Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Ivy001    22/02/2020    1 recensioni
Anna ed Elsa vivono da sole, dopo la separazione dei genitori. Qualcosa di sconvolgente sta per accadere e avrà per protagonista Anna. Chissà come reagiranno la madre e il padre?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Amore mio”

La voce di Kristoff riecheggia nelle orecchie di Anna.

“Dove sei?” – grida, guardandosi attorno, alla ricerca disperata della persona che ama,diventata la sua aria pura, la sua terra stabile, il fuoco che arde dentro di lei, l’acqua di quel mare che sognava da bambina e che lui le promise di vedere insieme.

Invece è circondata dal nulla che l’avvolge e le ricorda che dei suoi desideri d’amore non resta che il buio.

In quel cupo sfondo dove il silenzio regna sovrano, il suo ragazzo torna a chiamarla.

“Annie”

“Mi manchi” – singhiozza la Froze, nascondendo il viso tra le mani, rivolgendosi a qualcuno di invisibile.

“Voglio vederti felice. Ti prego, non mollare, non arrenderti e non cedere alle provocazioni” – le continua a dire Bjorgman.

“A cosa ti riferisci? Quali provocazioni?” – domanda, toccata da tali raccomandazioni.

Ed ecco che lo scenario cambia all’improvviso.

Davanti ai suoi occhi c’è il mare e sotto i piedi sente la calda sabbia bianca.

 “Questo è il luogo dove avevi promesso di portarmi “ – si commuove lei, sedendosi a riva.

Si lascia andare all’emozione e ai ricordi, quando la mano di qualcuno si posa sulla sua spalla.

“Quanto vorrei che questo fosse vero” – dice lei, sentendo quel tocco così reale.

“Se lo desideri, può esserlo” – le sussurra la persona, prendendo posto accanto alla Froze.

La ventiduenne avverte il batticuore quando, voltandosi alla sua destra, riconosce il fidanzato.

I loro sguardi si incrociano, divorandosi reciprocamente. La felicità riscalda i loro cuori e il desiderio non si tiene più a freno.

Anna lo bacia ardentemente, stringendolo a sé, desiderosa di non lasciarlo più andare via.

Assapora qualcosa che le manca e di cui è priva da troppo tempo.

E pensare che quello è soltanto un sogno…

Anzi, no! Presto il sogno diventa incubo.

“Sei mia e di nessun altro”

Il viso del suo principe azzurro svenisce.

“Hans” – esclama scioccata, notando che la persona che sta baciando non è più Kristoff.

“La tua coscienza ti sta parlando… pensi al tuo ex, ma in fin dei conti sono sempre io quello che primeggia tra i tuoi pensieri. Inutile combattermi, mia cara. Ho già vinto…” – la risata malefica di Westergard sovrasta tutto. Le indica un punto in lontananza e la paura più grande della ragazza si concretizza.

Ecco dove è il suo Kristoff. Però non è solo. Con lui c’è Sarah, con un pancione enorme e la mano intrecciata a quella del suo ragazzo. Una scena che devasta definitivamente ogni emozione di Anna. Disperata, impossibilitata a muoversi, per via di un sogno che decide per lei, si accascia a terra e riprende a piangere.

Lentamente ogni immagine svanisce e il buio torna e l’abisso l’avvolge, portando via con sé ogni speranza.

 

Anna spalanca gli occhi in quel preciso istante.

Turbata dal ricordo di quel bizzarro sogno, sente di impazzire e convince se stessa che sfogarsi con qualcuno è ciò che serve.

“Basta silenzi!” - lascia la stanza dirigendosi verso quella di Elsa, necessitando del suo sostegno.

Percorre quei pochi metri, mentre svariati pensieri le frullano in mente e i timori di un futuro incerto la assalgono.

Con il cuore in gola, decide di farsi forza e una volta di fronte alla camera di sua sorella, batte alcuni colpi alla porta.

“Avanti” – è la voce della maggiore delle Froze, alle prese con una tesi completa e pronta alla consegna.

“Si può?” – chiede Anna, avanzando timidamente.

