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Autore: Stillintoyou    31/03/2020    0 recensioni
Il buio legava il corpo della ragazza come se fossero funi strette, salde, legate ad un soffitto che in realtà non esisteva. Era in trappola.
Nel guardare verso il basso, vide altri mille corpi fluttuanti, dalla pelle pallida. Così pallida da farle capire che quelli erano morti.
Nel guardarli, Void riusciva a vedere ogni creatura:
Fenice, Banshee, Kitsune, Chimera, Basilisco... tutte lì.
Persone, come lei, legate ad un qualcosa.
Delle mani si allungavano verso di loro, e dei fili trasparenti uscirono fuori da polsi e caviglie.
Ed eccoli nudi, senza la possibilità di muoversi per contro loro. Controllati, privi di coscienza e volontà.
Genere: Angst, Fluff, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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“ I am his, and He's mine, in the end it's him and I ”

“ Io sono sua, lui è mio, ed alla fine siamo solo lui ed io”

 
Rinascita

Per quanto Void volesse rimanere ferma ad aspettare l'uscita degli altri, Kimiko riuscì a convincerla ad andare lontano da lì, al sicuro.
D'altronde, comunque, Void era abbastanza consapevole dell'alto rischio di stare così esposte.
Così, facendo ben attenzione e seguendo bene i movimenti della donna, raggiunsero un bar.
Void aveva riconosciuto la via. C'era stata insieme ad Hells. Avevano l'appartamento lì, la notte che Hells aveva conosciuto Alpha. Quindi, come d'istinto, capì che quello era il famoso Bar a cui si era recato, e che l'uomo che Kimiko le presentò come “suo padre”, era Fujiwara.
Ma non ne fece parola.
Kimiko, intanto, aveva cambiato aspetto una volta varcata la soglia della porta.
Fu come se qualcosa uscisse fuori dal suo petto.
I capelli cambiarono colore, diventano biondi con sfumature magenta verso la fine, ed anche i suoi occhi diventarono magenta... ed il suo viso diventò normale, armonioso, anche se stanco (chi sa quanto tempo era in giro).
Dopo pochi minuti entrò quasi in modalità crocerossina, facendo sedere la ragazza al bancone e dandole ogni sorta di cibo presente all'interno del piccolo edificio.
Inizialmente Void si dimostrò abbastanza diffidente verso tutte quelle cure offerte dalla donna. D'altronde non la conosceva, ma dopo un po' si ritrovò a parlare con quella “cosa” uscita dal suo corpo
 Fade, come un'ombra oscura senziente. Era simpatico. Aveva cominciato a girarle attorno come fanno i cani.
Tanto che era immerso nel discorso e dalle attenzioni di Kimiko, Void non aveva minimamente badato alla presenza di una terza persona, che poi, grazie a Fade, aveva scoperto essere “il papà” di Kimiko.
Non aveva spiccicato parola, ma si spostava ogni tanto da un tavolo in fondo alla stanza, fino alla porta. Come se stesse facendo la guardia.
Forse era proprio così. C'era d'aspettarselo, d'altronde.
‹‹ Vuoi qualcosa da bere? Un tè, magari? ›› chiese Kimiko, ma una domanda inutile, dato che in realtà era già pronto.
Void annuì, comunque, prendendo la tazza con entrambe le mani appena Kimiko versò la bevanda.
‹‹ Come l'avete saputo? ›› chiese, tamburellando le dita ai lati della tazza in ceramica.
‹‹ La notizia della tua cattura è stata mandata in onda praticamente subito.
Alpha ha chiesto il mio aiuto, dicendo che forse una persona esterna sarebbe stata più gradita della sua presenza. Ne ho parlato con mio marito, ma era già al corrente della situazione, dato che Tomura era già intenzionato a muoversi per liberarti. Alpha e Tomura in realtà si odiano a morte, quindi è quasi un miracolo che non si siano scontrati tra di loro ››
Void, confusa, corrugò la fronte.
‹‹ Perché Tomura aveva intenzione di liberarmi? ››
‹‹ Per via del bestiario, probabilmente. Anche lui è a conoscenza del contenuto del libro.
