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Autore: Inquisitor95    25/03/2020    1 recensioni
“Valerio e Mirco sono due ragazzi molto diversi, il primo viene da una bella famiglia piena d'amore, mentre il secondo viene da una famiglia distaccata. Valerio è un ragazzo semplice, mentre Mirco è caotico. Il destino di questi due ragazzi si intreccia nel momento in cui si presenteranno nella redazione giornalistica per il quale lavora Valerio e nel quale Mirco inizierà.
Due persone diverse che si troveranno a collaborare e mentre intorno a loro si muovono problemi e situazioni, entrambi troveranno nell'altro un amico e un confidente. Ma quanto i fili del destino si intrecciano e la ruota comincia a girare, non c'è modo di fermarla, e da un'amicizia potrebbe nascere ben presto qualcos'altro...”
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Mirco

Capitolo Trenta

venerdì 23 agosto

 

 

«Brindiamo, forza!» dice Lily alzando per prima quello che stringe nella mano, essendo un amante del vino ha scelto proprio la bottiglia di vino rosso che abbiamo comprato per fare il brindisi. A differenza mia invece che preferisco la birra. Imito il suo gesto.

«Che tu possa fare fortuna, amica mia.» dico a mia volta, la ragazza si trova al centro di tutti noi e ridacchia, un po' brilla e un po' emozionata all'idea che manca poco alla sua partenza, un evento che avevo dimenticato.

Tra tutti i litigi con Alessia e l'aver stretto il rapporto con Valerio a lavoro, oltre agli impegni in ufficio, mi ero completamente dimenticato del fatto che la mia migliore amica dovesse partire per lavoro.

Ne avevamo parlato molto tempo fa e se ci penso adesso mi sembrano passati anni da quando mi aveva detto che i suoi datori di lavoro le avevano fatto una proposta più interessante in un'altra città.

“Un'ora di aereo.” mi ripeto nella testa, in fondo non è tanto se ho bisogno di andarla a trovare e viceversa, Lily è sempre stata una tipa tosta e sono sicuro che riuscirà ad affrontare anche questa. Anch'io ho spesso fatto dei lavoretti fuori città ma non si protraevano per più di pochi mesi.

“Sentirò la sua mancanza come sempre, ma ci possiamo sempre chiamare, mandare messaggi e molto altro. E chissà, magari riuscirà anche a trovare una buona ragazza che le faccia mettere la testa a posto!” penso tra me e me facendo un sorriso alla ragazza che ora mi sta guardando.

Gli altri tutti intorno a lei fanno il brindisi con quello che hanno in mano, Franz per esempio stringe direttamente la bottiglia di whisky; i due Matteo non sono grandi bevitori di alcol quindi si limitano come me ad una birra, ma più leggera rispetto alla mia. Anche Leonardo fa compagnia con la birra, Giovanni invece si limita a far passare un bicchiere d'acqua per vodka liscia, Armando e Oscar non sono ancora arrivati, mentre Eva ed Alessia stanno come sempre poco più in disparte con dei calici di vino bianco insieme alle altre due ragazze, Melissa e Aurora.

Nella stanza principale della Villa ci sono anche altre persone, qualche cugino di Lily, svariate amiche e colleghe di lavoro e anche alcune ragazze lesbiche che ha conosciuto; non ricordo la metà dei nomi dei presenti.

«Quando comincerai a lavorare? E quando ti trasferisci?» chiede Alessia avvicinandosi alla mia amica, ne avevo già parlato con Lily e so già che risposta darà.

«Il primo settembre mi comincia il contratto, ma farò qualche giorno in più prima così da adattarmi un po'. Praticamente ho il volo di andata tra due giorni. Il tempo di sistemare un po' di cose nell'appartamento che ho preso e subito comincio a lavorare.» dice la ragazza in risposta.

Poco distante vedo Franz che non ha un bell'aspetto, sembra scuro in viso, probabilmente è molto felice che Lily abbia la possibilità di lasciare la città, lui stesso vorrebbe in qualche modo lasciarsi tutto questo alle spalle.

Dimenticarsi della periferia e fare un salto di qualità. Dentro di me so che queste sono tutte cose che voglio anch'io, invece sono limitato a questo.

«Capisco, be' mi raccomando, fatti sentire.» dice Alessia per l'ultima volta parlando con la festeggiata, i suoi occhi chiari poi incrociano i miei.

