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Autore: KuroHeart    23/03/2020    1 recensioni
"Non c’è altro modo… Se vuoi continuare a vivere allora dovrai diventare come me. Ma ti avverto: una volta che avrai fatto questa scelta, non potrai tornare indietro."
Una voce maschile mi parla, ma io non capisco il significato di quelle parole. Provo a guardare in volto la fonte di questa voce, ma è sfocata e confusa. Cerco di chiedere chi lui sia, ma non riesco a dire nemmeno una parola… Ad un certo punto, l’oscurità si attornia a me e tutto scompare, facendo vedere sangue sparso qua e là. Mi guardo intorno per cercare una via d’uscita, ma rimango paralizzata sul freddo pavimento.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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<< Sì, è colpa tua se io e Walter siamo dei vampiri e i miei genitori sono morti! È questa la verità! >> urlo con gli occhi lucidi dalla rabbia e il dispiacere per aver perso i miei cari, puntando l'indice contro Thomas. 
Lui sgrana gli occhi allibito rimanendo senza parole e poi mi dà le spalle, lasciando velocemente la stanza e infine sbattendo la porta.

Rimango immobile con gli occhi sbarrati, le mani strette a pugno e il respiro affannato a guardare la porta chiusa, mentre sento i passi di Thomas allontanarsi velocemente. 
Solo quando non li odo più vado a sedermi sul letto, scossa dallo scatto d’ira che ho avuto e ancora incredula di aver pronunciato tali parole. 
Chiudo gli occhi mentre lacrime amare iniziano a scorrere, rigandomi il volto. Rabbia e dolore invadono il mio cuore e la mia anima, ormai sul punto di spezzarsi per sempre. L'unico motivo per cui sto continuando a lottare è per vendicare la morte dei miei genitori. Esatto, ormai non si tratta più di giustizia, ma vendetta. Ho varcato il punto di non ritorno e sono pronta ad andare fino in fondo, uccidendo chiunque s'interporrà fra me e la contessa Brimstone. 
Questa è l'unica cosa che conta.