Per lui potresti essere un buon membro della lega. Hai un quirk particolare e sai come usarlo. Aspettati qualche convocazione da parte sua nei prossimi giorni. Tomura non fa niente se non per avere qualcosa in cambio ›› allungò una mano, poi, dando una piccola e leggera pacca sulla testa a Void. Istintivamente, lei abbassò le orecchie ‹‹ te ne terrò lontana io. Finché mi starai vicina non si avvicinerà a te. D'altronde, sicuramente, anche Kanon non ti avrebbe voluta nelle sue mani ››
‹‹ Kanon? ››
‹‹ Omega. Sono sicura che ne l'hai già sentita nominare ››
Non capiva il collegamento tra Tomura e Omega.
Ma prima che potesse chiedere qualsiasi altra cosa, la porta del bar si aprì.
Void, quindi, si girò per guardare chi fosse entrato. Sebbene volesse sorridere nel vedere entrare Alpha, ogni minima intenzione di farlo si cancellò nel vedere Hells esattamente dietro di lui.
Con tutte le persone presenti nel suo team, doveva per forza esserci anche Hells?
Alpha rivolse una rapida occhiata in direzione dell'uomo. Un cenno con la testa, poi camminò verso il bancone. La tensione tra i due era così alta da sentirla persino Void.
‹‹ È andato tutto bene? ›› chiese l'uomo. Kimiko annuì.
‹‹ Dov'è il resto del Sons? Hai solo il novellino? ››
‹‹ Psi era l'unico di cui avevo bisogno. Il quirk agisce su una vasta distanza, quindi, muoversi con lui è più sicuro. Persino Shinotenshi se n'è tenuta alla larga ››
Hells, intanto, si era avvicinato a Void e seduto sullo sgabello accanto al suo, restando tra lei ed Alpha. Nessuna distanza di sicurezza. Anzi, la sua intenzione era proprio quella di parlare con lei, sebbene stesse facendo il possibile per fargli capire che la sua intenzione era tutto meno che interagire con lui.
Gli aveva letteralmente dato le spalle, mettendosi a fissare le bottiglie di alcool.
Hells sbuffò ‹‹ ehi, non fare così. Che ti hanno fatto lì dentro? ›› 
‹‹ Niente di interessante, in compenso mi stavi soffocando col tuo dannato quirk ››
‹‹ Finché Dabi non ti ha parlato attraverso la porta non avevo la benché minima idea di dove fossi. E comunque ero troppo concentrato sul non farmi uccidere ›› Void schioccò la lingua, e finalmente si decise a bere dalla tazza di tè ‹‹ mi dispiace, okay? Non volevo ferirti ››
‹‹ Non fa nulla, sono uscita da quel posto illesa ››
‹‹ Non parlavo della cella ››
La ragazza sollevò un sopracciglio. Era davvero convinto che delle semplici scuse sarebbero bastate? Dopo che le aveva praticamente dato dell'oggetto in modo sotto inteso?
Non funzionava così, con lei. Sfortunatamente per Hells, Void era una persona piuttosto permalosa.
Non si degnò nemmeno di risponderlo, ma fece le spallucce e riprese a bere.
Alpha, intanto, che continuava la chiacchierata con Kimiko, prese il viso di Hells con una mano come si fa con i cani e premette le dita contro le sue guance ‹‹ e poi, comunque, guarda che bel faccino che ha! ››
‹‹ Non dirmi che te la fai col nuovo arrivato.... ›› questo commentò arrivò direttamente da Gorou, che si portò una mano sulla fronte.
‹‹ No. Cioè, beh, non contro la sua volontà ›› Void corrugò la fronte, improvvisamente interessata alla conversazione. In realtà non capiva di cosa stessero parlando, ma data l'espressione di Hells, riuscì a capire che quelle parole, per lui, fossero piuttosto scomode ‹‹ sì, insomma, non ci sarebbe niente di male. Poi dove sarebbe il problema? detto da te, poi ››
‹‹ Ci mancherebbe pure farlo contro la sua volontà ›› rispose l'uomo di fronte alla porta ‹‹ non ci sarebbe niente di male, solo che... dai, smettila, lo stai mettendo in imbarazzo. Come tuo solito ››.