È una serata intera che ci evitiamo, ma già da qualche giorno il nostro rapporto è molto più freddo: la notte di Ferragosto ha piovuto, ma nonostante tutto non abbiamo lasciato che il meteo ci facesse allontanare dalla spiaggia e siamo rimasti tutti là a farci il bagno alle quattro del mattino con la pioggia che cadeva.

Avevo alzato abbastanza il gomito ed ero anche abbastanza brillo e per questo mi sono lasciato andare, quando Franz mi ha proposto di farci un paio di tiri di erba non ci ho pensato due volte e questo ha fatto come sempre imbestialire Alessia.

Non ha fatto come suo solito però: è rimasta in silenzio, a braccia conserte aspettando che l'euforia passasse, a quel punto mi sono avvicinato a lei cercando un po' di conforto e un po' di coccole. Ma come accade ormai da qualche mese, non sono riuscito ad andare oltre allo sfiorarla.

“Specialmente visto che non aspettava altro che farmi una sfuriata solo perché per una sera avevo fatto qualche tiro con Franz.” penso tra me e me, i nostri sguardi si separano una volta incrociati e ognuno passa il resto della serata in maniera tranquilla cercando di non avvicinarci mai.

Sono ormai le due del mattino quando io e Lily troviamo uno spazio di solitudine da passare in amicizia, usciamo dalla Villa lasciando la porta aperta: è una serata umida e calda e sento la gola secca, forse condizionato anche dalla situazione tesa che stiamo creando io e Alessia.

«Ancora non vi siete chiariti da Ferragosto? Andiamo, Mirco. Non pensi che stiate esagerando? Non è successo nulla di male in fondo!» dice Lily camminando al mio fianco e stringendo il collo della bottiglia che ha quasi del tutto vuotato, io mi sono dovuto prendere un'altra birra visto che la mia è finita ormai da molto.

«Pensi che sia mia la colpa!?» la attacco sentendomi tradito dalla sua amicizia. La ragazza però mi guarda torva, non riesco a capire se per confermare o per dirmi che non mi sta dando nessuna colpa. «Sono un maschio, Lily. Ho voglia della mia ragazza, ho voglia di scoparla. Ma lei non sembra più neanche essere attratta da me e non è di certo colpa mia. Non capisco che succede...»

Prima di rispondere la ragazza mi fa cenno di abbassare il tono di voce e si guarda indietro come per assicurarsi che nessuno ci abbia sentito, continuiamo a camminare lungo il vialetto con passo lento e svogliato.

«Guarda che lo capisco. Non saprei neanche io dirti cosa sta succedendo e so che la situazione può sembrare molto strana. Ma tu e Alessia vi amate, siete fatti per stare insieme.» dice infine cercando di tirarmi su di morale.

Quelle sue parole echeggiano nella mia mente: “Fatti per stare insieme.” Appare nella mia mente un ricordo, una delle prime volte che uscivo con Alessia, cinque anni prima quando ci frequentavamo all'oscuro di tutto e tutti. Quella relazione strana tra di noi...

«Fatti per stare insieme...» ripeto a bassa voce senza riuscire a reagire. Cinque anni fa eravamo più piccoli, avevamo appena diciott'anni e non sapevamo cosa sarebbe successo, non ci importava di nulla.

Quante volte ce lo siamo ripetuti, quante volte di nascosto ci siamo amati e ci sussurravamo quella frase, sento un senso di rabbia assalirmi e il cuore che mi brucia dentro al solo pensiero di tutto quello che ho cercato di costruire con Alessia e il non sapere del perché la nostra relazione si sia ridotta a questi pochi frammenti di amore, mi lascia spiazzato e arrabbiato.

«Ehi! Non monopolizzarti Lily, tutti noi vogliamo starle vicino e non è giusto che la festeggiata si allontani dal gruppo!» sento una voce alle nostre spalle, ci giriamo a vedo comparire i due Matteo con in mano ancora le loro birre, entrambi hanno un sorriso stampato sul volto e riconosco il loro toni scherzosi.

«Scusate, avete ragione. Ma è la mia migliore amica e volevo spassarmela un po' con lei prima che se ne andasse!» dico maliziosamente, entrambi scoppiano a ridere mentre Lily mi guarda torvo.

«Spassartela eh? Attento perché potresti trovare una bella sorpresa tra le gambe e non credo ti piacerebbe esattamente!» dice lei ridacchiando a sua volta, tutti e quattro ridiamo e per un breve istante mi dimentico dei miei problemi con Alessia. Poi però ritorna ad oscurare la mia mente come poco prima.

