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Autore: CaramelizedApple    01/04/2020    0 recensioni
(Seguito di Mary Lloyd, la chiave e il volto del male e Mary Lloyd e il Voto Infrangibile)
Mary ha lasciato Hogwarts con la consapevolezza che le cose sarebbero cambiate, senza sapere che una verità nascosta attende solo lei!
Quante cose ha sempre saputo?
Nuove idee, nuove emozioni, nuovi ricordi...un'altra vita!
(La lettura della storia precedente è indispensabile per comprendere la relazione tra i personaggi e la protagonista, ma se proprio non vi va potreste comunque riuscire a capire)
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VII libro alternativo
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Hey!
Non è un pesce d’aprile!
Eccoci qua, come promesso un nuovo capitolo e spero di riuscire a portarvene presto ancora un altro! Ho una settimana di ferie (che fregatura le ferie con la quarantena? Sì ma no, sinceramente mi piace stare a casa e non vedere anima viva ahahah) quindi avrò un po' di tempo in più per scrivere!
Come trascorre la vostra quarantena?

 
Stringo la tracolla al petto e lascio scivolare la testa sulle ginocchia, attendendo in silenzio seduta sulle scale, mentre la carta da parati dell’entrata si tinge di rosso grazie al tramonto. Harry ha portato il suo zaino, la scopa e la gabbia di Edvige vicino alla porta, prima di sparire nelle stanze vuote della casa, cercando di scaricare la tensione. Se ne va in giro aprendo le porte, osservando il pavimento e parlando da solo a bassa voce.
Ha passato molti anni in questa casa che so non essere stati i più felici per lui, però capisco che voglia salutare questa parte della sua vita ora che i Dursley sono andati via.
Probabilmente non rivedrà mai più questo posto.
Un forte scoppio proveniente dall’esterno della casa mi fa sussultare e stringere più forte la borsa, mentre i passi di mio fratello raggiungono velocemente la cucina. Mi alzo, metto la tracolla in spalla e stringendone nervosamente la fibbia seguo Harry.
-Cos’è stato?- domando, affacciandomi sulla porta.
-Sono loro- Harry mi guarda con un grande sorriso stampato sul volto. Attraverso la finestra intravedo delle figure scure stagliarsi nel piccolo giardino, mentre il sole cala velocemente, rendendoli sempre meno distinguibili.
Il ragazzo raggiunge la porta che dà sul retro e spalancandola esce fuori, senza pensarci due volte.
Io resto immobile al mio posto, credevo venisse solamente Malocchio.
“E se fosse una trappola?”
No, non può essere.
Harry ha ancora l’incantesimo di protezione.
Scuto la testa nel tentativo di allontanare il pensiero e mi avvicino lentamente all’uscita, sentendo la voce di Hagrid tuonare un “Tutto a posto, Harry? Pronto per andare?”. Mi accosto allo stipite, osservando le ombre scure in giardino che circondano mio fratello, riconoscendone solo poche. Il sole è calato talmente in fretta che ora il piccolo rettangolo d’erba è completamente al buio, visto che i lampioni della zona stanno tardando ad accendersi.
Mi sudano le mani per l’ansia e il mal di stomaco sempre più acuto che sento non è sicuramente d’aiuto. Sono nervosa per l’incontro che ci sarà tra pochi secondi, so di non andare a genio a diversi membri dell’Ordine in questo momento e non sono nemmeno certa che anche con Hermione e Ron sia tutto a posto. Quando abbiamo lasciato Hogwarts sono stati gentili con me ma hanno evitato gli argomenti scottanti e per tutta l’estate non ho ricevuto lettere da loro.
Forse nelle lettere a Harry hanno chiesto di me o forse, cosa più probabile, non gli interessa. In fondo non ho idea di cosa pensino di me.
-Prontissimo- sento dire a mio fratello. –Ma non mi aspettavo che foste così tanti!-.
-Cambio di programma- dice una delle figure, spostandosi verso la casa. –Andiamo dentro, poi ti spieghiamo- finalmente riesco a riconoscere Malocchio. Ha lo sguardo torvo, due grossi sacchi in una mano, l’occhio magico che sfreccia in tutte le direzioni e un’andatura traballante ma sicura.
