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Autore: Psicosis86    09/08/2009    3 recensioni
Il proseguio ideale di What is that devide us??. Sanji oramai sà di appartenere anima e corpo a Nami e quando lei gli propone di passare qualche giorno soli in un isolotto apparentemente deserto,il cuoco è al settimo cielo. Non sà quanto il suo amore per l'amata navigatrice sarà messo alla prova.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Sanji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 5
Sanji


Quando mi unii a questa sgangherata ciurma ero prima di tutto deciso ad avverare i miei sogni che segretamente cullavo sin da bambino. Trovare l'All Blu. Trovare il Frutto del Diavolo che mi permettesse di divenire invisibile e sbirciare nel bagno delle ragazze...ma soprattutto trovare le ragazze,tante da non riuscire neppure a contarle. Poi però questo desiderio di averne tante..tante da impazzire si è concentrato solo su una persona,una navigatrice dai rossi capelli che troppo spesso tanti hanno creduto non volessi davvero. E come potevano non pensarlo visto che correvo dietro ogni gonnella quando ne avevo l'occasione? Non starò a raccontarvi ancora una volta come poi fra noi è avvenuto il chiarimento che tanto desideravo. Più che un chiarimento è stata una mia maturazione e credo un pò anche sua. Prima eravamo due ragazzini spensierati che ora vivono qualcosa di molto più serio e devono fare i conti con questo. Tali pensieri mi ronzano nella testa ultimamente e lo fecero anche allora anche se erano un pò adulcorati dalla delusione. Si ero deluso e me ne incolpavo,perchè vedevo Nami che improvvisamente aveva i suoi classici occhi illuminati dalla prospettiva di scoprire un tesoro che a quanto pareva doveva trovarsi in quell'isola. Proprio in quell'isola di tante in cui poteva essere. Certo con quei soldi,i soldi ricavati dalla vendita dei diamanti avrei potuto sul serio comprarmi ciò che volevo eppure avrei mai potuto davvero ricomprarmi con del vile denaro una giornata come quella che io e Nami avevamo programmato? Eppure lo sapevo che lei spesso era così...l'amavo anche per questo quindi perchè mi sentivo così profondamente deluso? Magari avremmo trovato quel tesoro in fretta e poi lei sarebbe stata di nuovo tutta per me! Sì certo...non ci credevo affatto era questo il problema e più andavo avanti e più la cosa mi dava una sensazione strana. Sentivo dentro di me la delusione crescere eppure un altra parte di me pressava questi pensieri cercando di cancellarli oppure occultarli perchè mi sentivo davvero in colpa a pensare questo della mia navigatrice. Camminavamo con lo sguardo a terra per cercare di trovare qualche altro diamante quando improvvisamente mentre quei pensieri ancora ronzavano nel mio cervello inciampai su qualcosa. Immediatamente mi ritrovai carponi con un piede dolorante e Nami che accanto a me poco più che si era accorta di ciò che mi era accaduto. Dal terreno fuoriusciva uno spigolo dorato e sedendomi a terra cominciai a scavare con le mani mentre finalmente sentii anche lei avvicinarsi a me. Tirai fuori la piccola cassa di legno dipinto con una vernice dorata forse per farlo sembrare più prezioso mentre sentivo dietro di me lei che trepidava. La cassa non oppose certo molta resistenza infatti solo facendo leggermente forza il coperchio si aprì. Un leggero sbuffo di polvere fuoriuscì,facendo capire che era da un pò che non veniva aperta. Nami poggiò il mento sulla mia spalla mentre cercava di capire cosa vi fosse all'interno e dovevo ammettere che io stesso ero curioso di sapere su cosa ero inciampato. All'interno della cassetta trovammo semplicemente una conchiglia. La conchiglia di un Nautilo per l'esattezza ma mai ne avevo vista una così lucida. Nami sembrò un pò delusa io invece afferrai la conchiglia guardandola bene. L'unica altra particolarità oltre alla sua anormale lucidità era una piccola incisione fatta sul bordo,con un nome scritto sopra,Oswald Krakatoa. Nami sembrò stranamente illuminarsi leggendo quel nome e un sorrisetto le si disegnò sul volto. Oramai lo conoscevo fin troppo bene...

-Oswald Krakatoa...un famoso pirata. Si dice che si mise alla ricerca di una leggendaria isola dove i diamanti spuntavano come funghi dalla terra stessa. C...credo che sia questa...capisci Sanji,siamo nella leggendaria isola cercata da Krakatoa. P...potremo caricarci di diamanti fino a scoppiare.

