Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure
Ricorda la storia  |      
Autore: Digihuman    12/03/2020    7 recensioni
[COMPLETA]
"È proprio vero quanto detto dal mio amato Takeru: noi siamo gli unici artefici del nostro presente e futuro. Non c'è null'altro da aggiungere se non... che il viaggio abbia inizio. Questa volta, però, assicuriamo ci prendere un solo volo diretto per il futuro, niente più scali, vi prego!"
[Taiora - Mimato - Takari]
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hikari Yagami/Kari Kamiya, Mimi Tachikawa, Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya, Yamato Ishida/Matt | Coppie: Mimi/Matt, Sora/Tai, TK/Kari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buongiorno lettori!
Questa one-shot è nata in un frangente di noia, dovuto all'isolamento e alla quarantena che sta interessando in questo periodo il nostro Paese. Inutile dire che la trama in sé non ha nulla a che fare con questa situazione.

Rating capitolo: verde
Personaggi capitolo: Tutti
Coppie capitolo: Taiora, Mimato, Takari



VOLO DIRETTO PER...



Quella che vi voglio raccontare oggi è la storia di otto giovani amici, accomunati da un'avventura adolscenziale pazzesca, alla scoperta di un mondo digitale che ha consentito a tutti loro di vivere un'esperienza indimenticabile.
Io sono Hikari Yagami, la più piccola del gruppo. Purtroppo ho avuto modo di unirmi ai digiprescelti tardivamente, ma il perchè e il come questo sia avvenuto è un'altra storia.
Oggi sono qui perchè vorrei parlarvi di ciò che è avvenuto dopo, di quello che ancora non è stato rivelato e del perchè noi siamo qui ora. Già, noi. Parlo di noi digiprescelti, o per lo meno di alcuni di noi. Perchè attualmente ci ritroviamo tutti riuniti in un'accogliente stanza color perla, dalle fattezze piuttosto curate e ordinate. Una stanza grande a sufficienza da poter contenere noi sei e molte altre persone a noi... piuttosto familiari.
Mi pare tutto così surreale e più mi guardo intorno più noto di non essere la sola a trovare la situazione così improbabile. Takeru continua a lanciarmi sguardi incuriositi e preoccupati allo stesso tempo. Taichi è sconvolto e forse per la prima volta noto un velo di smarrimento nei suoi occhi.
Ma fermiamoci un istante per fare un passo indietro. Esattamente mezz'ora fa ci trovavamo a casa nostra per organizzare una splendida gita al mare. Mimi ci stava appunto mettendo a disposizione la sua splendida villa sul mare per poter riunire il gruppo per un weekend di follie. Purtroppo tutti noi stiamo passando un periodo abbastanza difficile e questa gita al mare doveva essere il nostro trampolino di lancio per poter riacquistare la giusta fiducia in noi stessi e nel gruppo.
Giusto per chiarire meglio la situazione, io e Takeru ci stiamo frequentando dopo qualche mese di esitazione. Lui teme sempre che il regolarizzare il nostro status sociale possa rovinare ciò che vorremmo essere come coppia. Io lo trovo stupido, perchè che ci venga affibiato il termine fidanzati, piuttosto che amici, poco cambia. Alla fine io e lui restiamo Hikari e Takeru, inseparabili, con così tanto in comune da non riuscire a trascorrere una singola giornata senza dover uscire insieme. Ed è proprio da qui che sono nati i dissapori tra noi. Lui vorrebbe accaparrarsi l'esclusiva su di me, mentre io non trovo così necessario dover urlare al mondo intero che io e lui stiamo ufficialmente insieme. Penso sia piuttosto ovvio, tutti sanno che tra di noi c'è qualcosa di speciale, indipendentemente dalle etichette che vogliamo assumere.
Le cose tra Yamato e Mimi, purtoppo, non sembrano andare meglio. I loro litigi rimbalzano duramente tra un continente e l'altro, sorvolando distese di terra e acqua. Lei ha scelto di tornare in America pur mantenendo la relazione fresca che si era instaurata con Yamato. Ishida, d'altro canto, fatica a reggere la situazione poiché, a detta sua, non è in grado di gestire una storia a distanza. Il litigio ha preso un'ulteriore brutta piega nel momento in cui Mimi ha trovato difficoltà a rispondere ad una domanda decisiva di Yamato. Quando lei ha ammesso di non voler rinunciare all'America per lui... beh, potete benissimo immaginare la reazione che ha avuto il nostro caro buon vecchio lupo solitario. Nessuno del gruppo ha osato prendere posizione in questa disputa, nessuno vorrebbe tifare per uno o per l'altro, anche se è indubbio quanto alcuni di noi diano ragione ad uno piuttosto che all'altro. Avere un'opinione è più che normale, doverla esternare, invece, è un altro.
