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Autore: Inquisitor95    24/03/2020    1 recensioni
“Valerio e Mirco sono due ragazzi molto diversi, il primo viene da una bella famiglia piena d'amore, mentre il secondo viene da una famiglia distaccata. Valerio è un ragazzo semplice, mentre Mirco è caotico. Il destino di questi due ragazzi si intreccia nel momento in cui si presenteranno nella redazione giornalistica per il quale lavora Valerio e nel quale Mirco inizierà.
Due persone diverse che si troveranno a collaborare e mentre intorno a loro si muovono problemi e situazioni, entrambi troveranno nell'altro un amico e un confidente. Ma quanto i fili del destino si intrecciano e la ruota comincia a girare, non c'è modo di fermarla, e da un'amicizia potrebbe nascere ben presto qualcos'altro...”
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Valerio

Capitolo Ventinove

 

mercoledì 14 agosto

 

 

Il direttore del “Libero Pensiero” entra nella stanza delle riunioni per ultimo e dopo chiude le porte di vetro opaco alle sue spalle; l'uomo dai capelli brizzolati indossa come sempre abiti eleganti abbinati, oggi si tratta di una giacca blu scuro e indossa un paio di occhiali da vista.

“Non credo di averlo mai visto con gli occhiali anche se sapevo già che li portava.” penso tra me e me, tuttavia mentre noi dipendenti prendiamo posto, le mie attenzioni vengono subito catturate da Mirco.

Il ragazzo si siede davanti a me, entrambi ai lati della poltrona del Signor Cattaneo che prende posto ma non prima di essersi tolto la giacca blu.

Mirco mi fa l'occhiolino amichevolmente e io ricambio con un mezzo sorriso, è la prima riunione della giornata e si prospetta una giornata molto lunga visto che domani saremo chiusi e dovremo preparare due edizioni di giornale. Fortunatamente per me però stasera stacco alle sei e quindi avrò il tempo necessario per tornare a casa e organizzarmi con i miei amici per quello che avevamo progettato.

«Buongiorno a tutti, signori e signore.» dice il direttore salutando tutti quelli nella stanza, dall'altro lato del tavolo vedo Veronica Parisi, il suo braccio destro e da quanto ho appreso in questi mesi, si tratta anche della zia della fidanzata di Mirco.

Dopo averla conosciuta di presenza ieri, posso dire con certezza che Alessia è molto somigliante alla zia e non solo per i tratti chiari dei capelli e degli occhi, ma più per gli altri tratti del viso. La somiglianza però finisce lì visto che Veronica ha un fisico più formoso e atletico della ragazza.

«Questa probabilmente sarà la prima e ultima riunione di oggi visto che nel pomeriggio non sarò presente qui in ufficio. Tuttavia non mancherà il lavoro da fare visto che domani saremo chiusi. È ormai da qualche giorno che stia preparando queste edizioni del giornale e finalmente siamo alla vigilia.» dice il Signor Cattaneo facendo una breve pausa. I suoi occhi si spostano su tutti i presenti, Davide e Paolo non molto distanti, le altre assistenti e con grande sorpresa trovo anche Marta, la ragazza che fa da receptionist al piano terra.

L'espressione degli altri è per lo più annoiata o assonnata, Davide invece è molto diverso in viso: sembra arrabbiato, come se non avesse intenzione di stare lì più del dovuto. Sappiamo tutti che oggi verrà anche comunicato ufficialmente chi andrà a far parte del progetto.

“Davide sa benissimo che anche quest'anno non si tratterà di lui, bensì Mirco.” dico continuando ad osservare il ragazzo che si accorge delle mie occhiate e si acciglia ancora di più. Sposto il mio sguardo per compassione.

“Probabilmente dispiacerebbe anche a me se venisse scelto qualcuno che lavora da molto meno tempo di me qui. Solo che non mi importa più di tanto: il mio posto è qui in ufficio e anche se si tratta di una grande occasione...”

I miei pensieri vengono però bloccati mentre ascolto passivamente quanto viene detto dal Signor Cattaneo: sarebbe una bella esperienza e potrei portare con me Rob o Alice, sarebbero ben lieti di accompagnarmi e più volte in questi mesi il direttore del giornale mi ha chiesto se fossi sicuro della mia scelta.

