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Autore: cussolettapink    03/04/2020    3 recensioni
“Davvero? Il nuovo arrivato è una ragazza e non un ragazzo? Ma cosa le sarà saltato in mente?!?” Una voce la distrasse dal guardarsi intorno e la fece concentrare invece sul discorso appena iniziato nella stanza che ancora non aveva visitato.
“Sicuramente” si aggiunse una seconda voce “è una poco di buono! Chi mai verrebbe a stare in un dormitorio con soli maschi?!”.
La ragazza stava per abbassare la maniglia e manifestare la sua presenza quando una terza voce – che le sembrò leggermente familiare – si aggiunse alla conversazione.
“Louis, non essere come sempre così prevenuto, magari è una brava ragazza che è solo interessata a trovarsi vicina per frequentare le lezioni”.
Sorridendo nel trovare una persona disposta a trattarla con gentilezza, la ragazza entrò nella stanza proprio nel momento in cui quella famosa terza voce finì la frase.
“O forse, è semplicemente una t**** in cerca di divertimento”.
La sorpresa per la frase completamente assente di tatto o gentilezza non preoccuparono neanche lontanamente la ragazza perché, nel momento in cui individuò il ragazzo che aveva parlato, si sentì raggelare.
Il ragazzo che l’aveva appena offesa niente di meno era che Harry
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Chapter 16 – The Party.


La ragazza arrivò al dormitorio di Tod quando la festa era evidentemente già iniziata da tempo, vista la mole di persone estranee al campus che riempivano l’abitazione.

“Ed ecco la mia ragazza!” esclamò Tod non appena la vide, agitando vistosamente una bottiglia di birra davanti agli occhi della ragazza.

Prima ancora che Paige se ne potesse accorgere, il ragazzo le aveva già infilato la lingua in bocca e le aveva circondato la vita con un braccio.

“Certo che potevi vestirti un po’ sexy” esclamò a voce troppo alta, visto che qualche suo amico cominciò a ridacchiare e a fissare gli anonimi jeans che indossava.

“Sono venuta appena mi hai scritto, non ho avuto tempo per cambiarmi” rispose a denti stretti, non sopportando quegli sguardi che le stavano facendo la radiografia.

“Posso sopportarlo, alla fine quel che conta è sotto, giusto amico?” fece ghignando con un suo compagno di dormitorio, mandando uno sguardo lussurioso alla poca ma presente scollatura della maglietta che la ragazza indossava.

“Tod, sono venuta ma purtroppo non potrò rimanere a lungo, domani ho lezione molto presto e poi il turno alla locanda, non posso permettermi poche ore di sonno”.

“Certo, quando erano i suoi compagni a farle far tardi però andava tutto bene no? Tod, la tua ragazza è proprio una pessima” sghignazzò sempre lo stesso compagno, evidentemente intenzionato a recare fastidio a Tod e alla sua relazione con la mora.

“Michael, vedo che oggi sei di buon umore. Vuoi forse aggiungere qualcosa sulla mia ragazza? Sono aperto a suggerimenti o a notare comportamenti scorretti da parte sua” commentò, scambiandosi uno sguardo divertito con l’amico “d’altra parte si sa, certa gente viene dalla strada e deve essere addestrata prima di poterla considerare degna della società. Ovviamente, questo non significa assolutamente considerarla alla mia altezza, la mia bambolina è ben consapevole che ho accettato di mettermi con lei solo perché mi ha pregato in ginocchio. Come ben sa, lei per me è solo un giocattolino, giusto tesoro?” chiese lui, puntando gli occhi in quelli della castana e al contempo stringendole il fianco con forza, come a ricordarle che quel che diceva lui era legge e che non doveva esser contraddetto.

“…. E’ vero, sono solo molto fortunata. Sono così felice che tu abbia accettato di stare con me…” digrignò i denti continuando “non potrei sopportare il dolore, se tu decidessi di chiudere con me”.

“Cavolo, la stai addestrando proprio bene Rider!” scoppiò a ridere l’amico, continuando a guardare la mora e decidendo mentalmente quale sarebbe stata la prossima domanda per metterla in difficoltà. “Sentiamo un po’, come è vivere in quel dormitorio pieno di feccia? Capisco che tu possa solo ritrovartici a tuo agio, visto che, ad eccezione del patrimonio familiare, come persone siete sullo stesso piano. Personalmente, ho dei conti in sospeso con qualcuno di loro. Quel bastardo di Horan e la sua famiglia hanno creato parecchi problemi all’azienda della mia famiglia, si credevano i migliori e sono stati schiacciati miseramente. Quel coglione di Niall non si è neanche reso conto che avevo infiltrato una spia nel suo ufficio e che sempre questo mio uomo di fiducia è riuscito a fargli perdere un contratto da milioni e a far cadere tutta la colpa su di lui. Ha cominciato a rimanere a lavoro sempre di più, saltando quasi un mese di scuola. Si vociferava che stesse per essere diseredato e cacciato di casa quando proprio all’ultimo ha ricominciato a studiare, visto che il padre non voleva continuare a dargli lavori e non voleva continuare a pagare un college prestigioso come questo per nulla”.

