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Autore: Nicoletta1993    02/04/2020    0 recensioni
[In una piccola cittadina del Giappone settentrionale quattro giovani ragazze si apprestavano a compiere un viaggio temporale per poter salvare il proprio villaggio e tutto il continente. Quattro giovane combattenti erano determinate a riportare la serenità e la pace che di lì a breve avrebbe sconvolto il mondo intero. ]
Non posso anticiparvi nulla, vi lascio con l'incipit di questa fiction giusto per alimentare ancora di più la suspance!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Coppie: Hinata/Naruto, Neji/TenTen, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Ino
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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CAPITOLO 2

 

Appoggiata ad una colonna del lungo corridoio che portava al laboratorio di musica Sakura era intenta ad osservare fuori dalla finestra, ammirando il paesaggio che si estendeva davanti ai suoi occhi. Come poteva Ino pensare ai ragazzi in un momento così delicato e al tempo stesso pericoloso? Non pensava a tutta la distruzione che la guerra aveva causato? Erano state catapultate in quel mondo per una missione ben precisa; non si trovavano lì per cercare dei ragazzi carini con cui flirtare! I suoi pensieri furono interrotti da una mano che si posò sulla sua spalla. Non appena si voltò notò che la biondina era andata e cercarla e la guardava con occhi dispiaciuti.

-Cosa diavolo vuoi adesso, Ino? - sussurrò duramente la rosa guardando malamente l'amica.
Oh andiamo Sakura non puoi essertela presa per così poco! Lo sai che mi piace scherzare per sdrammatizzare la situazione! - tentò di spiegare la giovane che fu però interrotta bruscamente dall'Haruno che scostò la sua mano dalla spalla.
-
Non c'è nulla su cui scherzare – obiettò lei, puntando di nuovo il suo sguardo sul panorama – Non hai la benchè minima idea di cosa voglia dire la distruzione che porta la guerra e io non ho alcuna intenzione di riviverlo nuovamente. Terminato tutto questo, tu te ne ritornerai tranquillamente dai tuoi genitori al calduccio nella tua bella casa e circondata sempre da mille attenzioni. Il mondo non funziona per tutti allo stesso modo Ino, impara a crescere. -  terminò Sakura.

 

Ino abbassò lo sguardo, duramente ferita dalle parole dell'amica. Era vero, non poteva capire quelle sofferenze, ma lei cercava aolo di portare un po' di allegria nel cuore freddo e triste dell'amica. Non si sarebbe arresa facilmente, avrebbe fatto di tutto pur di rivedere il suo bel sorriso.

 

Ragazze ne ho trovato uno”

Hinata era estremamente felice: Naruto Uzumaki era la reincarnazione del Kami dell'aria e avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per istruirlo al meglio in modo da poter salvare il suo mondo e quello contemporaneo.

-Tempo scaduto! - dichiarò Naruto alludendo chiaramente al suono della campanella sorridendo calororsamente alla corvina, che ricambiò timidamente, per poi far ritorno al suo posto.

Gli studenti rientrarono nelle proprie aule e si prepararono per la lezione successiva, la penultima della giornata. Tenten osservò incuriosita l'amica così come Sakura ed Ino.

Andiamo Hinata vuoi tenerci ancora sulle spine? Vuoi dirci chi è il prescelto?” domandò la mora impaziente di conoscere chi fosse stato designato per quella missione.

E' Naruto”

Il biondino? Non so perchè ma un po' me lo aspettavo! Il suo carattere mi ricorda molto il sommo Noboru!” dichiarò sorridente Ino

La discussione tra le ragazze fu interrotta dall'arrivo del professore e le ultime due ore di lezione si conclusero, ponendo fine alla giornata scolastica dei ragazzi che lentamente si avviarono verso l'uscita del plesso scolastico.

-Allora Sasuke stasera vieni anche tu all'Hard Rock Cafè? Ci troviamo al parcheggio per le 21.00. - disse Neji, rivolgendosi al moro.
-
Vengo solo per infastidirvi e rubarvi le vostre conquiste. - scherzò l'Uchiha in direzione degli amici.

E noi ci saremo. Dobbiamo tenere d'occhio Naruto.” dichiarò autoritaria Sakura lanciando uno sguardo alle amiche che non ammetteva repliche.

Ore 21 – Hard Rock Cafè

 

“Finalmente ci si rilassa!” pensò Sasuke, salendo in macchina per dirigersi al locale. Arrivato al parcheggio trovò Naruto, Neji e Shikamaru ad attenderlo.