“Fatti per stare insieme.” continuo a ripetermi mentre i due ragazzi appena arrivati scherzano con Lily di altre cose. Io annuisco e mi limito a sorseggiare dalla bottiglia di birra.

«Vabbè, io sto tornando dentro allora. Rientriamo che gli altri potranno pensare che io mi sia data alla fuga.» scherza la ragazza, le faccio un cenno lasciandola andare.

«Io resto qui fuori un altro po'.» dico lasciando che i tre si allontanino, in questo momento l'unica cosa che voglio è stare da solo senza pensare a nulla. Ma nella mia mente compare un grande interrogativo e questo pensiero si impossessa di me insieme all'incertezza che avevo da tempo seppellito, una compagna che non vedevo da molto.

«E se io e Alessia non fossimo più compatibili?» dico con un sussurro, nessuno accanto a me riuscirebbe a sentire questo debole pensiero, resta una cosa tra me e me, ma il pensiero in breve contamina tutti i ricordi che ho di Alessia e tutti i momenti che da diversi mesi a questa parte stanno distruggendo il rapporto che ho con la ragazza.

«Pensandoci bene, neanche più mi si alza pensando a lei... quante volte sotto la doccia ci ho provato? Ma poi penso ai litigi, alle continue discussioni e alle pretese che lei ha su di me e che io ho su di lei...» un altro pensiero scivola via dalla mia mente, necessito di bere ancora come se mi mancasse l'aria, la gola è talmente secca che non sono sicuro dipenda solo dall'umido dell'estate ormai.

Non so esattamente quanto tempo passo da solo fuori a bere la birra, di certo tutto il tempo necessario per finirla e cercare una soluzione a questa situazione così tesa creatasi con Alessia.

“Sembra che io sia l'unico a cercare soluzioni mentre lei è l'unica a creare problemi... è sempre la sua scelta, è sempre una cosa che dipende da lei ma non se ne rende conto.” e seguendo questo pensiero mi viene un'unica domanda in mente, anzi due, ma la più importante vale sono per me.

«Sono ancora innamorato di lei?» dico con un altro sussurro, cerco di bere ancora dalla bottiglia ma mi rendo conto che è completamente vuota e la cosa mi lascia parecchio deluso, nonostante sia una delle birre più forti, mi sento fin troppo lucido!

«Ehi, che fai qui fuori?» chiede una voce alle mie spalle, riconosco subito la voce di Alessia e il suo tono, non è preoccupata, semplicemente sta recitando la parte della fidanzata che si preoccupa se il suo fidanzato sta da un'ora fuori da solo. Lei è molto brava a recitare.

“Fatti per stare insieme.” mi ripeto nella testa, ma a queste parole non riesco più neanche a crederci. Sono stanco di pensare, sono stanco di soffrire per Alessia, sono stanco di chinare la testa per ogni cosa e di farmi trattare come un'idiota da una persona che forse non mi ama più.

“E che forse IO non amo più!” penso ancora, sento i suoi passi avvicinarsi sempre di più ma non voglio girarmi perché se la guardassi in faccia forse non riuscirei a fare quello che devo fare per il bene di entrambi.

«Oi mi stai a sentire?» chiede lei quando ormai è alle mie spalle, sento la sua mano poggiarsi sulla mia spalla per chiamarmi, poi la lascia scivolare lentamente. «Guarda che gli altri si stanno preoccupando, e anch'io sinceramente.»

Il solo sentire il suo tocco sulla mia spalla mi fa provare della rabbia, è sempre dipeso da lei, tutto quello su cui si basa la nostra relazione è sempre stato deciso da lei, era Alessia a muovere i fili come un burattinaio. Ma il burattino che porta il mio nome si è stancato di questo!

«Mirco?» mi richiama lei insistendo per la terza volta, non riesco a voltarmi, sono completamente paralizzato mentre guardo il cielo lontano, ascolto i suoni della sera e in lontananza passa una macchina col volume dell'auto al massimo. Poi si allontana e va via.

Alessia decide di muoversi davanti a me e vedo comparire il suo volto, è bella ora che la guarda sotto questi occhi, è una bellissima ragazza. Ma non riesco a ricordare proprio perché ci siamo messi insieme e perché continuavamo a ripeterci quella frase d'amore...

«Ti senti bene?» chiede lei ma il suo tono è diverso, c'è qualcosa di più che della preoccupazione, è come se non riuscisse proprio a raggiungermi e a capire cosa io abbia.