E ultimi, ma non meno importanti, mio fratello e Sora. Che dire, il loro è sempre stato un rapporto esclusivo e fortemente dipendente. Lui necessita della sua presenza, tanto quanto lei ha bisogno di lui per poter respirare davvero. Sapete, loro hanno quel tipo di relazione che tutti invidiano. A loro basta uno sguardo per capirsi, a loro basta un cenno col capo per sapere cosa fare e cosa dire in quel momento. E vogliamo parlare di come Taichi guarda Sora? Qualsiasi donna sulla terra vorrebbe essere guardata in quel modo. Eppure Taichi ha deciso di smontare il loro castello di perfezione per andare ad intraprendere la carriera militare. È sempre stato il suo sogno, lo devo ammettere, ed è proprio per questo che le cose si sono incrinate. In realtà, se non ricordo male, è stata Sora stessa a incitare Taichi a rincorrere i propri sogni, eppure nel momento in cui lei ha realizzato veramente a cosa stavano andando incontro, si è tirata indietro, causando un grosso divario tra di loro.
Per farla breve, io e Takeru non riusciamo proprio a definirci come coppia, Yamato e Mimi non riescono a trovare un punto di incontro e Taichi e Sora hanno avuto il loro primo serio litigio dovuto a questioni lavorative. Insomma, siamo proprio alla frutta!

E torniamo ora al vero motivo per il quale siamo qui riuniti, tutti sotto lo stesso tetto. Fino a pochi frangenti fa, eravamo a casa nostra, casa dei miei genitori per intenderci, e c'eravamo quasi tutti, io e Takeru, Mimi in ferie qui in Giappone insieme a Yamato e Taichi con Sora rigorosamente a debita distanza. Purtroppo Koushiro e Joe, per impegni scolastici, non sono riusciti a raggiungerci e, forse per loro, è stato meglio così. Non so dirvi cosa sia successo realmente. Yamato stava alzando la voce per l'ennesima volta contro mio fratello per una stupida incomprensione nata tra di loro. Non la prima e probabilmente non l'ultima. Uno avrebbe voluto partire il weekend stesso per il mare, mentre l'altro esitava a decidere la data giusta. Poi un flash, un lampo di luce o forse qualcosa di divino. Ma ecco che non ci troviamo più in casa Yagami ora, ma in un appartamento che credo di non aver mai visitato.
Mi guardo intorno e mi accorgo di non aver alcun punto di riferimento. Ci sono dei quadri d'arte astratta, alcuni più moderni, altre sono copie di famosi artisti del passato. Nessuno osa proferire nulla. Davanti a noi ci sono sette persone, che ci sorridono, che ci osservano e studiano quasi divertiti. I loro sguardi non sono interrogativi quanto i nostri, sembra quasi che ci stessero aspettando. Eppure nessuno osa dire nulla.
La casa pare essere curata nel minimo dettaglio. Il salone in cui ci troviamo è piuttosto ampio, ha una piccola area ben lontana dal televisore, attrezzata con giochi per tutte le età: ci sono libri, un cavalcabile, delle costruzioni, un pallone in gomma piuma e albune bambole. Posso certamente affermare, dal mobilio e per la scelta dei particolari, che si tratta di una casa molto ben curata, probabilmente arredata da una donna, più che da un uomo. Sicuramente si tratta dell'appartamento di una famiglia, data la mole di giochi che sfila rigorosamente in ordine davanti a noi.
Dopo una grande esitazione collettiva mio fratello, da buon leader che è sempre stato, prende parola -è evidente che voi...- era quasi titubante ad affermare quanto stava per dire, ma carico di coraggio aggiunse -che voi siete in un qualche modo noi... nel futuro-.
Persino lui stesso trovava poco credibili le proprie parole, eppure non era riuscito a tenerle per sé. Alla fine sono piuttosto convinta che lui non fosse l'unico a pensarla così. In effetti io stessa ho pensato di ritrovarmi davanti ad uno specchio.