Elsa ha gli occhi fissi sul suo lavoro, soddisfatta per essere giunta al termine di un calvario di mesi.

“Ti presento quello che porrà la parola fine al mio percorso universitario” – le mostra un volume grandissimo dalla copertina rossa.

“I nati fuori dal matrimonio…” – legge la seconda, sfogliando il librone. Impallidisce davanti alle stranezze del caso – “Perché parli di figli illegittimi?”

“Mesi fa pensavo di scrivere del divorzio, poi ho pensato che fosse un tema da evitare. Meglio non affrontare tutta la prassi che i nostri genitori hanno dovuto seguire alla fine del loro matrimonio. Così mi sono detta… Vorrei in qualche modo riportare un fatto che riguarda la mia vita, o meglio, la tua!”

“Quindi quando parli di bambini che non vengono riconosciuti dal loro papà, ti riferivi a Mia?” – le domanda, spiazzata – “Perché se sai bene che non è così”

“No non mi riferivo a quello. Lei ha il cognome del suo papà, però è una bambina nata fuori dal matrimonio, giusto?”

“In teoria non sarebbe dovuto essere così, però…si è vero” – commenta Anna, incupita da quanto sa su Sarah.

“Ecco, in questo modo ho toccato un tema che mi era a cuore in un modo o in un altro” – confessa.

La non risposta della parente la riporta all’argomento centrale, quello da cui tutto è partito.

“Adesso dimmi cosa ti turba tanto!” – la invita a sedersi sul letto ed esige spiegazioni.

Dopo iniziali esitazioni, la minore delle due si libera di quel peso.

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Sarah Frost è tornata in ospedale dopo ben due settimane di totale assenza.

Forse i sensi di colpa, forse la mancanza del suo lui, ma eccola approfittare dell’allontanamento di Erika dalla camera per prenderne il posto.

Siede su una sedia, accanto al ragazzo, e, con amarezza, gli parla – “Ho creato un casino, adesso non so come venirne fuori”

Il battito cardiaco del ragazzo allettato è l’unica risposta che riceve.

Si avvicina e gli accarezza una guancia, mentre i singhiozzi non le danno pace.

Lo sfiora con delicatezza, timorosa del suo stesso gesto colmo di amore.

“Se solo ti svegliassi…” – aggiunge poi, posando il capo sul bordo del letto.

Non è cosciente dei minuti che trascorre in quella posizione. Sta di fatto che da lì a poco, Erika  fa rientro e si sorprende vedendo la giovane nella camera.

“Sarah, sei tu?” –

Sentendo tale voce, la Frost sobbalza e si alza dalla postazione.

Sto andando via, tranquilla” – ha tanto da dirle, ma preferisce non affrontarla.

“Perché scappi da me?! Tra noi c’è sempre stato un rapporto speciale. Sei scomparsa per settimane e adesso che possiamo riabbracciarci, fuggi come un’appestata”

“Mi dispiace. Non volevo essere di troppo in questi giorni” – sostiene la giovane, pronta a lasciare la stanza.

“Aspetta” – la trattiene la donna, prendendole una mano.

I loro occhi si incontrano e la Bjorgman le sorride teneramente, regalandole una carezza materna.

“A me puoi dire ogni cosa, ricordalo”

C’è confusione e incertezza nelle intenzioni di Sarah, e Erika stessa se ne rende conto. Però preferisce non metterla a disagio ed evita altre domande.

“Quando vorrai e sarai pronta a confidarti, sai dove trovarmi” – scioglie la stretta e la lascia libera.

Torna alla sua postazione solita, afferra un romanzo dalla borsa, pronta per un momento di rilassamento.

Prima di farlo posiziona un registratore sul comodino accanto al letto. Schiaccia play e sotto lo sguardo sorpreso della Frost, parte la canzone che ormai da quindici giorni sia Anna che la Bjorgman fanno udire a Kristoff.

“Come mai questa musica?” – chiede, prima di andare via.

“So che lui la adora” – risponde l’adulta, indossando gli occhiali da vista, pronta per dedicarsi alla lettura.

