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Autore: Vagabonda    06/08/2009    7 recensioni
Stanca di abitare sotto lo stesso detto dell'odiata matrigna, Bella decide di scappare di casa, andando a vivere con la cugina a Parigi. Qui le due ragazze trovano lavoro presso una pasticceria nella quale un giorno entrerà un ragazzo che cambierà dolcemente la vita di Bella...chi sarà mai? Vi do un indizio: bellissimo, capelli ramati, occhi color ambra...
Edward: In un batter d’occhio fui steso sul letto, il fiato corto per l’eccitazione. Solo ora mi rendevo conto degli avvenimenti di quella mattina. Tornai a osservare il soffitto, immerso in pensieri nuovi. Infatti ora tra le pieghe del legno mi sembravano lunghi capelli castani e al centro vedevo chiaramente un paio di grandi occhi color cioccolato.
Bella: Avevo le farfalle nello stomaco, la testa mi girava e mi sembrava di avere la febbre. Quel giorno mi ero presa una malattia tremenda e incurabile. Eh sì, mi ero proprio innamorata!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Mano nella mano con Edward, seguii Alice verso l’uscita dell’ospedale. Tra poco avrei riabbracciato la mia famiglia...non potevo ancora crederci! Quante volte li avevo sognati, durante i miei giorni di prigionia; quante volte avevo desiderato rivederli, toccarli, ridere con loro. Tante, troppe, ed ora non stavo più nella pelle all’idea. Guardai il mio fidanzato al mio fianco, sorridendogli. Lui ricambiò lo sguardo, raggiante. Guardai i suoi denti bianchissimi scintillare, e rabbrividii all’idea di quanto potessero essere letali. Perché lui era un vampiro, una creatura che fino a pochi minuti fa avevo creduto esistesse solo nelle fiabe. Quando mi aveva confessato la sua vera natura, non nascondo di aver provato timore, ma il mio amore per lui non aveva vacillato nemmeno un momento.
-Sei agitata?- mi chiese in quel momento.
-No, sono impaziente- confessai, fremendo sul posto.
-Ti stanno tutti aspettando-
-Lo so-
Rise, e fu come se mille campanelle suonassero intorno a me.
-Muovetevi, lumache!- ci intimò Alice, parecchi metri più avanti.
Allungammo il passo e in breve fummo all’aria aperta. Davanti a noi, all’ombra di un’enorme quercia circondata da cespugli, c’era una vera e propria folla, che quando comparimmo, si mise ad applaudire gridando. La mia amica si era sbagliata: lì non solo c’erano i Cullen, ma la mia famiglia al completo.
C’era il vecchio John, che non si era mai spostato prima dal suo angolino a Montmartre, e che adesso era in quel luogo per me; c’era la dolce Mariotte, che mi salutava timidamente nell’ombra; c’era Jaques, con sua sorella Eveline, entrambi felici e sorridenti.
Ovviamente poi, i miei vampiri preferiti erano in prima fila. Prima di riuscire a parlare, fui soffocata da un abbraccio stritolante.
-Bellina, sei tutta intera per fortuna!- esclamò Emmet, aumentando la stretta.
-Ancora per poco, se non la lasci- ridacchiò Alice.
Il mio fratello-orso la guardò confuso, non capendo.
-Em...met...non...respi...ro...- ansimai.
Lui mi mollò di scatto, e mi preparai all’impatto con il duro suolo. Fortunatamente qualcuno mi acchiappò prima che mi sfracellassi.
-Stai più attento, guarda che ho una sola fidanzata- avvertì una voce. Alzai lo sguardo e vidi un paio di occhi ambrati fissarmi preoccupati.
-Tutto bene, piccola?- domandò Edward, apprensivo come sempre.
Annuii, cercando di rimettermi in piedi. Ma fui bloccata da un paio di braccia, tese verso di me.
-Dalla a me, Cullen- intimò una voce, che riconobbi come quella di Jaques.
Edward lo fulminò con gli occhi, attirandomi verso il suo petto.
-E se lei non volesse?- ribatte, con tono basso e minaccioso.
-Perche mai non vorrebbe abbracciare il suo migliore amico?- disse però Jaques, impertinente.
Avvertii una vibrazione provenire dal petto di Edward, che crebbe fino a diventare simile al ringhio di un animale feroce.
-Calmati, ti prego...- gli sussurrai, temendo per la sorte del povero Jaques. Dopotutto, lui non poteva sapere di avere a che fare con un temibile vampiro.
-Tu non capisci...non puoi sentire i suoi pensieri ripugnanti...- mormorò Edward, gli occhi neri puntati sul mio amico.
