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Autore: Diva_13    24/04/2020    2 recensioni
Come lingue di fuoco i loro cuori ardevano.
Colmi entrambi di sentimento: gioia, trepidazione, paura, amore e passione.
Come lingue di fuoco che danzano, le loro essenze sinuosamente si univano.
Senza sosta, lentamente, godendo di ogni attimo.
(...)
Con tali pensieri per la testa, Hermione Granger ravvivò le fiamme morenti; chiese alla stanza delle necessità di far comparire un’altra coperta e delicatamente la pose sulla schiena nuda del ragazzo accanto a lei.
Un braccio le avvolse dolcemente la vita e la ragazza, pensando a come sino a quel momento erano andate le cose fra loro, non potè fare a meno di domandarsi come lei e Fred fossero giunti fino a quel punto.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Angelina/George, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Lavanda/Ron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Il primo settembre arrivò velocemente. I gemelli, nei giorni seguenti al diverbio, erano rimasti nella propria camera, a lavorare ai loro prodotti. Hermione, invece, aveva trascorso la gran parte del proprio tempo sul letto a leggere. Si erano ignorati, come se nulla fosse mai accaduto.

Non che la battuta di Hermione fosse però andata dimenticata, ovviamente. Fred spalancava ancora gli occhi dallo stupore quando ci pensava, George rideva, ma entrambi erano rimasti in silenzio, senza intraprendere quel discorso. Sia fra se stessi, che con gli altri.

Se i gemelli non avevano fatto commenti o battutine alla strega, ci aveva invece pensato Ginny. Ampiamente. Continuamente. In modo alquanto esagerato. La noia porta a fare brutte cose, si sa. O per lo meno, così, giustificava Hermione la malsana fissazione dell’amica.

Ginny ci aveva riso sopra, aveva ripetuto la battuta sino allo stremo, e l’aveva presa in giro. Senza però accennare allo sguardo di Fred. O meglio, ci aveva provato, fra una presa in giro e l’altra, ma era stata minacciata di veder scomparire tutte le sue scorte di api frizzole, se avesse osato fare nuovamente riferimento all’accaduto e quindi la rossa aveva finalmente taciuto.

-A Serpeverde, altro che Grifondoro! Quella ragazza dove finire fra i Serpeverde- Sbiascicò la Ginny afferrando una manciata di caramelle e infilandosele avidamente in bocca. Harry che stava passando in quel momento davanti alla camera delle ragazze, e che aveva osato guardare il pacchetto di dolci venne fulminato con lo sguardo. Nessuno poteva guardare le sue api. Erano solo sue. Nemmeno il ragazzo per cui aveva da sempre una cotta poteva arrogarsi tale diritto.

La mattina della partenza, come al solito erano tutti in ritardo. A chiunque mancava qualcosa. Quando giunsero al treno i gemelli si allontanarono, andando a cercare Lee, mentre Ron ed Hermione occuparono un proprio scompartimento. Harry rimase indietro per poter salutare Sirius, e li raggiunse in seguito. Ginny invece si diresse verso alcune compagne del proprio anno.

Il treno partì e ben presto Ron ed Harry addentrarono in una conversazione, alquanto noiosa, secondo il parere della riccia, sul quiddich. Hermione smise di ascoltarli preferendo la compagnia di un buon libro.

Non seppe dire quanto tempo fosse passato, quando si accorse che Harry e Ron avevano smesso di parlare, perché caduti in un sonno profondo.

Si guardò attorno, e dedusse che mancasse ancora un po’ all’arrivo ad Hogwarts. Almeno un paio d’ore all’incontro con gli altri prefetti.

Fu in quel momento che entrò Ginny.

-Sono stata nello scompartimento di Neville, non riusciva a trovare la propria bacchetta- disse sedendosi pesantemente sul sedile davanti alla riccia. -C’erano anche Seamus e Dean. Ci ho litigato, incolpavano Harry definendolo bugiardo, hanno la testa piena di pregiudizi e chissà cos’altro. Sono suoi amici dal primo anno. Pensavo che questo almeno contasse qualcosa. Non so cosa pensi Neville invece, non si è espresso-

-La gazzetta del profeta ha passato l’estate a parlare male di Silente e Harry, da un lato, quindi non c’è da stupirsi che si comportino in questo modo. Sarà un anno duro, dobbiamo rimanere uniti, la guerra è alle porte, lo capiranno ben presto anche loro-

Per qualche minuto rimasero entrambe in silenzio. Un’aria tetra era subentrata nello scompartimento. Un improvviso grugnito proveniente da Ron però, sciolse l’atmosfera tesa. Dalla sua bocca colava un po’ di bavetta. Sia Hermione che Ginny osservarono la scena con aria leggermente disgustata.

La rossa fu la prima a riprendersi, e subito con sguardo malandrino si mise ad osservare l’amica. La riccia si mosse a disagio sul proprio sedile, non la rassicurava affatto l’espressione che l’altra ragazza aveva in volto.

