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Autore: MackenziePhoenix94    23/04/2020    1 recensioni
“E adesso?”
“Adesso reggiti forte”
“Che vuoi fare?”
“Ti fidi di me?” le chiese di getto lui; le aveva già rivolto quella stessa domanda nel corso della notte trascorsa sopra il tetto di casa Anderson e, come in quella occasione, Ginger rispose senza esitare.
“Sono uscita di casa in piena notte di nascosto, ho preso un treno per Cambridge e ti ho appena aiutato a rubare una bici dalla casa di tua madre: pensi che avrei fatto tutte queste cose se non mi fidassi ciecamente di te, Syd Barrett?”.
Le labbra del ragazzo si dischiusero in un sorriso.
“Allora reggiti forte, perché stiamo per prendere il volo”.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Saint Tropez era una bellissima cittadina, ma a Ginger ricordava fin troppo Formentera e la somiglianza era resa ancora più forte dal panorama che scorgeva dalla propria camera da letto: anche se la bella e spaziosa villa non si affacciava sulla spiaggia, riusciva comunque a scorgere la schiuma bianca del mare in lontananza; il sole, il caldo e la salsedine portata dalla brezza marina facevano il resto, rendendo ancora più dolorosa la pugnalata che la giovane sentiva all’altezza del petto.

Anche la graziosa camera da letto che Richard aveva scelto per lei (casualmente vicina a quella di David) le ricordava terribilmente quella che a Formentera aveva condiviso con Syd; a volte, con la coda dell’occhio, di sfuggita le sembrava quasi di vederlo raggomitolato sul letto, con gli occhi serrati, in preda ai suoi incubi deliranti fatti di vermi che gli mangiavano nel cervello.

Quei maledetti vermi erano arrivati perfino ad intaccare i suoi sogni: c’erano stati momenti in cui si era svegliata di soprassalto nel cuore della notte, sudata e senza fiato, con l’orribile sensazione di essere ricoperta da creature striscianti che volevano entrarle nelle orecchie, nella bocca e nelle narici per arrivare a banchettare col suo cervello.

Ginger scostò lo sguardo dal letto sfatto, troppo grande e spazioso per una sola persona, si allontanò dalla finestra e scese al piano inferiore per fare colazione; non sentiva i morsi della fame (il ricordo dell’incubo dei vermi le aveva chiuso completamente lo stomaco), ma doveva fare assolutamente qualcosa per tenere la mente impegnata, perché quando era completamente libera andava subito a Syd e ricominciava da capo il solito circolo vizioso fatto di ripensamenti, sensi di colpa e lacrime.

Non voleva rovinare la vacanza a nessuno.

Si bloccò sulla soglia della cucina, perché non si aspettava di trovarla già occupata da qualcuno.

Roger era seduto davanti al bancone a penisola e stava mangiando una fetta di pane tostato su cui aveva spalmato del burro e della marmellata, davanti a sé aveva una tazza di the bollente e nella mano sinistra stringeva l’immancabile Marlboro accesa; anche a lui erano cresciuti i capelli castani.

Alla giovane sembrò ancora più magro rispetto a tre anni prima.

Non aveva la minima intenzione di parlare con lui e così, ignorando apertamente la sua presenza nella stanza, si avvicinò all’angolo cottura e, dopo aver frugato all’interno di alcuni mobiletti, mise a scaldare un bollitore pieno d’acqua per prepararsi a sua volta una bella tazza di the.

E questa volta ci avrebbe messo lo zucchero.

Non appena la bevanda calda fu pronta, andò a sedersi dall’altra parte del bancone ed iniziò a sorseggiarla nel silenzio più totale, con gli occhi fissi davanti a sé.

“A che gioco stai giocando?”.

Ginger posò la tazza sul bancone, ma non si girò a guardare il bassista.

“Che vuoi dire?”

“Semplice: ti ho chiesto a che gioco stai giocando. Non mi sembra una domanda così complicata”

“Continuo a non seguire il tuo ragionamento”

“D’accordo, allora cercherò di essere ancora più chiaro: qual è esattamente il tuo scopo? Riuscire disperatamente a fare il grande passo? Trovare il pollo con il conto corrente pieno di soldi, sposarlo e vivere di rendita, sperperando il suo patrimonio per il resto della tua vita?”.

