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Autore: fightformanga1    08/04/2020    1 recensioni
Natsu ha per l'ennesima volta fatto un torto a Lucy e lei ormai ne ha le tasche piene. Lucy si troverà costretta a prendere la difficile decisione di tagliare i rapporti.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Consiglio 3, giorno 3:
FARSI VEDERE IMPEGNATI O POCO INTERESSATI
 
Il secondo sistema, a mio malincuore, non ottenne un solo risultato: quello di distruggermi la schiena. Avrei dovuto dire anch’io a Natsu di mettersi a dieta, peccato non abbia mai avuto filo di grasso e non ve lo dico perché mi ricordo a memoria i suoi addominali scolpiti, ve lo dico perché me lo ritrovai accanto senza maglia sul mio letto. Ci misi qualche secondo a realizzare l’affronto. Io cerco di evitarlo e lui, incurante, si infila nel mio letto. Quando capii la situazione schizzai via immediatamente chiudendomi in bagno con un cambio di vestiti.
Dovevo averlo svegliato nella foga perché osò addirittura lamentarsi, come se fossi io quella in casa d’altri a fare i propri comodi. Mi lavai i denti e stringendo lo spazzolino nervosamente tra le mani, mi guardai allo specchio, dandomi la carica.
Se la prima volta non va, la seconda neppure, si può sempre tentare con la terza, giusto?
Il terzo consiglio ovvero farsi vedere impegnati e/o poco interessati sembrava abbastanza fattibile in quel momento. Quel mattino un impegno lo avevo. Uscii di casa lanciando un’ultima occhiata al mio letto occupato abusivamente, recandomi poi, con i soldi in tasca, a fare la spesa. Una fatica sufficientemente inutile considerando che appena le mie borse avrebbero varcato la porta Natsu avrebbe mangiato pure quelle ma pur sempre un impegno.
Già che ci sono ve lo dico sin da subito: se doveste fingere di aver qualcosa da fare con Natsu non scervellatevi, una scusa semplice e plausibile dovrebbe bastare, molto meglio se è qualcosa di noioso. Se dite di dover andare in biblioteca potete esser sicuri di poter fare quello che volete senza che venga a cercarvi, se invece dite di dover mangiare con un amico, bere fuori o andare in un qualche nuovo negozio allora verrà di sicuro con voi.
 