<< Signorina? Mi sentite? >> 
La voce di Sebastian mi risveglia dalla trance in cui ero sprofondata. Mi asciugo le lacrime alla meglio e rispondo cercando di avere un tono di voce quieto: << Sì? >> 
<< Vorrei parlarvi. Posso entrare? >> 
Risponde lui. A quel punto sospiro e riluttante gli do il mio consenso. 
Il corvino apre la porta e varca la soglia della stanza. 
<< State bene? Vi ho sentito gridare e mi sono preoccupato. >> spiega con discrezione mostrandosi di fronte a me. 
Nonostante ciò, qualcosa mi dice che abbia ascoltato la conversazione per intero, ma ora non m’interessa, poiché sono intenta a sprofondare nel senso di colpa per aver accusato Thomas di cose tanto terribili. 
<< Questa notte sono stata torturata dalla contessa Brimstone rischiando così la vita e ho incolpato Thomas di tutte le cose orribili che sono accadute a me e ai miei cari. Direi che non sono mai stata meglio! >> replico sarcastica mentre sento di nuovo la rabbia ribollirmi nel sangue per aver nominato la vera colpevole delle mie disgrazie e di quelle del mio amico. 
<< Non vedo l’ora di mettere le mani addosso a quella maledetta vampira. >> mentre pronuncio quelle parole con tale sprezzo, sento ogni fibra del mio corpo mutare da umano a vampiro in una metamorfosi che sembra durare un’eternità, mentre avviene in pochi secondi. Mi guardo il palmo della mano destra ora chiusa in un pugno e noto che da esso sta scorrendo un po’ di sangue. 
<< Lei deve morire, anche i suoi seguaci. Tutti loro devono morire... >> dico continuando a stringere la mano, penetrando di conseguenza le unghie più in profondità. 
<< E così sarà. >> interviene pacato Sebastian, il quale mi prende la mano facendomela aprire con gentilezza. Dopdiché si china ed estrae un fazzoletto candido di stoffa, tamponandolo delicatamente sulla ferita con l’altra mano, pulendomi il palmo. Non so spiegare come ma il suo tocco riesce ad attenuare la furia assassina che si è insinuata dentro di me. Percepisco il calore del corvino proprio come quando mi aveva carezzato il viso la notte in cui mi ero nutrita di lui per la prima volta, riuscendo a trasmettermi un senso di calma e quiete. 
"Come può un demone fare una cosa simile?"
Mi domando mentre osservo il maggiordomo concentrato sulla ferita. 
<< Ecco fatto. Mi rendo conto che si rimarginerà in fretta, ma non si sa mai. >> dice lui accennando un sorriso. 
Abbasso lo sguardo sulla mia mano e noto che questa è stata bendata con il fazzoletto ora non più immacolato. 
<< Non ce n’era bisogno. Ti ringrazio. >> rispondo commossa dal suo gesto, sporgendomi verso di lui e abbracciandolo senza pensarci due volte. 
<< Non era nulla, miss Katreena. >> sento le sue braccia avvolgermi mentre io affondo il viso nell’incavo tra il collo e la spalla, inspirando il suo profumo così rassicurante. 
<< Tutto andrà come previsto. >> 
Esordisce lui dopo pochi minuti di silenzio. 
<< Dunque abbiamo un piano? >> gli chiedo subito. 
<< Sì. Domani avrete tutti i dettagli. >> risponde con un lieve sorriso, mentre interrompe il contatto tra noi. 
<< D’accordo. >> 
Il corvino si dirige verso l'uscita, ma si ferma prima di andarsene e si gira verso di me:
<< Ora pensate a riposare. È bello avervi qui sana e salva. >> 
Dice per poi chiudere la porta. 
Giurerei di averlo visto sorridere, ma non posso dirlo con certezza per via della poca luce e la stanchezza. 
L'ultima frase del maggiordomo mi sorprende, così come la sua insolita premura nei miei confronti. Volgo lo sguardo verso la mano bendata e la carezzo, sorridendo tra me. Ma ad irrompere come un filmine a ciel sereno è il ricordo del momento in cui ho baciato Sebastian solo poche ore fa, dopo aver bevuto il suo sangue. Imbarazzata, scuoto la testa e affondo il viso nel cuscino mentre avverto le guance diventare più rosee, apprendendo di provare qualcosa per lui nonostante mi abbia usato.

*******************

<< Ora che siamo tutti riuniti, inizierò ad illustrarvi il piano che il barone Hill, il signor Walter ed io abbiamo ideato. >> annuncia Sebastian, il quale ha tra le mani un foglio e indossa il paio di occhiali arrotondati che aveva anche durante la lezione di violino con il conte. 
Seduta tra il mio amico, il quale mi sta completamente ignorando per via della discussione avvenuta la notte scorsa, e il mio servitore, attendo trepidante di conoscere il piano, ponendo tutta la mia attenzione al corvino. 
<< Sentiamo. >> risponde Ciel poggiandosi sulla scrivania con i gomiti.
<< Molto bene. >> il maggiordomo inizia a leggere le prime righe: << Inizieremo ad agire una volta che il sole sarà tramontato per dar modo ai qui presenti vampiri di usare i loro poteri. Grazie alle informazioni ricevute dal barone Hill, assalteremo una carrozza contenente un carico di schiavi umani che si dirigerà proprio all’organizzazione alle otto in punto. 
Come ben sapete i vampiri sono in grado di rilevare una presenza, umana o sovrannaturale che sia, dunque io mi occuperò di celare le nostre. 
Una volta arrivati a destinazione, il sottoscritto eliminerà le guardie presenti all’esterno dell’edificio e dopodiché faremo irruzione all’interno. Il signor Walter e lady Katreena avranno il compito di mettere in salvo gli umani imprigionati, mentre il barone Hill ed io elimineremo la contessa Brimstone. >> 
<< Chi porterà via gli schiavi da quel luogo? >> gli domanda subito dopo il ragazzino. 
<< Ci penserà Walter. Dopodiché tornerà da noi per aiutarci, visto che non sarà facile uccidere quel mostro. Più siamo e meglio sarà. >> interviene Thomas con fermezza. 
<< Cosa ne pensate? >> chiede il demone al suo padrone. 
Ciel medita sul piano illustrato dal suo servitore, evidentemente concentrato a verificare che questa strategia non abbia difetti e sia efficace.
<< Direi che è perfetto. Questa notte l'impero dei vampiri cesserà di esistere. >> esordisce il nobile, sicuro e determinato.
Sebastian sorride compiaciuto dalla sua risposta.
<< Certamente conte. Non falliremo. >> risponde Thomas solennemente.