Questa volta la ragazza girò la testa in direzione di Roger, perché non poteva credere alle parole che aveva appena udito; sperava fossero solo uno scherzo stupido e di cattivo gusto, invece l’espressione di Roger era seria e sembrava quasi esprimere disgusto.

“Scusa, ma per chi mi hai presa? Per una specie di arrampicatrice sociale?” chiese, sdegnata da tali accuse infondate.

“Più o meno. Il tuo comportamento mi suggerisce questo”

“Il mio… Il mio comportamento?”

“Sì, il tuo comportamento. Ci hai provato una volta, ti è andata male, sei sparita per un po’ e poi sei ritornata alla carica” commentò Waters dando un morso alla fetta di pane tostato “dimmi, hai avuto da sempre una predilezione nei confronti dei chitarristi, oppure è una passione che è nata negli ultimi anni?”.

La mascella di Ginger scattò verso il basso.

 Mai nessuno si era permesso di offenderla in modo così spudorato prima d’ora.

“Hai della segatura al posto del cervello? Io non ti devo alcun genere di spiegazioni, ma ti posso assicurare che dietro la mia storia con Syd non c’era alcun interesse economico e lo stesso vale per la conoscenza che sto avendo con David” rispose a denti stretti, dopo essersi in parte ripresa dalle accuse infondate del bassista “come puoi dire questo? Come puoi anche solo pensarlo dopo quello che io ho fatto per Syd? Ti sei dimenticato che siamo andati insieme ad accompagnarlo dallo psichiatra? Sei stato tu ad averlo abbandonato, quando hai deciso insieme agli altri di sostituirlo con un altro chitarrista e smettere di passarlo a prendere per le esibizioni, non io. Io quella sera sono scesa dal furgoncino per andare da lui”

“Infatti credevo che, nel complesso, i tuoi sentimenti per lui non fossero una finzione, ma dopo quello che Nick mi ha raccontato…”

“Che cosa ti ha raccontato Nick?” lo incalzò a proseguire la giovane, anche se già sospettava di conoscere la risposta.

“Ti ha vista a casa di David” Waters piegò le labbra in una smorfia “con addosso i suoi vestiti”

“Sai perché avevo i suoi vestiti addosso? Perché mentre stavo andando da lui, un cretino in macchina ha centrato in pieno una pozzanghera ed io mi sono ritrovata bagnata da capo a piedi”

“E ti aspetti davvero che io creda a questa bugia?” la smorfia di Roger si trasformò in un sorriso ironico “e perché stavi andando da lui?”

“Perché… Perché… Il perché non è affar tuo!”

“Puoi dirlo, sai? Approfittane ora che siamo solo noi due, tanto ormai ho capito come stanno le cose: vuoi stare con qualcuno in vista e stai approfittando della tua amicizia con Rick per arrivare a qualcuno di noi perché è la strada più corta. Dato che Nick ed io eravamo già impegnati, la tua scelta è ricaduta su Syd, e quando non è andata bene con Syd… Hai ripiegato su David. Ecco come si sono svolti i fatti. Dillo. Confessalo”

“Stai davvero parlando seriamente? Stai davvero parlando seriamente? Ma tu hai idea di quello che ho passato negli ultimi tre anni? Hai idea di quanto sono stata male per…”

Tu non sei mai stata male per Syd. Tu non hai mai sofferto per lui. Se i tuoi sentimenti per lui fossero veri, ora non saresti qui a fare una sorpresa per David. E non saresti mai finita nel suo appartamento con i suoi vestiti addosso”

“È incredibile come tu abbia l’enorme faccia tosta di avanzare simili accuse nei miei confronti, quando sei il primo a comportarti in modo orrendo nei confronti della persona che hai deciso di portare all’altare” disse Ginger a denti stretti, godendo dell’espressione incredula che apparve sul volto del bassista: con quelle parole lo aveva preso contropiede, totalmente alla sprovvista “sì, so tutto riguardo alla crisi che tu e Judith state passando. È stata Lindy a confidarmelo mentre aspettavamo il nostro volo. E vuoi sapere una cosa? Mi domando come faccia Judith a voler stare ancora a tuo fianco, perché se io fossi stata al posto suo, ti avrei già dato il benservito da un pezzo. Quelli come te non meritano altro di essere trattati come gli animali che sono”

“Te l’ho già detto una volta: non intrometterti nei miei affari personali. Il mio matrimonio non ti riguarda!”