-Ma...- fu nuovamente Taichi a prendere parola -se voi siete noi...- lo vedo guardarsi intorno come alla ricerca di un qualcosa, o meglio ancora, di qualcuno -io dove diavolo sono?-.
Il Koushiro del futuro ride di gusto. Almeno lui se la ride, perchè noi, al contrario, siamo ancora più confusi di prima. Nessuno sembra intenzionato a darci una spiegazione logica. Trascorriamo quindi ancora qualche minuto in completo silenzio, fino a quando la me stessa del futuro ci lascia a bocca aperta -sapete, anche noi, come voi, abbiamo vissuto questa esperienza-.
Forse per la prima volta in vita mia, vedo Yamato scomporsi e prendere parola -non capisco, vuol dire che voi avete già vissuto quello che stiamo vivendo noi ora?- la sua domanda risuona tanto improbabile quanto reale.
I ragazzi davanti a noi sorridono e annuiscono all'unisono. Yamato deve aver fatto centro.
-Il che significa che già ci stavate aspettando- questa volta è Takeru a parlare.
Mi volto verso di lui sorridendo. Non so neanche io il motivo per il quale mi viene da sorridere in una situazione surreale come questa, eppure sorrido.
-Lasciate che vi spieghi meglio cosa sta succedendo- a parlare ora è un gentil uomo dai rossi capelli, presumibilmente si tratta di Koushiro da grande -noi siamo esattamente voi tra circa una decina di anni-.
Chissà perchè la notizia non mi sconvolge più di tanto. Sarà che con tutto quello che ho vissuto a Digiworld insieme ai miei amici ormai ci ho fatto il callo a vivere situazioni così surreali. Ma vi posso giurare che mai mi sarei aspettata di poter viaggiare nel tempo.
Mio fratello sgrana gli occhi, ma trova ugualmente fiato per parlare -quindi 28 anni, giù di lì?-.
Yamato del futuro ridacchia -giù di lì!- risponde divertito facendogli la voce.
-Pazzesco...- afferma Taichi mettendosi una mano tra i capelli. Si vede che è piuttosto nervoso. Quel gesto, ormai automatico, lo fa solo quando si trova a disagio.
-Se non vi dispiace...- dice ad un tratto la mia amica Sora in versione futuro alzandosi dal proprio posto -vorrei spiegarvi un po' come vanno le cose-.
Mimi del futuro la guarda e asseconda il suo pensiero annuendo con il capo.
La rossa procede dicendo -siete qui per un motivo particolare, ovvero dare una sbriciata a quello che sarà il vostro futuro perchè il vostro attuale presente non va come dovrebbe andare-.
Noi tutti ci guardiamo titubanti. Tante sono le domande che sorgono nelle nostre menti, ma zero le risposte che al momento abbiamo ricevuto.
-Beh, avrete già capito che io sono... te- dice la ramata puntando il dito verso la nostra Sora -mentre lei- allunga lo sguardo verso un'altra ragazza -è Mimi con affianco Yamato e Koushiro-.
Procede con la sua spiegazione indicando altri due ragazzi -loro sono Hikari e Takeru, mentre laggiù c'è Joe-.
Mio fratello ci riprova nuovamente -ed io dove diavolo sono?-.
-Il padrone di casa ha ben pensato di andare a farsi un pisolino, mio caro- lo stuzzica Yamato del futuro facendo sorridere la sua versione presente, un sorriso amaro però. Sembra quasi che Taichi ci sia rimasto male.
-Ma perchè proprio ora?- domanda la Mimi del nostro presente.
-State per andare in vacanza al mare no?- domanda la sua controparte futura.
-Sì, è esatto- le risponde la sua piccola miniatura.
-Quella vacanza per noi è stata... piuttosto raccambolesca- cerca di spiegare Sora del futuro -esattamente ciò che vorremmo evitare a voi-.
-Che cosa intendi dire con raccambolesca- domanda la nostra Mimi preoccupata.
-Diciamo che, nonostante tutto sia finito per il meglio, quell'estate molti di noi se la sono vista brutta- le risponde Sora del futuro sorridendo -l'amore è amore e non cambierà mai nel corso del tempo, qualsiasi strada o scelta prendiate, ritornerete sempre qui, al punto in cui siamo noi ora-.
