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Autore: Annette85    09/08/2009    2 recensioni
[...]Neville lo guardò come se improvvisamente si fosse trasformato in un ragno gigante: «Che giorno è oggi?» domandò dopo qualche secondo.
«Il 25 luglio», rispose pronto Harry, ma non capendo dove Neville volesse andare a parare.
«Bene, vedo che non confondi un giorno per l’altro. Comunque di solito a quest’ora avevo la casa decorata da cima a fondo in vista del mio compleanno», spiegò tranquillamente l’altro, iniziando a sorseggiare la bevanda che aveva davanti.[...]
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood, Neville Paciock | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Nota: Ecco a voi in anteprima il secondo capitolo di questa mia nuova long-fic.
Con la speranza che anche questo sia di vostro gradimento, vi auguro buona lettura^^


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At the end of July

Capitolo 2 – Weasleys in action

«Ron, scusa il ritardo», esalò Harry, cercando di riprendere fiato dopo la corsa dal Paiolo Magico al Ghirigoro, dove l’amico lo stava aspettando.

«Nessun problema, tanto sono appena arrivato», mentì l’altro guardandolo in modo annoiato.

«Ho incontrato Neville», buttò lì Harry a mo’ di difesa, sapeva che se avesse tirato in ballo un’altra persona, Ron non se la sarebbe presa molto. «Era piuttosto agitato. Pare che Luna si stia dimenticando del suo compleanno».

Ron sbiancò sentendo una strana sensazione farsi strada alla bocca dello stomaco. «Ehm, e tu cosa gli hai detto?» chiese poi, cercando di sembrare normale.

«Gli ho detto che probabilmente è impegnata col lavoro e che entrambi avrebbero bisogno di una vacanza», spiegò l’altro ignaro della tempesta di sensazioni che Ron stava provando a quella notizia.

“Hermione mi uccide”, pensò solo il Weasley. «E quando hai consigliato loro di partire?» domandò ancora, già temendo la risposta.

«Al più presto», rispose semplicemente, come se fosse ovvio.

Ron deglutì rumorosamente e spostò lo sguardo verso le vetrine che aveva accanto: «Oh, guarda c’è il libro che Hermione cerca da tempo», disse con una vocetta stridula, cambiando argomento.

Harry lo guardò piegando leggermente la testa: «Sicuro di stare bene?» ma non fece in tempo a ottenere risposta che l’amico era sparito dentro il negozio, aveva comprato il libro ed era uscito a tempo di record.

«Tutto benissimo, ma adesso devo andare, mi sono ricordato di una cosa. Grazie per l’aiuto. Ci vediamo più tardi in ufficio», rispose senza neanche fare una pausa e smaterializzandosi.

«Ok, qui c’è qualcosa che non va. Prima Neville e adesso Ron, non è possibile che la gente impazzisca così di botto», sospirò Harry, prima di riprendere a camminare e raggiungere i Tiri Vispi Weasley.

***

«Ma cosa gli è saltato in mente?» sbraitò Ginny a un tratto.

«Ginny, calmati», intervenne Hermione. «Non poteva sapere che noi stiamo organizzando una doppia festa a sorpresa».

La signora Potter ormai stava facendo un solco nel pavimento a furia di camminare avanti e indietro davanti al tavolo. Luna si era fiondata a casa di Ginny appena Neville era rientrato a casa e le aveva detto di aver prenotato un romantico week-end lontano da Londra, dalla magia e, soprattutto, dal lavoro.

Ginny aveva subito gridato allo scandalo, Hermione aveva sospirato rassegnata per la follia, probabilmente momentanea, dell’amico, e Luna si era accomodata su una sedia e non aveva più proferito verbo.

«Dobbiamo fare qualcosa», disse alla fine Ginny. «Va bene salvare l’intero Mondo Magico, va bene decidere di farsi uccidere da un pazzo furioso, va bene il suo lavoro. Mi va bene qualsiasi cosa, ma non questo. Ha oltrepassato ogni limite».

Hermione cercò di bloccare in qualche modo sia la cognata sia il suo flusso di parole, purtroppo era tutto inutile, quando Ginny iniziava a sbraitare era impossibile fermarla in qualche modo e farla ragionare.

«Hai ragione, dobbiamo fare qualcosa. Ma scagliargli maledizioni a distanza non è una buona cosa», asserì Hermione, notando che Ginny aveva già sfoderato la bacchetta pronta a colpire la sua dolce metà, ovunque si trovasse.

Un sonoro crac distrasse le tre donne e le fece voltare verso un Ron piuttosto agitato: «Ah, bene, sei qui. Ti ho cercata ovunque», disse poi in direzione della moglie.

«Beh, lo sapevi che avevo appuntamento con Ginny», spiegò Hermione alzando leggermente le spalle.

«Abbiamo un problema», sentenziò Ron, interrompendo la strega.

«Già lo sappiamo», sospirò funerea Hermione. «Oh, mi hai comprato il libro che cercavo. Bene», sorrise al marito.