Ginny, che nel frattempo aveva tirato fuori dal nulla un pacchetto di api frizzole, ed Hemione si domandava dove tenesse tutte quelle scorse di dolciumi, improvvisamente proferì -Allora, che ne dici di parlarmi di te e dei miei fratelli?-

La riccia sgranò gli occhi, non voleva proprio intraprendere quel discorso, che inoltre, pensava fosse già archiviato.

-Non fare la finta tonta- continuò la rossa -Hai evitato di parlarne gli scorsi giorni, e lo capisco era ancora notizia fresca, ma non puoi scapparmi per sempre. E’stato mitico, non avevo mai visto Fred rimanere così senza parole-

-Shhh.- La zittì Hermione guardando preoccupata Ron ed Harry -Non mi va di parlare davanti a loro-

Ginny guardò scettica la ragazza indicando i due ragazzi che dormivano profondamente. Ron emise un altro strano rumore a confermare tale fatto. Fissò Hermione come per dirle “Avevo ragione”

La riccia sbuffò -Cosa vuoi che ti dica? Tuo fratello andava zittito, sono rimasta con quella sostanza puzzolente addosso per due giorni.-

-Ma a chi importa che l’hai zittito, lo fai sempre! E’ stupefacente, invece, il come lo hai fatto. Nessuno credeva che tu sapessi fare delle battute simili, sei stata fantastica.- gli occhi le luccicavano, Hermione scosse sconsolata la testa. Non era fatta solo di compostezza e amore per lo studio, esisteva una cosa chiamata sarcasmo e lei era perfettamente capace di usarlo.

- Anche se, forse da un lato non è stata una mossa totalmente intelligente. Così come la delicatezza non è di famiglia, nemmeno lasciarsi prendere in giro lo è. Specialmente per i gemelli, odiano essere vittime di battute. Ho visto lo sguardo di Fred, sta macchinando qualcosa. Guardati le spalle- ripetè Ginny.

Hermione sbuffò, capendo quanto in realtà quella situazione divertisse l’amica -Deve solo provarci, a farmi un altro scherzo. Dovrebbe crescere sai? Ce una guerra alle porte. E poi dovrebbe smettere di essere così egocentrico. Manco fosse Johnny Deep-

-Fosse chi?- chiese Ginny incuriosita. Hermione scosse la testa in segno di dissenso, sarebbe stato troppo complicato spiegarle chi fosse Johnny Deep.

-Con tutto il rispetto, a parte la sua tendenza, assieme a George a fare scherzi, che capisco non è una cosa apprezzata da tutti, non puoi negare che mio fratello sia carino. È alto, solare- Si interruppe per farle un occhiolino. -Muscoloso. Sai, il quiddich fa miracoli, dovresti vederlo senza…- Ginny non riuscì a finire la frase. Hermone tutta rossa, capendo dove l’amica volesse andare a parare cambiò repentinamente discorso.

-Che mi racconti di te e…?- inclinò la testa verso il ragazzo seduto accanto a lei.

Ginny sbuffò, non era un argomento piacevole -Non so più cosa fare, credo che mi vedrà per sempre e comunque solo come la sorellina del suo migliore amico.- Prese una manciata di api frizzole e se la mise in bocca. Il suo tesoro, le rimaneva solo quello oramai.

-E tu dimostragli che non è così. Dimostragli che non hai più undici anni. ma non correndogli dietro. Dimostrandogli che esistono altri maschi a cui tu potresti piacere. Trovati un ragazzo-

Hermione si poggiò soddisfatta al sedile, osservando la strega elaborare e poi accettare l’idea. Era contenta di aver dispensato un ottimo consiglio.

-Chi sei tu che ne hai fatto della mia migliore amica?- Risero  -Comunque stavamo parlando di te non di me, dicevo mio fratello…-

Non potè continuare, Ron ed Harry si svegliarono ed entrambe concordarono silenziosamente che la conversazione fosse da rimandare, o nel caso di  Hermione totalmente e direttamente da dimenticare.

Fu mentre si stava dirigendo alla riunione con i prefetti, che vide per la prima volta dopo giorni Fred. Si trovava nello scompartimento con George, Lee e Angelina. Angelina era in braccio a George, Fred era seduto accanto a loro.
Hermione era sicura che non fosse l’altro gemello. Non sapeva se dallo sguardo o altro. Semplicemente aveva la sensazione che il ragazzo seduto accanto al finestrino fosse Fred.
-Sarà l’aria da perfetto pallone gonfiato tronfio che lo contraddistingue- Pensò. L’avrebbe ignorato come aveva fatto nei giorni precedenti e tutto sarebbe andato al proprio posto.

Purtroppo le cose non andarono come sperato. Appena finita la riunione furono costretti a correre per cambiarsi la divisa e lei dovette dirigersi al bagno. Fra tutte le cose che Ron aveva dimenticato di portarsi con se vi era la camicia.