-Ciao- dico a bassa voce quando mi si para davanti, scostandomi in fretta subito dopo. Lui emette un grugnito e mi fa un cenno con la testa prima di entrare, sistemando i sacchi in un angolo della cucina.
Non mi potevo aspettare molto di più, non ho mai avuto molto a che fare con lui e le poche volte che è successo non credo di avergli fatto una buona impressione.
Entra poi Harry con un’espressione felice sul viso, seguito subito da Hermione che mi abbraccia con forza salutandomi con un largo sorriso e Ron che fa lo stesso, ma con aria imbarazzata.
-Come stai?- domanda lei, mentre Ron segue Harry. –Sono contenta di vederti- dice senza perdere il sorriso, come se non fosse mai accaduto nulla.
-Anche io Hermione- dico sollevata che la Grifondoro mi abbia rivolto parola. –Sto bene, mi sono allenata un sacco- rispondo alla sua domanda. –Tu hai passato bene le vacanze?- domando, rendendomi conto troppo tardi che probabilmente nessuno ha passato delle buone vacanze con tutto ciò che scrivono sui giornali. Le sparizioni sempre più frequenti, le evasioni e morti inspiegabili di molti Babbani.
-Non male- risponde gentilmente, prima di guardarsi alle spalle e allontanarsi per lasciare spazio a chi deve entrare.
Bill e Fleur mi fanno un cenno seguendo gli altri, stretti tra loro in modo dolce. Li saluto in imbarazzo, senza sapere che altro fare, l’ultima volta che ho saputo qualcosa di Bill era ancora ricoverato in Infermeria. Non ho mai avuto il coraggio di andare a trovarlo e tuttora me ne pento.
Un piccolo ometto segue la coppia innamorata imitando il loro gesto ma in questo caso non idea di chi mi trovo davanti. Ha l’aria sporca di chi è parecchio che non fa un bagno, i capelli arruffati e gli occhi mezzi aperti.
-Hagrid- saluto il gigante, aiutandolo a passare dalla porta, felice di avere qualcosa da fare per rendermi utile.
-Mary- dice lui allegro, spettinandomi con una delle grosse mani. –Sembri in forma- dice facendosi strada nella stanza.
-È vero- mi raggiunge la voce di Remus Lupin dalla porta, subito dietro di lui ci sono Tonks e il Signor Weasley. La prima ha sguardo sicuro e i capelli di un rosa brillante, corti come non li avevo mai visti, il secondo ha l’aria stanca ma il solito sorriso gentile.
Vorrei poter dire all’uomo che mi ha appena parlato che anche io lo trovo riposato ma sarebbe una bugia, mi limito a fare un sorriso impacciato e alzare le spalle. Il suo volto è segnato dalla stanchezza e circondato da capelli grigi, così come i suoi occhi verdi che sembra stiano perdendo il loro colore.
-Mary- una nuova voce mi saluta, passando dal giardino all’interno della casa. –Come stai?- mi sorprendo quando mi ritrovo davanti Kingsley che mi tende la mano.
-Bene- mi affretto a rispondere, stringendogliela con decisione. –Tu?- domando senza sapere bene come rispondere. –Non credevo saresti venuto-.
Non credevo che nessuno sarebbe venuto, ma lui dovrebbe essere con il Primo Ministro Babbano.
-Non potevo mancare, è un onore potervi aiutare- mi risponde, lasciando andare la mia mano, prima di superarmi.
Non ho il tempo di voltarmi verso la porta che vengo travolta e mi ritrovo a osservare da molto vicino i bottoni di una camicia. Accetto l’abbraccio e lo ricambio riconoscendo l’odore di Fred e George, un misto di miele e…bruciato. Sorriso immediatamente, qualche esperimento è andato storto.
Non ci vediamo ne scriviamo da moltissimo tempo, ma saperli qua mi rende felice, mi sembra quasi di essere più leggera.
-Sono contenta di vedervi- dico sincera sciogliendo l’abbraccio per poi alzare lo sguardo e sorridere ai due ragazzi. Non credevo fosse possibile ma ho l’impressione che siano sempre più alti.