Mi voltai a guardare nuovamente la conchiglia. Ma certo,Krakatoa. Il nome mi era ora familiare..Eppure di lui non si era saputo più nulla..perchè non si sapeva che fine aveva fatto dopo aver trovato tali diamanti,poichè il nome su quella conchiglia denotava che sull'isola ci era arrivato? E se i diamanti nascevano davvero dalla terra,se era così facile,perchè l'isola era deserta? Perchè non era piena di persone che facevano il pieno di diamanti? Tutto appariva fin troppo strano e mi apprestai a comunicare i miei dubbi a Nami ma improvvisamente mi parve di udire una leggera musica uscire dalla conchiglia. Anche la mia navigatrice sembrò avvertirlo poichè inarcò un sopracciglio e si mise nuovamente in ginocchio accanto a me mentre la musica si faceva più alta. Improvvisamente cessò e una voce cominciò a parlare...

Un tempo Oswald fu il mio nome e un grande pirata per lungo tempo sono stato. Ho navigato lungo la Rotta Maggiore,ho depredato e saccheggiato,questo finchè non sono incappato in un tesoro che mai in tante scorribande avrei potuto ottenere. Mi innamorai,mi innamorai di una creatura marina.Una sirena. Il nostro amore trascendeva le nostre nature di umano e creatura marina eppure ottenei la possibilità di trasformarmi io stesso in un suo simile per raggiungerla. Gettai però al vento questa possibilità per la promessa di nuove ricchezze. Un isola dove i diamanti crescevano dalla terra. Quando giunsi in quell'isola capii quanto la follia avesse annebbiato la mia mente. I diamanti non crescevano davvero dalla terra eppure pian piano cominciarono a farlo sul serio poichè su di me gravava una maledizione. Ebbi ciò che volevo ma in cambio persi ogni possibilità di amare...Guardavo una donna e non provavo nulla...nemmeno i piaceri della carne mi erano concessi..Decisi di lasciarmi morire qui su quest'isola rimpiangendo ciò che avevo perso anche se non ne capivo davvero la portata. La mia Sirena....Lascio queste ultime memorie dentro questa conchiglia...Prendetevi pure il tesoro...i diamanti..tutto quel che volete..Portateli via. Mi sono costati tutto. Tutto....

La voce di Krakatoa si smorzò mentre in me rimaneva solo un senso di profonda tristezza. Non riuscii a decifrare invece l'espressione di Nami,che effetto le avevano davvero fatto quelle parole? Le avevano dato la stessa sensazione che sentivo io? Quasi come se mi sentissi ancora più legato a lei..Krakatoa aveva rinunciato a quello che rende la vita di ogni uomo degna di essere vissuta,come poteva dire di amare la sua Sirena se l'aveva lasciata per degli stupidi diamanti? Io non lo avrei mai fatto,mai avrei lasciato Nami per dei diamanti. Ma lei? Questo pensiero mi attraversò il cervello prepotente...Cercai di scacciarlo eppure era lì...Nami...avrebbe mai rinunciato a quelle ricchezze per me? Tristezza si accumulò a tristezza mentre vagavo in questi pensieri ma improvvisamente sentii il tocco di lei sulla mia spalla. Sollevai il volto di colpo e incontrai i suoi occhi che mi fissavano.

-Andiamo...Credo che abbiamo sbagliato a non far venire quegli scalmanati con noi..avrebbero potuto raccogliere molti più diamanti di quanto potremo fare noi due da soli...

Annuii mentre quel pensiero tornava fisso nella mia testa. Avevamo fatto male? Ma se lo avevamo fatto per restare in intimità? Pareva essersi completamente scordata del fatto che avevamo deciso di restare un pò da soli..Ora nella sua testa c'era solo come riportare sulla nave quell'infinito tesoro. Quel tesoro per cui Krakatoa aveva rinunciato all'amore...e che ora stava causando tanti dubbi a me. Dubbi e domande sul sentimento che davvero Nami provava nei miei riguardi. Tentai di scacciarlo in ogni modo mentre le camminavo dietro cercando di tenere il suo passo. Eppure lentamente sempre più lentamente il dubbio atroce che non avrei mai voluto provare nei confronti della mia amata Nami corrodeva le mie certezze insinuandosi dentro di me come un infido serpente. E la cosa più brutta,più orribile,più insopportabile...era che da parte di lei non mi stavano giungendo conferme del contrario...sembrava anzi che inconsapevolmente la mia Nami giocasse ad aumentare volontariamente i miei dubbi...

...a portarmi a ciò che non avrei voluto fare mai....

....ricredermi su di lei.

   
 
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