“E tu, allora, cerca di fare lo stesso con la mia vita”.

La giovane si alzò dallo sgabello con l’intenzione di terminare la tazza di the nella propria camera da letto, lontana dalla presenza irritante di Waters, ma lui la bloccò assestandole un’ultima stoccata, vendicandosi crudelmente per l’appellativo di ‘animale’.

“Se dovesse andare male anche con Dave, hai già pensato ad un piano di riserva? Rivolgerai l’attenzione altrove o ti abbasserai a cercare fortuna tra i tecnici delle luci e dei suoni?”.

Ginger perse anche quel poco autocontrollo che ancora le era rimasto in corpo e strinse con più forza la presa sulla tazza di porcellana; anziché uscire dalla cucina e tornare in camera, si voltò verso il bassista, che stava terminando di fare colazione, posò la tazza sul bancone, si avvicinò all’angolo cottura, prese in mano il bollitore e svuotò il the bollente in testa a Roger.



 
Lindy si sedette a gambe incrociate sulla sabbia, affianco a Ginger, e strizzò i lunghi capelli castani completamente zuppi d’acqua.

I ragazzi erano ancora impegnati con le ultime prove generali per un’esibizione e le ragazze avevano deciso di trascorrere il pomeriggio in spiaggia, perché era una giornata troppo bella per essere sprecata tra le mura della villa; con loro c’erano anche Miv Watts (la moglie di Peter, il tecnico delle luci), insieme ai piccoli Ben e Naomi, e Linda O’Rourke, la moglie di Steven: il nuovo manager del gruppo.

“Perché non ti unisci a noi in riva al mare, anziché startene qui da sola sotto l’ombrellone?”

“Non sono dell’umore adatto”

“Ha per caso qualcosa a che fare con quello che è successo tra te e Rog questa mattina?”

“Com’è che tra di voi le notizie volano così velocemente di bocca in bocca?”

“Perché ormai, visto il tempo che passiamo insieme, è come se fossimo un’enorme famiglia, ed in una famiglia tutti sanno tutto di tutti. E poi perché i maschi sono molto più pettegoli di noi femmine, anche se non lo ammetteranno mai” rispose Lindy “è vero che gli hai versato in testa del the bollente?”

“Mi ha provocata. È stato orrendo nei miei confronti, ha detto cose orrende”

“Vuoi parlarmene?”.

Ginger, anziché rispondere, nascose il viso tra le mani perché si sentiva vicina ad una nuova crisi di pianto e Lindy, per confortarla, le passò il braccio destro attorno alle spalle.

“Ehi, dai, non fare così” provò a rassicurarla la ragazza castana “non sei costretta a farlo se non vuoi. Puoi farlo in un altro momento, quando te la sentirai”

“Non capisco perché debba essere così sgradevole nei miei confronti. Io non gli ho fatto nulla questa mattina e lui ha iniziato ad insultarmi gratuitamente, tirando fuori argomenti molto delicati di cui non sa nulla, anche se è convinto del contrario. Nessuno…” la rossa scostò il viso dalle mani e tirò su col naso “nessuno mi aveva mai rivolto insulti simili”

“Che cosa ti ha detto?”

“Secondo lui, io non sarei altro che una arrampicatrice sociale, alla ricerca del pollo giusto da spennare”

“E perché avrebbe detto questa sciocchezza?”

“Perché è convinto che io sia stata insieme a Syd solo per scopo d’interesse e che ora sia tornata all’attacco con David”

“Ti ha detto davvero così?”

“Sì, il resto te lo risparmio perché non mi va di ripeterlo… Ecco perché gli ho rovesciato addosso il the bollente. So che è un caro amico tuo e di Nick, ma con me ha chiuso completamente. Non voglio saperne più nulla”

“Sarà pure nostro amico da anni, ma a volte si comporta proprio come un vero coglione. Mio dio, non riesco a capire cosa gli passi per la testa quando… Non dare retta alle sue parole, Ginger, sono sicura che deve averle dette in un momento di rabbia in cui non era lucido. Lui è fatto così: esplode, urla e poi si calma”

“Ma questo non giustifica le accuse orrende che mi ha rivolto. Non m’importa se è fatto così e se questo è il suo carattere. Non può venire da me e dirmi…” Ginger si fermò a metà frase e si morse il labbro inferiore “posso fidarmi di te?”

