When The Sun Is Gone
Cap. 32
Ci vorrà tempo…
Il tempo sembra non passare più. Mentre Demetri sta
uccidendo la ragazza e i suoi occhi castani piano, piano perdono vita mi sale
una rabbia dentro. Non posso fare sciocchezze, devo controllarmi. Chiudo gli occhi,
trattengo il respiro per non sentire il profumo delizioso del suo sangue,
continuo a stringere i pugni finché non sento un colpo secco. Guardo la
ragazza, è caduta a terra, morta, nemmeno una goccia di sangue è più nel suo
corpo quindi posso riprendere a respirare.
Demetri e Felix ridono mentre chiamano la hostess, la bella
donna che mi aveva fatto segno di sedermi nel mio posto.
Alana, così si
chiama, afferra per un braccio la carcassa della vittima e la trascina fino
infondo il jet. Sento un altro tonfo e delle urla di altri umani.
Avete lanciato i suo
cadavere fra altri umani?!
La mia voce melodiosa è completamente schifata.
Così capiscono che
fine faranno, si rassegneranno oppure si dispereranno… adoro quando sono
disperati sotto i miei denti.
Sono troppo malvagi, non voglio più parlare con loro. Giro
la testa verso il finestrino dove il sole sembra volermi rassicurare. La mia
pelle continua a risplendere. Nel mio cuore mi sento quasi disgustata nel
essere una simile di questi mostri.
Voglio farti solo una
domanda…
È Felix a parlare.
Come fai a non
desiderare sangue umano? Sei neonata dovresti saltare addosso ad ogni singolo
umano che incontri per strada… quella piccola umana non l’hai nemmeno
desiderata vero?
Sono domande di pura curiosità, lo so. Loro non riescono a
comprendere il nostro stile di vita.
Non è che io non
desideri il sangue umano… so che devo portare rispetto per loro, nessuno nasce
vampiri, lo si diventa. Una parte di noi è umana e uccidendo uno di loro
significherebbe uccidere noi stessi, quello che siamo stati.
Sembrano confusi, forse nessuno di loro due hanno mai tenuto
in considerazione che c’è un’altra possibilità, che non è necessario uccidere
per forza uomini e donne. Sono troppo succubi dei Volturi per poter pensare con
la loro testa, me ne rendo conto. Non spero nemmeno che diventino come me e i
Cullen. Non provo nemmeno a chiederglielo, hanno vissuto troppi anni uccidendo
esseri umani, sono assuefatti dal loro sapore, dal loro sangue.
Il silenzio cala su di noi. Aspettiamo d’arrivare a New
York. Sanno benissimo che non ho voglia di rivolgere loro parola.
Il cielo s’impossessa dei miei occhi, il sole illumina le
nuvole sotto di noi, ora non sono più scure e dense ma sono bianche, si
colorano di dorato dove vengono colpite dai raggi solari. Sembra un mondo
soffice e morbido. Il dorato di una nuvola mi fa tornare in mente il colore
degli occhi di Michael. Chissà cosa sta facendo… se si sta ancora disperando
per la mia partenza. Vorrei essere ancora con lui. La malinconia si fa strada
in me. Mi sento quasi quando sentivo la mancanza di mio padre, quando pensavo
che era morto. Fortunatamente Michael è al sicuro e so che la sua famiglia fa
di tutto per farlo star meglio. Ma la sua mancanza mi fa sentire inutile, senza
di lui al mio fianco non riesco nemmeno a comprendere il mio obiettivo, mi sento
quasi vacillare… perché mi sono allontanata da lui? Forse era meglio eliminare
immediatamente Demetri e Felix. Avrei anche risparmiato la vita a quella
ragazza che ora probabilmente giace fra i suoi simili senza più il calore sulle
guance.
Mi sento così in colpa, alla fine cosa potevo fare io? Se
l’avessi difesa Demetri e Felix non si sarebbero più fidati di me.
Chiudo gli occhi e m’appoggio al sedile come se potessi
realmente addormentarmi. In realtà sto solo studiando il piano più appropriato…
ci vorrà tempo ma prima o poi riuscirò ad ucciderli tutti… non ne rimarrà
nemmeno uno dei Volturi.