La guardo confusa e domando -non capisco, se il vostro presente è destinato ad essere il nostro futuro, allora perchè mostrarcelo con la pretesa di volerlo cambiare se ciò nonostante sarà sempre lo stesso?-.
Il mio alterego futuro sorride e mi si avvicina dolcemente -vedi Hikari, se decidi di intraprendere un lungo viaggio, preferisci prendere un volo diretto o ritrovarti a fare svariati scali?-.
Sorrido. Ho capito dove vuole.. voglio andare a parare.
-Vogliamo solo farvi vedere il punto di arrivo, così da farvi capire quale volo prendere- mi risponde alla fine appoggiandomi una mano sulla spalla.
Yamato del futuro si alza dal divano e si posiziona davanti a noi -opterei per iniziare a presentarci uno ad uno- direi che tutti i presenti sono d'accordo ed io anche, forse è giusto capire chi diventeremo, prima di capire il vero motivo che ci ha spinti a prendere il diretto per il futuro.
-Io sono Yamato, attualmente ho 29 anni, sono amministratore delegato di una linea di franchising abbastanza nota nel settore della comunicazione- dice guardandosi intorno insicuro su cosa dire -abito a pochi isolati da qui insieme a mia moglie e attualmente non abbiamo figli-.
Il nostro Ishida lo guarda con speranza, come a voler saperne di più ma subito il suo entusiasmo si spegne nel momento in cui il suo riflesso futuro aggiunge -non starò qui a darti l'indirizzo esatto di dove abiti, il nome dell'azienda per cui lavori o dettagli affini, ti basta sapere che sono un uomo di sani principi, ho una famiglia che amo, un lavoro che mi consente di togliermi tanti sfizi, tra cui viaggiare molto-.
Il nostro Yamato si limita ad annuire. Si vede che in cuor suo vorrebbe sapere altro, noi tutti in realtà lo vorremmo.
-Non possiamo andare ad interferire con il vostro futuro in maniera eccessiva, non possiamo raccontarvi cosa succederà nel mondo o quanto la politica giapponese varierà nel corso della storia- spiega infine il biondo -il nostro intendo è quello di concentrarci solo su noi stessi, il resto non deve andare ad intaccare la nostra crescita-.
-Va bene- dice l'altro biondino del gruppo alzandosi e accostandosi al fratello -Io sono Takeru, ho 26 anni, sono fotografo professionista per lo più di servizi naturalistici, perciò documentari e affini- si presenta lui con il suo solito garbo -mi capita di viaggiare molto per via del mio lavoro.. beh, in effetti questo è uno degli aspetti per il quale ho scelto di fare il fotografo! E tra un paio di mesi sposerò la mia dolce metà-.
Pazzesco, fotografo professionista. Takeru ha sempre desiderato trasformare la sua passione per la fotografia in lavoro, me lo ha confidato una volta in segreto. Ma soprattutto... ti prego fa che la sua dolce metà sia sempre io!
-Io sono la sua dolce metà- annuncia ad un tratto la mia persona futura facendomi sobbalzare dalla gioia -sono Hikari ed il mese prossimo farò 26 anni proprio come Takeru. Sono laureata in lettere moderne e attualmente ho intrapreso la carriera come scrittrice di storie d'avventura per ragazzi-.
Che emozione scoprire che i miei sogni hanno preso esattamente la piega che ho sempre desiderato.
-Essendo il mio lavoro molto flessibile ho la possibilità di seguire Takeru in giro per il mondo. Attualmente sono circa due mesi che abitiamo in Sud Africa per un servizio naturalistico sulla fauna della zona e...- la vedo allungare le mani fino ad accarezzarsi il ventre completamente piatto -abbiamo appena scoperto di essere in dolce attesa-.
A quella rivelazione vedo Takeru del futuro avvicinarsi alla me stessa futura e abbracciarla teneramente sfiorandole con i polpastrelli la pancia.
-Oh cielo che emozione!- urla estasiata Mimi alle mie spalle -la nostra piccola Hikari incinta, non ci posso credere-.
Il suo entusiasmo contagiata tutti i presenti i quali uno ad uno si congratulano con lei. Ovviamente i ragazzi futuri ne erano già a conoscenza, ma ogni occasione era un buon momento per festeggiare il lieto evento.
