Fanfic su attori > Orlando Bloom
Ricorda la storia  |      
Autore: Moon    10/05/2005    13 recensioni
Una breve storia sulla realizzazione di un sogno: incontrare il proprio idolo e...
Partecipante alla 15° edizione del concorso di EFP
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuova pagina 1

Disclaimer: Questa storia è stata scritta per divertimento. Non è mia intenzione offendere Orlando Bloom.  Pensatelo come un attore che interpreta la parte di se stesso di cui io sono la “regista”  facendolo agire come mi torna meglio per la riuscita della storia. Non ho mai voluto mancargli di rispetto, trattasi solo di pensieri e fantasie tradotti in parole. Ovviamente le situazioni da me descritte sono esclusivamente frutto della mia immaginazione.

 

Prefazio: Certo che la vita l’è proprio buffa! Come si dice dalle mi parti! Ho scritto sta fanfic ad Aprile senza neanche lontamente immaginare che mi sarebbe accaduto davvero! Ovviamente non nei modi da me descritti in questo breve racconto, ma ho davvero visto Orlando!! Sono stata alla premiere di Kingdom of Heaven ( le Crociate) a  Londra proprio esattamente nove giorni fa il 2 maggio! Questo non per tediarvi con le mie ciance ma per ribadirvi che la vita l’è DAVVERO proprio buffa! Certo se la dovessi scrivere oggi sarebbe tutta un’altra storia, ma chi se lo poteva immaginare?

 

PARTECIPANTE AL 15esimo concorso del sito: NC (ß dove NC sta per non classificata e non per NC 17 :P )

 

Il giudizio di Erika la webmistress del sito: "Una fanfic molto semplice, che procede con una narrazione che non si discosta molto da un discorso che si farebbe con un'amica. Da leggere con lo spirito di chi non si aspetta una storia, ma più un semplice resoconto di un fatto fuori dal normale e dell'impatto che questo può avere su una fan. Abbastanza interessante il risvolto finale, sull'evoluzione che prende la cotta per la star dopo l'incontro."

 

 L'incontro…

                              Cronaca di un sogno che diventa realtà!

 

 

A volte capitano cose che non sai spiegarti, cose che mai avresti immaginato neanche nelle più rosee delle tue fantasie, ma tutto ha suo perché, ne sono profondamente convinta e quest’episodio, in qualche modo, non è altro che una conferma di questo mio convincimento.

Come faccio a spiegarvi perché è nata quella che si è rivelata con il tempo una sorta di fissazione?

In realtà non c'è una spiegazione, è capitato.

Quando sono andata a vedere Il Signore degli Anelli a me Legolas non piaceva, fisicamente intendo, il personaggio invece era piuttosto affascinante, ma Orlando Bloom per me non esisteva proprio.

Mentre alcune delle mie amiche sospiravano a più non posso, io rimanevo del tutto indifferente.

Poi, per caso, a seguito di alcune foto reperite su Internet lo notai.

Mi ero lasciata con il mio ragazzo e a trent'anni mi ritrovavo a fare i miei primi bilanci, questa rottura inevitabilmente mi stava facendo passare un periodo davvero molto critico.

Con Alberto, il mio ex, si parlava di matrimonio e sembrava tutto tranquillo. Cinque anni di fidanzamento, dei progetti in comune, la voglia di farsi una famiglia, ma erano più illusioni mie, la realtà si sarebbe dimostrata ben diversa. Lui non è che si tirasse indietro o che non volesse costruire qualcosa, ma anteponeva la carriera avanti a tutto. Era un ingegnere elettronico e diceva che voleva farsi una posizione. In realtà si faceva, e con assiduità, una collega di lavoro. Che banalità penserete, sarà anche banale, ma è quello che accadde.

Vi giuro che beccare il vostro ragazzo, che credevate in un'altra città per lavoro, in macchina con una tipa ad amoreggiare fa ma male, molto male, altro che banalità!

Non ne seguì nessuna scenata, finì e basta.

Erano passasti tre anni, durante i quali mi ero piuttosto chiusa e un giorno non si sa bene come, mi capitarono tra le mani quelle foto di Orlando e mi colpirono.

Mi parve di leggere in quegli occhi marroni di quel ragazzo inglese qualcosa. Non so bene dirvi che cosa fosse, ma mi sembrò diverso, particolare, con un lato malinconico nascosto, in una parola: affascinante.

Spinta dalla mia innata curiosità finii per divorarmi in pochi giorni la sua filmografia, che a dire il vero era anche piuttosto scarna. Non paga feci di Internet la mia fonte di ricerche e cominciai a leggere tutto ciò che lo riguardava.