-Dovevo immaginarlo a undici anni che accettare di essere la migliore amica di due uomini avrebbe comportato fargli anche da balia- Borbottò fra se. -Che poi- continuò -Non poteva andarci Harry? O Ginny?-

Immersa in questi pensieri arrivò davanti alla porta del bagno. Erano in ritardo, Ron le stava rallentando i piani, come al suo solito. Nulla lo avrebbe salvato da una sgridata dopo.
Iniziò a chiamarlo ad alta voce, non udendo risposta e notando come la porta, per uno sbalzo del treno, si fosse socchiusa, decise di aprirla. -Tanto- si disse -Lo troverò sicuramente impanicato-

Quello che però Hermone non si aspettava di vedere, furono un paio di spalle muscolose. Definite. Ampie. E fra tutte le persone a cui potevano appartenere, per sua sfortuna, la ragazza dovette notare che la testa sopra di esse era rossa. Rosso Weasley.
Chiuse immediatamente la porta cercando di cancellare l’immagine dalla propria mente. Fred senza maglietta. E si, sapeva che era Fred. Ma dove cavolo era finito Ron? Per fortuna il ragazzo dentro il bagno non diede segno di essersi accorto della riccia.

Decise di tornare immediatamente al proprio scompartimento. Giunta lì vi trovò il ragazzo rosso, venuto in cerca della propria camicia. Senza preamboli Hermione gliela gettò addosso, cominciando a sgridarlo per la propria immaturità, per poi uscire furiosamente dal treno. Oramai erano arrivati alla stazione.

Mentre scendeva e attendeva che anche gli altri la raggiungessero, per poi prendere assieme le carrozze, si ritrovò a pensare alle parole di Ginny. A malincuore dovette darle ragione. Suo fratello era proprio carino. Ma non era necessario che qualcuno lo venisse a saper giusto?

La cena procedette senza problemi. La Umbrige era stata presentata come nuova insegnate della cattedra di difesa contro le arti oscure.

-Quest’anno sarà un disastro, non faremo niente, saremo perennemente sorvegliati dal ministero- disse Hermione a Ron, mentre accompagnavano i primini alla sala comune.

Ron si limitò ad assentire con un cenno del capo. Non era passato neanche un giorno ed Harry aveva già dovuto affrontare l’ostilità dei loro compagni. Era preoccupato per il suo migliore amico.

Stanchi per la giornata trascorsa, non rimasero come al solito a parlare davanti al camino della sala comune. Ron ed Harry preferirono dirigersi subito a letto. Solo Hermione decise di rimanere ancora qualche minuto davanti al fuoco. Doveva rispondere a delle lettere arretrate. Non ne aveva avuto ancora l’occasione. A Grimmauld Place per motivi di sicurezza era stato impossibile inviare gufi.

Stava scrivendo le ultime parole, quando un improvviso rumore la fece voltare. Appoggiato al muro vicino all’entrata delle scale vi era Fred.

-Wealsey, che fai? Mi spii, per caso?- chiese infastidita la ragazza. Aveva sonno e voleva solo tornarsene a letto.

-Se qui c’è qualcuno che spia sei tu, mia cara prefetto. Credi che non ti abbia  notato oggi sul treno? Piaciuta la visione avuta in bagno? Credo tu ora abbia capito perché le ragazze si innamorano di me-

-Non tirartela troppo, cercavo tuo fratello-

- Ronnino? Direi che ti è andata decisamente meglio, non credi?-

Hermione guardò scettica il rosso, il quale sorridendo affermò -Chi disprezzza compra Granger, ricordatelo-

-Come ho sempre detto, non ti vorrei nemmeno se fossi l’ultimo uomo sulla terra. Ridimensiona il tuo ego-

-Finora sei tu ad avermi ammirato senza maglietta, non il contrario. Sei umana anche tu, Granger, inutile negarlo-                                                                                                 

-I fumi delle tue invenzioni ti hanno dato alla testa-                                                                             

Hermione si voltò, pronta ad andare a letto e concludere quel teatrino, ma Fred, afferrandola per un braccio la attirò a se, facendo scontrare i loro petti. Con un dito le alzò il viso, incatenando gli sguardi, mentre con l'altro braccio le strinse la vita, sorreggendola. Hermione sentì le propria ginocchia divenire molli. I loro nasi erano pericolosamente vicini e la ragazza sentiva il fiato caldo dell’altro sulle labbra. Si sentì scrutata nel profondo dagli occhi del rosso, e non potè impedire alle proprie guance di tingersi.

Fred sorrise in modo malandrino – Mi hai stupito con quella battuta Granger, ma visto il tuo rossore credo di aver riportato alla pari i conti. Neanche tu puoi rimanere impassibile come vuoi far credere, a quanto pare.-

-Questo è quello che credi tu Weasley. Ti sfido a continuare a fallire, provando a convicerti di ciò-

Fred rise -Vedremo Granger, vedremo. Buonanotte- e detto ciò, lasciò libera la ragazza, dirigendosi verso le scale.

Hermione, guardando il ragazzo salire. Si maledì per non aver tenuto la bocca chiusa, evitando così di cadere nel guaio in cui si era cacciata.

 
 
   
 
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