-Anche noi- mi sorride George di rimando, mettendo un braccio intorno al mio collo.
Fred chiude la porta spingendola con una mano e ci avviciniamo a tutti gli altri, appena in tempo per sentire Harry che viene interrotto da Malocchio in modo brusco.
-Va bene, va bene, avremo tempo dopo per scambiarci le ultime notizie- appoggia i sacchi a terra e guarda Harry. –Come probabilmente ti ha detto Dedalus, abbiamo dovuto abbandonare il piano A-.
 
Harry fa cadere i suoi capelli all’interno della fiaschetta che Malocchio Moody tiene stretta nel proprio pugno, lasciando che si mischino alla Pozione Polisucco che contiene. La sostanza passa da scura e melmosa a limpida, quasi brillante.
-Servirà anche un tuo capello- l’uomo guarda verso di me con fare autoritario. Involontariamente storco il naso ma obbedisco e strappo un capello dalla mia testa, porgendoglielo.
Mentre spiegavano il piano sono rimasta in silenzio per evitare problemi, ma sono d’accordo con Harry. È pericoloso e l’idea di esporre tutti gli altri ad un tale rischio mi sembra inutile.
Il piano consiste nel creare sette differenti Harry, ognuno sarà accompagnato in un posto diverso da un membro dell’Ordine, dove ci sarà una Passaporta per la Tana.
C’è una parte di questo piano che mi lascia ancora più interdetta.
Io dovrò diventare Harry e uno degli altri diventerà me.
Dicono che visto che anche io sono uno degli obbiettivi dei Mangiamorte è più sicuro se non sono me stessa, ma non riesco a comprenderne la ragione. Rischierò nello stesso modo diventando mio fratello.
Forse questo non gli importa però, se io venissi catturata con le sembianze di Harry non verrei uccisa una volta rivelata la mia identità e spero che chiunque prenda il mio posto non venga ucciso nel caso si riveli un falso.
Non capisco.
Scuto leggermente la testa, osservando il liquido all’interno della seconda fiaschetta che l’uomo ha preso dalla tasca. Lentamente assume un colore rossastro, brillante come un rubino.
-Bene, i falsi Potter tutti in fila, prego- ordina Malocchio. Insieme a Fred, George, Hermione, Ron e Fleur raggiungo il lavello della cucina. -Anche chi prenderà il posto dell’altra Potter- continua lui.
L’altra Potter?
Stringo i pugni lungo i fianchi, cercando di mantenere un’espressione vaga.
L’altra Potter.
So di aver preso delle decisioni sbagliare, ma non può trattarmi così per sempre.
-Stai per esplodere?- domanda Fred divertito al mio orecchio destro. Lancio un brutta occhiata al giovane Weasley al mio fianco, prima di sentire il gemello ridacchiare alla mia sinistra.
Vorrei rispondere che non trovo la cosa divertente ma una voce mi interrompe. –Ve l’ho detto che preferivo fare il guardiano- si lamenta Mundungus, appena portato a forza vicino a noi da Hagrid.
-Zitto- dice Moody arrabbiato. –Come ti ho già detto, verme smidollato, qualunque Mangiamorte incontriamo vorrà catturare Potter, non ucciderlo. Silente ha sempre detto che Tu-Sai-Chi voleva finire Potter di persona e portare la sorella sotto il suo controllo. Sono i guardiani che si devono preoccupare, i Mangiamorte saranno ben lieti di ucciderli- continua, costringendolo a prendere in mano la fiaschetta che lo trasformerebbe in me. –Sei quello che rischia meno qui- ringhia tirando fuori dei piccoli bicchierini in cui versa la prima Pozione, mentre l’ometto più piccolo borbotta al suo posto. –Avanti- dà a tutti un bicchiere e ci sprona a berne il contenuto.
Come tutti gli altri eseguo l’ordine, incrociando per un istante lo sguardo contrariato di Harry.
Il sapore è incredibilmente amaro e mi costringe a fare una strana smorfia, anche dovuta alla sensazione che provo subito dopo. Osservo le mie mani sentendo tutto il mio corpo tremare, come se ribollisse dall’interno. Vedo le dita inspessirsi, il palmo crescere e le cicatrici sulle mie braccia, chiarissime in confronto alla pelle abbronzata, sparire completamente. Sento i vestiti stringersi sul mio corpo e la vista appannarsi sempre di più.