Lo fissai sorpresa –Perché, tu sì?-
Mi guardò sospirando –Posso leggere nella mente di tutti, tutti tranne te-
La nuova rivelazione mi lasciò a bocca aperta, incapace di ribattere.
-Allora? Guarda che sa camminare da sola- proruppe Jaques, infastidito per essere stato completamente ignorato.
Guardai ancora Edward, interrogativa. Mi doveva delle spiegazioni.
-Dopo- mormorò lui, facendomi scendere a malincuore.
Ma subito, mi ritrovai stretta a Jaques.
-Ma dov’eri finita?! Ci hai fatto preoccupare tantissimo...-
Lo strinsi a me –Mi dispiace-
Lui mi allontanò leggermente per guardami negli occhi –Ho avuto paura di perderti- sussurrò. Poi, prendendomi alla sprovvista, sfiorò le mie labbra con le sue. Un solo pensiero mi passò per la mente.
Jaques, sei morto.
Un ruggito proruppe nell’aria, come a confermare le mie parole.
-Come hai osato, damerino da strapazzo!-
-Trattenetelo!- ordinò una voce autoritaria.
Carlisle fece la sua comparsa, seguito dalla moglie. Mi precipitai tra le braccia di Esme, che mi strinse teneramente. Vidi Edward dimenarsi dalla presa dei suoi fratelli, inutilmente. Fissava Jaques come se avesse voluto staccargli la testa dal collo, ed ero certa che l’avrebbe fatto se suo padre non fosse intervenuto.
-Edward, adesso calmati. Questo è un giorno felice, Bella è di nuovo tra noi, non rovinare tutto- disse, guardando il figlio.
Lui lo fissò di rimando per diversi secondi. Chissà, magari stava leggendo nella sua mente...
Infine i suoi muscoli, prima contratti dalla rabbia, si distesero, così come i lineamenti del suo volto. Mi sorrise incerto, probabilmente mortificato per la sua reazione violenta. D’altronde, come non dargli ragione? Anche io, se avessi visto una ragazza baciarlo, non sarei stata tanto felice...
Avrei voluto correre da lui per rassicurarlo, dicendogli che era l’unico che avrei mai amato, ma ancora prima di muovermi fui bloccata da una mano pallida che si posò sulla mia spalla.
-Ciao Bella- mi salutò Carlisle –è bello rivederti-
Gli sorrisi –Anche per me è lo stesso-
-Come ti senti?- chiese, guardandomi la mano fasciata.
-Oh, molto meglio. Davvero- dissi, vedendo la sua faccia scettica.
-Lo sai che non devi minimizzare, vero?-
Arrossii –Tranquillo, sto bene, sul serio-
Sorrise, più rilassato –Ottimo-. Poi si fece serio –C’è una persona che vorrebbe vederti-
Si fece da parte, lasciando vedere la ragazza alle sue spalle.
Trattenni il respiro, com’era cambiata in quel mese! I suoi bei capelli biondi, prima sempre in ordine e lucenti, giacevano ora aggrovigliati e spenti, incorniciando il viso scarno. Ma la cosa più impressionante erano gli occhi: gonfi, tristi e rossi per le tante lacrime versate. Tutte per colpa mia. Mi avvicinai lentamente, tendendo una mano verso di lei. A contatto con la sua pelle rabbrividii. Era stranamente fredda e liscia, quasi tirata, dal colorito pallido. Delle belle guance rosee di un tempo non c’era più traccia.
-Come ti sei ridotta...- sussurrai, la voce rotta dal pianto. Sussultai, non mi ero accorta delle abbondanti lacrime che scorrevano copiose sul mio volto.
Lei mi fissò, sfiorandomi il viso bagnato con le dita fragili.
-Sei davvero tu?- domandò flebile. Anche la sua voce era cambiata, più bassa e incerta.
-Sì Ari, sono io, sono tornata, e non me ne andrò più- dissi, gettandole le braccia al collo.
-Bella...Bella...- cominciò a dire lei, nascondendo il volto nel mio petto. –Bella...oh Bella...-
Rimanemmo abbracciate per non so quanto, un’ora forse, o di più. In ogni caso, non sarebbe stato mai abbastanza il tempo passato con lei per cancellare le settimane di lontananza. Sapevo che non sarebbe mai riuscita a dimenticare, come io non mi sarei mai perdonata di averla lasciata sola. Alla fine ci separammo, guardandoci negli occhi.
-Non ti abbandonerò mai più, d’ora in poi staremo sempre insieme- promisi.