“Sì, certo che puoi fidarti di me”

“Non parlo praticamente mai di questo, ma ora sento il bisogno di farlo… Sento che se non lo faccio ora, rischio di esplodere ed impazzire”

“Se hai bisogno di confidarti con qualcuno, io sono qui”.

Ginger frugò all’interno della borsa da spiaggia e tirò fuori una fotografia che porse a Lindy: era uno scatto risalente all’inizio dell’estate, fatto da Pamela, che ritraeva lei e Keith sorridenti in cima allo scivolo di un parco giochi; la ragazza castana prese in mano la foto, incuriosita, e quando i suoi occhi scuri si spalancarono dalla sorpresa, Ginger intuì che aveva capito tutto.

“Lui è mio figlio, Keith. Ha compiuto da poco due anni. Richard e Juliette sono gli unici di voi a sapere della sua esistenza” spiegò la rossa, riprendendosi la foto, che rappresentava uno dei tanti ricordi che custodiva gelosamente “io ho amato tanto Syd, ed ho sofferto tantissimo per non essere riuscita a salvarlo da sé stesso e non permetto a nessuno, tantomeno ad un individuo come Waters, di giudicarmi e puntarmi il dito contro senza sapere come stanno veramente le cose. Keith è tutto quello che mi rimane di lui, e David… David è tutta un’altra faccenda”

“Non c’è nulla di sbagliato nel voler ricominciare da capo, Ginger, anzi. In casi come il tuo credo sia d’obbligo per non impazzire”

“Non lo so”

“Non vuoi lasciarti andare perché ti senti in colpa e ti sembra di sbagliare?”

“Credo che il punto della questione sia proprio questo”

“David ti piace?”

“Mi trovo bene a parlare con lui” disse la ragazza, evitando ancora di dare una risposta diretta a quella domanda “ma tra noi due non c’è stato nulla di fisico finora, te lo posso assicurare, anche se Waters è convinto del contrario. Il giorno in cui Nick mi ha vista nell’appartamento di David, non avevo addosso i suoi vestiti perché avevamo appena finito di avere un rapporto intimo, ma perché mentre mi stavo recando da lui mi sono ritrovata completamente zuppa d’acqua per colpa di un idiota. Ho provato a spiegarglielo a Roger, ma secondo lui era solo una bugia… Beh, ti posso assicurare che per quanto sembri bizzarra, è davvero la realtà e David te lo può confermare di persona”

“Se ti trovi così bene con lui, non dovresti continuare a trattenerti in questo modo, Ginger. Non stai facendo nulla di male. Non stai commettendo alcun reato. Fregatene di Rog, e se dovesse ancora parlare a sproposito, digli che pensi ai propri affari prima di mettersi in mezzo a quegli degli altri” le consigliò Lindy a bassa voce e con una risata, riuscendo a strappare un sorrisetto anche a Ginger “non sprecare questa occasione, credo che tu gli piaccia davvero”

“Non voglio bruciare le tappe”

“Come desideri, però potreste approfittarne di questa breve vacanza a Saint Tropez per conoscervi meglio… Vieni con me in acqua? Dai, così ci distraiamo un po’ da tutti questi pensieri!”

“Arrivo tra poco, se non ti dispiace. Voglio rimanere qui sotto ancora per qualche minuto”

“Ricordati che ti aspetto”.

Ginger annuì in risposta e Lindy si alzò, raggiungendo le altre ragazze in riva al mare che stavano facendo giocare i bambini: Gala stava costruendo un castello di sabbia insieme a Ben e Naomi, sotto la supervisione di Judith e Miv, mentre Juliette era seduta sulla sabbia, con il piccolo Jamie sulle proprie gambe; la giovane osservò quel quadretto allegro ed il sorriso svanì lentamente dalle sue labbra.

Le sembrava di essere una spettatrice esterna a cui era preclusa ogni possibilità di unirsi a loro; anche se era lontana appena pochi passi, ai suoi occhi le altre ragazze ed i bambini apparivano distanti chilometri e chilometri, quasi appartenessero ad un altro pianeta.

