“Amore
mio”
La voce di
Kristoff riecheggia nelle
orecchie di Anna.
“Dove
sei?” – grida, guardandosi attorno,
alla ricerca disperata della persona che ama,diventata la sua aria
pura, la sua
terra stabile, il fuoco che arde dentro di lei, l’acqua di
quel mare che
sognava da bambina e che lui le promise di vedere insieme.
Invece
è circondata dal nulla che l’avvolge
e le ricorda che dei suoi desideri d’amore non resta che il
buio.
In quel cupo
sfondo dove il silenzio
regna sovrano, il suo ragazzo torna a chiamarla.
“Annie”
“Mi
manchi” – singhiozza la Froze, nascondendo
il viso tra le mani, rivolgendosi a qualcuno di invisibile.
“Voglio
vederti felice. Ti prego, non mollare,
non arrenderti e non cedere alle provocazioni” – le
continua a dire Bjorgman.
“A cosa
ti riferisci? Quali
provocazioni?” – domanda, toccata da tali
raccomandazioni.
Ed ecco che lo
scenario cambia all’improvviso.
Davanti ai suoi
occhi c’è il mare e
sotto i piedi sente la calda sabbia bianca.
“Questo
è il luogo dove avevi promesso di
portarmi “ – si commuove lei, sedendosi a riva.
Si lascia andare
all’emozione e ai
ricordi, quando la mano di qualcuno si posa sulla sua spalla.
“Quanto
vorrei che questo fosse vero” –
dice lei, sentendo quel tocco così reale.
“Se lo
desideri, può esserlo” – le sussurra
la persona, prendendo posto accanto alla Froze.
La ventiduenne
avverte il batticuore
quando, voltandosi alla sua destra, riconosce il fidanzato.
I loro sguardi si
incrociano,
divorandosi reciprocamente. La felicità riscalda i loro
cuori e il desiderio
non si tiene più a freno.
Anna lo bacia
ardentemente,
stringendolo a sé, desiderosa di non lasciarlo
più andare via.
Assapora qualcosa
che le manca e di
cui è priva da troppo tempo.
E pensare che
quello è soltanto un
sogno…
Anzi, no! Presto
il sogno diventa
incubo.
“Sei
mia e di nessun altro”
Il viso del suo
principe azzurro svenisce.
“Hans”
– esclama scioccata, notando
che la persona che sta baciando non è più
Kristoff.
“La tua
coscienza ti sta parlando…
pensi al tuo ex, ma in fin dei conti sono sempre io quello che
primeggia tra i
tuoi pensieri. Inutile combattermi, mia cara. Ho già
vinto…” – la risata
malefica di Westergard sovrasta tutto. Le indica un punto in lontananza
e la
paura più grande della ragazza si concretizza.
Ecco dove
è il suo Kristoff. Però non
è solo. Con lui c’è Sarah, con un
pancione enorme e la mano intrecciata a
quella del suo ragazzo. Una scena che devasta definitivamente ogni
emozione di
Anna. Disperata, impossibilitata a muoversi, per via di un sogno che
decide per
lei, si accascia a terra e riprende a piangere.
Lentamente ogni
immagine svanisce e il
buio torna e l’abisso l’avvolge, portando via con
sé ogni speranza.
Anna
spalanca gli occhi in quel preciso istante.
Turbata dal
ricordo di quel bizzarro sogno, sente di impazzire e convince se stessa
che
sfogarsi con qualcuno è ciò che serve.
“Basta
silenzi!” - lascia la stanza dirigendosi verso quella di
Elsa, necessitando del
suo sostegno.
Percorre quei
pochi metri, mentre svariati pensieri le frullano in mente e i timori
di un
futuro incerto la assalgono.
Con il
cuore in gola, decide di farsi forza e una volta di fronte alla camera
di sua
sorella, batte alcuni colpi alla porta.
“Avanti”
–
è la voce della maggiore delle Froze, alle prese con una
tesi completa e pronta
alla consegna.
“Si
può?” –
chiede Anna, avanzando timidamente.
Elsa ha
gli occhi fissi sul suo lavoro, soddisfatta per essere giunta al
termine di un
calvario di mesi.
“Ti
presento quello che porrà la parola fine al mio percorso
universitario” – le mostra
un volume grandissimo dalla copertina rossa.
