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Autore: Diva_13    20/04/2020    1 recensioni
Come lingue di fuoco i loro cuori ardevano.
Colmi entrambi di sentimento: gioia, trepidazione, paura, amore e passione.
Come lingue di fuoco che danzano, le loro essenze sinuosamente si univano.
Senza sosta, lentamente, godendo di ogni attimo.
(...)
Con tali pensieri per la testa, Hermione Granger ravvivò le fiamme morenti; chiese alla stanza delle necessità di far comparire un’altra coperta e delicatamente la pose sulla schiena nuda del ragazzo accanto a lei.
Un braccio le avvolse dolcemente la vita e la ragazza, pensando a come sino a quel momento erano andate le cose fra loro, non potè fare a meno di domandarsi come lei e Fred fossero giunti fino a quel punto.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Angelina/George, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Lavanda/Ron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
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CAPITOLO 1:
La vita a Grimmauld Place procedeva in maniera monotona. Mancavano pochi giorni al rientro ad Hogwarts ed Hermione stava leggendo un vecchio tomo, quando un tonfo improvviso le fece alzare gli occhi dal volume che stringeva fra le mani.

Un secondo rumore, accompagnato da una richiesta urgente d’aiuto, la indusse a chiudere il libro e ad alzarsi velocemente dal letto. Con le mani si sistemò le pieghe della maglia leggera che indossava e si diresse vero il corridoio. La voce proveniva dalla camera dei gemelli.

In quella casa così monotona, durante l’estate, gli unici momenti di movimento erano stati generati da Fred e George, i quali si divertivano a fare scherzi a chiunque capitasse sotto tiro e a lavorare alle proprie invenzioni.
La ragazza li trovava geniali, anche se non l’avrebbe mai ammesso ad alta voce, era più naturale e normale lamentarsi della pericolosità delle loro gesta.

-Questa volta si sono fatti davvero male- pensò scuotendo la testa, con fare sconsolato.

Le lettere da Hogwarts erano arrivate da qualche settimana, annunciando il suo ruolo da prefetto, e quasi fossero già a scuola, lei si sentiva investita di tale incarico. Non che prima fosse in carenza di senso del dovere ovviamente.

Un nuovo urlo, questa volta più forte, la risvegliò dai propri pensieri e indusse ad accellerare il passo preoccupata.

Giunta di fronte alla stanza dei gemelli spalancò senza indugi la porta pronta a dover porre rimedio ad un’incidente.
Davanti a se però vi erano i due ragazzi che la guardavano con un ghigno sul volto. Uno dei due, non seppe dedurre in quella frazione di secondi se fosse Fred o George, alzò lo sguardo sopra la sua testa. Hermione seguì la direzione degli occhi del ragazzo, e non ebbe il tempo di fare nulla: in pochi secondi un secchio ricolmo di una sostanza melmosa, verde e puzzolente le cadde addosso ricoprendola totalmente.

Delle risate giunsero immediatamente alle sue orecchie, con un gesto secco della mano scansò un fazzoletto che le veniva porto e si pulì gli occhi, il necessario per aprirli.

-Cosa mi avete gettato addosso?- sibilò fra i denti. I gemelli continuarono a ridere senza darle risposta, ed Hermione stizzita si avvicinò, fulminando con uno sguardo i due ragazzi,    -Non avete pensato che avrei potuto farmi male? E se mi fosse caduto addosso il secchio?-

-Dai Granger non fare la tragica, non è successo niente di grave, era per farsi una risata-

La ragazza però non rise, non si soffermò a capire chi avesse parlato, semplicemente con tono solenne ripetè la domanda -Cosa. Mi. Avete. Fatto. Cadere. Addosso?-

-Un nostro prodotto Granger…-
-E’ come quelle sostanze babbane, simula la bava di lumaca…-
-Solo che questa è più duratura…-
-Per un risultato permanente!- conclusero contemporaneamente con tono leggero.

