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Autore: _Crystal_Heart_    05/08/2009    1 recensioni
Patrick sospirava. Patrick rileggeva il messaggio sospirando. Era stanco delle promesse,era stanco di dover essere l'amante che non passava mai una festa,una ricorrenza importante con il suo ragazzo. Era stanco delle promesse che lisciavano la sua pelle fino a renderla vulnerabile e corruttibile,mentre inesorabilmente affondava fino a toccare il fondo. Era la vigilia di Natale,una delle tante, ed era costretto a passarla con i parenti e gli amici più stretti e non con il suo ragazzo. "Pat, potresti per piacere togliere il telefonino e pregare?" aveva chiesto Andy "arrivo.." aveva risposto spegnendo il telefonino e gettandolo sul divano con troppa violenza. Sentiva la voce dell'anziana donna che chiamava nonna in lontananza, non faceva caso alle parole che uscivano dalla sua bocca, dalle preghiere per un'anno felice e pieno d'amore, per un pò di pace per i parenti che non c'erano più e per cavolate simili.
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Patrick Stump, Peter Wentz
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Mi vida
Autore: me medesima stessa.
Beta-reader:  Nessuno.
Fandom: Real People / Fall Out Boy.
Personaggi: Patrick M. Stump, Pete.
Avvertimenti: OOc, Slash.
Disclaimer:  I personaggi non mi appartengono,non li conosco non ricavo una mazza da quello che scrivo al massimo patate e carciofi marci.
Crossposted: per il momento nessuna parte.
Note:  La canzone è dei linea 77.

Mi vida.

Io no, non ci credo più,
alle promesse di immortalità
che lisciano la pelle
mentre affondo trattenendo il fiato
sai
nascosti nel silenzio brividi e sospiri senza vita in cui mi so celare,
sei sempre in fuga da te.
Dimmi che vuoi di più
se vuoi qualcosa in più
parrai sorprendermi
ma non senti che
il silenzio avanta lentamente
al disincanto il compito di ucciderci
Patrick sospirava.
Patrick rileggeva il messaggio sospirando.
Era stanco delle promesse,era stanco di dover essere l'amante che non passava mai una festa,una ricorrenza importante con il suo  ragazzo.
Era stanco delle promesse che lisciavano la sua pelle fino a renderla vulnerabile e corruttibile,mentre inesorabilmente affondava fino a toccare il fondo.
Era la vigilia di Natale,una delle tante, ed era costretto a passarla con i parenti e gli amici più stretti e non con il suo ragazzo.
"Pat, potresti per piacere togliere il telefonino e pregare?" aveva chiesto Andy
"arrivo.." aveva risposto spegnendo il telefonino e gettandolo sul divano con troppa violenza.
Sentiva la voce dell'anziana donna che chiamava nonna in lontananza, non faceva caso alle parole che uscivano dalla sua bocca, dalle preghiere per un'anno felice e pieno d'amore, per un pò di pace per i parenti che non c'erano più e per cavolate simili. Preferiva nascondersi dietro ai sospiri che uscivano dalle sue labbra, come gemiti.
Preferiva celarsi nel buio della sua mente dove un'unico pensiero girava vorticosamente fino a fargli male, un pensiero spiacevole che sapeva di disincanto.
< < Bisogna mettere la parola fine a questa storia...> >
Perchè in realtà Patrick non aveva mai capito nulla di Pete e Pete non aveva capito nulla di Patrick, in realtà però per due diverse ragioni...


dopo un'attenta analisi,
confronti e riflessioni ho capito che io, no,
non ho capito niente di te,
non ho capito niente di te


Patrick non aveva mai capito nulla di Pete, questa era l'unica verità.
Non aveva mai lontanamente pensato che l'unica cosa che lo facesse felice era lui, non la moglie e non il figlio.
Patrick non aveva mai capito che le cose cambiavano velocemente,che l'unica cosa che poteva fare era quella di perdersi nei suoi capelli neri o nel suo corpo curato, non poteva permettersi di scappare un'altra volta o di analizzare ogni piccolo gesto del suo compagno di band.
Ma lui non era mai stato un genio, ne tantomeno una persona perspicace, quindi si perdeva in ogni gesto di Pete nei confronti della moglie...
Ogni volta che la sua mano si scontrava contro il pancione della moglie sentiva un senso di rabbia ed invidia verso di lei, ma non capiva che quella era solo cortesia, e la cortesia non è mai amore.
Invece il modo in cui guardava e toccava Patrick... quella non era cortesia, quello era l'amore puro.
Era l'alchimia perfetta tra due persone, era la formula segreta dell'amore, era lo zucchero ancora da raffinare, era tutto e niente insieme.
ERA.
Perchè il giorno dopo Patrick avrebbe messo la parola fine alla sua storia, avrebbe rovinato quell'alchimia perfetta una volta per tutte e non c'era nulla che Pete potesse fare per cambiare le cose...

dopo un'attenta analisi,
confronti e riflessioni ho capito che io, no,
non ho capito niente di te,
non ho capito niente di te



Pete non aveva capito nulla di Patrick, questa era un'altra realtà da accettare e comprendere fino in fondo.
Patrick non lottava contro le decisioni dell'altro solo perchè aveva paura di perderlo seriamente, aveva paura che se avesse gli avesse chiesto di passare una fottutissima vigilia di Natale con lui invece che con la moglie, lui lo avrebbe lasciato o forse cancellato interamente dalla sua vita.
Pete invece pensava che quel comportamento era solo perchè a Patrick di lui fregava poco e niente.
Era semplice sesso, un sesso coinvolgente e appagante.
Era solo una serie di istinti che lo inchiodavano e lo tratteneva lì, nel letto di Pete o in una cuccetta di bus,niente di più.
Pensava che i sensi di Patrick fossero drogati da Pete, ma solo per il gusto del fare un sano e appagante sesso, niente amore o sentimenti.
Ed era per questo che Pete si aspettava quelle semplici paroline da Patrick, quelle parole che avrebbero distrutto non solo il suo perfetto Natale ma anche la sua "perfettissima" vita, come la definiva Ashley.