-Stai forse scherzando?- dichiara mio fratello con un tono sconvolto e infuriato allo stesso tempo -chi ti ha dato il permesso di mettere le mani su mia sorella!-.
Takeru ride divertito, esattamente con lo stesso sorriso di cui mi sono innamorata e risponde -Taichi, vorrei farti presente che questo discorso me lo ha già fatto il tuo sosia futuro, non vorrei tornare nuovamente sull'argomento-.
-Va bene, ragazzi. È giunto il mio turno!- esclama ora una bellissima donna dai capelli castani lunghi fin oltre le natiche -Io sono Mimi, ho 28 anni, lavoro come wedding planner per un'azienda straniera e ovviamente sarò io ad occuparmi del matrimonio dei nostri Hikari e Takeru, fino all'ultimo singolo dettaglio che sarà assolutamente perfetto!-.
Sorrido e ancora mi ritrovo a sorridere.
-Dopo alcuni anni trascorsi in America ho deciso di tornare in Giappone per... beh, diciamo semplicemente per motivi molto personali- aggiunge allungano un occhiolino a Yamato il quale sorride sotto i baffi -e questo è tutto!-.
Un uomo piuttosto alto e magrolino fa capolino da dietro il divano e si presenta anche lui -io sono Joe, non aggiungo l'età perchè mi fa sentire troppo vecchio l'aver sforato già la trentina- un coro di risate ora riecheggia nell'aria -come previsto da sempre sono un medico, ma al contrario di quanto sperato dai miei genitori non sono un chirurgo di fama nazionale, bensì un'umilissimo pneumologo-.
-Umilissimo un corno- aggiunge Mimi del futuro -il nostro caro Joe è uno dei migliori medici del Paese, è comparso sulla copertina di molte riviste scientifiche e ha scritto delle relazioni che hanno spopolato anche in America-.
Noto subito l'imbarazzo crescente sul volto del... Dottor Kido!
-Beh, ecco, veramente...- si gratta nervosamente il capo -sono sposato già da cinque anni con Yoshiko, mia moglie, migliore amica, compagna di vita, nonché collega di lavoro e abbiamo già due splendidi bambini di 2 e 4 anni-.
Rimango sbalordita e nel guardarmi attorno noto con piacere che tutta la mia sorpresa è palesata anche sul volto dei miei amici.
-E chi l'avrebbe mai detto, Joe!- dice mio fratello facendo sghignazzare un po' tutti.
-Io invece sono Koushiro, stessa età di Mimi, inutile dirlo- dice il nostro sosia futuro del rosso impacciatamente -sono felicemente sposato con il mio lavoro che occupa la stragrande maggioranza del mio tempo. Lavoro come ingegnere informatico per la N.A.S.A con sede a Tokyo e... non credo di aver altro da aggiungere-.
La sorpresa di Joe, devo ammetterlo, non è nulla in confronto a quella del nostro caro buon Koushiro.
-Sicuro, ho sempre pensato che avresti fatto grandi cose nella vita...- dice il mio Taichi con occhi sgranati -ma addirittura la N.A.S.A- si passa una mano tra i capelli, è palese che sia fortemente orgoglioso di lui -cavolo Koushiro, sapevo avresti fatto grandi cose nella vita!-.
Il suo viso si imporpora dello stesso colore dei suoi capelli e si limita a lasciar sfuggire un timido sorriso ed un mesto -grazie-.
Sorrido, che folle incontro stiamo vivendo e che folli e stupende sorprese stiamo avendo.
-Beh, resto solo io allora- dice ad un tratto la Sora del futuro scambiandosi occhiate complici con i presenti -sono Sora, ho 29 anni, vorrei raccontarvi grandi cose sulla mia vita, ma la verità è che non ho mai terminato gli studi e non ho mai avuto modo di intraprendere una singola carriera lavorativa perchè attualmente posso definirmi una casalinga, ma la verità è che sono anche una cuoca, gestisco una grande impresa di pulizie e le finanze familiari, lavoro costantemente come maestra 24 ore al giorno e sono educatrice professionale.... insomma sono mamma a tempo pieno di tre splendide creature che mi risucchiano puntualmente le energie in tutti i modi possibili ed inimmaginabili-.
Ok, ora sì che sono veramente sconvolta. Vedo la Sora del mio presente sbiancare e spalancare la bocca senza però riuscire a dire alcuna parola.