*******************

Subito dopo pranzo mi sono recata in biblioteca, dove ora sono seduta a leggere un romanzo d'avventura per alleviare la tensione accumulatasi a causa del piano e del litigio con Thomas. 
Il mio amico non mi ha più rivolto la parola e ciò mi fa sentire terribilmente in colpa, per non parlare del fatto che una delle poche persone a me care ancora vive ora mi odia. Sospiro mentre chiudo il libro, rendendomi conto di non essere affatto concentrata sulla lettura. 
Ciò che mi aspetta questa notte non sarà affatto semplice e mi auguro che vada tutto come previsto. 
Mi porto una mano al ciondolo d'oro a forma di cuore che mi aveva regalato mia madre per il mio diciottesimo compleanno, e lo carezzo con affetto, lasciando che m'infonda un po' di conforto e sicurezza.

<< Ah, siete qui. >> 
La voce del maggiordomo mi coglie alla sprovvista, provocandomi un sussulto. Alzo lo sguardo verso di lui mentre lascio il ciondolo e vedo il corvino avvicinarsi a me con un bicchiere di... sangue; ne sento subito il profumo familiare e sublime appartenente proprio al demone.
<< Tenete. Questo vi darà le forze necessarie ad affrontare la notte che verrà. >> dice lui porgendomi il bicchiere. 
<< Grazie. >> rispondo mentre lo prendo con una mano. 
Sebastian mi accenna un sorriso epoi va a chiudere alcune tende scure della stanza per impedire ai raggi solari di filtrare in questa, dandomi modo di trasformarmi. 
Dopodiché bevo il liquido scarlatto con discrezione, mostrando di essere una nobile di tutto rispetto e non un mostro assetato di sangue quale sono. 
Una volta finito, poggio il bicchiere sul tavolo, pienamente soddisfatta del "pasto" appena consumato. 
<< Aspettate... >> Sebastian mi prende gentilmente il mento tra l'indice e il pollice, per poi farmi sollevare lo sguardo verso di lui. Incontro i suoi bellissimi occhi castani tendenti a quel rosso così particolare, i quali sembrano brillare nella penombra ora presente nella stanza. Poco dopo il corvino avvicina il viso al mio, poggiando le labbra sull'angolo sinistro delle mie, leccando un rivolo di sangue che non mi ero accorta di avere. 
Quel gesto mi provoca un rossore immediato alle guance e alcuni brividi che percorrono la spina dorsale.

<< Vi chiedo scusa per la mia impudenza, ma al momento non possiedo un fazzoletto pulito. >>

Dice lui con un pizzico di malizia mentre percepisco il suo respiro carezzarmi la pelle. 
<< Non importa... >> balbetto con gli occhi sgranati sentendomi a disagio. 
Sebastian mi rivolge un sorriso sensuale e poi si allontana lentamente da me, scostando la mano dal mio mento. 
Le mie labbra vorrebbero tanto baciare le sue così perfette e invitanti, mentre una parte di me insiste per non farmi cedere alla tentazione. Persino la mia oscurità mi sta sussurrando di non farlo, poiché potrei pentirmene... di nuovo. 
All'improvviso sento bussare alla porta, così il demone si volta per vedere chi sia. Tiro un sospiro di sollievo e mi rendo conto che la persona ad avermi salvata da quell'imminente catastrofe è Walter. 
Dopodiché approfitto del momento di distrazione per tornare umana. 
Subito dopo mi accorgo che la stanza è tornata ad essere luminosa come lo era prima, notando le tende aperte.