La ragazza ascoltò tutto massacrando i braccioli del divano su cui era seduta per quanto era infuriata per le parole appena sentite.

“Michael, suvvia, alla nostra Paige non interessano i nostri affari e soprattutto non è in grado di comprenderli, dovresti parlare di cose alla portata della sua intelligenza”.

Parlò Tod, mandando fiamme dagli occhi per imporre a Paige di dimostrarsi più calma e non pronta a saltare alla giugulare dell’amico.

“Avete ragione, purtroppo non sono in grado di capire questi discorsi. Tesoro, posso andare a riempirti il bicchiere? Ormai è praticamente vuoto, ce ne sta meno di metà”.

Chiese angelicamente la ragazza, prendendo il bicchiere di Tod che era riempito ben più della metà.

Passando accanto a quel Michael non resistette alla tentazione e fece finta di inciampare nel grande tappeto che ricopriva l’area tavolini in cui si trovavano. Il liquido rossastro del drink di Tod si riversò tutto sull’immacolata camicia bianca – e sicuramente molto costosa – dell’amico, causandone l’ira.

“Tu brutt-!” urlò questo, guardando la mora e afferrandole il polso con una mano e alzando l’altra, come per darle uno schiaffo.

“Michael lasciala”. Pronunciò gelido Tod, causando lo stupore nel compagno e in primis in Paige, che non immaginava potesse difenderla.

“Amico, perché dovrei? Questa stronzetta l’ha chiaramente fatto di proposito, va punita!”.

“Sono d’accordo, non così però. Non ti ho detto che devo finirla di addomesticare?”. Con un ghigno, il ragazzo afferrò Paige dallo stesso polso che cinque secondi prima stava tenendo l’altro ragazzo e prese un altro bicchiere che si trovava sul tavolino, pieno fino all’orlo. “Ora, da brava. Rovesciatelo addosso e poi chiedi scusa al mio amico” parlò gelido, guardandola come per farle capire che non sarebbe stata accettata nessuna replica.

“C-Cosa?” fece lei, ancora sbigottita dalla presa che stava prendendo la serata.

“Ti ho detto: rovesciati addosso questo drink e poi chiedi scusa a Michael, sottolineando il fatto che non saresti neanche degna di pulirgli le scarpe”.

La mora fece dei respiri profondi e guardò con tutto l’odio che provava Tod, prima di prendere tremante il drink dalle sue mani.

“Inizia con le scuse, pezzente” l’apostrofò Michael, guardandola con uno sguardo di superiorità.

La ragazza prese un profondo respiro e poi si portò il drink sopra la testa, rovesciandoselo addosso e bagnandosi tutti i capelli e le spalle.

“Michael, ti chiedo scusa. Non sono degna neanche di pulirti le scarpe”.

“Oh brava, ora p-“ stava per dire Tod, quando venne interrotto da Paige che evidentemente non aveva terminato di parlare.

“Ma fidati che tu o Tod non siete minimamente degni di pulirle a Niall! Ti sei abbassato a un infimo trucchetto quale corrompere o infiltrare una spia per riuscire a sovrastarlo con un lavoro, mi par di capire però dal tuo astio che tanto la sua famiglia continui a stare sopra la tua vero? Sono contenta di esser povera, così non sono costretta a provare questa roba di così basso livello. Quindi si, io non sarò mai degna di pulirti le scarpe ma tu rimarrai sempre uno scarto di seconda man-“ il suo sproloquio venne interrotto da un sonoro ceffone che risuonò in tutto il salone, facendo girare più di una persona.

Tod l’aveva afferrata e dopo averla fatta girare le aveva dato un manrovescio tale da farla rimanere con il viso girato per qualche secondo, mentre cercava di realizzare cosa fosse appena successo.

“Michael, amico mio, perdonami. Pensavo di averla addestrata un po’ meglio. Evidentemente si è scordata che è in mio potere e che questo genere di comportamenti hanno delle conseguenze”.

Il battito di Paige sembrò fermarsi, mentre constatava la portata dell’errore che aveva appena compiuto.

“Amico, ti sei davvero rammollito se le hai permesso di parlarmi così. Non sei in grado di addestrare un cagnolino randagio come lei?” lo schernì con cattiveria l’amico, con il chiaro intendo di aizzare Tod contro la ragazza.

“Non preoccuparti, riceverà la giusta punizione.” Asserì lui in modo lento ma deciso, guardandola col fuoco negli occhi. Se uno sguardo potesse uccidere, in quel momento Paige avrebbe lasciato questo mondo per mano di Tod.

“Ragazzi! La sentinella dice che la preside sta facendo un giro del campus! Fuori tutti!” urlò un ragazzo in lontananza, distraendo i tre protagonisti di quel teatrino e i due tre spettatori che si erano accorti di ciò che era successo in quell’angolo di divanetti tra Tod, la sua ragazza e Michael.

