivolgendo un sorriso << Ah scusi, stavo andando sul tetto >> rispose educata << Potrei venire anche io se non ti dispiace? >> chiese sorridendo << Va bene >> le disse dirigendosi li entrambe con il bento ancora chiuso, la ragazza dai capelli neri sembrava a disagio non aveva mai avuto nessuno con cui fare due chiacchere o parlare mentre quella dai capelli castani era rilassata e cercava di mettere a suo agio l’altra ragazza, << Hibari-chan non sembri a tuo agio per caso non le piaccio? >> chiese << No, no, tu ti stai sforzando al massimo per farmi stare a mio agio, anzi posso dire che tu sei la prima persona con cui parlo nessuno mi ha mai parlato a me o mi hanno mai chiesto di consumare il pranzo in compagnia, solo un po’ è strano essendo la prima volta che succede >> disse lei << Da vero? Come mai? >> chiese lei << Semplicemente tutti nella mia vecchia scuola mi ritenevano strana… >> disse malinconica e triste << Oh… mi spiace non lo sapevo >> disse lei dispiaciuta << Vorrei aiutarti… forse posso cominciare a esserti amica non mi sono presentata >> disse sorridendo << mi chiamo Kyoko Sasagawa piacere di conoscerti >> disse sorridendo << Tsukuyomi Hibari o puoi chiamarmi ancora Hibari-Chan se vuoi >> disse la mora arrossendo.

Ritornata in classe con la sua nuova e unica amica decise di fare due ultime chiacchere prima di tornare al posto, ad ascoltare la lezione, ignorò le voci che circolavano su di lei e il fratello e su tutto quello che riguardava l’arrivo in quella classe.
Durante il pomeriggio nell’ufficio del consiglio scolastico.

Tsukuyomi aveva deciso di tener compagnia al fratello maggiore, principalmente aiutandolo li nella sala dove lui teneva le sue riunioni, sarebbero rimasti soli al lungo e lei decise di parlare del primo giorno con lui << Quindi ti sei fatta un amica, infondo Sasagawa è amica di tutti qui dentro ti aiuterà a fare amicizia un po’ con tutti >> le disse di sicuro si notava che era contento per lei pur l’espressione dura che manteneva il moro << Comunque fratellone ho sentito delle persone dire che sei un violento e che molto spesso nelle punizioni sei estremo e molto corporale, ma la voce che mi è giunta la più grave e che te la sei presa con un club solo perché avevano fatto gruppo per contestare qualcosa >> disse lei mentre guardava il pavimento in cuor suo sapeva già che quelle voci erano pura verità lo conosceva bene, sapeva che aveva compiuto ogni singola azione di quelle voci che la ferivano lui le mise una mano sulla testa accarezzandole i capelli << Allora sai già che è vero conoscendomi, ma ora dimmi chi ti ha riferito quelle voci e io lo azzanno al collo >> disse serio con lo sguardo peggiore che aveva, lo sguardo che avrebbe fatto piegare anche l’uomo più forte con Tsukuyomi non funzionava una volta imparato a conoscere il fratello non faceva paura ben si sapevi che le intenzioni erano giuste ma allo stesso tempo sbagliate << Non ne ho idea erano voci che giravano >> disse lei facendo chiudere gli occhi un attimo al fratello immerso nei pensieri e poi sbuffare << Significa che dovrò scoprirlo da me >> disse lui andando a sedersi sulla sedia dietro la scrivania << Sei troppo clemente come sempre sorellina mia >> aggiunse mentre si poggiava alla sedia e la mora trascriveva i compiti per il giorno successivo.

Dopo finito l’attività pomeridiana si diresse verso casa, lungo il tragitto potevano solo stare in silenzio e lei si fece prendere dalla stanchezza del momento.
Una volta d’avanti al l’uscio di casa e in entrata dichiarò di essere tornata per poi dirigersi al piano superiore a farsi subito un bagno sistemare la divisa per il giorno successivo, mettersi il pigiama e fare la cartella.

Dopo senza neanche fare la cena si abbandonò sotto le coperte a dormire, ma l’incubo che l’aspettava non se lo era nemmeno lei immaginato.
   
 
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