- Era ora che ti facessi vivo teme! - urlò Naruto, dando una pacca sulla spalla all'amico.

Sasuke, prima che potesse controbattere, fu interrotto dal rombo di un'Audi A1, identica alla sua, che entrava nel parcheggio adiacente al locale. La portiera si aprì rivelando, anziché un ragazzo come tutti si aspettavano, una giovane ragazza e precisamente la loro nuova compagna di classe, Ino.

-Hai capito quella nuova! - esclamò scherzosamente Shikamaru.

Subito dopo anche Hinata, Tenten e Sakura scesero dall'automobile guardandosi intorno. Gli occhi azzurri di Naruto incontrarono quelli di hinata che di rimando abbassò lo sguardo, colta da un'improvvisa sensazione di soggezione nei confronti del ragazzo.

-  Allora Naruto entriamo o no? - lo punzecchiò Sasuke, notando lo sguardo che l'amico aveva lanciato alla giovane.

 

I quattro amici entrarono nel locale dirigendosi verso il tavolo che Neji aveva prenotato per loro. Quella sera una marea di gente si era riversata nel locale rendendolo più confusionario del solito. Alcune ragazze si accalcarono immediatamente intorno al loro tavolo ammiccando in particolar modo nei confronti di Sasuke e Neji che prontamente le rifiutarono facendole allontanare alquanto infastiditi dalla loro presenza.

Nel frattempo, al di fuori del locale, le ragazze stavano discutendo del piano da mettere in pratica.

-Io dico che Hinata dovrebbe avvicinare Naruto il più presto possibile, anche stasera. - cominciò il discorso la rosa.
-Come puoi pretendere che si approcci immediatamente a lui? - domandò Tenten – conosci bene la sua timidezza!- concluse poi la mora.
-
Avete presente che non abbiamo tempo da perdere? Vi rendete conto del pericolo che stiamo correndo tutti quanti? - rispose a tono la rosa – Guardatevi intorno cavolo! Tutte queste persone sono qui, ignare di ciò che potrebbe succedere se il nostro nemico attaccasse! Sarebbe una strage! - sbraitò la ragazza, allontanandosi poi dalle sue amiche, bruscamente.

A quella scena Hinata assistette impotente. Si sentiva particolarmente in colpa e dopotutto Sakura non aveva tutti i torti: la sua timidezza e la sua insicurezza erano state d'intralcio in passato e ora sentiva il bisogno di rendersi utile, di fare qualcosa che avrebbe potuto migliorare la situazione.

-Hinata non sentirti minimamente in colpa adesso. Sakura sta esagerando e deve capire che non può comportarsi in questo modo con noi! - dichiarò Tenten – forza, entriamo adesso, dobbiamo tenere la situazione sotto controllo in caso succedesse qualcosa. - concluse la mora entrando nel locale seguita da Hinata ed Ino.

 

Nel frattempo i ragazzi erano presi a chiacchierare tra loro guardando divertiti Shikamaru, intento a pomiciare in un angolo con una ragazza appena conosciuta. Lo sguardo dei tre giovani fu catturato dall'ingresso di Hinata, Tenten ed Ino che si accomodarono al divanetto proprio accanto al loro. Gli occhi di Naruto si posarono nuovamente sulla figura di Hinata, intenta a parlottare con Tenten.

-Sapete che c'è? Io mi guardo un po' intorno e perchè no, mi faccio anche quattro salti in pista! - dichiarò spumeggiante la bionda, alzandosi dal divanetto e dirigendosi al centro della pista dove già alcuni ragazzi erano intenti a muoversi a ritmo di musica.

 

La bionda cominciò anche lei a ballare, cercando di scacciare dalla mente la discussione avuta quella mattina con la rosa.

Shikamaru, catturato dalla figura della ragazza che si muoveva sensualmente sulla pista, spinse via la giovane con la quale stava pomiciando e ritornò a sedersi sul divanetto accanto ai suoi amici.

-Già finito il divertimento? - domandò sarcastico Neji.
-Era solo una scocciatura e mi stavo già annoiando. - rispose Shikamaru, non distogliendo lo sguardo dalla bionda.
-
O forse la tua attenzione è stata catturata da qualcos'altro o meglio, qualcun'altro? - ammiccò divertente Sasuke.