Hermione sentì salire la voglia di afferrare la bacchetta e maledirli. -Sono ancora minorenne- si ripetè, -Sono ancora minorenne- limitandosi ad uscire infuriata. Da lontano si sentirono unicamente nuove risate.

La strega entrò violentemente nella propria camera, sbattendo contro Ginny che in quel momento stava invece uscendo dalla stanza, ma che si ritrovò a fissare con perplessità la propria migliore amica. Hermione, che nel frattempo si era scostata, camminava freneticamente avanti e indietro, borbottando frasi incomprensibili, di cui Ginny riuscì solo a comprendere le parole: gemelli, scherzo, maledetti, pagare.

-Hermione, Hermione- chiamò la rossa.

L’interpellata non diede cenno d’aver udito e che tali parole fossero andate perse al vento, allora Ginny prese per le spalle l’amica scuotendola con forza: -Hermione vuoi dirmi cosa è successo? Stai scavando un solco nel pavimento e io non ho ancora imparato a leggere nella mente. È un’arte nota a pochi maghi sai? E poi che cosa hai fra i capelli? Melma verde? Come ci è finita?-

Solo a quel punto Hermione sembrò riprendere coscienza e con sguardo furente indicando la porta affermò lapidariamente: -I tuoi fratelli, ecco cosa mi è successo!- E detto ciò riprese a borbottare fra se e se.

Costrinse la ragazza a sedersi sul letto e la scosse nuovamente -Ho sei fratelli, sii più precisa- In realtà la rossa era ben consapevoli di quale fratelli stesse parlando.
Ginny sbuffò -Maledetti gemelli- pensò. Loro la facevano arrabbiare, e poi toccava a lei l’arduo compito di far calmare la riccia. Non chiedeva tanto, solo la possibilità di mangiare le sue api frizzole in santa pace. E di fidanzarsi con Harry, e di ottenere il nuovo modello di scopa. Ma quello era tutto un altro discorso.

Per tutta l’estate Hermione e i gemelli si erano stuzzicati, non passava settimana senza che vi fossero alterchi fra di loro, e nella monotonia di Grimmauld Place tali momenti erano stati…particolari sotto vari punti di vista.

-I gemelli, ho sentito un tonfo ed una richiesta d’aiuto. Ho pensato che qualcuno si fosse fatto male, sono andata a controllare, ma a quanto pare era solo un modo per gettarmi questa roba verde addosso-

Ginny trattenne le risate, irritare Hermione non era affatto una scelta saggia, specialmente in momenti come quelli. Si limitò quindi a suggerirle di farsi una doccia.  
Periodo di guerra, serietà, infantili. I borbottii della riccia scomparvero dietro alla porta del bagno e solo a quel punto la rossa si permise di ridere.

Purtroppo per la strega la doccia non sortì l’effetto desiderato: dopo un’oretta circa la sostanza ricomparve, emanando un fetore più potente di prima.

A questo punto fu necessario l’intervento di Molly, la quale però dopo vari tentativi non riuscì ad ottenere risultati comunque.

Fu nel momento in cui la donna tentava di rincuorare Hermione che in salotto comparvero i gemelli. Quest’ultimi si limitarono ad osservare la ragazza ed attendere che la madre uscisse dalla stanza per poi parlare. Se c’era una persona temuta dai ragazzi, era proprio lei.

-Granger, sei proprio bella, quel colore verde ti dona particolarmente…-
-Per non parlare del fantastico odore!-

-Cosa mi avete messo in testa?. Fatelo sparire immediatamente! Insieme ai vostri ghigni magari- Una serie di epiteti poco delicati colpirono i gemelli. Non che questo permise loro di scomporsi o sentirsi feriti.