Ginger si chiese se anche Syd aveva avvertito la stessa sgradevole sensazione a Formentera, il pomeriggio in cui lei gli aveva chiesto di seguirla in spiaggia per fare un bagno e divertirsi insieme al resto del gruppo e lui non era mai arrivato.

Non riuscì a trovare la forza di darsi una risposta.



 
Roger si sedette vicino a Judith, le posò con delicatezza un asciugamano sulle spalle e le sussurrò qualcosa all’orecchio sinistro; la ragazza bionda arrossì lievemente, sorrise, si lasciò accarezzare il viso e baciare sulle labbra senza opporre alcuna resistenza.

A quel punto, Ginger scostò lo sguardo con una smorfia contrariata e tornò a fissare il falò che i ragazzi avevano acceso e che era la loro unica fonte di luce nel cuore della notte: al termine dell’esibizione, anziché ritirarsi ciascuno nella propria camera, si erano nuovamente radunati in spiaggia per festeggiare; anche i bambini erano presenti, ma loro dormivano già da diverse ore.

Lo stesso Richard si era addormentato, esausto, insieme a Gala e Jamie su un asciugamano mentre Juliette, seduta su un altro asciugamano, beveva una birra ghiacciata e chiacchierava allegramentecon Lindy che, nel frattempo, accarezzava i capelli a Nick, sdraiato con la testa appoggiata al suo grembo, ancora reduce dal colpo di sole e dall’intossicazione.

Con la coda dell’occhio, la giovane vide Roger e Judith alzarsi ed avviarsi mano nella mano verso la villa.

Evidentemente stavano andando a fare pace.

“Sete?” David prese posto alla destra di Ginger e le porse una bottiglietta di birra che aveva preso appositamente dal frigo della cucina.

“Grazie, ne avevo proprio bisogno” rispose lei, prendendo in mano la bevanda alcolica e mandando giù un lungo sorso ghiacciato.

“Sei stanca?”

“Stanca? No, per niente, sono solo…”

“…Irritata?”

“Sì, credo che irritata renda più l’idea del mio stato d’animo attuale”

“È la mia presenza ad irritarti? Perché se è così, basta che me lo dici ed io tolgo subito il disturbo”

“No, figurati. Tu non potresti mai irritarmi. Si tratta di tutta un’altra faccenda”

“Ti andrebbe di parlarmene facendo due passi in riva al mare? Ho voglia di sgranchirmi un po’ le gambe”

“Dico che è un’ottima idea” Ginger si alzò dall’asciugamano, scrollò via della sabbia dalle gambe e si allontanò dal gruppo insieme al chitarrista; quando il falò iniziò a trasformarsi in un punto sempre più lontano e le voci si trasformarono in un brusìo indistinto, rivelò qual’era il motivo della sua irritazione “credo proprio che Judith abbia perdonato Roger, e questa cosa non mi piace affatto”

“Non ti piace perché secondo te non avrebbe dovuto farlo, o perché nutri poca stima e simpatia nei confronti di Rog?” David sorrise alla ragazza “Rick mi ha accennato qualcosa anche di questo”

“Sbaglio o voi due parlate molto e di molte cose?”

“Possiamo dire che siamo entrati subito in sintonia”

“Ad ogni modo, la mia antipatia verso Waters non c’entra nulla in questo caso. Semplicemente non condivido la scelta di Judith, soprattutto dopo che io stessa l’ho vista soffrire parecchio per il male che lui le ha fatto” rispose Ginger, continuando a camminare; ormai il rumore delle onde aveva presto il posto delle voci e delle risate, e si era trasformato nel sottofondo della loro passeggiata notturna in spiaggia “non capisco. Non riesco proprio a capire come abbia fatto a perdonarlo così, da un giorno all’altro, dopo aver scoperto le sue infedeltà”

“Forse perché, infondo, è innamorata di lui e non vuole gettare alle ortiche il loro matrimonio?”

“Ma non ha comunque senso, almeno dal mio punto di vista” continuò la giovane scuotendo la testa “come puoi fidarti nuovamente di una persona che ti ha tradita con così tanta facilità? Come puoi darle una seconda possibilità sapendo che il giorno seguente potrebbe commettere ancora lo stesso errore?”

