Storie originali > Romantico
Segui la storia  |      
Autore: MaryRoseS    05/08/2009    0 recensioni
... Era un monotono e noioso venerdì sera. E come tutti i venerdì e qualsiasi altro giorno della settimana,me ne stavo seduta davanti al computer. Di solito chattavo del più e del meno con amici e conoscenti su msn,leggevo riviste di moda online e caricavo nuove foto. Era uno di quei periodi in cui niente di abbastanza interessante o divertente potesse attirare la mia attenzione.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
fff Era un monotono e noioso venerdì sera.
E come tutti i venerdì e qualsiasi altro giorno della settimana,me ne stavo seduta davanti al computer. Di solito chattavo del più e del meno con amici e conoscenti su msn,leggevo riviste di moda online e caricavo nuove foto. Era uno di quei periodi in cui niente di abbastanza interessante o divertente potesse attirare la mia attenzione. Uno di quei periodi in cui mi sarei volentieri conficcata una pallottola nel cervello,in cui speravo che un pirata della strada m'investisse o un serial killer mi accoltellasse.  O meglio per non esagerare,ero un essere umano che mangiava,studiava e andava a letto. Me ne stavo lì aspettando con il tempo passasse,di vivere sul serio non se ne parlava proprio. No,non ero un essere vivente. Ero più uno zombie.
Ma torniamo a questa storia: io ed una mia amica stavamo discutendo della mia pietosa performance all'interrogazione di fisica quando un contatto sconosciuto mi aggiunse. Chi era?E come faceva a sapere la mia e-mail?Era un fan della mia stessa band e non me ne preoccupai più di tanto. Mi contattò e scrisse "ciao". Era italiano.
Non ero dell'umore adatto per fare presentazioni,così buttai un "ciao" indifferente,sperando che la persona dall'altra parte avrebbe capito.
Non capì e cominciammo a parlare. Disse che mi aveva aggiunto perchè la mia presentazione su un certo forum lo aveva lasciato a bocca aperta. Disse che era bella e molto vicino al suo modo di essere. Scrivevo a malapena,col desiderio di staccargli msn in faccia. Come potevo sapere in quell'istante che quel ragazzo sarebbe poi stato l'unico a cui avrei voluto parlare in futuro?Come potevo sapere che sarebbe stato davvero l'unico a cui avrei voluto gettare le braccia al collo,condividere risate e momenti indimenticabili?
Il ragazzo si presentò e lo feci anch'io. Lui di Milano;io di Napoli. Lui aveva 20 anni;io ancora dovevo compiere i miei fatidici 18. Niente di particolare in comune tranne per il fatto che entrambi aspettavamo con ansia il concerto della nostra band preferita,proprio dove lui viveva.
Per lui è così facile,pensai. Magari attraversa la strada e si trova al concerto. Io invece devo prendere uno stupido aereo.
E così passarono un paio di mesi e lui diventò uno dei miei migliori amici. Mi faceva ridere,era buffo ma allo stesso tempo capace di spiazzarti con una frase intelligente o profonda. Era una persona molto estroversa,che faceva amicizia facilmente. Io ero l'opposto:timida e fredda.
Il bellissimo momento di vedere i miei idoli dal vivo arrivò e lui propose di venire a prendermi all'aereoporto. Con me c'era la mia amica più fidata e strampalata:Laura,detta Buddy.
Fu la prima volta che lo vidi davvero. Non mi piaceva giudicare delle persone guardando delle semplici foto.
Era alto,molto più alto di me. Il suo metro e novanta contro il mio scarso metro e sessanta mi fece arrossire,livida di vergogna.
Mi sorrise,forse per rompere il ghiaccio. Chissà cosa stava pensando.
Aveva un bel sorriso.Il suo viso infantile faceva contrasto con il suo fisico da adulto. Sembrava un bambino di dieci anni con il corpo di un trentenne.Mi piacque.
Facemmo subito conoscenza e la sua mano enorme s'intrecciò alla mia,piccola e un pò paffuta.
Morivo dalla voglia di sapere cosa stesse pensando.Così gli domandai cosa pensava di me,senza esitare.
-Sei carina e...minuscola-disse,riferendosi alla mia altezza.