“Ormai è tardi per i ripensamenti. Ci andranno Mirco e la sua fidanzata... come lui stesso mi ha detto, potrebbe essere una buona occasione per scaldare un po' il rapporto. Il solo pensiero mi fa rivoltare lo stomaco però.”

«Ed ora a noi: tutti quanti sappiamo che tra meno di un mese di sarà uno dei più grandi e importanti concorsi giornalistici del paese. Un progetto che mira a premiare elementi di spicco, giovani risorse che verranno valutate seguendo un percorso di studio di tre o quattro giorni.» procede il Signor Cattaneo avvicinandosi alla fine del proprio discorso. «Quest'anno ho deciso che sarà il nostro nuovo arrivato, Mirco Romano a partecipare al progetto!» esclama con un sorriso accogliente.

Tutti noi altri intorno al tavolo battiamo le mani al Secondo Assistente che imbarazzato ringrazia facendo segno con la mano di smettere di applaudire. Il direttore del giornale continua quindi le sue lodi.

«Questa è una grande opportunità e come ogni anno rappresenta un punto importante nella formazione degli assistenti. Io stesso ho partecipato a molti concorsi quando ero più giovane e oggi dirigo uno dei giornali più famosi del paese. Queste sono grandi opportunità che non andrebbero mai gettate nel vuoto...»

In qualche modo sento che si sta riferendo a me, come ogni anno ripete questo discorso, il Signor Cattaneo mi rimprovera anche di questo. «Ma non disperiamo, anche per gli altri ci sarà sempre la possibilità di migliorarsi e di procedere. L'anno prossimo potrebbe essere la vostra occasione quindi vi invito a dare sempre il massimo, per voi, per il vostro lavoro, e per il giornale.» giunge a conclusione.

Il tempo restante della riunione viene impiegato per parlare delle due edizioni al quale stiamo lavorando, una per domani e uno per il giorno dopo Ferragosto, dove l'ufficio sarà chiuso e quindi non avremo modo di lavorare all'edizione “del giorno dopo”.

Quando la riunione giunge al termine, io e Mirco facciamo per allontanarci insieme quando il Signor Cattaneo lo ferma ancora pochi minuti. «Ci vediamo dopo, ti raggiungo subito.» dice il ragazzo entusiasta, io annuisco senza troppa enfasi e mi allontano ritornando al piano superiore attraverso le scale di servizio.

Appena mi siedo dietro la scrivania mi metto subito a lavorare sugli articoli e sulla corrispondenza del Signor Cattaneo, arriva qualche telefonata e mi occupo come sempre della gestione dell'agenda del direttore del giornale finché circa una mezz'oretta dopo, Mirco ritorna in ufficio senza però essere seguito dal direttore.

Il mio sguardo incrocia il suo con aria interrogativa e il ragazzo si avvicina alla mia scrivania così da aggiornarmi. «Che vi siete detti? Se posso saperlo.» specifico.

«Abbiamo concordato i dettagli del volo e mi ha spiegato un po' di cose. Partirò giorno dieci, di settembre ovviamente. Gli ho consegnato la fotocopia dei documenti miei e di Alessia come mi aveva chiesto e niente...» dice concludendo, fa una breve pausa nel quale si aspetta che io dica qualcosa ma mi limito a sorridere e annuire.

«Allora... ieri hai incontrato Alessia finalmente, dopo tanto che ti parlavo di lei le hai potuto dare un volto.» dice iniziando un nuovo discorso, il suo tono vago cattura la mia attenzione. «Che te ne pare?» chiede infine.

Alzo ancora gli occhi e incrocio il verde dei suoi, sembra davvero interessato a sapere cosa ne penso della sua fidanzata. Una parte di me pensa che sia normale, ma dall'altro lato mi chiedo cosa mai possa importare la mia opinione. “Forse per lui sono veramente un amico.” e devo ammettere che la cosa mi fa piacere.

«È diversa da come me la immaginavo. È una bella ragazza però... ecco, non credo che sia il tuo tipo ideale, da quanto mi hai detto.» rispondo sinceramente e cercando di non essere troppo schietto visto che si tratta pur sempre della sua fidanzata.

