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Autore: Tsu_Chan    07/08/2009    2 recensioni
In una città che sembra uscita da un libro horror, dove i vampiri vivino gomito a gomito con gli umani del tutto ignari, la gente sparisce viene ritrovata morta dissanguata per le strade senza un motivo apparente, almeno fino a quando una nuova ragazza in città decide di mettere a posto le cose: impone le sue regole 'Niente rapporti vampiri-uomini' la più importante se si contravviene? Impalettamento rapido del vampiro e un bel incantesimo per far dimenticare tutto all'umano. Miya ha 16 da quattro vive con una vampira cieca e detiene le redini dell'aministrazione della pace della città, ma ha una vita sociale molto poco invidiata, insomma non la vita perfett per un adolescente... ma qualcosa cambierà. Satoru, 17 anni, appena arrivato in città per mettersi alla prova sembra uscito da un lontano ricordo della ragazza. E tutto diventerà diverso per Miya. Perchè anche la legge ha un cuore...
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ragazzi, questa ragazza è veramente incredibile, mi guarda come se mi volesse inchiodare a terra, e che occhi poi azzurri, ma azzurri azzurri non quel tipico colore spendo che stinge sul grigio, l’azzurro di un cielo pulito, l’azzurro dell’acqua del mare in una zona tropicale: un azzurro totale e… vivo? Appena sono vicino a lei mi siedo e lo sento come una ventata di aria pulita in una vecchia cantina, profuma di caldo, di arance e fiori di pesco, di giglio e violette. Oddio questa ragazza è umana, ma il suo profumo e totalmente cancellato dalla grande concentrazione di vampiri in quella stanza: cosa ci fa una ragazza umana in mezzo a un covo di belve pronte a saltargli addosso!
‘Ciao.’
Non so che dire, forse la cosa migliore è adeguarmi alla situazione, ordino al mio cuore di battere: all’inizio fa male è come se fosse congelato ma poi poco per volta prende a battere come un cuore normale, insomma nei limiti del possibile, quando non hai sangue è difficile sapete!
‘Ciao.’
Devo avere una faccia da prendere a schiaffi ora: o almeno tu mi guardi come se fosse così. Insomma mi studi e … diamine la tua voce! Io l’ho già sentita,  insomma quando ero umano, l’ho sentita, porco fungo! Vi dico che l’ho sentita. Perché ora fissi i miei capelli che c’è non ti piacciono? A molti fanno ridere in effetti dicono che sembro uscito da un anime giapponese. No tu non dici nulla! A insomma mi esplode il cervello!
‘Io sono Satoru è un piacere conoscerti.’
‘Il piacere è mio vampiro.’
‘Come fai a saperlo?’
Ma questa da dove è uscita, da un libro, da un enciclopedia! Gli umani non devono sapere della nostra esistenza, no? Ecco il mio cuore batte più forte perché mi sto agitando: se continui a guardarmi così ti salto addosso lo sai, e non so se la cosa ti farebbe piacere.
‘So tutto, ti basti sapere questo e sappi che oggi mi dovrai seguire dovunque chiaro.’
‘Oh sei tu, allora. Si insomma la legge, quella che incute terrore in tutti questi vampiri.’
‘Preferisco essere chiamata Miya grazie.’
Ok, forse devo ritrattare tutto ciò che ho pensato fino ad adesso: tu così piccola e fragile, così umana, così invitante per noi vampiri saresti la legge? Ma che razza di testa vuota che sono ad aver pensato di saltarti addosso: qui l’unico che farebbe una brutta fine sono io. E ciò spiega anche come puoi stare in una stanza piena di vampiri e vivere tranquillamente: è il mio primo giorno di scuola e guarda te, se fossi umano avrei già un mal di testa da primato, tanto i pensieri mi passano addosso velocemente. Forse conviene che la smetto di fissarti, ma tu i tuoi occhi da me non li togli, continui a studiarmi, segui il profilo delle mie braccia delle mia spalle, come se cercassi di capire che sono in grado di fare. Ti hanno mai detto che i tuoi occhi bruciano? No forse no, o comunque avresti fatto fuori qualunque vampiro osasse dire una cosa del genere. Suona la campanella, diamine è