“I nati
fuori dal matrimonio…” – legge la
seconda, sfogliando il librone. Impallidisce davanti
alle stranezze del caso – “Perché parli
di figli illegittimi?”
“Mesi
fa
pensavo di scrivere del divorzio, poi ho pensato che fosse un tema da
evitare.
Meglio non affrontare tutta la prassi che i nostri genitori hanno
dovuto seguire
alla fine del loro matrimonio. Così mi sono
detta… Vorrei in qualche modo
riportare un fatto che riguarda la mia vita, o meglio, la
tua!”
“Quindi
quando parli di bambini che non vengono riconosciuti dal loro
papà, ti riferivi
a Mia?” – le domanda, spiazzata –
“Perché se sai bene che non è
così”
“No non
mi
riferivo a quello. Lei ha il cognome del suo papà,
però è una bambina nata
fuori dal matrimonio, giusto?”
“In
teoria
non sarebbe dovuto essere così,
però…si è vero” –
commenta Anna, incupita da
quanto sa su Sarah.
“Ecco,
in
questo modo ho toccato un tema che mi era a cuore in un modo o in un
altro” –
confessa.
La non
risposta della parente la riporta all’argomento centrale,
quello da cui tutto è
partito.
“Adesso
dimmi cosa ti turba tanto!” – la invita a sedersi
sul letto ed esige
spiegazioni.
Dopo iniziali
esitazioni, la minore delle due si libera di quel peso.
----------------------------------------
Sarah
Frost è tornata in ospedale dopo ben due settimane di totale
assenza.
Forse i
sensi di colpa, forse la mancanza del suo lui, ma eccola approfittare
dell’allontanamento
di Erika dalla camera per prenderne il posto.
Siede su
una sedia, accanto al ragazzo, e, con amarezza, gli parla –
“Ho creato un
casino, adesso non so come venirne fuori”
Il battito
cardiaco del ragazzo allettato è l’unica risposta
che riceve.
Si
avvicina e gli accarezza una guancia, mentre i singhiozzi non le danno
pace.
Lo sfiora
con delicatezza, timorosa del suo stesso gesto colmo di amore.
“Se
solo
ti svegliassi…” – aggiunge poi, posando
il capo sul bordo del letto.
Non è
cosciente dei minuti che trascorre in quella posizione. Sta di fatto
che da lì
a poco, Erika fa
rientro e si sorprende
vedendo la giovane nella camera.
“Sarah,
sei tu?” –
Sentendo
tale voce, la Frost sobbalza e si alza dalla postazione.
Sto
andando via, tranquilla” – ha tanto da dirle, ma
preferisce non affrontarla.
“Perché
scappi da me?! Tra noi c’è sempre stato un
rapporto speciale. Sei scomparsa per
settimane e adesso che possiamo riabbracciarci, fuggi come
un’appestata”
“Mi
dispiace. Non volevo essere di troppo in questi giorni”
– sostiene la giovane,
pronta a lasciare la stanza.
“Aspetta”
–
la trattiene la donna, prendendole una mano.
I loro
occhi si incontrano e la Bjorgman le sorride teneramente, regalandole
una
carezza materna.
“A me
puoi
dire ogni cosa, ricordalo”
C’è
confusione e incertezza nelle intenzioni di Sarah, e Erika stessa se ne
rende
conto. Però preferisce non metterla a disagio ed evita altre
domande.
“Quando
vorrai
e sarai pronta a confidarti, sai dove trovarmi” –
scioglie la stretta e la
lascia libera.
Torna alla
sua postazione solita, afferra un romanzo dalla borsa, pronta per un
momento di
rilassamento.
Prima di
farlo posiziona un registratore sul comodino accanto al letto.
Schiaccia play e
sotto lo sguardo sorpreso della Frost, parte la canzone che ormai da
quindici giorni
sia Anna che la Bjorgman fanno udire a Kristoff.
“Come
mai
questa musica?” – chiede, prima di andare via.
“So che
lui la adora” – risponde l’adulta,
indossando gli occhiali da vista, pronta per
dedicarsi alla lettura.
“Scommetto
che te l’ha detto Anna, giusto? E’ una canzone
d’amore, quindi nessuno più di
lei può avertelo suggerito”
Erika
resta in silenzio; solleva il capo che fino a poco prima era rivolto
alle
pagine del romanzo.