La verità è che nella mia testa c'è il caos quindi non potrebbe mai e poi mai raggiungermi: ci siamo allontanati troppo in questi mesi, Alessia non è più la ragazza del quale mi sono innamorato, e sono certo che anch'io sono diverso ai suoi occhi, sono cambiato e mi sono adattato.

«No, Alessia. Non sto bene. Dobbiamo parlare. Credo che sia davvero giunto il momento di farlo...» riesco a dire incrociando i suoi occhi azzurri, mi basta un'occhiata semplice come questa per capire che lei sa già tutto quello che ci diremo, perché in fondo ce lo diciamo sempre.

Ma quello che non sa è che stavolta è una cosa definitiva e che ho trovato la forza di smettere di combattere per qualcosa senza futuro come la nostra relazione.

«Che cosa intendi? Vuoi ritornare a litigare proprio questa sera? Lily partirà presto, dovremmo essere con lei a festeggiare e non qui fuori a litigare!» dice Alessia cercando di interrompermi, non riesco a capire se lo pensa davvero o se vuole semplicemente ritardare questo discorso.

Né io né lei saremo mai abbastanza lucidi da poterlo affrontare quindi che senso avrebbe aspettare? «No, dobbiamo parlarne ora. Perché domani sarà sempre peggio e non smetterà mai a meno che non prendiamo una decisione.» le dico io alzando appena la voce.

Ci rendiamo conto entrambi che siamo soli, non c'è bisogno di alzare la voce, ma è come se nella mia testa il caos avesse deciso di intonare una canzone senza fine.

«Va bene, allora parla: che problema c'è?»

«Il problema è proprio questo, che tu non riesci a vedere come stanno le cose tra di noi. Sono mesi che non facciamo altro che litigare, riappacificarci e litigare di nuovo e solo adesso mi rendo conto che non possiamo andare avanti così!» nella mia testa qualcosa si placa e riesco a sentire le voci dei miei amici: Lily mi dice di non mollare, di fare il bravo, Franz mi dice di affrontare tutto questo diversamente, Valerio che cerca di confortarmi e non sa cosa dire.

“Non riesce a consigliarmi perché sa benissimo qual è la cosa che dovrei fare. Non c'è più possibilità di riprendere questo rapporto... perciò devo dargli un taglio netto.” penso tra me e me mentre il silenzio riempie il vuoto tra me e Alessia, la ragazza si è ormai irrigidita.

«Mi stai per caso lasciando?» chiede, il suo tono di voce è piatto, posso immaginare che sia ferita da questa decisione, ma non lo lascia minimamente a vedere, Alessia è sempre stata fatta così, raramente lascia che le emozioni si manifestino sul suo viso.

Resta a fissarmi negli occhi, la mandibola leggermente contratta, tiene le braccia incrociate al petto, fredda e immobile. Cerco di sostenere il suo sguardo, non vorrei lasciarla andare... ma so che è la cosa giusta.

«Non fare finta di cadere dalle nuvole, sai benissimo che le cose tra noi due non vanno più. E io non so se voglio continuare a stare male e a farmi trattare come un oggetto da te!» dico a denti stretti, la ragazza non sembra risentire minimamente delle mie accuse e si limita a fare una smorfia con le labbra, visibilmente contrariata.

«Avanti, coraggio. Dimmi che non ci hai mai pensato, dimmi che non hai mai pensato di lasciarci! Io non riesco più a riconoscerti e non riesco più a vedere la persona del quale mi sono innamorato.» sputo fuori come se dentro avessi dell'acido, qualcosa di tossico che mi sta corrodendo, non riesco più a trattenermi.

Ho tirato la pietra e adesso non voglio nascondere la mano, voglio tirarne ancora. Alessia abbassa gli occhi per un lungo istante mentre i mordicchia il labbro restando in silenzio e lasciando che sia io a parlare.

«Sono stanco di correre dietro alle tue cose, di seguire le tue regole. In una relazione dev'esserci amore e rispetto e tu non hai più rispetto per me. E non parlo solo per il fatto che non scopiamo da mesi ormai! È l'ultimo dei miei pensieri il sesso, posso assicurartelo!» le dico ancora, non riesco neanche a contenere la mia voce, se non fosse per la forte musica che viene da dentro la Villa, probabilmente tutti gli altri starebbero sentendo la discussione.

“Però basterebbe che si affacciassero dalla finestra per vedere che stiamo litigando o che gesticolo con particolare foga, basterebbe uno sguardo per capire che Alessia è distrutta dalle parole che io le sto dicendo!”