“Magari, invece, ha capito il suo errore e non lo rifarà mai più perché si è reso conto di cosa ha rischiato di perdere per sempre”

“Ne dubito fortemente. A me è bastato poco per capire come è fatto Roger: appartiene a quella categoria di ragazzi a cui piace stare con il piede in due staffe, e quando vengono scoperti, versano un paio di lacrime di coccodrillo e poi sono pronti a ricominciare da capo. Adesso, per un po’, si comporterà in modo impeccabile per rassicurare Judith e per allontanare da sé altri sospetti, ma non appena sarà tutto passato, tornerà alle vecchie abitudini”

“Parli così per esperienza personale?”

“Più o meno. La mia prima esperienza in amore l’ho avuta con uno stronzo simile”

“Mi dispiace”

“A me dispiace essermi accorta troppo tardi di come era fatto davvero, ma ormai non ha più importanza. Il passato è passato, e non si può cambiare” la ragazza si strinse nelle spalle, abbassò lo sguardo e l’espressione sul suo viso si fece improvvisamente seria: la conversazione con David aveva riportato a galla i soliti ricordi dolorosi ed il cielo stellato, sprovvisto di nuvole, era lo stesso che aveva ammirato in compagnia di Syd a Cambridge, ed era lo stesso sotto cui si erano scambiati il loro primo bacio; c’erano giorni in cui si domandava se anche lui ripensava mai a quei momenti, se li rimpiangeva o, più semplicemente, se li ricordava ancora, ma poi, come tutto ciò che riguardava Syd, preferiva sempre non darsi una risposta.

Perché sarebbe stata ancora più dura.

Ginger venne riportata alla realtà da uno spruzzo d’acqua che le bagnò in parte il vestito corto ed in parte i capelli rossi sciolti sulle spalle; si voltò sconcertata in direzione di David e gli chiese per quale motivo l’avesse bagnata.

“Non mi dire che non hai mai fatto una battaglia d’acqua”

“Sì, ma di certo non a quest’ora di notte”

“Allora approfittiamo di questo momento per rimediare, che ne dici?”

“Non stai parlando sul serio”.

Un secondo spruzzo d’acqua salata fece capire a Ginger che David non stava affatto scherzando riguardo la battaglia d’acqua notturna, ed iniziò a rispondere al fuoco nemico; rise divertita quando riuscì a colpire il chitarrista in pieno volto, provò a sfuggirgli, ma lui riuscì a bloccarla per i fianchi e caddero entrambi a terra ancora ridendo.

Ginger si ritrovò sdraiata con la schiena sulla sabbia umida e con David sopra di sé; erano così vicini che riusciva a vedere con estrema chiarezza le goccioline d’acqua correre lungo le ciocche dei lunghi capelli che le sfioravano la gola.

Sentiva il proprio cuore battere con forza, ma non era più sicura che ciò dipendesse dalla corsa e dalla battaglia d’acqua.

Lo sentì accelerare ancora di più il battito quando vide il viso del chitarrista farsi ancora più vicino; e quando sentì le sue labbra carnose posarsi sulle proprie, lo scostò bruscamente appoggiandogli la mano sinistra sul petto e si tirò su.

Gilmour corrucciò le sopracciglia in un’espressione confusa.

“Scusami… Non volevo metterti a disagio, ho fatto qualcosa di sbagliato?”

“Io… Io non… Tu…” balbettò, confusa, la ragazza, sbattendo più volte le palpebre: il bacio l’aveva colta totalmente alla sprovvista “non avresti dovuto farlo”.

Si alzò di scatto dalla sabbia e s’incamminò a passo veloce in direzione del falò, ignorando David che la supplicava di tornare indietro; riuscì a fermarla solo bloccandole fisicamente la strada.

“Ginger, ti prego, lasciami spiegare”

“Adesso non ho voglia di sentire la tua voce. Lasciami passare” Ginger lo spinse da parte con tutta la forza che aveva in corpo e riprese a camminare a passo veloce, si fermò di sua spontanea volontà quando David parlò di nuovo, ad alta voce, confessando ciò che ormai era più che evidente agli occhi di tutti.