Mirco abbassa lo sguardo facendo un mezzo sorriso, riesco a sentire l'amarezza del suo tono. «Hai ragione; le donne che piacciono a me sono formose, belle tette e bel culo sodo. Alte e con un fisico da modella.» fa una breve pausa nel quale sono certo che stia mettendo a confronto l'immagine di Alessia e di una modella vera e propria.

«Hai frainteso le mie parole, Alessia è comunque una bellissima ragazza e sono sicuro che sia anche una bella persona se ti ha fatto innamorare di lei.» dico cercando di vedere il lato positivo delle cose, d'altronde in questo mondo la fisicità è importante ma limitata.

Mirco annuisce. «Sì, è vero. C'è tutta una storia dietro... Alessia non sarà una modella, ma ha un bel fisico e possiede tutto quello che piace a me. Anche se spesso litighiamo e in questo periodo non riusciamo proprio a trovarci...»

«Ogni coppia ha i suoi alti e bassi, lo supererete come avete sempre fatto.» dico cercando di spronarlo, vedo qualcosa nei suoi occhi, come il riflesso di un ricordo che però non vuole esternare. «Siete molto innamorati, questo l'ho visto subito. Lei ci tiene a te e sono sicuro che tu ci tieni altrettanto.» continuo ancora col tono di chi sta consolando un amico di vecchia data.

Mirco sembra apprezzare dallo sguardo dolce che mette sul viso, non credo di averlo mai visto così tanto scoperto: solitamente usa la maschera da cattivo ragazzo, ma ho sempre sentito che dentro di lui c'era altro.

«Alessia non è proprio il mio tipo eh?»

Questa sua ultima frase mi lascia piuttosto spiazzato, annulla tutto quello che ha detto e che gli ho appena detto e mi fa sentire stranamente vuoto. Mirco si accorge probabilmente del cambio di umore della situazione e cerca di sdrammatizzare cambiato argomento.

«E tu? Non mi hai detto che tipo di ragazzo ti piace. Scommetto belli muscolosi e forzuti. E aggiungo con un bel serpentone tra le gambe!» dice facendo un gesto col braccio per indicare le dimensioni di qualcosa di troppo lungo!

Ridacchio appena facendo una smorfia e poi sento di poter rispondere tranquillamente visto che non ha usato un tono offensivo. «Credo che piacciano a tutti i bei tipi tonici e magari, dico magari, anche ben messi tra le gambe. Ma sono un ragazzo semplice, mi basta poco per essere felice; non ho un ideale di ragazzo... poco importa se ha gli occhi scuri o ce li ha chiari o se non è Mister Mondo. Mi basta che mi faccia ridere e mi renda felice.» rispondo alla sua domanda il più sinceramente possibile e ancora una volta lui annuisce soddisfatto, come se avessi dato proprio la risposta che si aspettava da me.

«Lo sapevo; sei un romanticone. Per quanto provi a nasconderlo sei uno di quei ragazzi dolci e che per amore farebbero di tutto. Sei un libro aperto, sai?»

Faccio spallucce e alzo gli occhi al cielo. «Per alcuni, forse. Non sono tutti che riescono a capire quello che ho dentro e spesso il mio essere timido o silenzioso viene scambiato per superbia o altro. Probabilmente anche tu la prima volta che mi hai visto mi avevi sopra naso.»

Mirco si limita a scuotere il viso cercando di negarlo, ma il suo tentativo non sembra poi così convincente e neanche lui crede davvero a quanto ha detto. Ma il fatto che abbia ci abbia provato mi fa comunque pensare che non volesse ferirmi dicendomi la verità.

Ben presto il mio turno di lavoro finisce e quando sono le sei e mezza lascio l'ufficio senza riuscire a vedere Mirco che mi darà il cambio e resterà fino a chiusura. Lascio il parcheggio ma non prima di aver scritto ai miei amici direttamente nel gruppo affinché possano leggere tutti.

°Valerio:

Ragazzi sono appena uscito dall'ufficio.

Passo da casa a cambiarmi. Mi date mezz'ora?

°Rob:

Certo. Passo un po' prima, anche se ti aspetto

non fa nulla, no? Mi sto annoiando.

 

°Max:

Vuoi dargli una mano per cambiarsi? Sei proprio

un porco. Mi hai deluso! Non ferire Valerio

o te la vedrai direttamente con me.