Credendo di sapere quello che ci aspetta
(ho voglia di)
vedendo come tutto cambia un'altra volta
chiedendomi se ancora tu mi stai ascoltando
(perdermi)
allora dimmi che sei qui e non stai fuggendo.

Era il giorno di Natale,Patrick era convinto della sua decisione.

Sapeva benissimo il futuro che gli si prospettava davanti se non lo avesse fatto,era sicuro al cento per cento che il suo futuro avrebbe fatto schifo accanto ad un uomo sposato e con un bambino piccolo.
Sapeva che non avrebbero mai avuto una vigilia di Natale insieme,oppure un giorno del ringraziamento o Dio solo sa cosa,perchè la moglie ed il figlio sarebbero stati sempre lì,accanto a loro.
Non ci sarebbe stato mai nulla di perfetto in quella relazione.
Avevano appuntamento a casa di Andy,come ogni Natale, tutta la band e le relative mogli,ragazze o ragazzi.
"Buon Natale Pat." Pete lo aspettava poggiato sullo stipide della porta, sotto ad un rametto di vischio.
Patrick aveva poggiato le sue labbra su quelle del ragazzo, per poi sorridere amaro.
Quel sorriso che faceva tanta paura a Pete.
"Ti devo parlare. Da soli." aveva sibilato.
"Ok...Ragazzi andiamo a cercare un self service di sigarette,torniamo subito."
Camminavano in silenzio.
Nessuno dei due aveva il coraggio o la voglia di parlare.
Solo dopo qualche minuto Pat aveva cominciato a parlare.
"Pete.." sospirava "è ora di finirla."
"C..osa?" il moro si era fermato,lo guardava cercando di capire il motivo della sua decisione,delle sue parole e del suo comportamento.
"Pete,credimi è meglio così."
"è meglio così per chi? Per te? Dimmi che non stai fuggendo,Patrick.."
"Non sto sfuggendo,Pete. Sto solo cercando di farti capire che non c'è futuro per noi. Sei sposato,hai un bambino! Io sono solo il tuo fottutissimo amante che non ha posto nella tua vita per me." Patrick sentiva le forze scendere fino a toccare il fondo,quelle parole ferivano anche lui,eppure uscivano dalla sua bocca.
Pete voleva dire qualcosa,ma era bloccato,aveva solo voglia di perdersi in quella città per non vedere nessuno,per non dover fingere di essere contento quando invece era distrutto,era come se il gelo che aleggiava nell'aria era entrato nel suo cuore.
"Buon natale,Pat."aveva sospirato,dopo avergli dato un pacchettino piccolo e rosso.
Pat si era avvicinato per l'ultima volta alle sue labbra,per poi lasciarlo andare definitivamente via.



senza vestirsi di una calma sempre più apparente,

e non mi accorgo che
io sono il mio peggior nemico
un fragile gigante per sociare i raggi del suo ardore.



Non appena Pete aveva girato l'angolo,Patrick aveva aperto il pacchetto,dentro c'erano due biglietti d'aereo e un biglietto più piccolo,scritto a mano dal ragazzo.

"Non avrei mai dovuto lasciarti solo la vigilia di Natale,non avrei mai dovuto preferire mia moglie a te.
Perchè si, forse tu non immagini neanche quanto tu possa significare per me.

Non sai nemmeno quanto possa rendermi felice, anche un singolo sorriso per me significa molto.
Non posso neanche immaginare come sarebbe la mia vita senza di te...
Questi sono per la vigilia che non abbiamo passato insieme.
Buon natale Pat."
E allora Patrick capiva,capiva che non aveva mai capito nulla del suo ragazzo,che non era uno stupido titolo a legare due persone, ma l'amore.
E lui l'aveva spezzato,come si può spezzare un ramo secco.
Capiva che il suo nemico non era Ashley o il bambino che portava in grembo,era solo se stesso.
Lui che si sentiva un gigante in realtà non riusciva ad arrivare al di là del proprio naso.
Lui aveva perso l'unica cosa che amava,non poteva fare più nulla per recuperarlo.

Note dell'autrice:
Bene,sono nuova in questo campo xD.
Seguo i FOB da anni,direi, ma non ho mai scritto nulla su di loro,tranne forse qualche comparsa in FF sui Panic!.
Le ragazze che seguono da questa coppia da un pò possono anche uccidermi,visto che non conosco benissimo i personaggi e questa che ho dato è solo una mia visione dei loro caratteri.
Come avete letto dall'introduzione la canzone è dei Linea 77,gruppo che adoro ,soprattutto per i testi direi.
Non so cosa altro dire.
Lasciate qualche commento anche solo per uccidermi.
Un bacione.
Meggy.


  
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