“Tu mi piaci!” esclamò, lasciando ricadere le braccia lungo i fianchi “credevo… Credevo l’avessi capito. E pensavo che… Pensavo che lo stesso valesse anche per te”

“E quindi, di conseguenza, hai pensato che questa fosse l’occasione giusta per arrivare al dunque?” la ragazza si voltò di scatto e tornò indietro per fronteggiare il chitarrista; dai suoi occhi scuri scaturivano lampi di rabbia “pensi che non l’abbia capito che la birra, la passeggiata e quella stupida battaglia d’acqua erano solo degli stratagemmi per convincermi a scopare con te?”.

Sul volto di David apparve un’espressione confusa.

“No, no, assolutamente no. Ti posso assicurare che hai frainteso le mie intenzioni. Io non…”

“Ohh, invece io credo di averle comprese appieno, ed ora stai provando ad arrampicarti sugli specchi. Chi ti ha suggerito questa ‘tecnica di seduzione’? Scommetto che è stato Roger. Solo un idiota come lui può pensare che farse questa funzionino davvero”

“Roger non mi ha suggerito nulla”

“Allora questo significa che anche tu sei un animale, esattamente come lui!”

“Ginger, ti prego, lasciami spiegare… Ti ho chiesto di fare una passeggiata semplicemente perché volevo trascorrere del tempo in tua compagnia… Da solo… Per parlare, per ridere, per scherzare, per conoscerci un po’ meglio… Non certo per fare altro”

“E allora perché mi hai baciata?”

“Perché credevo fosse il momento giusto”

“Beh… Hai completamente sbagliato tutto”

“Quindi ho anche sbagliato a pensare di piacerti?” chiese il giovane esasperato “io… Io non ti capisco, Ginger! Sei una continua contraddizione! Non hai risposto al mazzo di rose che ti ho mandato, ma dopo settimane ti presenti davanti alla porta del mio appartamento… Non vieni al party, ma poi arrivi a sorpresa a Saint Tropez… Io non… Che cosa devo fare? Che cosa non devo fare? Non ci sto capendo più nulla!”

“Non sono venuta a Saint Tropez perché desideravo farti una sorpresa, ma perché Rick non mi ha lasciato altra scelta: è partito portando con sé due valige piene di vestiti miei e la mia macchinetta fotografica, e mi ha fatto recapitare una busta con i biglietti per l’aereo. Mi sono ritrovata con le spalle al muro. E per quanto riguarda il giorno in cui sono venuta nel tuo appartamento… L’ho fatto solo per pura cortesia, perché mi dispiaceva di non aver risposto al tuo mazzo di rose e per darti quella stupida foto. E infatti mi sono subito pentita di essere venuta da te, visto che Nick mi ha vista con addosso i tuoi vestiti ed è sceso a conclusioni affrettate che ha condiviso con gli altri”

“Ti sei pentita? Addirittura?”

“Perché non ho risposto subito al mazzo di fiori? Perché non sono venuta ad Hyde Park? Pensavi, David, non credo che tu sia così stupido da non essere in grado di arrivarci da solo. L’ho detto sia a Rick che a Lindy: io mi trovo bene a parlare con te, ma… Niente di più. Mi dispiace, non voglio apparire come una stronza insensibile, ma questa è la verità. Io non ti ho mai illuso, sei stato tu che hai viaggiato troppo con la fantasia”.

Il ragazzo ascoltò in silenzio senza ribattere; si limitò ad annuire con il capo ed infilò le mani nelle tasche dei jeans.

“Va bene. D’accordo” disse in tono piatto, serio come Ginger non l’aveva mai visto “torniamo al falò?”.

I due giovani tornarono indietro nel silenzio più assoluto e senza scambiarsi una sola parola: Ginger teneva lo sguardo fisso davanti a sé, mentre quello di David era rivolto alla sabbia; quando raggiunsero il falò, lui andò a sedersi lontano dal resto del gruppo mentre lei prese posto accanto a Rick, che nel frattempo si era svegliato.

“Ehi, tutto bene?” le chiese subito Wright, notando la faccia turbata della sua migliore amica.

“Sì” rispose lei, d’istinto, lanciando una rapida occhiata al chitarrista, che teneva il viso corrucciato rivolto verso le onde del mare.

Sapeva di avere fatto la scelta giusta.

Eppure, non si sentiva affatto bene.
   
 
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