“Ti
stai
domandando come mai conosco la ex di tuo figlio. Beh ora lo
sai…sì, so chi è.
So che è anche la mamma di una bambina avuta proprio con
Kristoff”
“Tesoro,
non
volevo che lo scoprissi così… Ecco
io…” – cerca di giustificarsi non
avendole mai
raccontato la verità.
“Non
c’è
bisogno di scuse. Adesso hai le risposte che cercavi”
La Bjorgman sempre più confusa non sa come comportarsi e non
riesce a
trattenere la ragazza.
“Adesso
sai perché mi sono allontanata. Sarai contenta immagino. Hai
una nipote e hai quella
figlia che tanto desideravi. Congratulazioni” –
conclude, correndo via.
Erika
resta immobile con lo sguardo fisso sulla porta e con la consapevolezza
di aver
perduto un pezzo del suo cuore. In fondo vuole ancora bene a Sarah,
però
evidentemente il sentimento non è più reciproco.
Potrebbe inseguirla, chiederle
perdono, darle spiegazioni dettagliate.
Ed è
sua
intenzione farlo, se solo non fosse accaduto altro nel frattempo.
Un'altra parte
di sé sta per ritornare alla vita.
“Mamma”
La donna
trema al pensiero di aver udito la voce di suo figlio. Possibile? Forse
una sua
suggestione; torna alla lettura.
Poi di
nuovo.
“Mamma”
La
Bjorgman chiude il libro gettandolo a terra quando si accorge che
Kristoff ha
aperto gli occhi.
“Oh mio
Dio” – esclama, piangendo.
Con un
filo di voce il ragazzo le dice – “Ciao
mamma”
La gioia
incontenibile e le lacrime di felicità impediscono ad Erika
di parlare. Si getta
sul suo adorato figliolo che lamenta dolori per la pressione del corpo
materno
sul suo.
“Ops,
scusami” – dice lei, asciugando le lacrime che
continuano a scendere senza
controllo.
Contattati
medici, infermieri, equipe medica, dimentica di avvertire la famiglia
Froze,
informando esclusivamente suo marito.
Sarah,
però, è nei paraggi. Seduta in sala
d’attesa sorseggia del pessimo caffè della
macchinetta, cercando di rimuovere i ricordi che le recano malessere.
Inizia ad
ipotizzare piani di fuga. Ne ha in mente uno: sarebbe tornata a casa,
avrebbe
riempito due valigie di abiti e scarpe, poi sarebbe partita per New
York, lontana
da tutti. Nessuno avrebbe mai chiesto di lei e la faccenda con Hans si
chiudeva
definitivamente.
Piani che
vengono distrutti in due secondi, quando ascolta, casualmente, la
conversazione
tra due infermiere.
“Hai
sentito?”
“Cosa?”
“Il
ragazzo in coma si è svegliato”
“Ma è fantastico, andiamo a vedere”
Senza
esitare, corre più veloce che può verso la camera
del fidanzato per constatare
con i suoi stessi
occhi che la persona
di cui si parlava era proprio Kristoff.
Lui è
lì,
con Erika accanto che gli tiene la mano, intento ad ascoltare le parole
del
dottore di turno.
La ragazza,
emozionata, piange, restando immobile sull’uscio.
Ed è
proprio la presunta suocera ad andarle incontro.
“Cara,
hai
visto? Ce l’ha fatta! Ce l’ha fatta”
– le dice Erika avvolgendola tra le sue
braccia.
“Si,
sono
felicissima” – le sorride ancora commossa, poi
aggiunge – “Perdonami per poco
fa. Adesso che Kristoff è sano e salvo, non lo
lascerò per nessuna ragione al
mondo. Sono disposta ad accettare la sua ex e sua figlia. Tutto per
amore”
“Ehm…
io
non so come andranno le cose tra voi d’ora in avanti, sei
sicura di riuscire a
sopportarlo?”
“Devo
farlo. Gli parlerò e se mi vorrà ancora,
sarò qui”
“Se invece non volesse?” – domanda
l’adulta, con poco tatto.
La giovane
dopo una risatina sotto i baffi, conclude – “Dubito
possa accadere”