 

°Emilia:

Wo-wo che sta succedendo qui?

Rob e Valerio stanno insieme?

OMG vi ci vedrei bene insieme.

°Valerio:

Scusate ragazzi ma Rob è come un fratello per me.

E l'incesto non è legale, sorry.

°Alice:

Non ancora...

I successivi messaggi sono scherzosi e riesco a leggerli tra un semaforo e l'altro fin quando non arrivo a casa; trovo mio padre davanti la televisione che guarda il telegiornale e lo saluto dicendo che a breve arriva Rob. Lui annuisce e mi chiede come sia andata la giornata lavorativa.

«Tutto bene, abbiamo prodotto due edizioni in tempo record. Io e il Secondo Assistente siamo una forza della natura.» risponde con la testa pensierosa, mio padre in qualche modo si accorge di questo.

«Non è la prima volta che gli fai le lodi. Dev'essere davvero bravo, tu non fai mai complimenti a nessuno.» constata mio padre, il suo sguardo è immobile e fisso nella televisione come se nulla fosse.

“E se avesse capito qualcosa? No, non credo. Non è mai stato sospettoso e anche se fosse non c'è nulla tra me e Mirco più dell'amicizia che stiamo costruendo.” dico tra me e me e nel momento in cui lo penso mi rendo conto di quanto sembri strana la cosa.

«Comunque, vado a lavarmi. A dopo.» tagliò corto e sfuggo alle domande sperando che non le rivolga a Rob nel momento in cui arriverà.

Non passa molto che sono di nuovo fuori dalla mia stanza in perfetta tenuta da mare: pantaloncino fino alle ginocchia, ciabatte da spiaggia, una t-shirt usurata e con dei buchi sparsi qua e là. Quando scendo al piano di sotto vedo che Rob sta seguendo il telegiornale insieme a mio padre ed entrambi parlano dello sport, argomento che in questo momento sta andando in onda.

“Non ho mai parlato di sport con mio padre. Non mi sono mai interessato. Probabilmente non ne parlava neanche con Riccardo; immagino che ormai Rob sia uno di famiglia.” penso ritrovandomi a guardare quell'immagine.

Il ragazzo si accorge della mia presenza e interrompe quello di cui stava parlando. Scendo gli ultimi gradini della scala e sento il cellulare di Rob suonare mentre si avvicina a me. «Sì, è appena sceso stiamo uscendo di casa. Arrivo.» dice frettolosamente senza dilungarsi in spiegazioni.

«Chi era?» chiedo.

«Alice mi chiedeva a che punto fossimo. Passiamo a prendere lei mentre Max ed Emilia vanno da soli portando la tenda. Noi ci occupiamo di tutto il resto come da programma.» dice in risposta lui.

Annuisco soddisfatto al pensiero che Max ed Emilia saranno soli in macchina e avranno modo di parlare. L'ultima volta che sono stato solo con Emilia abbiamo proprio parlato dello strano feeling che scorre tra i due. Chissà se lei ha deciso di fare il passo in avanti...

«Va bene, allora usciamo.»

Prima di metterci in macchina aiuto Rob a caricare le ultime cose tra cui il minifrigo con tutte le bevande al suo interno e la roba da mangiare come schifezze e patatine che serviranno per intrattenere la serata. Quando Rob apre il cofano dell'auto vedo che c'è una grande busta piena di giochi da tavolo, non si tratta di nulla di complesso e alcuni li conosco anche abbastanza bene. Brevi e veloci.

“L'idea per passare una bella nottata in spiaggia.” dico tra me e me, saliamo finalmente sull'auto e ci mettiamo in strada per andare a prendere Alice che avrà il resto del mangiare tra cui riso freddo, pizze e tramezzini.

«Ragazzi non vorrei allarmarvi, ma ho letto che le previsioni per domani sono pessime. È prevista pioggia! Vi rendete conto!?» esordisce Alice quando entra nell'auto dopo aver caricato tutto nei sedili dietro insieme a se stessa.

Rob fa la manovra di retromarcia per uscire dal vialetto e nuovamente siamo in mezzo alla strada; guardo il cielo esterno in maniera distratta e nonostante il sole sia ancora alto nel cielo vedo che la giornata sembra essere un po' scura. Alle nostre spalle invece ci sono pesanti nuvole grige, fin dal pomeriggio le ho notate ma ora che Alice ci informa sulle condizioni di domani credo che sia inutile sperare in un Ferragosto soleggiato.