Void continuava a non capire.
Si sentiva a disagio senza nemmeno sapere l'argomento. 
Cosa facevano insieme?
‹‹ Ma quale imbarazzo. Ehi, Psi, che dici, limoniamo qui davanti a tutti per far capire loro quanto è profondo il nostro amore? ››
‹‹ No ›› 
‹‹ Oh ›› fu l'unica cosa uscita dalla bocca di Void, prima di alzarsi dalla sedia ‹‹ Oh, capisco, ora è chiaro ›› in realtà non sapeva come sentirsi. Le venne da ridere, ma riuscì a trattenersi. Sollevò le sopracciglia, allontanando la tazza da sé e guardando Kimiko.
‹‹ No, ehi, cosa. No, non hai capito, aspetta! ››
‹‹ Non c'è molto da aspettare, ma potevi dirmelo di essere gay ››
‹‹ Gay? Io? No che non sono gay! ››
‹‹ Guarda come cancella così il nostro amore ›› brontolò Alpha, poggiandosi al bancone in modo fin troppo teatrale ‹‹ ho il cuore spezzato dal bel faccino. Kimiko, cara, dovresti proprio consolarmi ›› corrucciò le labbra, ma in tutta risposta, dalla donna, ricevette un colpo con uno straccio.
‹‹ Alpha, ti prego, non ora ›› digrignò i denti Hells
‹‹ … non capisco ›› e Void continuava a sentirsi stupida.
Hells sapeva bene che l'ingenuità di Void non la portava a capire subito di scherzi di quel tipo.
E tanto meno poteva capire quel livello di amicizia con Alpha.
Per cui, spesero dieci minuti buoni a cercare di farle capire quella situazione imbarazzante.
Minuti in cui, però, per quanto Void avesse capito lo scherzo, rimase ferma al fatto che quindi non era stata lasciata per l'apparente omosessualità di Hells, ma perché era stufa di averla come giocattolo. Avrebbe preferito l'omosessualità.
Quindi, alla fine dei giochi, rimase comunque a debita distanza da lui, raggiungendo Kimiko dietro il bancone.
L'argomento del discorso si spostò quindi a dove far andare Void. Per quanto lei volesse tornare nella casa del bosco, capiva bene da sola che fosse una cosa fuori discussione.
Poteva tornare lì solo per un paio di ore, ogni tanto, ma stabilirsi lì era impossibile.
Alpha le propose di tornare con loro, ma anche quello era fuori discussione. Sopratutto per la presenza di Hells, e non gli avrebbe mai chiesto di scegliere tra loro due.
Comunque, lei, non sarebbe rimasta sotto i suoi ordini.
Rispettava la sua figura autoritaria, perché era un buon leader, ma non voleva sentirsi incatenata a qualcuno in quel modo.
Ormai era ovvio che avrebbe sempre fatto di testa sua e non voleva un capo.
Non era stupido né egoista, quindi capì e accettò la sua decisione.
Tanto, comunque, Void gli doveva un enorme favore. Non si sarebbe tirata indietro di fronte ad una sua richiesta di aiuto.
A quel punto della conversazione, anche Gorou si era unito.
L'ideale sarebbe stato far andare Void il più lontano possibile dalla città, ma questo non avrebbe cancellato il suo essere ricercata, e da sola, purtroppo, c'era da ammettere che non ce l'avrebbe mai fatta.
Quindi andarsene via, in quel momento, risultava una scelta poco saggia. Magari col tempo le cose si sarebbero calmate: d'altronde non era l'unica criminale.
Il fatto che rientrasse nei “villain” solo per aver ucciso due o tre persone non riusciva proprio a capirlo. Sopratutto perché, in fin dei conti, l'aveva fatto a fin di bene... dal suo punto di vista.
Per qualche strano motivo, Kimiko si sentiva in dovere di prendersene la responsabilità.
Eppure, invece, Void non voleva essere la responsabilità di nessuno.