“Ora vattene e torna in quel posto di merda ma ricorda, non finisce così. Vediamoci domani al posto dove mi hai chiesto di metterci insieme domani alle 23,30”. Parlò sempre gelido, dandole uno spintone per indirizzarla verso la porta. All’ultimo la fermò “Sappi inoltre che se Horan verrà a sapere ciò che hai sentito, non solo tua madre verrà licenziata ma farò anche in modo che succeda un incidente simile a quello accaduto al tuo compagno. Solo che tua mamma non è il figlio del direttore e una bella causa non è esattamente una cosa che potete permettervi”.

Paige in quel momento si ritrovò completamente disorientata, ancora incapace di realizzare tutto quel che era successo.

Tenendosi una mano sulla guancia colpita che ancora le pulsava, tornò silenziosamente verso il suo dormitorio tagliando per le zone verdi e non seguendo il vialetto col percorso, avendo paura di incontrare la preside o in generale degli sguardi.

Calde lacrime avevano cominciato a calarle dal viso, nonostante ancora non capisse se queste erano dettate dal dolore dello schiaffo, dall’umiliazione dell’esser stata costretta a rovesciarsi un drink addosso o dalla paura di ciò che le sarebbe successo l’indomani.

Le parole di Tod l’avevano terrorizzata, tanto è che la ragazza aveva cominciato a tremare e a piangere così tanto che non era più in grado di distinguere con nitidezza le sagome degli alberi o del dormitorio, che cominciava a vedere in lontananza.

Entrò velocemente, notando come alcuni compagni fossero ancora alzati. Qualcuno notò sicuramente i suoi abiti e capelli bagnati ma nessuno disse nulla, anche se era sicura che lo avrebbero riferito a Harry.

Le mancavano pochissimi passi per rifugiarsi nella porta della sua stanza quando una mano l’afferrò per il polso, quello stesso polso che era stato maltrattato tutta la serata.

La ragazza si girò di scatto spaventata chiudendo gli occhi come aspettandosi un colpo, inconsciamente.

Ancora con gli occhi chiusi si sentì trascinare nella sua stanza da quella figura che ancora non aveva il coraggio e la forza di guardare, troppo spaventata che per dar sfogo alla sua rabbia Tod l’avesse seguita fin lì.

Aprì gli occhi ma si rese conto che si trovava nel buio assoluto della sua stanza, non riuscendo ancora a distinguere la persona di fronte a lei.

“Chi sei?” chiese spaventata, notando come la persona di fronte a lei le stesse ancora tenendo il polso ma in una maniera delicata e gentile, completamente opposta al modo in cui l’avevano trattata Michael e Tod.

“Shhh” rispose solo la voce, prima che una carezza leggera e gentile la sfiorasse sulla guancia precedentemente colpita.

Le mani della persona in questione erano lisce e dolci, come se con quella carezza cercassero di lenire la sofferenza di quel colpo ricevuto.

La ragazza capì che il segno era più evidente di quanto pensasse, se lo sconosciuto era stato in grado di vederlo in quei due secoli di luce che aveva avuto a disposizione.

Due labbra sostituirono la mano che la stava precedentemente accarezzando. La morbidezza di quelle labbra la porto a richiudere gli occhi – non che la luce in quel momento le permettesse di vedere molto più con gli occhi aperti – e si lasciò andare a un sospiro di sollievo, percependo forte la sensazione di sicurezza che la vicinanza di quello sconosciuto le stava dando. Le labbra lentamente si spostarono sempre di più verso quelle della ragazza, cosa che non la spaventò neanche per un secondo.

Sentiva di conoscere quella persona, le dava una sensazione di familiarità e sicurezza non indifferente. Quando le labbra dei due giovani si incontrarono, entrambi cercarono sempre di più il contatto con l’altro, portando Paige le mani sulla spalle del ragazzo e il ragazzo le mani attorno ai fianchi della ragazza, per stringerla a lui e approfondire il bacio. Quando la ragazza fece per salire con le mani al viso del ragazzo, le mani di lui la bloccarono, prima che due mani sulle sue spalle la guidassero qualche passo indietro nella stanza e poi la guidarono per girarsi, dando così le spalle alla porta e alla persona che si trovava con lei in quel momento.

Sentì prima le mani sparire dalle sue spalle e poi un breve passo, prima che uno spiraglio di luce inondasse la stanza – la porta era stata aperta velocemente – per poi riportare tutto nel buio.

La ragazza rimase per qualche minuto immobile al centro della stanza, alzando poi una mano per sfiorarsi le labbra in uno stato di trance e confusione.


 
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Angolo autrice:

Buongiorno a tutti!
Approfittando di questa quarantena, sto buttando giù capitoli su capitoli!
Insomma, la situazione tra Paige e Tod sta diventando sempre più insostenibile e la storia in generale sta per arrivare a una conclusione.
Quali sono i vostri pareri sui personaggi?  
Saluti,
Liz
   
 
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