«L’ho trovato mentre ero con Harry», spiegò Ron. «Ha incontrato Neville e gli ha consigliato di farsi una vacanza», tagliò corto dopo essersi accomodato su una sedia ed essersi servito di thé e biscotti.

«Luna ce l’ha detto», intervenne Ginny mentre osservava il fratello trangugiare quattro biscotti alla volta.

«E que ‘i ‘a?» chiese con la bocca piena.

«Ti prego, Ron, mastica e deglutisci prima di parlare», lo rimbeccò Hermione disgustata.

Ron eseguì la richiesta della moglie: «Dicevo, che si fa?» chiese, ben sapendo che le altre tre avevano sempre una soluzione per tutto.

Hermione, Ginny e Luna si scambiarono delle rapide occhiate, poi la prima ebbe la forza di parlare: «Non saprei. Dobbiamo fargli passare il vizio di dare consigli non richiesti agli altri e continuare con il progetto per la doppia festa».

«Ben detto», la spalleggiò Ginny. «Luna, tu intanto potresti andare a disdire il viaggio, naturalmente Neville non se ne dovrà accorgere. Quando arriverà il “gran giorno”, nel quale lui si presenterà con la valigia in mano, tu non dovrai far altro che continuare la sceneggiata del lavoro», disse poi facendo l’occhiolino in direzione dell’amica.

«Nessun problema, il saggio sui Plimpli sta occupando veramente tutto il mio tempo libero», rispose Luna con la solita tranquillità.

«Intanto tu, Ron, dovresti andare da George a chiedergli se ha pronte le varie decorazioni per la festa», intervenne Hermione interrompendo lo spuntino del marito.

«Adesso?» chiese voltandosi lentamente verso la donna e guardandola negli occhi.

«Sì, adesso. Io devo andare alla Tana a prendere James, Albus e Rose. Molly e Arthur hanno un impegno stasera», spiegò Hermione autoritaria come sempre.

«Ma non può andare Ginny?» chiese ancora, iniziando a piagnucolare. Infatti, come ai vecchi tempi, George non perdeva occasione per rifilargli qualche nuovo scherzo in via di sperimentazione e rischiava sempre di farlo finire al San Mungo, piuttosto che al lavoro.

«No, fratellino, io ho un impegno che non può essere rimandato», mentì l’interpellata gongolante per aver fregato Ron anche quella volta.

«Devi solo andare a fare una domanda a tuo fratello», intervenne Luna. «Non mi sembra così difficile».

«Lo dici solo perché non lo conosci», asserì Ron sbuffando.

«A dire il vero lo conosco molto bene e con me è sempre stato gentile e molto simpatico», rispose l’ex-Corvonero ripensando a tutte le volte in cui era stata ai Tiri Vispi.

«Con te, forse. Io sono la sua vittima preferita», continuò il mago sempre più abbattuto.

Hermione e Ginny iniziarono a ridacchiare, mentre Luna continuava a spostare lo sguardo da uno alle altre e a non capire dove fosse il problema di Ron.

«Va bene, vado», sospirò il mago alzandosi. «Ma se non dovessi tornare, mi avrete sulla coscienza», disse ancora con fare melodrammatico, cosa che fece ridere ancora più apertamente Ginny e Hermione. Ron salutò mestamente e scomparve così com’era venuto.

«Non siete state troppo dure con lui?» chiese allora Luna, guardando le amiche ridere.

«No, tranquilla, lo fa sempre. Poi arriva a casa come se niente fosse», sorrise Hermione. «Io vado da Molly, sarà stufa di avere le tre piccole pesti», disse poi alzandosi anche lei e dirigendosi verso la porta della cucina.

«Ci rivediamo tra mezz’ora?» chiese Ginny, sapendo quanto tempo sarebbe voluto all’amica per “liberarsi” dalla suocera e riportare James e Albus a casa loro. Hermione annuì, salutò un’ultima volta e scomparve oltre la porta.

«Che si fa?» domandò Luna, quando furono rimaste sole.

«Ti va un altro po’ di thé?» propose Ginny. «Così mi racconti anche le ultime novità dai nostri compagni di scuola», sorrise.

«Hai saputo di Romilda? Pare sia stata acquistata da un ricco mago arabo, suo padre sembrava contento di liberarsene», commentò Luna facendo ridere l’amica e facendole dimenticare il ribrezzo che provava ogni volta che veniva nominata la sua ex compagna di Casa.


Continua...


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Ringrazio adorable per aver commentato il capitolo precedente (sono felice che la storia ti sia piaciuta e anch'io adoro la coppia Neville/Luna, ho scritto molto su di loro, in effetti^^ Ma hai letto altre mie storie qui (tanto tempo fa) o altrove?) e anche tutti gli altri che hanno letto il primo capitolo, aggiungendo la mia storia tra le seguite o le preferite. Spero che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento e se avete commenti o critiche da farmi potete scrivere tranquillamente, non siate timidi^^

Ciao ciao

   
 
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