<< Signor Sebastian, la domestica necessita del suo aiuto in cucina. >> esordisce il mio maggiordomo.

<< Capisco. Allora mi reco subito da lei. La ringrazio per avermi informato. >> risponde Sebastian per poi girarsi verso di me. << Con permesso signorina. >> accenna un inchino e dopodiché si congeda.

Io mi alzo per dirigermi verso uno degli scaffali a riporre il libro che stavo leggendo.

<< Miss Katreena, vorrei parlarvi se possibile. >> dice l'uomo.

Il mio cuore salta un battito a quelle parole pronunciate con un tono così serio. Che Walter abbia capito che è successo qualcosa tra me e Sebastian?

<< Certamente. >> rispondo con disinvoltura nascondendo il mio timore mentre prendo di nuovo posto vicino a una delle grandi finestre della biblioteca. 
Faccio cenno al mio servitore di sedersi di fronte a me e così fa.

<< Di cosa si tratta? >> gli domando.

Il vampiro sospira poggiando le mani sul tavolo.

<< Piuttosto direi chi. Si tratta del barone Hill. >> risponde guardandomi negli occhi con aria seria. 
Mi sento sollevata nell'apprendere che l'argomento della conversazione non è Sebastian, ma il senso di colpa per il mio amico si insinua di nuovo in me.

<< Ti ha parlato della nostra discussione? >>

<< Esattamente. Ora il barone è distrutto e si sente ferito nei sentimenti, poiché voi che siete l'unica persona cara a lui rimasta, l'avete accusato ingiustamente della morte dei vostri genitori e della nostra condizione. >> spiega lui.

<< Me ne rendo conto. >> rispondo abbassando lo sguardo.

<< Allora dovreste scusarvi immediatamente. >> fa una pausa per poi riprendere: << Se c'è qualcuno da colpevolizzare, quella è la contessa Brimstone. Ora più che mai dobbiamo rimanere uniti per combattere il male e recidere le sue radici da questa città. >> conclude saggiamente e con fermezza. 
Ha ragione. Se ora ci dividiamo il nostro piano andrà in fumo. Inoltre io voglio bene a Thomas e non averlo più al mio fianco per l'eternità è l'ultima cosa che desidero.

<< Lo farò. Mi scuserò con lui. È stato immaturo da parte mia comportarmi in quel modo. >> rispondo avendo trovato il coraggio di fare la cosa giusta.

Il maggiordomo sorride fiero: << È questa la signorina che conosco. >>
Ricambio il sorriso e poggio una mano sulla sua. << Grazie Walter. Non so cosa farei senza di te. Ora dove si trova Thomas? >>
<< In giardino a fare una passeggiata. >>
Mi riferisce. Così esco dalla stanza, dirigendomi verso l'uscita della villa, con la speranza che il mio amico sia disposto a perdonarmi.

Giungo in giardino e dopo aver percorso alcuni metri, trovo Thomas intento ad osservare alcune rose rosse. 
Inspiro profondamente per poi avvicinarmi a lui, notando che ha legato i suoi capelli castani in una coda bassa e indossa sempre la divisa di Sebastian ma senza la giacca nera e il gilet, tenendo solo la camicia bianca.

<< Sono bellissimi, vero? >> inizio per rompere il ghiaccio.

Il mio amico mi riserva uno sguardo leggermente accigliato per un istante e dopo torna ad ammirare i fiori, riprendendo l'espressione rilassata di poc'anzi.

<< Sei venuta ad accusarmi di qualcos'altro? >> mi chiede con voce tagliente.

<< No, Thomas... >>
Inizio a tormentarmi le mani per la tensione: << Voglio chiederti scusa. >>

A quelle parole il giovane volge completamente la sua attenzione su di me, incrociando le braccia ben piazzate sul petto, in attesa che io prosegua: << Sono stata stupida ed egoista a dirti quelle cose terribili. Non ero in me. Potrai mai perdonarmi? >>

Thomas sospira guardandomi con la fronte aggrottata e lo sguardo severo.

