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Autore: Lara Rye    06/08/2009    3 recensioni
Ogni fibra del suo corpo, ogni sua minima caratteristica si incastro in me, come il suo nome anni prima.
Sentivo di appartenergli e che lui apparteneva a me, solamente.
E tutto questo lo capìì attraverso il tocco, quello che cingeva le nostre mani unite da qualche attimo.
Lui mi guardava negli occhi, come cercando qualcosa o il più assoluto nulla.
Non capìì mai cosa ci trovò, ma seppi che un qualcosa lo trovò perchè un secondo dopo, mi mostrò il sorriso più grande che riuscì a fare.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~
Andreas, il ragazzo con l'AIDS.


Capitolo quattro - Il burro d'arachidi e i ricordi.

Avevo passato l'intera giornata a scrivere.
Raccontavo ogni cosa di lui sul mio blocco. Su quei fogli erano descritte le caratteristiche del suo corpo, il contrasto dei rispettivi colori, l'emozioni che lui mi provocava, i gesti e le parole di Andreas.
Su quei fogli c'eravamo noi.
Verso le cinque di pomeriggio decisi di andare da lui. Nessuno doveva vedermi, nessuno doveva capire.

Aprìì la porta ed entrai. All'interno era buio, illuminato docilmente dal fuoco acceso.
Di Andreas non c'era la minima traccia. Doveva esserci, sapeva che sarei venuta.

Allora non è stato un sogno.” Sobbalzai. Sulle scale, dietro di me, c'era Andreas.
Mi hai spaventata!” dissi, fingendo di arrabbiarmi. Si avvicino a me lentamente poi, mi sorrise e passo la sua mano su una delle mie due guancie rosse. Il suo tocco mi faceva esplodere, all'interno.
Lo sentivo entrare dentro di me, solo toccandomi e tutto ciò mi spaventava eppure desideravo che non si staccasse mai più da me. Desideravo lui, in ogni sua minima caratteristica, anche quella più orribile e marcia.

Hai fame?”
Si, dai. Che cos'hai?”
Lui ci pensò e poi arrossì. “Burro d'arachidi e gelato.” disse, tenendo il viso verso il basso.
Scoppiai a ridere. “é l'abbinamento più disgusto di cui io abbia mai sentito parlare.” Rise con me, e poi se ne andò, ricomparendo pochi istanti dopo con due barattoli di vetro.

Però ce l'ho sia salato sia dolce.”disse, allegro. Era convintissimo di aver fatto centro, di avermi conquistata con le due varianti. Risi ancora, non riuscendo a trattenermi.
Decisamente dolce!” dissi. Lui mi guardò torvo, come se avessi appena bestemmiato.
Scherzi? Fa schifo. Quello salato è... buonissimo.” disse, buttandosi sul divano accanto a me e dandomi il barattolo dolce. Io aprìì il vasetto e ci infilai il dito, lo immersi di burro e me lo leccai.
Andreas mi guardò e poi scoppiò a ridere. Pensai di aver appena fatto una cazzata. “Che c'è?”

Non lo vuoi allora il cucchiaino?” disse mostrandomi la posata e ridendo più forte.
Io divenni rossa. Non un colore tenue, ma al contrario uno tanto simile a quello del pomodoro.

Mi sa che sono io l'indigena, non tu.” Continuammo a ridere, su quel divano mangiando burro d'arachidi con le mani e parlando.


Poco dopo eravamo sdraiati sul divano e la mia testa era appoggiata sulle sue gambe, mentre lui accarezza e giocava con i miei capelli rossi.
Lo guardai. Intravidi nei suoi occhi qualcosa, un qualcosa che avrei scoperto presto.

Ricordi tua madre?” gli chiesi, sperando di non essere stata troppo sfacciata.
Lui annuì. “Lei era bellissima. Ricordo la sua bellezza con chiarezza. Aveva dei lunghi capelli neri che sosteneva con un bastoncino bianco e aveva un sorriso straordinario. Sorrise, persino, poco prima della sua morte.”

Tu, l'hai.. ?” Non riuscìi a finire la frase. Come gli potevo chiedere se aveva visto vedere la madre morire tra le sue braccia?
Si. É stato lento e.. atroce. Ha sofferto.”
Vidi i suoi occhi colmi di lacrime. “Andreas.. mi dispiace. Io non volevo, non dovevo..”
Lui mi sorrise. “No, non dispiacerti. Voglio che tu sappia tutto. Voglio che tu sia parte della mia vita.”
Mi alzai e mi sedetti sulle sue ginocchia. Eravamo distanti meno di quattro centimetri. I nostri sguardi si fissavano, immobili.
Tutto si appannò, intorno. Riuscivo a vedere solo lui, il suo viso e i suoi occhi. Mi accarezzo il viso, passandomi un dito sulle labbra.
Mi sentìì come spogliata dentro. Mi stava aprendo, scartando lentamente.
Mi lasciai andare a lui e alle continue e sconcertanti emozioni. Sentìì il suo viso avvicinarsi a me. Chiusi gli occhi.
Volevo solo sentire lui e la magia. Le sue labbra si appoggiarono sulle mie, sfiorandole. Tremammo insieme, e così lui mi baciò delicatamente. Mi baciò, assaporando lentamente prima il labbro inferiore e poi, entrambi.
Lo baciai, sentendo la sua carne dentro di me. Mi risucchiava, mi attraeva e infine mi ammaliava.
Restammo a baciarci, con gli occhi chiusi, sentendo l'altro e le lacrime di entrambi.

*** 

Si lo so, io sono ossessionata dal burro d'arachidi. Lo amo, semplicemente.
Spero che vi possa piacere anche questo.
Grazie a :
ChasingTheSun , quello che mi hai detto è bellissimo. Grazie, grazie grazie.
Fede: Come sempre grazie.. sono contenta che ti sia piaciuto.
Dolce Mony: sono contenta che ti piaccia, fammi sapere che ne pensi anche di questi.
Dovrei riuscire ad aggiornare entro doma mattina, dai.. ve lo prometto. Poi ci sentiremo il 22.
Lara.


   
 
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