Non credevo che Harry vedesse così male.
-Ehi!- due Harry spuntano uno alla mia destra e uno a sinistra. –Siamo identici!- dicono divertiti Fred e George.
-Non so, però, mi pare di essere sempre più bello di te- dice Fred rivolto a George, osservando il suo riflesso nel bollitore. –Non trovi anche tu?- aggiunge dandomi una gomitata.
Sorrido, incapace di trattenermi. –Mi dispiace Fred- gli prendo il bollitore dalle mani, controllando il mio riflesso. Un Harry deformato appare sulla superficie tondeggiante con addosso una maglietta e una salopette di jeans striminzita. –Credo di rimanere sempre io la migliore- mi rigiro l’oggetto in mano. –Poi con questo completo- ridacchio, incapace di continuare la sceneggiata.
-Bill, non guardarmi, fascio spavonto- sento dire a Fleur poco più in là- mentre si specchia nel microonde.
-Per chi ha i vestiti troppo abbondanti, qui ce n’è di più piccoli- la voce di Moody torna a sovrastare le altre. –E viceversa- indica i due sacchi che ha lasciato sul pavimento. –Non dimenticate gli occhiali, ce ne sono sei paia nella tasca esterna. E quando sarete vestiti, i bagagli sono nell’altro sacco- continua, prima di osservarmi torvo. –Potter, dà i tuoi vestiti a Mundungus-.
Annuisco voltandomi verso il fondo della fila. Una mia copia identica se ne sta in piedi con aria imbronciata e braccia conserte, non molto diversa da come apparivo io qualche istante fa.
Velocemente mi spoglio, felice di non sentire più il mio corpo costretto in abiti troppo piccoli. Li passo alla mia copia, intenta a liberarsi dei suoi.
-Quella puoi anche tenerla- sento ringhiare Moody, mentre la finta Mary armeggia coi bottoni della camicia. –Mettiti i pantaloni e le scarpe-.
Non ci avevo riflettuto ma in effetti non credo che Mundungus abbia qualcosa sotto a quella camicia. Vorrei ringraziare l’ex Auror per averci pensato, ma con un solo sguardo mi rendo conto che lui non è interessato a sentirmi parlare.
-Lo sapevo che Ginny mentiva su quel tatuaggio- Ron mi distrae, osservandosi mentre si cambia.
Mi vesto anche io, seguendo poi Hermione mentre va a prendere gli occhiali. Allo stesso tempo li inforchiamo e subito tutto diventa più nitido, dandomi una forte sensazione di sollievo. –Harry, sei praticamente cieco- commenta lei tornando al suo posto, mentre i predo altre due paia di occhiali che passo a Fred e George. Loro danno a me una gabbia con una civetta impagliata e uno zaino che mi butto sulle spalle solo dopo averci nascosto dentro la borsa a tracolla che contiene le cose essenziali che potrebbero servirmi: qualche cambio di vestiti, le scarpe per correre, dei vecchi stivali, alcune fotografie, la mia bacchetta ormai rotta, le cose per prendermi cura di Shadow, la vecchia profezia crepata e alcune scorte di alcuni articoli utili creati dai gemelli.
-Dov’è il tuo falco?- domanda burbero l’uomo dall’occhio magico.
-L’ho fatto uscire ieri sera- dico seria. –Gli ho detto di volare basso e raggiungermi alla Tana senza farsi trovare o seguire- lo guardo dritto negli occhi, raddrizzando la schiena. –Mi sembrava sciocco metterlo in gabbia, se vola di notte è praticamente invisibile-.
L’uomo grugnisce, palesemente in disaccordo, ma zoppicando si allontana da me. –Bene- sentenzia osservandoci da lontano. –Ecco le coppie: Mundungus e Mary Potter viaggeranno con me, su delle scope- dice serio.
-Perché io con te?- domanda subito la mia copia.
-Perché tu sei quello da tenere d’occhio- i suoi occhi passano velocemente nei miei.
