TenTen odiava fare le pulizie: non solo era allergica alla polvere, ma il forte odore dei detersivi le faceva girare la testa. Eppure, Neji, il suo compagno, l'aveva trascinata in quelle pulizie straordinarie di primavera, dalle quali non sarebbe potuta sottrarsi, pur volendo, dato che erano costretti a restare in casa durante la quarantena.

La ragazza, tuttavia, aveva i suoi metodi personali per rilassarsi e far placare i capogiri. Spesso usava delle morbide palline di farina come antistress, oggettini in gomma o,  ancora, gelatine fluorescenti che si divertiva a comprare dal proprio giocattolaio di fiducia.

Aveva appena aperto una nuova scatola di uno slime comprato non molto prima, la cui consistenza,  soffice e plasmabile, si infilava tra le dita ad ogni stretta neo pugno.
La sensazione era così gradevole e soddisfacente da permetterle di rilassare rapidamente i nervi.

Nonostante avessero areato gli ambienti, il fastidioso pulviscolo continuava a fluttuare nella casa e a insidiarsi nelle narici.
A nulla potevano gli antistaminici di fronte a tanta polvere, e la propria l'allegria si manifestò in potenti e ripetuti starnuti.

Neji entrò nella stanza dove TenTen si trovava, trovando uno scenario al quanto strano.
"Oh santissimi, Ten! Che cos'è quello schifo che ti è uscito dal naso? Non dirmelo: sei contagiata!"

"È solo lo slime che uso come antistress, Neji!"