Ma Arianna scosse la testa –No, tu hai la tua vita con Edward, e non sarò certo io a privartene, mi basta sapere che sei al sicuro, e felice. Sei felice con lui, Bella?-
Annuii, commossa –Lui è tutta la mia vita-
Mia cugina sorrise, stancamente –Bene. Adesso scusami, ma penso che andrò a riposarmi, negli ultimi tre giorni avrò dormito sì e no tre ore-
-Vai tranquilla, io finisco di salutare e poi arrivo-
Ci salutammo, poi mi guardai intorno. Alla mia destra, una folla vociante strepitava chiamando il mio nome. Istintivamente, mi nascosi dietro ad un cespuglio, prima che potessero vedermi. Ero stremata ed ero certa che non avrei retto ad altre urla. Volevo solo stare con Edward, noi due soli. Un movimento alle mie spalle mi fece sobbalzare. Mi voltai e vidi una ragazza rannicchiata al suolo, la testa tra le gambe. La riconobbi immediatamente.
Allungai la mano fino a sfiorare i capelli bruni, facendola sobbalzare. Quando alzò il capo e vidi gli occhi cerchiati dal pianto, la strinsi forte a me.
-Mariotte cara, che cosa ti succede?-
Lei ricambiò il mio abbraccio, singhiozzando.
-Oh Bella...lei è qui...- riuscii a capire.
-Lei chi, Mariotte? Parlami- dissi, quando vidi che non rispondeva.
-La signora cattiva...- sussurrò la mia amica, evidentemente spaventata.
Allora capii. Intendeva la donna che l’aveva cacciata di casa quando aveva rotto quel vaso.
-E chi è Mariotte? Me lo vuoi dire?- domandai gentilmente.
Lei annuì e barcollò fino al limite del cespuglio, indicando con la mano. Seguii la direzione del suo dito, che conduceva dritto a una signora alta e dai familiari capelli rosso fuoco.
La consapevolezza mi colpì come un pugno nello stomaco. Subito dopo la sorpresa, venne la rabbia. Una furia ceca che non avevo mai provato prima.
Mi alzai e con un balzo superai la siepe, correndo dritta verso quel mostro. Arrivatagli di fronte lei si voltò, notandomi.
-Ah, signorina Swan, è un sollievo vedere che sta meglio, tanto da riuscire persino a correre-
Sentii una mano bloccare il mio braccio, proprio mentre stavo per calarlo su quell’infame.
-Lasciatemi andare, lasciatemi! Voi non sapete cos’ha fatto- gridai, dimenandomi.
-Bella, adesso calmati- ordinò una voce bassa e tranquilla.
All’improvviso, mi sentii invadere dalla pace. La rabbia svanì mio malgrado, e con lei i miei istinti omicidi. Abbassai il braccio, fissando truce la stupita signora Blood di fronte a me.
-Vieni, allontaniamoci da qui- disse la voce di prima.
Mentre me ne andavo, sentii la signora parlare con qualcuno.
-Poverina, deve aver riportato danni cerebrali nell’incidente...-
Arrivata abbastanza lontano dal luogo dello scontro, il mio misterioso accompagnatore mi fece fermare. Mi voltai e vidi Jasper che mi fissava, comprensivo. Feci per parlare, ma lui mi poggiò un dito sulle labbra, spiazzandomi. Tra tutti i Cullen, Jasper era sempre stato quello meno loquace nei miei confronti, perciò quel gesto così diretto mi aveva sorpresa.
-So quello che è accaduto con Mariotte, so che la signora Blood non è proprio quello che si può definire una bella persona, e so anche che tu volevi solo proteggere la tua amica. Ma ho dovuto bloccarti, per evitare che ti facessi male. Se avessi l’avessi colpita, probabilmente a quest’ora saresti morta. Non solo per le multiple fratture che ti saresti procurata, ma per la reazione della signora-
-Bella, i Blood sono come noi, con una differenza: noi ci nutriamo solo di sangue animale mentre loro, bè...preferiscono quello umano-
Rabbrividii, gesto che non sfuggì al mio interlocutore.
Jasper sorrise –Vedo che hai afferrato il concetto-
Presi un bel respiro –Ok, forse sono stata un po’ impulsiva, però hai visto cosa ha fatto a Mariotte? Non potevo ignorarlo...- conclusi tra i singhiozzi.
Dopo un attimo di incertezza, Jasper mi avvicinò a se, facendomi poggiare la testa sul suo petto. Mi irrigidii, smettendo di piangere. Guardai in alto, incrociando gli occhi con i suoi ambrati. Sorrideva incerto. Poi si chinò e sfiorò la mia fronte con le labbra. Lo fissai, commossa –Grazie- sussurrai.
