~Andreas, il ragazzo con l'AIDS.
Capitolo quattro - Il burro d'arachidi e i ricordi.
Avevo passato l'intera giornata a scrivere.
Raccontavo ogni cosa di lui sul mio blocco. Su quei fogli erano
descritte le caratteristiche del suo corpo, il contrasto dei rispettivi
colori, l'emozioni che lui mi provocava, i gesti e le parole di Andreas.
Su quei fogli c'eravamo noi.
Verso le cinque di pomeriggio decisi di andare da lui. Nessuno doveva
vedermi, nessuno doveva capire.
Aprìì la porta ed entrai.
All'interno era buio, illuminato docilmente dal fuoco acceso.
Di Andreas non c'era la minima traccia. Doveva esserci, sapeva
che sarei venuta.
“Allora non
è stato un sogno.” Sobbalzai.
Sulle scale, dietro di me, c'era Andreas.
“Mi hai
spaventata!” dissi, fingendo di arrabbiarmi. Si avvicino a me
lentamente poi, mi sorrise e passo la sua mano su una delle mie due
guancie rosse. Il
suo tocco mi faceva esplodere, all'interno.
Lo sentivo entrare dentro di me, solo toccandomi e tutto ciò
mi spaventava eppure desideravo che non si staccasse mai più
da me. Desideravo
lui, in ogni sua minima caratteristica, anche quella
più orribile e marcia.
“Hai fame?”
“Si, dai. Che
cos'hai?”
Lui ci pensò e poi arrossì. “Burro
d'arachidi e gelato.” disse, tenendo il viso verso il basso.
Scoppiai a ridere. “é l'abbinamento più
disgusto di cui io abbia mai sentito parlare.” Rise con me, e
poi se ne andò, ricomparendo pochi istanti dopo con due
barattoli di vetro.
“Però ce
l'ho sia salato sia dolce.”disse, allegro. Era convintissimo
di aver fatto centro, di avermi conquistata con le due varianti. Risi
ancora, non riuscendo a trattenermi.
“Decisamente
dolce!” dissi. Lui mi guardò torvo, come se avessi
appena bestemmiato.
“Scherzi? Fa schifo.
Quello salato è... buonissimo.” disse, buttandosi
sul divano accanto a me e dandomi il barattolo dolce. Io
aprìì il vasetto e ci infilai il dito, lo immersi
di burro e me lo leccai.
Andreas mi guardò e poi scoppiò a ridere. Pensai
di aver appena fatto una cazzata. “Che
c'è?”
“Non lo vuoi allora
il cucchiaino?” disse mostrandomi la posata e ridendo
più forte.
Io divenni rossa. Non un colore tenue, ma al contrario uno tanto simile
a quello del pomodoro.
“Mi sa che sono io
l'indigena, non tu.” Continuammo a ridere, su quel divano
mangiando burro d'arachidi con le mani e parlando.
Poco dopo eravamo
sdraiati sul divano e la mia testa era appoggiata sulle sue gambe,
mentre lui accarezza e giocava con i miei capelli rossi.
Lo guardai. Intravidi nei suoi occhi qualcosa, un
qualcosa che avrei scoperto presto.
“Ricordi tua
madre?” gli chiesi, sperando di non essere stata troppo
sfacciata.
Lui annuì. “Lei era bellissima. Ricordo la sua
bellezza con chiarezza. Aveva dei lunghi capelli neri che sosteneva con
un bastoncino bianco e aveva un sorriso straordinario. Sorrise,
persino, poco prima della sua morte.”
“Tu, l'hai..
?” Non riuscìi a finire la frase. Come gli potevo
chiedere se aveva visto vedere la madre morire tra le sue braccia?
“Si. É
stato lento e.. atroce. Ha sofferto.”
Vidi i suoi occhi colmi di lacrime. “Andreas.. mi dispiace.
Io non volevo, non dovevo..”
Lui mi sorrise. “No, non dispiacerti. Voglio che tu sappia
tutto. Voglio
che tu sia parte della mia vita.”
Mi alzai e mi sedetti sulle sue ginocchia. Eravamo distanti meno di
quattro centimetri. I nostri sguardi si fissavano, immobili.
Tutto si appannò, intorno. Riuscivo a vedere solo lui, il
suo viso e i suoi occhi. Mi accarezzo il viso, passandomi un dito sulle
labbra.
Mi sentìì come spogliata dentro. Mi stava
aprendo, scartando lentamente.
Mi lasciai andare a lui e alle continue e sconcertanti emozioni.
Sentìì il suo viso avvicinarsi a me. Chiusi gli
occhi.
Volevo solo sentire lui e la magia. Le sue labbra si appoggiarono sulle
mie, sfiorandole. Tremammo insieme, e così lui mi
baciò delicatamente. Mi baciò, assaporando
lentamente prima il labbro inferiore e poi, entrambi.
Lo baciai, sentendo la sua carne dentro di me. Mi risucchiava, mi
attraeva e infine mi ammaliava.
Restammo a baciarci, con gli occhi chiusi, sentendo l'altro e le
lacrime di entrambi.
***
Si lo so, io sono ossessionata dal burro
d'arachidi. Lo amo, semplicemente.
Spero che vi possa piacere anche questo.
Grazie a :
ChasingTheSun , quello che mi hai detto è bellissimo.
Grazie, grazie grazie.
Fede: Come sempre grazie.. sono contenta che ti sia piaciuto.
Dolce Mony: sono contenta che ti piaccia, fammi sapere che ne pensi
anche di questi.
Dovrei riuscire ad aggiornare entro doma mattina, dai.. ve lo prometto.
Poi ci sentiremo il 22.
Lara.