-Tranquilla l’effetto dei svanisce in trentasei ore, ma tu devi rider ci su, devi imparare a rilassarti! O non troverai mai un ragazzo-

Nel frattempo in sala erano arrivati anche Harry e Ron. Il primo osservava la scena con aria leggermente accigliata, il secondo confuso, non aveva ancora compresi cosa stesse accadendo.

-Come al solito- Pensò Ginny osservando il fratello.

-Cosa succede?-

-Zitto!- Lo interruppe la rossa, che voleva godersi il battibecco, continuando ad immergere la mano un pacchetto di api frizzole.

-Ma…-

-Zitto!-

-Me ne dai una Ginny?-

-No!- urlò la ragazza proteggendo avidamente il pacchetto di dolci -E’ il mio tesssoro-

Hermione si volse leggermente scioccata, pentendosi di aver fatto conoscere alla rossa il signore degli anelli. Mentre i gemelli osservarono con aria preoccupata la sorella. La sua dipendenza da quei dolci stava divenendo preoccupante. Harry invece si allontanò dalla ragazza che aveva cominciato a fissarlo con aria leggermente sadica.

-Gradirei tornare normale, e comunque la mia situazione sentimentale non vi deve interessare minimamente. Un po’ di compostezza e serietà sono necessari, alle ragazze non piacciono i perenni buffoni-

-Angelina l’anno scorso non si è lamentata di me e cosi nessuna delle mie ragazze, amano il fatto che io sia sempre calmo, rilassato-

-Mi dispiace per loro sei SEMPRE rilassato, io apprezzo un po’ di rigidità, tutte le ragazze in generale la apprezzano. Quindi Fred- disse finalmente comprendendo quale dei due gemelli le stesse rivolgendo la parola. -Vedi di farmi tornare normale-

Le parole di Hermione nella sala generarono diverse reazioni. Harry rimase sbigottito, Ginny, che nel frattempo si stava masticando una grossa quantità di api frizzole cominciò a tossire per il cibo andatole di traverso, George rise, e Fred rimase a fissare con occhi spalancati la riccia. Ron invece semplicemente cominciò a balbettare parole sconnesse: Hermione, pura, nessun ragazzo             

“Piantala Ron, non sono un palo, e quello che faccio non sono cavoli tuoi”

“Si Ronnino, non sono cavoli tuoi” George venne zittito da uno sguardo di Hermione, mentre il povero Ron svenne cadendo dal divano, senza che qualcuno ci facesse caso.

Fred d’altro canto era stupito, la Granger aveva fatto una battuta, una battuta riuscita bene fra l’altro.

La ragazza osservò compiaciuta le reazioni generate e lasciò la stanza con un sorriso sulle labbra.

In quel momento entrò la signora Weasley. La scena che le si presentò davanti era alquanto singolare: Ron svenuto, un Harry nel mentre di praticare la manovra di Heimlich su Ginny, che nel frattempo stava diventando cianotica, ma non rinunciava a lasciar cadere il sacchetto dei dolci. Dopotutto era il suo tesoro.
George invece era piegato in due dalle risate e Fred aveva ancora quello strano sorriso sulla faccia.

Non vi fece particolarmente caso, il suo figlio minore giaceva ancora per terra, e non dava segno di volersi riprendere. Balbettava parole sconnesse: Hermione, pura, no ragazzo.

Ginny invece, tornata del colore originale, guardando anche lei il ghigno del fratello non potè fare a meno di pensare alla vicinanza di Fred ad Hermione in quei mesi e alla sua insistenza nel fare scherzi alla ragazza. Con quella battuta la riccia aveva spiazzato tutti, e se conosceva bene il fratello aveva attirato la sua attenzione. Non seppe dire se nel bene o nel male.
Scuotendo la testa, ed afferrano un’altra manciata di api frizzole, sotto lo sguardo sbigottito di Harry che l’aveva appena salvata da soffocamento di quei dolci, la rossa mormorò -non sai in che guaio ti sei cacciata Hermione-  

Ed effettivamente, la strega non lo sapeva 
   
 
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