Il Nara si alzò nuovamente e si diresse in direzione di Ino, passando accanto a lei, scrutandola dalla testa ai piedi e dirigendosi poi verso il bancone per ordinare qualcosa da bere per lui e per i suoi amici.

-Quattro negroni sbagliati e ciò che vuole quella signorina laggiù.- ordinò il moro indicando poi Ino al barista.

Il ragazzo ne era certo: la serata sarebbe stata molto interessante e la nuova arrivata ne faceva parte.

 

Tenten aveva lasciato sola Hinata per dirigersi alla toilette e la corvina, nel frattempo, osservava da lontano la sua amica Ino intenta a divertirsi in mezzo a tutta quella gente. Aveva sempre invidiato la spensieratezza della bionda. Erano due poli opposti: la Yamanaka sempre esuberante e piena di vitalità, lei sempre così riservata e timida. I suoi pensieri furono interrotti da una voce cristallina che raggiunse il suo udito.

-Ciao Hinata! Qui tutta sola? -

La corvina si voltò verso il suo interlocutore e notò con stupore che Naturo era proprio di fronte a lei e le stava rivolgendo un gran sorriso.

-Bhe sì..- esitò per qualche istante – Ino è intenta a ballare – spiegò indicando la biondina – Ten si è allontanata e Sakura è fuori a prendere una boccata d'aria. - espose la giovane, guardando a fatica le iridi azzurre del suo compagno di classe.
-
Ti dispiace se ti faccio un po' di compagnia? Mi dispiace vederti qui tutta sola! Sai è bello stare con i propri amici ma ogni tanto conoscere persone nuove può essere davvero stimolante ed interessante! E poi chi lo sa, potrebbe nascere una bellissima amicizia! - propose lui.

 

Lei annuì dolcemente e senza farselo ripetere due volte l'Uzumaki si sedette accanto a lei, sorridendole. Era davvero incuriosito da quella ragazza così timida e dolce ed era intenzionato a conoscerla meglio.

I due cominciarono a chiacchierare, per lo meno chi parlava era semplicemente Naruto mentre lei si limitava a qualche parola qui e là. Tenten, notando i due ragazzi intendi a parlare, decise di fare compagnia ad Ino sulla pista facendo prima un occhiolino di sostegno alla corvina che le annuì sorridendole.

Il loro discorso si interruppe nel momento in cui Sasuke si avvicinò a loro.

-Baka, io me ne sto andando a casa mi sto annoiando. Ci pensa Shikamaru a portarti a casa. A domani. - disse brevemente l'Uchiha, allontanandosi senza lasciare il tempo a Naruto di rispondere.
-
Non farci caso Hinata, lui è sempre così scontroso e scorbutico ma sotto sotto il mio amico sasuke ha un grande cuore! - si scusò il ragazzo per il comportamendo dell'amico.
-
Non preoccuparti, una mia amica è esattamente come lui. - rispose lei, pensando immediatamente alla rosa che ancora non si era fatta vedere.

 

Sakura, intanto, se ne stava appoggiata ad un'auto riflettendo sulla discussione appena avvenuta con le sue amiche: perchè si comportavano in quel modo? Perchè dovevano essere così ostinate nei suoi confronti? Non capivano minimamente il sacrificio dei kami e di tutte le persone cadute per difendere la loro libertà, per difendere la pace. La rosa osservava in lontananza tutti quei ragazzi spensierati che facevano il loro ingresso nel locale, pronti a passare una serata all'insegna del divertimento: non avevano minimamente idea di cosa volesse dire perdere i propri cari a causa di una guerra, perdere la spensieratezza dell'adolescenza lasciando posto alla devastazione più totale. Erano giunte in quel mondo per un motivo ben preciso ed era determinata più che mi a portarlo a termine. Chiuse gli occhi, cercando per una volta di trovare pace anche per pochi istanti, ma ecco che i ricordi esplodevano prepotenti nella sua mente, ferendola ora come allora.

 

Epoca Sengoku – anno 1500

 

Una giovane ragazza di quattordici anni se ne stava di fronte alla sua casa completamente distrutta, in preda alle fiamme. Cercava con tutta sé stessa di utilizzare il suo potere per richiamarle a sé, cercando di salvare ciò che era rimasto della sua abitazione. Sapeva che qualcosa era rimasto, qualcuno doveva essere ancora vivo. Più cercava di spegnere quell'incendio e più le fiamme sembravano divorare i pochi resti che giacevano di quella casa. I suoi pensieri furono interrotti da una mano che si posò sulla sua spalla.

