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Autore: Tsu_Chan    07/08/2009    2 recensioni
In una città che sembra uscita da un libro horror, dove i vampiri vivino gomito a gomito con gli umani del tutto ignari, la gente sparisce viene ritrovata morta dissanguata per le strade senza un motivo apparente, almeno fino a quando una nuova ragazza in città decide di mettere a posto le cose: impone le sue regole 'Niente rapporti vampiri-uomini' la più importante se si contravviene? Impalettamento rapido del vampiro e un bel incantesimo per far dimenticare tutto all'umano. Miya ha 16 da quattro vive con una vampira cieca e detiene le redini dell'aministrazione della pace della città, ma ha una vita sociale molto poco invidiata, insomma non la vita perfett per un adolescente... ma qualcosa cambierà. Satoru, 17 anni, appena arrivato in città per mettersi alla prova sembra uscito da un lontano ricordo della ragazza. E tutto diventerà diverso per Miya. Perchè anche la legge ha un cuore...
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Sono uscita in corridoio come una scheggia facendo lo slalom tra la gente, ma sento che lui mi sta alle costole: ma che piccolo funghetto fastidioso, con vieni non intendevo pedinami dovunque come se fossi un cagnolino. Si guarda in giro sembra spaesato da tutta questa gente, che si scansa è un istinto naturale: i vampiri evitano me e gli umani evitano lui. Ma sembra che per lui sia tutto nuovo, chissà da quanto è stato trasformato. Forse non molto e ciò spiegherebbe anche la sua indole così pacata e poco, vampiresca … si insomma, niente aria truce, broncio perenne e roba simile: lui è espressivo. Apro l’armadietto e ne tiro fuori la tuta per andare a fare ginnastica e lui è ancora li che mi fissa.
‘Fai fisica con i jeans?’
‘Come? Oh, emh, io … penso che oggi guarderò e basta.’
Ok sei decisamente un pazzo, ma che vuoi fare attirare l’attenzione di tutta la scuola, un ragazzo che non si concede una bella partita a calcio è veramente anomalo: fortuna che sono attrezzata a tutto. Tiro fuori un sacchetto di plastica con un paio di pantaloni corti, una maglietta e un paio di scarpe da tennis da uomo e glielo sbatto addosso.
‘Vatti a cambiare, odio arrivare tardi.
Entro nel bagno femminile: lo spogliatoio è troppo lontano e affollato per i miei gusti, le altre ragazze il più delle volte finisco per guardarmi schifate, mi tolgo la grande sciarpa rosa da intorno al collo e lascio prendere aria a un lungo taglio arrossato, rimediato nell’ultima ronda contro un vampiro estraneo che aveva ben pensato di bersi il sangue di una donna sul MIO territorio. Mi chiudo in bagno e mi cambio in fretta togliendomi la maglia rosa e i jeans per sostituirli con una top elasticizzato e un paio di pantaloncini che mi arrivano sopra al ginocchio. Quando esco dopo aver raccattato la mia roba mi fermo un attimo davanti allo specchio e fisso la mia pelle così chiara da sembrare carta velina solcata da un paio di cicatrici più scure: devo prendere l’abitudine di andare in giro con un giubbotto anti proiettile o comunque più resistente di quello che porto di solito la sera.
Fuori dalla porta del bagno Satoru è in piedi appoggiato al muro e sta cercando di tirare giù la maglia che per lui è decisamente troppo corta, sembra un bambino da come è impegnato in quella piccola lotta personale, scuoto la testa. Mondo ma che ho fatto di male! Questo è un imbecille cronico, ora sta litigando con il colletto troppo stretto. Giro gli occhi verso il soffitto e mi avvio verso la palestra mentre lui silenziosamente mi segue continuando a tirarsi il colletto: ma che gli frega se è stratta mica deve respirare lui, e non mi venga a dire che ha caldo. Sarebbe una bestemmia bella buona quella: un vampiro che ha caldo! Appena usciamo nel cortile della scuola mi giro lo afferro per una spalle e lo spingo in un angolo buio dietro a una pianta, tiro fuori il mio paletto d’argento dalla borsa e glielo punto alla gola. Ha le pupille dilatate, mica avrà paura ora: sarebbe giustificata lo sto minacciando con un arma intrisa di quello che per lui è il liquido più pericoloso al mondo. Giro gli occhi e con uno scatto taglio in due il davanti della maglietta che si apre sul suo petto marmoreo e freddo che ora si sta alzando e abbassando velocemente per lo spavento.
‘Adesso almeno la smetti di dimenarti come un pazzo.’