Non voleva sentirsi come un oggetto all'asta, però... alla fine, decise di accogliere la proposta di Kimiko: stare da lei, almeno per un periodo di tempo.
Così che, magari, intanto riuscisse a riprendersi del tutto. Poi, eventualmente, avrebbe preso la propria strada.
Gorou, comunque, per assicurare che la situazione non precipitasse più avanti, dal momento in cui tutti conoscevano il volto di Void, decise di contattare Toshio.
L'uomo lavorava come Psicologo e psichiatra, non aveva uno schieramento preciso nella “faida” tra villain ed eroi. Era lo stesso uomo che aveva cancellato la memoria di Omega, ed era in ottimi contatti con Gorou.
Il compito di Toshio era quello di cancellare la memoria degli eroi che avevano catturato o visto Void, in modo da ridurre in modo netto le persone che potevano darle la caccia.
Un compito difficile, ma non impossibile... anche perché, per esempio, la maggior parte delle guardie del carcere era stata eliminata durante l'evasione.
Toshio era un uomo degno di fiducia, e Gorou era certo che non avrebbe avuto problemi nel farlo.

Quindi, Kimiko diede a Void una felpa larga che teneva nel magazzino del bar. Gliela fece indossare, insieme alla divisa da lavoro. Si cambiarono e poi intrapresero la strada verso la casa della donna. Inutile dire che Void si sentiva solo un peso.
Durante il cammino, Kimiko si dimostrò estremamente gentile verso di lei, e fecero un giro chiaramente più lungo per arrivare alla casa.
Kimiko aveva deciso di approfittare di quel momento di calma e solitudine tra loro per chiacchierare.
Ciò che aveva portato molta curiosità nella donna, era il comportamento di Fade nei confronti della ragazza, consapevole che non si comportava così con tutti.
Void, comunque, aveva deciso di lasciarsi andare. Le raccontò tutto ciò che sentiva “importante”. Piccoli dettagli del passato, non troppo approfonditi, Hells, com'erano arrivati a quel punto.... e le chiese perché la polizia la vedesse come un pericolo.
A quella domanda, comunque, a differenza di Hells, Kimiko rispose con tutta tranquillità. Non era stupita.
In poco tempo aveva capito il modo di ragionare della ragazza, ed aveva capito che quella sua confusione era normale.
Le spiegò le cose “base” della società. Le regole imposte dalla morale, ma non le disse “questo non si fa”. Kimiko, comunque, era l'ultima persona a poterle dire “non uccidere”. Anche lei, se necessario, lo faceva.
Sarà stata la pazienza di essere madre, ma le spiegò tutto passo per passo.
Un po' si rivedeva in quella ragazza... giusto un po'.

Una volta arrivati a casa, Kimiko si diede da sola una manata in faccia.
Non era un problema la presenza di Void, ovviamente, altrimenti non si sarebbe proposta di portarla a casa con sé: il problema era non aver avvisato Dabi.
Lui era già meno disposto a far entrare degli estranei in famiglia. In particolare da quando era diventato padre.
Poi, oltretutto, sapeva bene chi fosse Void.
Tomura ed Alpha avevano parlato di lei, ovviamente, prima di andare a salvarla, e chiaramente Tomura aveva avvisato tutti del suo essere un “tanti” una bomba ad orologeria.
Comunque Void non aveva cambiato le sue abitudini: non avrebbe mai toccato una famiglia, ma questo Dabi non poteva saperlo.
Quando entrarono in casa, l'espressione di Dabi tradì il suo “benvenuta”.
Un sorriso congelato sul volto ed uno sguardo da “non mi devi dire niente?” rivoltò a Kimiko, che comunque ignorò per andare ad avvisare il resto della famiglia e preparare una camera.
Nonostante Kimiko le avesse dato il permesso di girare in casa da sola, per adattarsi, Dabi non la lasciò sola nemmeno per un attimo.
Anzi. Le stava col fiato sul collo, e la situazione sembrò peggiorare quando uno dei figli di Kimiko, Yuichi, li raggiunse nel salotto per presentarsi.
Il volto di Dabi assunse un espressione quasi di panico e gelosia del tutto immotivata.