«E penso che anch'io ti mancherei di rispetto se continuasse a fingere che questo che abbiamo mi sta bene. Non riesco a farmelo bastare, voglio qualcosa di più. Sono stanco dei continui litigi e del nostro farci male...» le ultime parole le getto via con una nota diversa nella voce, quasi strozzata, come se avessi le lacrime agli occhi.

Sento la pesantezza sulle palpebre ma non sento il calore delle lacrime, il bruciore dal petto ormai si è dissolto come una nuvola e mi sento vuotato di tutte le emozioni che provavo finora, mi rendo conto che non sono più innamorato di Alessia.

Che senso avrebbe avuto quindi continuare questa storia?

Dopo un lungo ed eterno istante di silenzio, Alessia smette di mordicchiarsi le labbra e riesce a dire poche parole: «Abbiamo sempre detto che siamo “fatti per stare insieme”. Ce lo siamo detti in ogni situazione, sia nei momenti di difficoltà che in quelli più belli e sono certa che non puoi averli dimenticati!» dice lei in risposta a tutte le mie parole, a differenza mia Alessia è più calma, contenuta, la vedo tremare appena ma è forte. Resiste!

I ricordi passati con lei probabilmente sono i più belli, quante volte abbiamo fatto l'amore in mezzo alla spiaggia di notte, quante altre l'abbiamo fatto di nascosto. Nessuno dei nostri amici che sapeva cosa stava accadendo tra di noi, persino all'insaputa del suo ex fidanzato...

Quei ricordi, quei momenti passati con lei, nudi e abbracciati sotto le coperte di un letto improvvisato: questi ricordi resteranno per sempre con me.

«Forse non siamo fatti per stare insieme, forse per te sono stato solo un modo per andare avanti; mentre per me sei stata un modo per aprire gli occhi sul mondo. Abbiamo assolto il nostro compito...» rispondo con freddezza e calma, Alessia cerca di guardare oltre di me, probabilmente l'ho davvero spiazzata...

“Non si aspettava davvero di essere lasciata, tutto questo discorso le appare nuovo...” penso tra me e me, vorrei costringerla e guardarmi negli occhi, ma probabilmente scoppierebbe a piangere, e forse io ritornerei sui miei passi.

«Quindi è finita? Cinque anni di relazione buttati via come cenere nel vento?» chiede lei improvvisamente alzando lo sguardo e incrociando i miei occhi.

Non serve che io risponda per darle la risposta, Alessia scoppia improvvisamente a piangere portandosi le mani agli occhi per coprirsi il viso, come se si vergognasse di farsi vedere in lacrime da me che sono sempre stato protettivo nei suoi confronti. E adesso ho il cuore a pezzi.

Resto imbambolato senza sapere cosa fare esattamente, ogni mia parola sembrerebbe di troppo davanti al suo pianto disperato, registro ogni suo movimento come dei fotogrammi che si susseguono uno dopo l'altro.

«Alessia...» invoco il suo nome cercando di avvicinarmi a lei ma scansa le mie braccia e si sposta scivolando via dalle mie dita, cammina lungo il viale ma non rientra dentro la Villa dove tutti stanno festeggiando e facendo casino, fa il giro lungo così da cercare un luogo dopo può stare da sola. In questo momento però non ha bisogno di stare in solitudine, ha bisogno di un'amica.

“E io di che avrei bisogno?” mi dico mentre cammino velocemente verso l'interno della casa, voglio recuperare le mie cose e andarmene ma non prima di aver salutato Lily e di averle rovinato la festa d'addio.

“Avrei bisogno di un vero amico...” dico ancora, nella mia mente però compare l'immagine di Valerio e di nessuno tra tutto quelli che conosco da anni e anni. Un ragazzo conosciuto da pochi mesi è il mio punto di riferimento...

Entro dentro la Villa cercando di recuperare il mio borsone dentro il quale butto il cellulare, è molto tardi e sicuramente Valerio starà dormendo, non mi risponderebbe comunque se gli mandassi un messaggio.

«Io devo andare. Alessia non sta bene.» dico alla mia migliore amica una volta che sono riuscito a catturarla, Lily mi guarda pochi istanti senza capire cosa stia succedendo, poi sfuggo alla sua presa e me ne esco senza dare ulteriori spiegazioni, domani sarà un giorno difficile da affrontare.

Ma per oggi ho già fatto abbastanza voglio solo andare a riposare e cercare di dimenticare l'immagine di Alessia in lacrime davanti ai miei occhi.

  
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