-Sakura non c'è nulla che puoi fare. È magia oscura e tu non sei in grado di spegnere quell'incendio. Nessuno può fare qualcosa.-

Nell'udire quelle parole la giovane si voltò verso il suo interlocutore trovando al suo fianco il Kami del fuoco, Satoru. Che diavolo stava dicendo? Si poteva ancora fare qualcosa, lei doveva impedire che quelle fiamme si portassero via i suoi genitori e suo fratello. Scattò in avanti di qualche passo nel disperato tentativo di trovarli ancora vivi, qualcuno doveva essere vivo. A pochi passi da ciò che rimaneva dell'uscio di casa sua andò a scontrarsi contro qualcosa di invisibile, cadendo rovinosamente a terra.

-E' una barriera contenitiva. Non ti avvicinerai a quella casa Sakura. Non morirai anche tu, non oggi. - disse fermamente Satoru.

Gli occhi smeraldo di Sakura incontrarono quelli neri del Kami e capì in un istante di essere da sola, completamente sola.

- Quella sarebbe la mia macchina se non ti dispiace. Non mi fa molto piacere vedere qualcuno appoggiato a meno che io non lo permetta. -

 

La rosa sussultò e si voltò appena, notando il suo compagno di classe che la osservava leggermente irritato. I loro occhi si incontrarono per la prima volta e Sakura poteva giurare di perdersi in quello sguardo. Occhi neri, così profondi, così intensi. Occhi così familiari, occhi che aveva incrociato un milione di volte e che per un milione di volte le avevano scaldato il cuore.

-Ti sposti? - incalzò l'Uchiha guardando la giovane sempre più infastidito. - o preferisci che ti sposti io di peso? - terminò lui la frase, appoggiandosi alla portiera.

-Sì, mi dispiace. - si scusò la rosa osservando il moro salire in macchina sbuffando e cominciando a trafficare con il cellulare.

 

Non era decisamente serata per lei. Decise così di allontanarsi e dirigersi verso l'uscita del parcheggio, dirigendosi verso casa.

“Ragazze me ne vado, ci vediamo dopo. “ comunicò telepaticamente l'Haruno senza ricevere risposta dalle amiche, evidentemente ancora arrabbiate con lei per quanto avvenuto prima. Ripromise a sé stessa che si sarebbe scusata con loro più tardi, ma adesso aveva solo voglia di staccare la spina, di non pensare più a nulla.

Camminava sul marciapiede, stringendosi nel suo giacchino di pelle che malamente la riparava dal leggero venticello che soffiava quella sera. Era impossibile per lei liberarsi da tutti quei pensieri perchè la mente ritornava sempre all'immagine della sua casa in fiamme, ai suoi genitori e a suo fratello morti, al suo grande amore senza vita e sentì nuovamente quel grande vuoto impadronirsi di lei. Da quanto ero immersa nei suoi pensieri non si accorse della fine del marciapiede, cadendo rovinosamente a terra.

“Che stupida che sono, dannazione!” imprecò tra sé e sé la ragazza, sedendosi poi sul marciapiede; si guardò notando che per la caduta la sua giacca si era lacerata e i suoi avambracci e le ginocchia erano sbucciati. Scoppiò in un fragoroso pianto come se si stesse liberando di tutto il dolore che provava in quel momento, come se si stesse svuotando nuovamente di esso, ancora e ancora. Un'automobile le passò accanto e si fermò a qualche metro da lei ed il suo occupante le si avvicinò.

-Tutto bene?-

Sakura rivolse lo sguardo verso l'automobilista e riconobbe il suo compagno di classe e di nuovo si perse nei suoi occhi.

-Allora? - incalzò lui non ricevendo risposta dalla ragazza.

Per un breve istante il suo cuore perse un battito, intimorita da quegli occhi così profondi, ma scosse leggermente la testa rialzandosi subito dopo.

-Sì grazie, sono solo sbadata. Grazie comunque, ci vediamo domani. - asserì la rosa, salutandolo con un cenno della mano e riavviandosi verso casa.

Sasuke la osservò allontanarsi e per breve istante un brivido percorse il suo corpo: quegli occhi verdi sembravano implorargli aiuto.


Eccomi qui con il secondo capitolo!
Si comincia a delineare qualcosa della trama ma prometto che il terzo capitolo vi farà entrare nel vivo di questa storia con un po' di azione!
A presto,
Nicoletta1993

 

  
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