<< No, credo tu abbia ragione. >>
Risponde lui confondendomi.
Schiudo le labbra per replicare, ma lui solleva una mano facendomi cenno di lasciarlo parlare: << È solo a causa mia se i tuoi genitori non ci sono più e tu e Walter siete divenuti vampiri. Da allora ho sempre cercato un modo per espiare le mie colpe. Quindi Katreena... >> poggia le mani sulle mie spalle per poi riprendere: << ...ti chiedo di non partecipare al piano e di permettermi di uccidere la contessa con le mie stesse mani. Certo questo gesto non rimetterà a posto le cose, ma almeno avrò mandato quell'essere spregevole all'inferno. >>

Scuoto la testa rifiutandomi di dargli ascolto e lui allontana le mani da me.

<< Non è ciò che voglio. Io desidero rimanere al tuo fianco soprattutto ora, nel momento di maggior bisogno. >> replico determinata. 
<< Anche Walter la pensa così. Dobbiamo restare uniti se vogliamo uscirne vittoriosi. >>
Concludo infine senza dar modo al ragazzo di ribattere.
Infatti il vampiro serra la mascella e mi guarda negli occhi.

<< D'accordo, ma dovrai fare molta attenzione. >> risponde cedendo così alla mia richiesta.

<< Non ti deluderò. >> prometto accennando un sorriso, sperando di fargli tornare il buonumore.

Poco dopo Thomas mi guarda sorridendo a sua volta.

<< E ricorda che non è colpa tua se le cose sono andate così. >> dico allungando una mano verso la sua che lui si affretta a stringermi con affetto. 
<< Grazie Katreena. Sei una ragazza davvero forte. >> risponde con ammirazione. 
<< Allora sono perdonata? >> 
Gli chiedo. Il ragazzo annuisce e poi mi abbraccia stringendomi a sé. Io ricambio il gesto appoggiandomi a lui, felice di aver sistemato la questione.

*******************

Dopo aver ripassato alcune mosse di combattimento con Thomas, mi reco nella mia stanza per fare un bagno caldo, lavando via la fatica e distendendo i nervi. 
Dopo essermi asciugata i capelli mi reco in camera con addosso l'accappatoio. Gli ultimi raggi di sole filtrano dalla finestra, prima che sopraggiunga la fredda e implacabile notte. 
Volgo lo sguardo sul letto trovandovi un pacchetto avvolto da della carta bordeaux e un fiocco dorato, con un biglietto. 
Prendo quest'ultimo leggendone il testo scritto in un corsivo elegante: << Lady Katreena, questo pacchetto contiene un completo realizzato dalla sarta Hopkins, adatto per il combattimento. Mi sono permesso di scegliervi il colore e spero sia di vostro gradimento.
- Sebastian. >>

Poso io foglietto sul comodino e rimuovo la carta, rivelando un paio di pantaloni neri e un corsetto del medesimo colore, ma con una decorazione gotica. 

<< Questo sì che è un abbigliamento insolito per una nobile. >> constato sorpresa prendendo i pantaloni tra le mani, sentendone il tessuto morbido ed elastico. 
Mi cambio velocemente e mentre il mio corpo inizia ad adattarsi ai nuovi indumenti e al paio di scarpe scure maschili e quindi prive di tacco, mi siedo davanti allo specchio, spazzolando i lunghi capelli per poi farvi uno chignon, così che i miei avversari non abbiano modo di afferrarli.

Una volta finito, prendo la collana che mi aveva regalato mia madre, indossandola come simbolo di buon auspicio affinché la missione vada per il meglio e torniamo tutti sani e salvi. 
<< Questa notte l'impero dei vampiri cesserà di esistere, insieme alla loro dispotica regina. >> esclamo usando le parole del conte sorridendo compiaciuta e mettendo in evidenza i canini, mentre i miei occhi brillano come le fiamme dell'inferno più glaciale. 

************************

Salve a tutti! Come state? Spero bene.
Come potete vedere ormai siamo giunti al momento della resa dei conti. Andrà tutto come previsto? 
Lo scoprirete nel prossimo capitolo. 
A presto!

   
 
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