Mi sentii un pò a disagio. E non per ciò che aveva detto,ma perchè quando lo aveva fatto mi stava fissando le tette.
Nonostante era frequente che i ragazzi guardavano la mia abbondante quinta di reggiseno più del mio carattere,più del viso e più del portamento,mi feci rossa come un pomodoro.
Iniziò a farci da guida,facendoci ammirare Milano. Era una città bellissima e mi sarei promessa che un giorno ci sarei venuta di nuovo. Non sapevo che quel giorno sarebbe arrivato più presto di quanto mi aspettassi.
Così sia prima che durante il concerto,mi divertìì talmente tanto da non curare il fatto di essere rimasta senza voce,senza scarpa,senza udito e con il trucco che mi colava lungo il viso. I miei due accompagnatori erano peggio di un uragano. Mi spronavano a fare le cose più folli che una come me potesse fare. Ero più che certa che con loro non c'era mai da annoiarsi.Mi meravigliai persino di me stessa. Da quando tempo non urlavo a squarciagola e non ridevo a crepapelle?Sembrava non l'avessi mai fatto in tutta la mia vita.
Alla fine del concerto,mi limitai a salutare i miei musicisti preferiti. Dentro di me ero convinta che non sarebbe stato un addio. Speravo di riverderli un giorno.
Facemmo ritorno all'aereoporto,stanca come non mai,ma allo stesso tempo euforica.
Mi accorsi,malgrado fosse ormai troppo tardi e mancavano due ore al nostro volo,che tra me e quel ragazzo-bambino c'era feeling. Tutto ciò che diceva era tutto ciò che volevo sentirmi dire.Eravamo talmente in sintonia che anche Buddy se ne accorse e,con una scusa ci lasciò soli.
E così per la prima volta in tutta la giornata eravamo finalmente soli. Io lo fissavo irritata,pensando a tutti i modi di far pagare alla mia amica ciò che aveva appena fatto.
Lui aveva la testa abbassata,giocando con i buchi dei suoi jeans.
Fino ad allora lo avevo sempre considerato un semplice amico. Mi ero ripromessa di non avvicinarmi più a nessun ragazzo,per proteggere quel che era rimasto del mio cuore ormai ridotto in polvere,ormai rotto in mille pezzi. Frammenti che non avrebbero mai potuto ricomporsi,e se lo avessero fatto,non sarebbero mai tornati al loro stato originale.
E allora perchè desideravo che quel ragazzo ora mi guardasse dritta negli occhi?Perchè desideravo di sentire la sua pelle sulla mia?Perchè morivo dalla curiosità di sentire la sensazione dei suoi capelli corti sotto le mie mani?Non mi ero già fatta male abbastanza?Non mi era servita da lezione quella storia finita male che mi aveva annientata?
A quanto pare no. Perchè poggiare le sue labbra sulle mie era un bisogno indispensabile,inevitabile,come l'aria.
-E' stato uno dei giorni più belli della mia vita.-disse all'improvviso.
-Anche per me.-.
All'improvviso,chissà come,mi ritrovai con le sue labbra premute sulle mie. Come avevo voluto che accadesse.
Il suo bacio era delicato e timido,quasi dolce. Sentii il mio cuore prendere vita,come se non si fosse mai spezzato,lo sentivo battere,forte e gioioso come non aveva fatto per un intero e lungo anno.  Strinsi chi mi aveva riportato in vita al mio viso.
Purtroppo,capisci che i momenti bruschi in cui vieni catapultata si chiamano realtà. E la mia realtà in quell'istante sembrava tragica,disastrosa.
Non lo avrei rivisto domani. Forse non lo avrei rivisto mai più. Lui di Milano.Io di Napoli. Prima mi era sembrata una cosa così banale ai miei occhi,quasi insignificante. Ora sembrava la causa di tutto il mio dispiacere.
Sentii il mio cuore frantumarsi di nuovo,in uno schianto talmente forte che sembrava volesse gridarmi-Te l'avevo detto!-
In aereo,mentre due lacrime mi scendevano calde sul viso,ero giunta alla conclusione che il destino o l'amore si stavo prendendo gioco di me.


  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: MaryRoseS