Ciao a tutti, rieccomi ad aggiornare la mia fanfiction più lunga e faticosa (però è ora che vado avanti che dura da più di un anno ormai e spero di riuscire ad arrivare a darle un finale dignitoso che, per fortuna, ho già in testa)… Vi ringrazio davvero per le recensioni che mi spingono a continuare a scrivere^^ Da questo capitolo, come anticipato nel precedente, farete la conoscenza di alcuni personaggi di mia invenzione (tratti dal libro che vorremmo scrivere io e mio fratello ed adattati all’universo de “I Cavalieri dello Zodiaco)… Spero riusciranno ad affascinarvi. Scusate la prefazione fin troppo lunga ed ecco a voi la fanfiction:
Un tenue raggio di sole dal calore tiepido e la luce soffusa si irradiò in direzione del tempio che si ergeva su una fresca collina. Il vento giocherellava sui fili d’erba facendoli dondolare sotto la dolce brezza fresca e cullandoli con la cura che avrebbe una madre con il suo bambino.
Dolcezza.
Era quella la sensazione che andava disperdendosi nell’aria, condensandosi sui dolci ciuffi e sui teneri boccioli che poi il tiepido sole con una carezza lucente faceva sbocciare.
Anche il tempio era ricoperto di fiori e piante rampicanti che si inerpicavano tra le corinzie colonne e i capitelli su cui erano incise le foglie d’acanto venivano ricoperti dalla reale pianta che portava quel nome. Era un tempio grande che sembrava da un lato abbandonato a sé stesso e dall’altro curato con un’attenzione quasi maniacale. Sopra il tempio cinguettavano le rondini che proprio lì avevano deciso di nidificare. E in quell’atmosfera aurea vi era una giovane i cui lunghi capelli ricci del color del castagno si riflettevano sotto i raggi di sole che parevano giocare tra i ricci della ragazza.
La giovane era seduta su un
giaciglio di erba e fiori, e i suoi occhi smeraldini riflettevano il mare d’erba
che aveva intorno. L’espressione della figura era come assorta in pensieri
lontani ed eterei, noti soltanto agli dei, perché tale lei era: Sirya,
“Noi dei, lontani anni luce da questo mondo, esagerati rispetto alle sue creature…Possiamo dunque essere degni di scegliere l’andamento della vita mortale?”
Mormorò a bassa voce e le sue parole sembravano un sospiro lieve. Era giovane e dal suo corpo non dimostrava più di diciotto anni. Era soltanto da un anno che aveva conosciuto la sua natura di dea, e da lì le cose avevano via via preso a cambiare. Sospirò voltando gli occhi al cielo.
Una stretta tenera e forte le cinse la vita, lasciandole un dolce senso di protezione e la bella sensazione di essere comunque libera. Il giovane prese a carezzarle il ventre sporgente e a salire dandole una leggera carezza al seno, arrivando ad abbracciarla sopra le spalle e a cingerle dolcemente il collo con le labbra in baci teneri e appassionati.
“Cosa ti turba, Sirya?”
La voce di Alpheratz era preoccupata e vicina. Sirya gli tese la mano e intrecciò alle sue le proprie dita. Sospirò portandosele nuovamente al grembo gonfio. Alpheratz sorrise teneramente: non era concesso ciò che portava quel grembo: lei era una dea e lui un mortale, non era concesso che avessero un figlio… Ma quello non gli aveva bloccati, né aveva fatto questo la giovane età.
In realtà il figlio non era stato cercato, ma aveva voluto esserci e loro avevano deciso di tenerlo.
Sirya sospirò di nuovo, stringendosi al suo fido guerriero. Tra tutti i Cavalieri delle Quattro Stagioni era colui a cui si sentiva più legata: Alpheratz Cavaliere dell’Alba, l’eroe.
“Gli dei non dovrebbero interferire con le vite dei mortali… Vero?”
Gli pose la domanda in un sussurro. Alpheratz la portò ad appoggiare il viso al suo petto con una tenue carezza e sorrise amaramente. Ricordava quello che era successo con un’altra dea, che le aveva portato via uno dei suoi migliori amici.
“Già…”
Assentì in un sussurro il guerriero. Sirya strinse più volte le mani sulla maglia di Alpheratz. Prima che conoscesse la propria natura ed i propri poteri infatti Sirya aveva sempre cercato la protezione di quel combattente, di quell’eroe… E anche quando i tempi erano cambiati, ogni tanto, ricercava ancora quel senso di protezione. Alpheratz la abbracciò con dolcezza, carezzandola lentamente.
“Sarà giusta questa storia dell’Unione?”
Chiese infine la giovane dea. Il ragazzo non rispose subito, ci pensò un attimo lasciando che il canto degli uccellini riempisse il silenzio creatosi.
“Non lo so Sirya, ma mi fido di
te… Faremo quello che tu decidi di fare, perché tu saprai trovare la scelta
giusta.”
Disse infine. Sirya sorrise e il suo sguardo mutò da quello di
ragazzina in quello di una dea. Si allontanò in silenzio, mentre Alpheratz
sciolse l’abbraccio guardandola dirigersi fuori dal tempio.
Sirya si sedette sul prato lasciando che i fili d’erba la carezzassero e che la dolce brezza fresca le scompigliasse i lunghissimi capelli correndo sul vestito leggero che ne circondava le prosperose forme.
Il giovane rimase a guardarla, rapito da quella bellezza e dallo splendore del suo cosmo che andava accendendosi. Un’aura verde brillante si sprigionò dal corpo della dea, riempiendo l’ambiente di colore.
Era uno spettacolo senza pari: come un arcobaleno puro dopo una pioggia acida. Il cosmo emanato dalla giovane sembrava rischiarare anche l’anima del ragazzo, come a purificarla.
Alpheratz inspirò a pieni polmoni, lasciando che l’aria impregnata di quel cosmo gli entrasse nei polmoni insieme all’ossigeno.
Sirya intanto teneva gli occhi chiusi ma nella sua mente non vi era il buio, ad occhi chiusi si poteva vedere più chiaramente. Non guardare o osservare che erano cose impossibili da compiere tenendo gli occhi chiusi; ma vedere, nel vero senso della parola.
“L’Unione
si farà.”
Disse, con voce sicura. Alpheratz annuì, serio quindi si diresse
all’interno del tempio:
“Armatura dell’Alba!”
Disse con voce ferma e sicura e, abbagliata di un cosmo bianco e lucente l’armatura andò a costruirsi sul corpo del Cavaliere. Per qualunque evenienza lui sarebbe stato pronto a combattere, doveva proteggere Sirya… D’altronde questo era quello che aveva sempre fatto e pensato.
Capitolo finito… Avete conosciuto
la prima dea:
Fatemi sapere che ve ne pare e grazie a tutti coloro che mi seguono
e, in particolare, a coloro che mi recensiscono cui adesso vado a rispondere:
@Lady Of Evil Nanto86: ancora per l’azione temo che dovrai aspettare, intanto vi devo far conoscere i nostri nuovi personaggi XD… Spero ti sia piaciuto comunque il capitolo e fammi sapere^^
@Camus: davvero ti piace tantissimo? Ne sono davvero felice =) comunque ho resuscitato solo i saint sui quali riuscivo a scrivere bene… Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo, fammi sapere^^
@Spartaco: ed eccomi qui con un nuovo capitolo^^ Allora che te ne è parso della Primavera? La prima stagione è arrivata, e presto conoscerai anche le altre tre… Anzi un giorno ti dovrò raccontare la vera storia di questi personaggi ;) comunque son contenta che ti sia piaciuto tanto lo scorso capitolo^_^