«Io avevo letto che sarebbe stato coperto ma non addirittura a tal punto da piovere. Si sa per che ora è previsto il diluvio?» chiede sarcasticamente il ragazzo, nel frattempo Alice è impegnata col cellulare per scrivere ad Emilia che anche noi ci stiamo mettendo in strada.

«Probabilmente da ora di pranzo fino a tarda serata. Da quanto hanno detto al meteo sono vent'anni che non fa questo tempo così brutto a Ferragosto.»

«Fortunatamente per noi abbiamo scelto di andare a mare la sera prima così ci godremo meglio la giornata. Noi andremo in villetta dai miei zii e ci sarà anche Riccardo; staremo al coperto almeno.» rispondo a mia volta alle previsioni meteo dette da Alice, la ragazza invece so che aveva in progetto di andare a mare con la propria famiglia, di fatto lei sarebbe rimasta in spiaggia.

«A questo punto mi sa che ti conviene tornartene con noi. Se vuoi possiamo andare al centro commerciale e stiamo là a pranzo.» le propone invece Rob, la ragazza non sembra molto convinta visto che anche lei voleva stare con la propria famiglia per Ferragosto, ma viste le avverse condizioni meteo dovrà rivalutare i suoi piani.

«Non è una cattiva idea. I tuoi genitori capiranno se non vuoi stare tutto il giorno chiusa in casa. Potrai stare con loro a cena, no?» chiedo cercando di convincere Alice.

La macchina nel frattempo ha raggiunto il semaforo che incrocia la periferia della città e in breve tempo superiamo la zona al limitare delle campagne e della strada statale che conduce nelle zone balneari.

«Va bene, mi avete convinto. Ma ho bisogno di lavarmi, spero di poter fare il bagno almeno stasera.» dice la ragazza.

«Speriamo di poterlo davvero fare e soprattutto che non scoppi una tempesta durante la notte altrimenti sì che avremo grossi problemi e potremo scapparcene con la tenda in spalla e le borse in braccio!» dice sarcasticamente Rob, l'immagine che raffigurare riesce a strapparmi una risata e mi perdo nel guardare il tramonto che pian piano si alza sempre di più mentre ci allontaniamo dalla città.

Nell'auto scende uno strano silenzio, piacevole da ascoltare insieme alla musica che suona alla radio, a tratti un commentatore dice qualcosa di divertente o vengono fatte delle chiamate agli ascoltatori e vengono trasmessi in diretta, l'argomento del giorno non ho ben capito quale sia, ma è piacevole ascoltare senza impegno.

Prendo il cellulare improvvisamente spinto dalla voglia di scrivere qualcosa a Mirco, entro nella sua chat ma senza riuscire a digitare un contenuto: non saprei cosa dirgli per dialogare e qualunque cosa forse sembrerebbe troppo forzata. “In fin dei conti io e lui parliamo sempre di presenza, mai tramite messaggio se non rarissime volte.”

Nello stesso momento in cui realizzo questa idea mi accorgo che Mirco è online, questo non significa che sia nella mia chat ma mi piace pensare che anche lui come me si sia bloccato davanti al nome e stia pensando a cosa scrivere. Naturalmente questo resta solo un'immagine nella mia testa visto che pochi istanti dopo Mirco esce dall'applicazione.

«A che stai pensando? Non ti ho mai visto così tanto assorto nei pensieri.» dice improvvisamente Rob risvegliandomi dal mio stato di silenzio, premo il pulsante laterale del cellulare così da bloccarlo e lo infilo nuovamente all'interno della tasca del pantaloncino.

«Come? No, nulla di importante. Stavo controllando una cosa... bella questa canzone, no?» rispondo velocemente e proprio quando sta iniziando una delle ultime hit uscite, alzo il volume e comincio a cantarla.

Né Rob né Alice riprendono l'argomento, forse si sono fatti bastare la mia risposta o forse sono stato abbastanza convincente da non farli più insistere e io ne sono felice visto che mi imbarazza parlare di Mirco.

Come fossero proibito, come se volessi tenerlo solo per me. Senza condividerlo con nessuno.

  
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