Tornata a casa dalla spesa, al contrario delle mie aspettative, non trovai nessuno. A conti fatti dovevo averci messo troppo a decidere se prendere persico fresco o pesce gatto, avevo snervato persino il pescivendolo ma in realtà la scelta non era stata difficile, mi ero solo incantata pensando a cos’altro dovevo o potevo fare. Non volevo fingere di essere indaffarata, molto meglio avere sul serio qualche commissione. Risistemai la spesa velocemente negli scaffali, nascondendo alla bene e meglio il pesce tanto Happy lo avrebbe trovato in ogni caso, e poi iniziai a lavorare fino a sera sul mio romanzo, con qualche pausa spuntino in mezzo.
Ormai di sera, e senza alcuna voglia di cucinare, mi recai in gilda ma non prima di aver preso un piccolo aiutino per la mia missione da casa. Appena entrai trovai lo scenario tipico della gilda: Gray in mostra come mamma l’ha fatto con Juvia seminuda al suo fianco, Levi e Gajeel flirtare senza ritegno mettendo a disagio Panther Lily, Erza mangiare una torta con i piedi conficcati nella faccia sia di Natsu che di Elfman, Cana dall’altro lato della gilda con in mano una botte e Mirajane che si destreggiava tra gli altri membri, categoricamente impegnati a bere, cercando di ripulire. Mi sedetti al bancone accanto a Cana, salutandola allegramente, ed ordinai qualcosina di leggero.
Cana mi salutò e poi un sorriso malizioso appari sulle sue labbra come per magia -Ehi Lucy! Cos’è successo ieri? – Mi chiese iniziando a pungolarmi con il gomito.
Sospirai, le dovevo ancora una spiegazione e dopo l’imbarazzante situazione del giorno prima aveva tutte le ragioni del mondo per farmi quella domanda. -Sto cercando di allontanare Natsu- dissi sottovoce guardando sotto i piedi di Erza se avesse qualche reazione. Con quel maledetto udito da dragon slayer non si sa mai quando ti sta origliando.
-E perché? - Il sorriso di Cana iniziò a farmi sudare freddo, sembrava star dicendo “so cos’avete fatto voi mascalzoni” -Ha approfittato del tuo letto? – Continuò ammiccante.
Le mie guance presero a bruciare – Cosa dici! - Squittii con voce stridula.
-Allora cos’è successo? – Insisté Cana, il sorriso leggermente più piccolo ma non per questo meno molesto.
-Quell’idiota ha fatto l’idiota – Iniziai portandomi le mani alle tempie e sentendo già le vene del collo gonfiarsi dalla rabbia al solo pensiero di come si era comportato -Stavo parlando con un ragazzo durante l’ultima missione…-
Prima di finire il discorso mi interruppe la faccia di Natsu piazzatasi in mezzo a me e Cana con un sorriso accecante. Desiderai davvero spaccargli il naso in quel momento mentre Cana scoppiò a ridere facendo un commento sulla sua puntualità.
-Lucy! Quindi per il lavoro…- Disse Natsu dopo aver scoccato un’occhiata confusa a Cana, il resto delle sue parole scemò nel nulla mentre mi infilavo un paio di cuffie lacrima come quelle di Laxus. La musica iniziò a intripparmi l’udito così da poter mangiare ignorando totalmente Natsu che saltava e si agitava come una scimmia. Senza sentirlo era molto più facile trascurare la sua presenza. Mandato giù l’ultimo boccone, tirai fuori carta e penna dal mio zainetto (ecco cos’avevo preso a casa) iniziando a scrivere un articolo da inviare al Sorcer Magazine. Mi tenevo impegnata ed arrotondavo nel mentre, una combinazione perfetta.
Dopo un’eternità passata con una chioma rosa in continuo movimento davanti a me, sotto lo sguardo confuso di buona parte della gilda, sembrò arrendersi scomparendo dalla mia visuale.
Rilassai i nervi tesi mentre un motivetto accattivante mi aiutava a concentrarmi quando qualcosa di bollente mi sfiorò un orecchio ed un urlo atroce mi assordò facendomi cadere dallo sgabello. Alzai lo sguardo incontrando quello divertito di Natsu. Mi aveva gridato nelle orecchie, maledetto. Mi porse la mano per farmi alzare ma rifiutai. Il mio cuore aveva preso a battere così velocemente dallo spavento (e dalla collera) che temevo potesse collassare su sé stesso.
-Stavo lavorando. - Dissi acida, risistemandomi le cuffie.
-Infatti! - Iniziò Natsu ma la sua voce scomparì per la seconda volta sotto la musica. Peccato che mi sfilò di nuovo le cuffie. -Ti stavo parlando. – Mi fece notare, come se fosse possibile, in qualche strana maniera, non sentirlo.
-E io stavo lavorando. – Ripetei a mia volta tentando di strappargli le cuffie dalle mani. Lanciai un’occhiata disperata a Cana sperando in un qualche aiuto ma lei sembrava presa dallo spettacolo. Riportai il mio sguardo su Natsu. -Ridammele. - Affermai cercando di sembrare intimidatoria.
-Non finché non mi ascolti. - Rispose lui ghignando e portando il suo braccio in alto, dove non potevo arrivarci.
Mi venne mezzo ictus dal nervoso quando iniziò a sghignazzare vedendomi tentare di recuperare le cuffie saltellando come una scema.
-Ridammele. - Sibilai per l’ennesima volta sputando quasi veleno tra una sillaba e l’altra.
-Ho detto che mi devi prima ascoltare. – Ripeté lui di nuovo come se si fosse stancato della situazione. Lui. Non io. Mi immobilizzai sentendo il sangue iniziare a bruciarmi nelle vene. Natsu sorrise pensando volessi ascoltarlo ma prima che emettesse un singolo suono chiamai Taurus.
Fu un errore di calcolo. Avrei dovuto chiamare Loki, o Capricorno, non Taurus. Avevo solo pensato: è alto. Ed effettivamente lo era più di Natsu visto che si era fatto dare le cuffie e le aveva portate ancora più lontano da me per vedermi saltare. Stupido toro pervertito. Forzai la chiusura della sua porta e mi lancia dov’era prima cercando di prendere le cuffie mentre cadevano. Mi erano costate un occhio della testa, non le avrei fatte cadere nemmeno morta. Ma anche Natsu ebbe la stessa idea afferrandole al volto e piazzandosi sopra il bancone.
-Lucy il lavoro è…- Iniziò Natsu ed io agì di nuovo d’istinto, non volevo dargliela vinta. Non di nuovo. Mi tappai le orecchie con le mani ed iniziai a ripete “lalala” ad alta voce chiudendo gli occhi solo per non vedere la gente fissarmi. Natsu probabilmente scese dal bancone perché sentii qualcuno strattonarmi con forza il braccio e non appena il palmo della mano si allontanò di un millimetro dal mio orecchio sentii un “Lucy” spaccatimpani.
Restammo in quella situazione di stallo per un po’ poi quella mano callosa e bollente sul mio avambraccio venne sostituita da una piccola e fredda sulla mia spalla. Aprii gli occhi a quel tocco gentile e mi girai per vedere Levy alle mie spalle con dietro la gilda intera a fissarmi come se fossi impazzita. Il mio eroe turchese, sempre pronto a salvarmi, mi accompagnò fuori a passo di marcia dalla gilda lasciando alle nostre spalle un Natsu confuso quanto arrabbiato.
 
Conclusione: ennesimo imbarazzante fallimento
   
 
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