-Ti sei data da fare, eh Sora?- domanda mio fratello ridacchiando divertito.
Il suo entusiasmo muore sul nascere però, perchè dall'altra parte dell'abitazione si sente un grosso tonfo ed un rumore di vetri andare a terra e rompersi probabilmente sul pavimento.
Sora del futuro allunga un orecchio cercando di intuire cos'è successo e cosa sarebbe successo da lì a breve. Poi un pianto, isterico, infantile seguito da dei passi pesanti che riecheggiano nel corridoio fino ad arrivare in salotto.
Davanti a noi ora vi è una figura adulta, un uomo molto alto, dall'atletico aspetto, muscoli piuttosto sviluppati e... una chioma inconfondibile. Tra le braccia un neonato di pochi mesi che strofina animatamente la propria testa contro il suo petto.
-Hai lasciato tu la tazza sul comodino?- domanda assonnato nella nostra direzione.
-Ti avevo preparato del thè, ma non ho fatto in tempo a portartelo in camera che già dormivi e mi scocciava svegliarti- rispose Sora del futuro alzandosi in piedi ed avvicinandosi a lui.
Il mio fratellone del futuro sbadiglia rumorosamente e si appoggia dolcemente alla sua amata, facendo combaciare la sua fronte su quella di lei. Rimane così per un istante, inebriandosi della sua presenza e senza badare agli occhi curiosi che si sono posati su di loro. Tiene gli occhi chiusi per alcuni secondi lasciando combaciare le loro fronti e sospirando prima di dover lasciare quel contatto. Le da un bacio sulla fronte e poi le allunga il bambino sbadigliando nuovamente. Sora abbraccia dolcemente il piccolo fagottino e lo stringe forte a sé, mentre Taichi si avvicina a noi e guarda Yamato del futuro dicendo -perchè non mi hai svegliato?-.
Il biondo sorride -tua moglie me lo ha vietato-.
Taichi rivolge uno sguardo curioso verso lei, la quale si limita ad alzare le spalle e avvicinarsi alla mia copia futura porgendole il bambino.
-Ciao amore della zia, quel goffo di papà ti ha svegliato?- risponde il mio alterego futuro -brutto papà!-.
Che impressione vedermi con in braccio un bambino.
Taichi del futuro sbuffa e borbotta qualcosa fino ad allontanarsi da noi e ritornare sui suoi passi lungo il corridoio. Sora allunga lo sguardo curiosa nella sua direzione vendendolo tornare poco dopo, mentre si stiracchia stancamente le braccia -grazie al cielo dormono-.
Il suo sguardo è stanco, appesantito forse dal lavoro. Si avvicina a Sora e le circonda le spalle con il suo braccio fino a stringerla forte a sé -allora, come siamo messi qui?- domanda a tutti.
-Manchi solo tu mio caro damerino- afferma Yamato del futuro alzando un sopracciglio.
-Uh.. ehm okay, va bene- dice tra uno sbadiglio e l'altro -vabbè credo sia abbastanza ovvio, io sono Taichi ho 29 anni, ho sposato Sora ormai qualche secolo fa e...- bang, sento subito un sonoro ceffone arrivargli sul retro del capo e noto Sora che sbuffa e ridacchia allo stesso tempo -abbiamo tre figli, Hikaru...- allunga lo sguardo verso il confetto presente tra le mie future braccia -di 6 mesi, poi c'è Chojiro di 5 anni e Hanae di 9 anni, l'idea sarebbe quella di creare una squadra di calcio-.
Bang, un altro schiaffo in arrivo -va bene, mi accontento della squadra di calcetto allora!- risponde lui sarcastico.
-E come pensi di mantenere un'intera squadra di calcio?- gli domanda Yamato del presente saccente.
Taichi del futuro lo osserva divertito -sono generale di divisione aerea- rispose piuttosto orgoglioso.
Mio fratello lo osserva ammirato -ma è il grado più alto che si può avere in areonautica dopo Generale supremo-.
-Ma quindi...- mi trovo a supporre troppo ad alta voce -significa che sei un pilota di aerei militari-.
L'espressione futura di mio fratello annuisce seriamente -è una decisione che.. fammici pensare- guarda la sua figura del presente pensieroso -tecnicamente avresti già preso, dico bene?-.
Mio fratello si limita ad annuire mentre Sora del presente si ritrova a porre una domanda piuttosto interessante -c'è una cosa che non quadra...-.