In breve tempo sapevo di lui vita, morte e miracoli.

Era diventato il mio passatempo preferito, e più leggevo, e più mi sembrava un'anima affine alla mia. La sua passione per l'arte, il suo essere così vivo e in un certo senso un po’ matto vista la sua passione per gli sport estremi, ma mi aveva toccata anche la sua sensibilità, il suo impegno concreto per l’ambiente, così come il suo immenso amore per i cani.

A volte durante qualche intervista pareva indifeso, insicuro, proprio come me in quel particolare periodo. Soprattutto mi aveva colpito la sua reazione, del tutto grintosa e positiva, al suo terribile incidente alla schiena.

Ormai tutti sapevano di questa mia fissa per lui, tanto che non facevano più caso alle foto sparse un po’ ovunque, in casa mia addirittura era diventato quasi uno di famiglia!

Che fa Orlando? Ci sono novità? Adesso dove sta girando? E' sempre fidanzato?

Mi chiedevano addirittura a turno mia madre, mio padre e mio fratello, ma non per schernirmi, ma proprio perché ormai era entrato nella nostra quotidianità.

Certo che a trent'anni suonati prendersi una fissa così non sembra normale, ma questo è un problema che riguarda le menti poco aperte, le intelligenze limitate e le persone schematizzate e senza fantasia.

In realtà oltre a distrarmi da un periodo di tetro grigiore, mi aiutava a rinfrescare il mio scarso inglese, inoltre tramite Internet in un forum straniero avevo fatto un sacco di conoscenze internazionali, con cui si parlava anche d'altro.

Non ero la classica ammiratrice isterica e sbavante che ne se ne stava ore a rimirare le foto facendo voli pindarici o fantasie sciocche, certo c'erano anche quelle, lungi da me da voler fare l'ipocrita, però m’interessava molto intrigandomi non poco anche l'uomo. Scartabellavo ogni intervista scritta o televisiva che fosse. Studiavo i suoi tic, la sua gestualità, cercando di cogliere per quanto fosse possibile, se era sereno, se era spontaneo o se fingeva.

Alla fine dopo mesi e mesi mi sembrava quasi di conoscerlo.

Ero anche molto obiettiva, infatti quando uscii dalla visione di Troy ero mortalmente delusa, non mi era piaciuto il film, né la sua recitazione e non nascondevo il mio disappunto.

Un giorno mi telefonò la mia migliore amica e mi disse che aveva letto che Orlando sarebbe stato ospite ad una trasmissione televisiva proprio qui, in Italia!

Non era possibile! Io non ne sapevo niente!

"Guarda che ti sbagli, io non ho letto da nessuna parte di questa cosa, sei sicura?".

"Ma sì!" mi rispose lei eccitata "Sarà ospite da Fiorello di sabato sera per promuovere il suo nuovo film, l'hanno detto al telegiornale, tra due settimane sarà a Roma!" mi rispose trionfante.

Mi prese un colpo.

Orlando, Roma, Fiorello.

In trenta secondi la mia mente elaborò di tutto e di più (rai docet!).

"Bisogna andare!" le dissi categorica, ma con la voce strozzata dall'emozione. Già ero agitata adesso, figuriamoci che cosa sarebbe accaduto se davvero fossi riuscita a vederlo di persona!

"E certo!" fu la risposta di Martina, la mia amica "Ci mancherebbe solo che Nappo viene a Roma e noi stiamo con le mani in mano!! Quando ci ricapita più una botta di culo così?".  Lo chiamavamo Nappo tra di noi in modo confidenziale per via di quel suo profilo non propriamente alla francese, ma era anche un nome in codice per poterne parlare in tranquillità quando eravamo in mezzo alla gente.

Ne seguirono giorni di fuoco.

Bisognava innanzi tutto fare delle ricerche per sapere dove sarebbe alloggiato. Martina con la sua proverbiale faccia di bronzo cominciò a chiamare tutti gli hotel a cinque stelle di Roma fingendosi una sua segretaria per confermare la prenotazione.

Questo escamotage, un po’ rocambolesco, ma molto furbo, sarebbe dovuto servire a vedere se riuscivamo a beccare l'albergo dove avrebbe dormito. Martina sa l'inglese da Dio visto che ha studiato per tre anni a Boston e quindi era piuttosto credibile, ma fu lo stesso un buco nell'acqua.