Anche io sono da tenere d’occhio.
Se ha qualcosa da dire perché non lo fa apertamente?
I miei pugni si stringono di nuovo e i denti premono con forza sul labbro inferiore, mentre il sangue sembra quasi ribollire nelle mie vene. So bene che Fred e George se ne sono accorti perché sento i loro sguardi bruciare su di me, quindi è impossibile che gli altri non lo abbiano notato.
-Arthur e Fred…-continua a parlare Malocchio Moody.
-Io sono George- di Fred accanto a me, interrompendo l’uomo e i miei pensieri. -Non ci riconosci nemmeno quando siamo Harry?- continua facendo un passo in avanti. Quando sposto confusa lo sguardo sul vero George lui mi fa l’occhiolino divertito.
-Scusa, George…- fa per riprendere.
-Ci sei cascato, sono Fred- risponde il finto Harry, interrompendolo ancora una volta.
-Basta con gli scherzi!- urla Moody al limite della sua pazienza inesistente. –Quell’altro…George, o Fred, o chi sei, tu vai con Remus- riprende il suo discorso. –Mademoiselle Delacour…-.
-Porto Fleur su un Thestral- interviene Bill. –Non le piacciono le scope-.
Malocchio annuisce deciso e poi sposta il suo sguardo sui finti Harry rimasti. –Signorina Granger con Kingsley, anche voi su un Thestral-.
-Restiamo solo io e te, Ron!- dice allegra Tonks, allargando le braccia.
-E tu con me, Harry. Va bene?- vedo Hagrid avvicinarsi a mio fratello come Moody e continuare a parlare, ma Remus e il Signor Weasley hanno raggiunto me e i gemelli, bloccando la visuale.
-Pronto Fred?- dice il padre, dando una debole pacca sul braccio al finto Harry. –Noi andremo al negozio- aggiunge prima di uscire dalla porta, seguito da Remus che ci fa cenno di seguirli.
-Lo sapevo!- esulta il ragazzo, stringendo il pugno per poi guardare il gemello e allungare la mano verso di lui. George risponde sbuffando e mettendo in mano al fratello una moneta, recuperata da una tasca dei pantaloni.
-Avete scommesso su questo?- domando stupita, mentre iniziamo a spostarci verso il giardino.
-Ovviamente- risponde George a bassa voce. –Da quando siamo stati costretti a chiudere il negozio ci si annoia parecchio-.
-Andiamo- il ringhio di Malocchio quasi mi fa sussultare raggiungendomi da dietro. Appena passata la porta ci supera con passo svelto e zoppo mentre io lo osservo con gli occhi ridotti a due fessure.
-Non te la prendere- George mi dà un piccolo colpetto. –Vedrai che arrivati alla Tana si calmerà-.
-Lo spero per lui- dico in un sussurro, prima di seguire l’uomo burbero in un angolo del prato, raccogliere una delle scope e posizionarmi al suo fianco.
È strano osservare il mondo dal punto di vista di mio fratello, attraverso le lenti tonde dei suoi occhiali. Muovermi col suo corpo mi risulta innaturale, ma sicuramente è solo questione di abitudine. Sono indubbiamente più alta e sento il baricentro completamente spostato.
Scavalco con una gamba il manico e mi preparo al alzarmi in volo, mentre una leggera brezza mi raggiunge, muovendo leggermente la stoffa della maglietta e della felpa.
È strano non sentire più i capelli muoversi sulla schiena.
L’aria si fa più fredda e decisa, scivola sotto le lenti e mi fa bruciare gli occhi, costringendomi a chiuderli. Un forte senso di nausea mi assale e senza quasi accorgermene lascio andare la scopa che cade a terra con un tonfo.
Un occhio azzurro e dei forti scoppi riempiono la mia testa.
Il mio sogno.
Apro gli occhi in preda al panico, incrociando subito lo sguardo di Malocchio Moody. Il suo occhio magico mi raggiunge più lentamente rispetto a quello sano, ma mi scruta con molto più interesse.
Un solo occhio azzurro.
 
Che ve ne pare?
I prossimi capitoli sono in via di revisione ma secondo voi come andrà?
  
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