Non era successo niente. Si erano solo presentati.
Si era messo volontariamente tra di loro nel vedere la fin troppa disponibilità del ragazzo, ricevendo, comunque un richiamo da parte di Kimiko.
In tutto questo, Void non capiva cosa stesse succedendo e perché.
Tuttavia, non era una cosa molto importante.

I giorni successivi era ovvio che Dabi si stesse sforzando di accettare la presenza di Void. Comunque, lei faceva il possibile per non essere troppo di peso, e sopratutto per essere il più “normale” possibile, nascondendo le code. Le piaceva stare in compagnia di tutti loro, anche se faticava a ricordare i nomi di tutti (come suo solito), e cominciava a considerare quella casa il suo nuovo posto nel mondo.
Aveva cominciato a vedere Kimiko come una sorta di figura materna, il che era un sollievo ed allo stesso tempo una cosa strana per lei. Non le era mai capitato di averne una.
Contava molto sulla sua presenza ed il suo supporto che, ovviamente, non mancavano da parte della donna.
Come previsto tempo addietro, Tomura disse a Dabi a chiamare Void per raggiungerli durante un incontro. Incontro a cui, però, non andò. Sia perché Kimiko avrebbe fatto di tutto per non farla andare, sia perché Itsuki, l'altro figlio della coppia, le aveva chiesto di non partecipare e di restare a casa con lui.
Non che lei avesse lontanamente intenzione di andare da Tomura.... o meglio, sarebbe andata, ma non si sarebbe unita alla lega dei villain.
Per lei era giusto restare a casa con loro.
E poi, non avrebbe mai detto di no a Itsuki.
Void si era presa una cotta praticamente a prima vista e faticava a nasconderlo.
Per quanto cercasse di trattenersi, finiva sempre o per fissarlo o col ritrovarsi a cercarne il più piccolo contatto fisico. Non che il ragazzo si tirasse indietro di fronte a quei comportamenti, dal momento in cui l'assecondava.
Tanto che alla fine si era formato un rapporto più stretto tra loro.
Forse era proprio quello il motivo per cui Dabi il più delle volte finiva col borbottare tra sé e sé.
In realtà Void non capiva il perché, ma non ci dava peso.
Non si metteva effettivamente in mezzo. Forse anche perché Kimiko non glielo permetteva.
Dabi non odiava Void. Era semplicemente geloso dei suoi figli.
Quello della ragazza non era un caso specifico causato solo dal suo passato e dal suo modo di fare.
La cosa fu confermata quando Kawa, la “fidanzatina” di Yuichi, si presentò di colpo a casa.
Quel suo piombare in casa di colpo le costò quasi la vita, dal momento che l'essere territoriale di Void non era minimamente passato.
Entrò in casa dando il bando di essere arrivata e, nonostante Void fosse comodamente sdraiata su Itsuki mentre questo giocava ai videogiochi, si alzò di colpo per fiondarsi in direzione della voce.
Arrivata lì, fortunatamente, Yuichi era già arrivato da lei, e quindi Void si fermò dal fare qualsiasi cosa, capendo che era qualcuno di familiare a loro.
Nel vedere Dabi borbottare, capì anche che Yuichi e Kawa stavano insieme.
Kawa, poi, somigliava un sacco alla psicologa che la seguiva in prigione, il che in realtà le fece quasi saltare i nervi. Infatti, poi, scoprì che la ragazza era sua figlia. E no, questo non la fece calmare. Nemmeno quando tornò indietro da Itsuki, ma trovò comunque il modo di occupare la testa una volta ri-sdraiata su di lui.
‹‹ Tuo fratello si tinge i capelli? ››
‹‹ Chi, Yuichi? ›› rispose distrattamente Itsuki, non distogliendo lo sguardo dal televisore, nonostante Void fosse di nuovo sdraiata su di lui ed aveva cominciato a giocare con le punte dei suoi capelli.