Sora del futuro sorride e si avvicina a lei fino ad appoggiarle una mano sulla spalla -è così, esattamente-.
Vedo il suo volto avvampare fino a far cozzare il suo sguardo con quello interrogativo di mio fratello. Lui scuote il capo, si vede che non ha capito. In realtà anche io non ho ben capito.
-Hanea, vostra figlia...- domanda la mia amica titubante -hai detto avere 9 anni, giusto?-.
Taichi del futuro scoppia in una fragorosa risata, tanto da far sobbalzare il piccolo Hikaru che riprende imperterrito a giocare con la collana di sua zia.
-Sì, tesoro, è esattamente ciò stai pensando- le risponde lui ridacchiando ancora.
-Ma non può essere....- sospira sconsolata la mia amica guardando in basso e cercando supporto in mio fratello -sono in ritardo solo di pochi giorni-.
-Oh santo cielo...- mormora Mimi all'unisono insieme a me e Yamato.
Taichi del futuro si alza dalla sua postazione fino a raggiungere la giovane Sora del presente e prendere le sue mani nelle proprie -sai amore mio, quando abbiamo avuto quel litigio circa la mia passione per gli aerei... non sapevamo ancora che tu fossi incinta, ma quando lo abbiamo scoperto, beh, è stato ovvio che quella era la giusta cosa fare-.
Il suo volto assume subito un'espressione illeggibile. Chissà cosa le sta passando per la mente, chissà a quali pensieri si starà aggrappando.
-Io...- cerca di dire ma senza trovare la forza necessaria ad esprimere il suo pensiero.
-Andrà tutto bene, te lo prometto- dice Taichi del futuro accarezzandole una guancia -non ti ho mai fatto mancare nulla, ho sempre usufruito di tutti i congedi, tutti i permessi, ho sempre volato per chilometri e chilometri anche solo per stare un paio di ore con te-.
Sora del futuro si avvicina al suo giovane riflesso e asseconda il discorso del marito aggiungendo -pur di trascorrere anche solo un paio di ore a casa, viaggiava anche per mezza giornata intera senza neanche prendersi mezz'ora di pausa. Non ha mai mancato un compleanno dei nostri figli, mai mancato il matrimonio di nessuno dei nostri amici, mai mancato a trascorrere il giorno di Natale o le altre festività in famiglia-.
-Il nostro bel Yagami è un padre di famiglia più che esemplare- aggiunge Yamato senza scomporsi più di tanto.
-Ed un marito eccezionale- conclude Sora del futuro.
-Il motivo per cui voi oggi siete qui- dice ad un certo punto Mimi distogliendo il nostro sguardo da una Sora estraniata e timorosa -è proprio questo-.
-Questo..?- domando confusa io guardando prima la nostra Sora e poi Mimi del futuro.
-Le vacanze estive che andrete a fare ora saranno il trampolino di lancio per voi tutti. Taichi partirà per l'esercito subito dopo- noto con dissapore le espressioni sui volti dei miei amici, quella frase fa male, fa male a noi tutti, in particolar modo a Sora vista la sorpresa appena avuta -e noi dovremo prendere scelte altrettanto ardue, quali restare accanto ad un'amica in difficoltà- il suo sguardo si posa sulla giovane ramata ancora scossa dalle notizie ricevute -oppure decidere dove voler restare a vivere per il resto della propria vita- inutile dire che l'accenno era rivolto a sé e al proprio fidanzato-.
-L'invito che vi facciamo, quindi- aggiunge Takeru del futuro -è quello di rispettare il tempo che vi è stato concesso qui con noi e di riflettere su quello che sarà il vostro futuro prossimo, su ciò che volete, ma soprattutto su CHI volete al vostro fianco-.
-Perchè ragazzi, ovunque voi vi troviate- aggiunge Mimi radiosa.
-Qualsiasi cosa farete- prosegue Taichi con forza.
-Ovunque andrete- dice ancora Hikari.
-Dovete ricordarvi che la vostra amicizia è eterna e va al di là di qualsiasi cosa- afferma Yamato.
-Non scordate mai la vostra avventura a Digiworld- espone ancora Joe.
-Perchè niente al mondo potrà mai dividerci, neanche la distanza- si associa anche Koushiro al discorso.