passata velocissima l’ora con tutto questo via vai tipo autostrada che ho nel cervello: tu ti sei alzata in piedi e io come uno scemo ti imito spostando la sedia e intralciandoti mentre mi passi dietro. Ti vedo che lentamente perdi l’equilibrio e incominci a cadere per terra, non sembri preoccupata, tendi un braccio in avanti come per frenare la caduta. Il fatto di avere una buona vista e di vedere tutto al rallentatore da il tempo al mio cervello di fare altre tremila cose in meno di due secondi: prenderti al volo si o no? Pro e contro: pro magari riesco a farti sorridere, anche se non so cosa ne guadagnerei poi, ma vederti sorridere mi piacerebbe molto, contro se ti scattano i cinque minuti quando ti afferro finisco ridotto ad un mucchietto di polvere o in qualsiasi caso con un arto in meno me lo sento. Mi giro a fissare gli altri che ora ci stanno guardando e per lo stesso strano motivo che mi portava a far battere ancora il mio cuore allungo una mano afferro la tua e ti tiro verso di me poco prima che tocchi terra: ti abbraccio e mi sembra di stringere un piccolo fuoco tra le braccia, la pelle calda e il tuo cuore. Oddio ora che mi sei vicina, lo sento più forte come una musica mentre pompa tranquillo il sangue per il tuo corpo, quel sangue che ti tiene calda, che porta colore alle tue guancie che mi piacerebbe proprio veder arrossare almeno un po’: quante ragazze vorrebbero trovarsi tra le braccia di uno come me! La metà sverrebbe immediatamente ma non tu: tu Miya giusto, si ti chiami così, sei tranquilla composta e ascolti, ascolti il mio cuore che ora batte più in fretta nella furia di pensieri che mi passano per la mente. Stai qui ferma e rabbrividisci: la mia pelle così morta così fredda deve essere come il ghiaccio per te, proprio come la tua è fuoco per me. Mi sento scaldare da dentro lentamente un poco per volta, come se la tua forza vitale passi anche a me e mi faccia sentire di nuovo vivo: se è così che ci si sente solo entrando in contatto con un umano, immaginate bere il suo sangue cosa deve essere! Quel calore dentro di me, mio per sempre!
No che cazzo sto facendo, non mi devo far prendere dall’istinto o finisco male: non farei in tempo ad avvicinarmi al suo collo che già sarei polvere.
‘Emh, mi spiace.’
Mi spiace! Mi spiace!?! Ma non potevo trovare qualcosa di meglio da dire per tutti i santi, mi spiace! Di cosa di averti evitato di pestare quel tuo bel faccino per terra o di aver pensato cose tanto sconcertanti, chiedere scusa per un pensiero che scemata, tu non leggi nel pensiero anche se penso che se rimarrai ancora per un po’ tra le mie braccia diventerai parte di me.
Ti allontani con forza: diamine mi hai spalancato le braccia con una scrollata di spalle, altro che piccola e indifesa sei un vulcano, proprio come il tuo cuore è fatto di fuoco. Il mio è come la cima di un ghiacciaio e il tuo come un vulcano che erutta. Cuore di ghiaccio e cuore di fuoco.
‘Vieni imbecille.’
Mi sento obbligato a seguirti, tutti ci guardano, chi sghignazza per la scenetta chi semplicemente mi fulmina: deve essere una moda qui fulminare la gente, lo fanno tutti! Sembrano maledirmi, oppure semplicemente dirmi che è stata solo fortuna, il fatto che sono vivo è solo una fortuna. Già è vero … perché non mi ha impalettato? Perché invece si è limitata ad un innocuo ‘Imbecille’.

Ma perché il mio cervello è stato assemblato dimenticandosi la leva del freno!?!?!

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Angolo ringraziamenti: grazie di nuovo cleo! Vedi in questo periodo mi è partita la rotella della scrittrice sto curando due cose per volta, e le sfiluppo entrambe alla velocità della luce xD e poi devo ammettere che questa storia sta prendendo pure me... non so come andrà a finire e sono stra curiosa pure io xD!
Angolo autrice: Che ne dite di questo primo capitolo visto da entrambi, vi piace? Bene allora passo al prossimo!
   
 
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