Accantonata l'idea dell'albergo, rimaneva solo l'opzione bagno di folla all'entrata al Delle Vittorie. Certo non era il massimo, ma o bere, o affogare!

Ci organizzammo nei minimi particolari, a partire dal fissare gli orari dei treni, fino a prenotare una pensioncina economica in centro. Saremo partite il venerdì per rientrare la domenica nel primo pomeriggio, lo spettacolo si sarebbe tenuto il sabato sera.

Ebbi qualche problemino a lavoro perché non volevano concedermi il venerdì libero, ma poi per fortuna tutto si risolse, non restava che attendere.

Ora normalmente due settimane scorrono veloci, beh vi assicuro che quella volta sembrarono due mesi!

Non mancammo, nel lasso di tempo che ci divideva dalla partenza, di fare quante più possibili ricerche per cercare di scoprire qualcosa che ci fosse utile, ma non trovammo poi gran che se non le solite cose trite e ritrite.

Finalmente arrivò anche il fatidico venerdì mattina. Partimmo con una gran agitazione e l'adrenalina a mille! La notte precedente non avevamo dormito per niente, ma eravamo vispe come grilli. Ci prendemmo subito una sonora arrabbiatura perché l'autobus che ci portava alla stazione rimase bloccato in un tremendo ingorgo mattutino e ci mancò poco che perdessimo il treno, che prendemmo al volo. Una volta sedute nello scompartimento cominciammo a fantasticare, ma io ero anche preoccupata.

"E se scoprissimo che un cafone incommensurabile? Cioè ci starebbe tutto, in fondo mica lo conosciamo?" mi venne da dire a Martina.

"Ma chi Nappo? Ma no! Non ci credo neanche se lo vedo!" mi rispose lei fiduciosa.

"Ma potrebbe essere!" insistetti io e poi aggiunsi con cipiglio piuttosto duro "Guarda che se per caso gli chiediamo un autografo o una foto e fa il maleducato io gliele canto eh? Ciccio stai sereno eh? Che senza di noi non saresti nessuno!" aggiunsi mimando una faccia cattiva.

Martina rise. "Ma se saresti capace di non spiccicare parola! E poi come glielo traduci Ciccio?".

Scoppiammo entrambe a ridere e così, tra una previsione e una risata arrivammo a Roma termini in un batter d'occhio.

Piuttosto velocemente raggiungemmo la nostra pensione e depositammo i nostri bagagli, poi decidemmo di fare un bel giro per le vie centrali di Roma. Nel frattempo avremo studiato una sorta di piano per la sera dopo.

Facemmo un lungo giro quando ad un certo punto, all'angolo con una stradina poco frequentata c'imbattemmo in Orlando in persona.

ALT!

Torniamo un attimo indietro e descriviamo tutta la scena perché merita proprio!

Camminavamo tranquille ed io ero distratta come mio solito quando Martina mi artigliò per un braccio e mi fece solo uno stridulo: "AHHH!".

Ed io "Che c'è?" risposi voltami verso di lei con aria interrogativa.

"C'è Orlando" fu la sua risposta con un filo di voce.

Istintivamente guardai davanti a me e lo vidi.

L'effetto che mi fece non lo so. Probabilmente quello di essere dentro la tv o dentro un film, una cosa stranissima. Era lui, proprio lui! A circa cento metri da me che camminava venendoci incontro.

Ovviamente non veniva certo da noi, era solo sulla nostra rotta. Teneva al guinzaglio il suo cane ed era con un uomo con cui parlava.

Istintivamente ci facemmo da parte e lo facemmo passare, quando ci superò ci guardammo come per dire  Ma che siamo sceme????

"ORLANDO!" lo chiamammo in coro.

Si girò subito.

"Sì?" ci rispose incuriosito girandosi, con lo sguardo interrogativo e la fronte leggermente aggrottata.

Silenzio.

Gomitata di Martine.

"Emm… sì, ecco, io… no, cioè noi…" farfugliai non so neanche come, pescando le parole in inglese che già sapevo poco, ma che al momento non ricordavo assolutamente.

Lui continuava a guardarci tra il divertito e l'incuriosito.

"Che te la fai una foto?" uscì miracolosamente e senza balbettii dalla mia voce.

Sorrise e ritornò verso di noi "Certo!" rispose educatamente e si mise in posa facendosi fare uno scatto prima con me poi con Martina.

Ricordo che era perfettamente a suo agio e molto disponibile, molto educato e per niente scocciato.

Fu l’uomo che lo accompagnava a dare segno d'insofferenza "Via ragazze lasciatelo in pace!" sbottò spazientito, come se avesse una certa premura.