-Ma soprattutto...- l'ultima a parlare è Sora -l'amore non ammette barriere. Voi siete destinati ad essere ciò che siete. È scritto nel filo della vostra vita. Potrete lasciarvi e allontanarvi quanto volete, ma la verità è che tornerete sempre insieme, qualsiasi cosa accada-.
Lo vedo, quello sguardo di cui vi parlavo prima, Taichi fiero e orgoglioso delle parole dette da Sora. Uno sguardo colmo di gratitudine e amore. Mio fratello del futuro si alza in piedi e ci guarda dall'alto con grande entusiasmo -supererete tutto, ci vuole solo tanta pazienza e costanza. I sacrifici potranno sembrare tanti, spesso insormontabili, ma vi assicuro che una soluzione c'è sempre e ne varrà la pena- e i suoi occhi si posarono sul piccolo Hikaru, ormai tra le braccia di morfeo coccolato dalla sua amata zia.
-Yamato- Taichi del futuro chiama ora in causa il suo migliore amico versione presente -avrai un ruolo fondamentale nella mia vita e ti posso assicurare che non sarò mai in grado di ringraziarti per ciò che hai fatto e fai tutt'ora per me e per la mia famiglia-.
Sicuramente quel discorso deve aver turbato, seppur positivamente, il nostro solitario Ishida, perchè lo vedo, lo posso constatare con piacere nel suo sguardo, quanto lui sia orgoglioso delle parole che gli sono appena state rivolte.
-Scegliere te come testimone di nozze non è stato doveroso, ma un vero e proprio onore per me- continua mio fratello del futuro -tu neanche immagini quanto la tua amicizia conti per me, quanto tu sia stato il collante del gruppo in questi anni-.
Taichi si avvicina al suo migliore amico più giovane di qualche anno per poi appoggiargli una mano sulla spalla e guardarlo dritto nell'anima -il vero leader del gruppo in questi anni sei stato tu- gli sorride amichevolmente -forse lo sei sempre stato-.
Il nostro giovane Ishida sorride complice di quanto detto e allunga a sua volta una mano sulla spalla opposta di mio fratello dicendo -noto con piacere che ti ci sono voluto ben dieci anni per maturare un po'!-.
Noi tutti ridiamo divertiti da quel teatrino. In fin dei conti, nonostante il tempo trascorso, nonostante le esperienze differenti vissute, noto con grande piacere che siamo sempre rimasti gli stessi. Siamo sì cresciuti, maturati di molto, ma sempre noi, uniti dalla stessa avventura surreale vissuta a Digiworld e da un'amicizia invidiabile.
-Il tempo a vostra disposizione è ormai concluso- ci dice ad un certo punto Koushiro aprendo il suo computer e guardandoci uno ad uno -è ora di tornare a dieci anni fa, facendo tesoro di ciò che avete scoperto qui con noi oggi-.
Sorridiamo. Ora lo posso sentire, posso capire il perchè di quel sorriso. È come se nel mio profondo già sapessi che quest'esperienza era fine solo ad arricchire i nostri animi, ancora una volta.

Come siamo arrivati, siamo anche tornati.
Mi guardo intorno e riconosco quelle quattro mura così familiari di casa. Guardo i miei amici sorridendo e conscia di non aver solo vissuto un bel sogno, ma di averlo fatto nella più piacevole delle compagnie.
Mimi bacia vigorosamente Yamato promettendogli di non partire più per l'America se non per viaggi di piacere. Lui, d'altra parte, le confida di aver sperato fino alla fine in quella scelta. Takeru mi prende le mani e mi guarda dritto negli occhi promettendomi che mai e poi mai avrebbe affrettato le cose tra di noi, che noi siamo gli unici artefici del nostro presente e futuro e che non era importante il parere degli altri. Da lontano noto con piacere che anche il mio caro fratellone ha fatto pace con Sora. L'abbraccia teneramente, sfiorando con la mano il suo ventre snello.
Tutto è bene quel che finisce bene, almeno così si tende a dire.
È proprio vero quanto detto dal mio amato Takeru: noi siamo gli unici artefici del nostro presente e futuro. Non c'è null'altro da aggiungere se non... che il viaggio abbia inizio. Questa volta, però, assicuriamoci di prendere un solo volo diretto per il futuro, niente più scali, vi prego!
  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure / Vai alla pagina dell'autore: Digihuman