“Scommetto che te l’ha detto Anna, giusto? E’ una canzone d’amore, quindi nessuno più di lei può avertelo suggerito”

Erika resta in silenzio; solleva il capo che fino a poco prima era rivolto alle pagine del romanzo.

“Ti stai domandando come mai conosco la ex di tuo figlio. Beh ora lo sai…sì, so chi è. So che è anche la mamma di una bambina avuta proprio con Kristoff”

“Tesoro, non volevo che lo scoprissi così… Ecco io…” – cerca di giustificarsi non avendole mai raccontato la verità.

“Non c’è bisogno di scuse. Adesso hai le risposte che cercavi”
La Bjorgman sempre più confusa non sa come comportarsi e non riesce a trattenere la ragazza.

“Adesso sai perché mi sono allontanata. Sarai contenta immagino. Hai una nipote e hai quella figlia che tanto desideravi. Congratulazioni” – conclude, correndo via.

Erika resta immobile con lo sguardo fisso sulla porta e con la consapevolezza di aver perduto un pezzo del suo cuore. In fondo vuole ancora bene a Sarah, però evidentemente il sentimento non è più reciproco. Potrebbe inseguirla, chiederle perdono, darle spiegazioni dettagliate.

Ed è sua intenzione farlo, se solo non fosse accaduto altro nel frattempo.

Un'altra parte di sé sta per ritornare alla vita.

“Mamma”

La donna trema al pensiero di aver udito la voce di suo figlio. Possibile? Forse una sua suggestione; torna alla lettura.

Poi di nuovo.

“Mamma”

La Bjorgman chiude il libro gettandolo a terra quando si accorge che Kristoff ha aperto gli occhi.

“Oh mio Dio” – esclama, piangendo.

Con un filo di voce il ragazzo le dice – “Ciao mamma”

La gioia incontenibile e le lacrime di felicità impediscono ad Erika di parlare. Si getta sul suo adorato figliolo che lamenta dolori per la pressione del corpo materno sul suo.

“Ops, scusami” – dice lei, asciugando le lacrime che continuano a scendere senza controllo.

Contattati medici, infermieri, equipe medica, dimentica di avvertire la famiglia Froze, informando esclusivamente suo marito.

Sarah, però, è nei paraggi. Seduta in sala d’attesa sorseggia del pessimo caffè della macchinetta, cercando di rimuovere i ricordi che le recano malessere.

Inizia ad ipotizzare piani di fuga. Ne ha in mente uno: sarebbe tornata a casa, avrebbe riempito due valigie di abiti e scarpe, poi sarebbe partita per New York, lontana da tutti. Nessuno avrebbe mai chiesto di lei e la faccenda con Hans si chiudeva definitivamente.

Piani che vengono distrutti in due secondi, quando ascolta, casualmente, la conversazione tra due infermiere.

“Hai sentito?”

“Cosa?”

“Il ragazzo in coma si è svegliato”
“Ma è fantastico, andiamo a vedere”

Senza esitare, corre più veloce che può verso la camera del fidanzato per constatare con i suoi  stessi occhi che la persona di cui si parlava era proprio Kristoff.

Lui è lì, con Erika accanto che gli tiene la mano, intento ad ascoltare le parole del dottore di turno.

La ragazza, emozionata, piange, restando immobile sull’uscio.

Ed è proprio la presunta suocera ad andarle incontro.

“Cara, hai visto? Ce l’ha fatta! Ce l’ha fatta” – le dice Erika avvolgendola tra le sue braccia.

“Si, sono felicissima” – le sorride ancora commossa, poi aggiunge – “Perdonami per poco fa. Adesso che Kristoff è sano e salvo, non lo lascerò per nessuna ragione al mondo. Sono disposta ad accettare la sua ex e sua figlia. Tutto per amore”

“Ehm… io non so come andranno le cose tra voi d’ora in avanti, sei sicura di riuscire a sopportarlo?”

“Devo farlo. Gli parlerò e se mi vorrà ancora, sarò qui”
“Se invece non volesse?” – domanda l’adulta, con poco tatto.

La giovane dopo una risatina sotto i baffi, conclude – “Dubito possa accadere”

   
 
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