Insieme tornammo dagli altri, dove trovai un agitatissimo Edward ad aspettarmi.
-Dov’eri finita? Ero in pensiero- mi sgridò, quando fui tra le sue braccia.
-Scusami- dissi, dispiaciuta di averlo fatto soffrire.
Lui mi sollevò il mento all’altezza del suo viso –No, scusami tu, è solo che senza di te mi sento vuoto. Ti prometto che d’ora in poi cercherò di essere meno possessivo, va bene?-
Ci baciammo teneramente, quando si fu allontanato dissi –A me vai benissimo così come sei!-
Lui ridacchiò, cedendomi alle braccia di John, venuto a salutarmi.
Furono tutti molto carini con me, sinceramente felici che fossi ritornata. Perfino Rosalie si dimostrò più gentile del solito.
-Ma non eri andata una settimana alle terme?- domandai, sorpresa di vederla.
-Sì, ma mi sembrava il caso di tornare per riabbracciare la mia sorellina, no?- rispose con nonchalance, ma io fui molto colpita dal suo gesto.
Tra un abbraccio e l’altro il tempo passò velocemente e prima che potessimo rendercene conto era ormai pomeriggio inoltrato. Stavo letteralmente crollando dalla stanchezza, ma sapevo che mi rimaneva un’ultima cosa da fare, prima di potermi finalmente abbandonare tra le braccia di Edward. Perciò presi Alice in disparte per parlarle.
-Mi faresti un favore?- le chiesi.
-Tutto quello che vuoi, sorellina- esclamò lei.
Così pochi minuti dopo eravamo a bordo della sua Porche giallo canarino, pronte per partire.
-Dove vai?- mi chiese Edward, appoggiato al mio finestrino.
-Segreto- dissi io, misteriosa.
-Stai attenta, e torna presto da me- si raccomandò.
-Appena potrò- lo rassicurai.
Dopo un ultimo bacio, Alice mise in moto e in breve fummo sulla strada, dirette verso il mio ultimo debito da saldare.





Heilà, mie ragazzuole! Che ne dite di questo capitolo, ha soddisfatto le vostre aspettative? Almeno era un pò più lungo di quello precedente (fra, sei contenta?^^), e poi sono stata davvero brava, ho aggiornato a tempo record!XDXD
Allora, per quanto riguarda la storia del continuare la fanfic o meno...bhe, molte di voi mi hanno suggerito di non finirla qui, perciò (Dlin Dlon!) annuncio ufficialmente che continuerò la ficcy, almeno per altri 4-5capitoli. Spero che continuerete tutte a seguirmi!^^
...AVETE VISTO CHE COLPO DI SCENA?! eh si, la signora Blood era proprio la ex datrice di lavoro di Mariotte...ed ora Bella dove si starà dirigendo??...eheh, mistero...non dico niente, sorry....*me malvagia*
Al prossimo capitolo (che non ho idea di quando sarà XDXD comunque presto) bacioni! :* Ele


Per rispondere a...

ale03: ma cara, tu mi vizi troppo! tutti questi complimenti mi fanno arrossire come bella!^//^
nene_cullen: grazie bella, contenta che ti sia piaciuto ^^
keska: ma mia cara, chi ha detto che bella debba diventare per forza vampira?....OK, basta spoiler....che bello, ho trovato una compare romantica!^^ anche io sono incurabile...facciamoci rinchiudere insieme!XDXD
_la sua bella_: tranquilla tesoro, hai visto che la continuo?scialla!XD
flora55: hai ragione,infatti continuerò!^^
nihal_soana93: ihih hai ragione bella, alice e proprio inopportuna!^^
twilight_the best: carissima, lo so che i nostri piccioncini ne hanno davvero passate tante, ma proprio per questo, non ti sembra bello fargli passare ora dei bei momenti??.....ok, basta spoilerare, spero comunque che continuerai a seguire la storia!^.^
Bella_kristen: ed ecco la mia fan più pazza! ciao carissima, grazie grazie, adesso sono wonder woman!XDXD comunque hai ragione, possono succedere ancora un sacco di cose, infatti la storia continuera ancora!! felice?^^
mione94: amore miooooo che bello vederti nella mia ficcy! non passi quasi mai..sigh sigh....vieni piu spessooooo! hai ragione, e terribile l’idea di dover chiudere la mia ficcy....ma nn lo faro subito, aspetto ancora un po! passa piu spesso, capito?!^^
bigia: ^^ ok cara, allora continuo, se me lo dici così cos’altro potrei fare?!




   
 
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