‹‹ Sì. Kimiko e Dabi non hanno i capelli rossi, lui li ha proprio rossi rossi››
‹‹ Penso li abbia ereditati da Endeavor ››
Void rimase in silenzio per un attimo, poi, confusa, inclinò lievemente la testa ‹‹ Chi è Endeavor? Cioè, Yuichi è figlio di un altro? Caspita, eppure somiglia molto a tuo padre... ›› 
‹‹ No, no. È nostro nonno. Endreavor, il pro hero... Eiji Todoroki, non ti dice niente? Shoto? ››
Void corrugò la fronte, più confusa di prima. Non conosceva i pro Hero... non tutti. Pochi.
Insomma, non sono cose interessanti per lei, ma cercò di sforzarsi, dato che sembrava essere una cosa importante.
‹‹ Quello biondo che sorride sempre come un idiota? ››
‹‹ No, quello è All Might, non è nemmeno più in carica... Endeavor è subito dopo di lui ››
‹‹ Okay, quello col fuoco, quindi. Beh, ora ha senso ››
‹‹ Se ti interessa, comunque, anche All might è nostro nonno. Ma né mamma né papà parlano mai di loro e tanto meno con loro››
‹‹ Evidentemente non sono persone importanti ››
La cosa positiva, comunque, anche dal punto di vista di Itsuki, era che Void fosse totalmente disinteressata agli eroi. Nemmeno dopo aver saputo della parentela famosa.
Per Void, dal momento in cui Itsuki aveva detto che non erano importanti, allora erano inesistenti.
Aveva sentito di All might durante la sua infanzia, ma non si era mai interessata a lui, così come al resto degli eroi.
Ma, comunque, il fatto che nonostante il tempo passato in città, non conoscesse minimamente il nome degli eroi più famosi era esattamente la dimostrazione di quanto lei non si guardasse minimamente attorno.
‹‹ No, infatti ›› detto questo, Itsuki spense la console dal controller e lo poggiò accanto a sé, decidendo di spostare completamente l'attenzione sulla ragazza ‹‹ passando a cose importanti, invece, ci hai pensato su? ››
‹‹ A cosa? ››
‹‹ Al tuo nome ›› avevano parlato di quell'argomento per una nottata intera. Void non aveva mai dato peso al fatto di “non avere un nome”, e per lei era sempre stata una cosa normale.
Non capiva come mai a lui potesse sembrare così tanto strano. Scosse la testa, quindi.
Non conosceva molti nomi, se non di persone incontrate per caso o durante la sua vita.
E poi, in tutta onestà, veniva abbastanza distratta dalla sua presenza.
‹‹ Secondo me Miyako ti sarebbe bene, scritto come bello, notte e bambina ››
‹‹ Te l'ho detto, Itsuki, a me non fa differenza. Sono abituata a farmi chiamare Void. Ma Miyako mi piace, te l'ho detto anche ieri notte ›› Itsuki fece le spallucce
‹‹ Ieri notte mi sembravi piuttosto distratta, quando ti sei infilata nel mio letto ››
Void corrucciò le labbra, incrociando le braccia con un espressione offesa.
‹‹ Era ovvio, eri mezzo nudo. Avresti dovuto avvisarmi, lo sai che mi infilo nel tuo letto ad una certa ora! ››
‹‹ Beh, magari non ti ho volontariamente avvisata ›› assunse un espressione ammiccante, ed un sorrisetto si dipinse sul suo volto nel vedere Void arrossire ‹‹ e poi, sei comunque rimasta nel letto. Non sembravi mica dispiaciuta ››
‹‹ Fossi stata dispiaciuta sarei uscita dal letto, invece che dormire con te ›› brontolò lei ‹‹ dal momento in cui sei mio, ed io tua, in fin dei conti, non ci vedo niente di male ›› esporsi in quel modo, ed ammettere quel pensiero a voce alta, per lei, era letteralmente un mettersi a nudo e correre un rischio. Comunque, ciò che era successo con Hells, l'aveva segnata, volente o nolente.
Sapeva che le sue emozioni ed i suoi legami erano un punto debole, ma sentiva di potersi fidare del legame con Itsuki al punto di essere disposta a fronteggiare quel rischio.
E poi, comunque, non era più sola e non lo sarebbe stata mai più..
  
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