Esco dall’ombra passando in mezzo a un aiuola di fiori ma tu rimani li nell’ombra non ti muovi: vuoi vedere che finalmente hai capito che non mi devi seguire come un cagnolino, oppure sei talmente tanto terrorizzato da non riuscire più a muoverti. Mi fermo sulla stradina piena di gente che mi guarda di traverso, come fanno di solito e mi giro verso di te: mi sembri l’immagine fatta e stampata della sorpresa. Gli occhi spalancati e la bocca socchiusa, le braccia attaccate al muro dietro di te e il petto che si alza e si abbassa velocissimo, balbetti qualcosa: mi fai quasi tenerezza, mai visto un vampiro come te, e in tutti questi anni ne ho passati tanti.
‘Dai vieni, non ho intenzione di ammazzarti se è questo che pensi.’
Fai mezzo passo verso di me ed esce alla luce del sole, un paio di ragazze dietro di me ti guardano e ridacchiano giulive, ora mi toccherà metterle nella lista dei possibili ‘Soggetti che danno problemi’: fai ancora un paio di passi e segui con lo sguardo le due ragazze che si allontano, sembri soddisfatto di te stesso ora, soddisfatto di cose di aver fatto colpo su due ochette, andiamo per impressionare quelle due non ci vorrebbe di certo un genio percui smettila di gasarti, e smettila di guardarle! No la mia non è gelosia come potete pensare voi, semplicemente evito che il suo istinto per la caccia preda il sopravvento.
‘Sbrigati o faremo tardi.’
Ti accosti a me e ti fai condurre fino alla palestra all’aperto: ti guardi intorno come un cucciolo di cane e appena adocchi il campo da calcio incominci a scalpitare, almeno in questo assomigli agli altri ragazzi normali. In meno di tre secondi sei li che corri su e giù dietro a quel pallone sgomitando in aria di rigore, devo ammetterlo sei anche bravo. Ora però mi toccherà concentrarmi sul mio programma di educazione fisica: un’altra noiosissima partita a pallavolo, per fortuna che il prof è un genio e mi ha messo in squadra con delle umane contro una squadra di vampire, almeno ci si diverte un po’! Contro delle normali ragazze sarebbe stato troppo facile vincere invece così è intrigante la cosa. Sono di servizio, faccio un paio di passi indietro e con una piccola rincorsa e un salto batto mirando sulla vampira dall’altra parte che mi pare più gracilina.
Andiamo avanti a giocare per un ora buona e siamo rimaste con il punteggio di 3 set a 2 per la mia squadra che tutta entusiasta si dirige verso gli spogliatoi facendo i complimenti a vicenda: naturalmente mi ignorano, ma che ci posso fare non godo di una buona popolarità a scuola tra gli umani e le vampire mi odiano e basta.
‘Come è andata la tua partita?’
Mi sei ancora alle spalle ma ti ho sentito arrivare perché hai il passo più leggero rispetto agli altri ragazzi e mentre gli altri strisciano i piedi per la stanchezza tu sembri fresco come una rosa.
‘Abbastanza bene; è stato divertente.’
Ti sei tolto del tutto la maglietta e ora la porti su una spalla con non curanza, hai i capelli fuori posto e sorridi felice, hai un sorriso strano, storto oserei dire: ma cosa di te è normale in fondo!
‘Come mai non vai con loro?’
‘Non sono interessata a mischiarmi con loro…’
‘Umm…’
E ora che diamine starai pensando mi guardi con far curioso, devo essere sudatissima sento il ciuffo di capelli che di solito mi cade sugli occhi si è appiccicato alla mia fronte e sono estremamente accaldata, accidenti.
Mi blocchi per un braccio e mi appoggi una tua mano dietro al collo, un improvviso brivido di freddo mi percorre il corpo: ma mi fa bene mi sento meglio ora, almeno non mi sembra più di essere appena uscita da un forno. Ecco di nuovo tutti ci stanno guardando, non mi piace attirare così l’attenzione.
‘Andiamo va…’
Mi scrollo di nuovo le tue mani di dosso e mi avvio verso il mio armadietto per recuperare i miei vestiti e prepararmi per le ultime ore di lezione e per la pausa pranzo: ma dimmi un po’ oltre che strano sei anche un po’ cleptomane? Non capisco questo tuo bisogno di toccarmi, se non fossi ‘quello nuovo’ saresti già morto lo sai vero.

Un vampiro fuori dalla norma, pazzo, cleptomane e poco vampiresco… Mondo che soggetto!

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Angolo ringraziamenti: Cara Cleo e cara Anna sono d'avvero felice che il personaggio di Miya vi piaccia! Per Cleo: diciamo che anche io di solito i vampiri li vedo un po' sul cattivello ma per questo ho voluto fare un eccezzione, insomma farlo veramente strano! Per anna: mi hai dato una soddisfazzione immensa ci tenevo proprio a farla sembra così dolce dentro, in fondo. Davvero i vostri commenti mi rendono felicissima!
Angolo autrice: Prossimo capitolo l'incontro ravvicinato con il paletto visto da Sato xD! Perchè anche i vampiri hanno paura in fondo!
   
 
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