Lasciatelo in pace de che? Mica lo stavamo importunando o assalendo!

Intervenne Orlando "Un attimo dai!" gli disse pacato ma deciso.

Presi coraggio e gli feci i complimenti per la sua interpretazione in The Calcium Kid.

Gli si illuminò il viso e mi ringraziò

"Davvero ti è piaciuto?" mi chiese quasi ansioso.

Gli spiegai che secondo me la sua mimica recitativa era stata perfetta e che comunque aveva una vena comica eccellente, che a mio modestissimo parere era molto portato per i ruoli brillanti.

Si galvanizzò, ma non perché si montò la testa, anzi, piuttosto si dimostrò molto contento di questa cosa e sua volta mi fece un complimento che non mi scorderò mai.

Mi disse che era raro trovare una fan interessata alla qualità del suo lavoro, che spesso e volentieri quando lo fermavano, gli chiedevano baci o gli ribadivano che era bello. Mi disse che gli aveva fatto immenso piacere trovare una persona che lo stimava come attore, che aveva colto il suo impegno in un suo lavoro.

Certo scemo non è, avrà pur capito che comunque il suo aspetto fisico non mi era propriamente indifferente, però questa cosa riguardante la sua recitazione lo aveva davvero colpito.

"Posso?" mi fece a un certo punto e, del tutto a sorpresa mi dette un bacino sulla guancia. "Grazie!" aggiunse con un largo sorriso e si congedò. Non è che poteva rimanere lì con noi tutto il giorno.

Per riprendermi mi ci volle una mezz’ora buona e diversi scrolloni da parte di Martina.

Rimasi in catalessi per i successivi due giorni.

Camminavo circa a tre metri da terra e non capivo niente!

Ovviamente andammo anche ad attenderlo all'entrata dello show. Lo vedemmo però solo da lontano, ma scattammo lo stesso qualche foto.

Una volta rientrata a casa dopo questa breve ma intensa esperienza, giuro, mi ci volle un mese buono per capire e metabolizzare il tutto.

Lo avevo visto, ma non solo, seppur per una manciata di minuti ero venuta in contatto diretto con lui!

Non mi ero mai sbagliata, ero stata come empatica nei suoi confronti. Non era affatto una star viziata, era un ragazzo semplice e alla mano. Non mi aveva delusa.

Con il passare del tempo però, il mio interesse per lui, stranamente scemò molto.

Era quasi incomprensibile, ma dopo quell'incontro andare su Internet a cercare notizie su di lui, o guardare un suo film, non aveva più lo stesso sapore di prima.

Che vuol dire vi chiederete voi?

E' strano, ma averlo incontrato e avere fatto tutto sommato una bella esperienza, ebbe l'effetto di farmi passare la fissa.

Il punto è che lui per me era una specie di sogno, più che altro un'idea, un concetto astratto che popolava la mia mente. Averlo scoperto reale aveva in qualche modo tolto quell'alone di fascino che lo caratterizzava ai miei occhi.

Non era più Orlando Bloom l’irraggiungibile star di Hollywood, ma piuttosto Orlando Bloom un ragazzo come tanti.

Era di carne e ossa ed esisteva davvero! Non era una mera immagine glamour!

Insomma era come se avessi incontrato Cenerentola o Babbo Natale, non so se mi spiego.

Ma tu guarda la mente che strani tiri che ti può giocare!

Oggi sono ancora una sua  ammiratrice, ma lo seguo da lontano, con distacco.

Non mi perdo un suo film e in un certo senso lo considero quasi come un vecchio amico.

Del nostro incontro conservo un bellissimo ricordo e una foto assieme.

Non ne ho mai parlato con nessuno… non so, c'era come una sorta di pudore, la consideravo una cosa mia, molto privata da conservare gelosamente solo per me.

In realtà non so spiegarvi che reale senso abbia tutto ciò, ma mi è servito molto, mia ha aiutata a superare un momento difficile della mia vita, mi ha fatta sognare ad occhi aperti ed infine ho un ricordo tangibile da portare con me.

Infine posso dire con assoluta tranquillità che, non si sa perché e a quale scopo, ma per qualche minuto io e Orlando abbiamo avuto un contato umano vero, da qualche parte era scritto che un sogno sarebbe divenuto realtà, anche se ad onor del vero i sogni sono molto più intriganti quando rimangono tali.

 

 

Fin…

 

  
Leggi le 13 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Orlando Bloom / Vai alla pagina dell'autore: Moon