Film > Howl's moving castle
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Autore: Juliet1987    28/04/2020    0 recensioni
I demoni non sono in grado di dispiacersi, mai, per niente e per nessuno; ma allora perché sentiva un così enorme peso dentro di sé? Come se un pezzetto di quel cuore, che una volta lo aveva salvato, fosse rimasto a bruciare fra le sue fiamme e lui ne sentisse il battito lento e ferito. Ferito per esser stato trattato ancora una volta come un rifiuto dalla stella cadente che avrebbe dovuto aver cura di lui.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calcifer, Howl, Markl, Sophie | Coppie: Howl/Sophie
Note: Missing Moments, Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: Incompiuta
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I sospetti di Sophie

 

Sophie si svegliò di prima mattina, energica e pimpante come al solito. Di volata, attraversò l’ampio corridoio e si fiondò dinanzi alla credenza alla ricerca di qualcosa di buono per preparare la colazione. Quando si presentò innanzi a Calcifer, che era ancora mezzo sonnecchiante, Sophie aveva già recuperato una dozzina di uova, una decina di fette di pane da tostare, cinque fettine di pancetta e tre infusi di the verde aromatizzato al limone.

-Buongiorno! Allora, pronto per la colazione?-, ma nessuno rispose. -Calcifer?- chiamò ancora Sophie, prima di rendersi conto che il demone non c’era, e che quello che vedeva era una semplice fiamma senza alcune proprietà magiche.

-Chissà dove sarà andato- borbottò la giovane fra sé e sé mentre si dirigeva nella stanza della nonnina per svegliarla.

 

Intanto al piano di sopra, nell’ultima stanza in fondo al corridoio, Howl si svegliò di soprassalto, in preda a brividi incontrollabili. -Ca-Calcifer, ho b-bisogno di una co- co- coperta-, il demone allora, che gli era stato accanto tutta la notte per scaldarlo, intensificò ulteriormente il suo calore per allontanare da lui quella sgradevole sensazione di freddo intenso..

-La maledizione si sta espandendo, noi non siamo sicuri che riuscirai a nascondere i sintomi ancora per molto, devi far presto a trovare una cura-.

Howl emise un debole lamento e si rincantucciò sotto la sua soffice coltre imbottita di piume.

-Non so più dove guardare, ho controllato il libro degli incantesimi dello zio da cima a fondo, e in più ho provato tutti i sostitutivi possibili. Nessuno ha funzionato come avrebbe dovuto-, Calcifer sprizzò un paio di deboli scintille -Forse stai solo guardando nel posto sbagliato. Tuo zio non aveva anche una biblioteca segretissima, nascosta sotto la ruota della casetta del mulino?-, Howl quasi cadde dal letto per la sorpresa -Ma certo! Come diamine ho fatto a non pensarci. Quando abbiamo messo insieme il castello, ho trasferito qui tutti i libri della biblioteca dello zio. Compreso “Antichi incantesimi di protezione” dove sono descritti tutti gli effetti della maledizione τρῆμα; ma gli ingredienti per il contro incantesimo no, quelli erano elencati su un foglietto a parte. Dev’essere scivolato fuori dal libro senza che me ne accorgessi, forse mentre lo portavo via dal mulino. Devo andare a controllare-.

Mentre parlava, il mago si alzò dal letto, seppur con una certa fatica, e si vestì senza molti accorgimenti.

Calcifer sghignazzò divertito -Sai, pensandoci bene, qualcosa di buono questa maledizione l’ha fatto.

E’ la prima volta, da quando noi ti conosciamo, che non passi ore e ore davanti allo specchio e ti prepari tanto in fretta e trasandatamente-.

-Talvolta la necessità dispensa dal decoro- rispose prontamente Howl afferrando la sua elegante giacca a rombi color oro e viola, e appoggiandosela sulle spalle con teatralità.

-Bisogna che ci muoviamo, non riuscirò a tenere a bada il dolore per molto. Mentre sono al mulino assicurati che il castello e il resto della famiglia siano al sicuro, d’accordo?-, il demone annuì con veemenza, poi, dopo averlo investito con un’ultima ondata di calore, lo seguì al piano di sotto.

 

-Signor Howl sta uscendo?- domandò il piccolo Markle con gli occhi ancora impastati di sonno, incrociandolo in corridoio mentre si dirigeva a passi veloci verso l’ingresso.

Il mago non rispose ma si limitò ad annuire con un cenno del capo, poi girò il pomello di legno della sua porta magica con decisione, e la rotella colorata che regolava l’accesso ai vari luoghi da lui prescelti in precedenza, si installò su una placca dal colore rosa con uno scatto meccanico.

Non aveva ancora messo piede fuori che si ritrovò faccia a faccia con Sophie, sua agguerritissima donna delle pulizie, sua fittizia signora madre, nonché sua splendida e incantevole fidanzata.

La ragazza stringeva fra le mani un grazioso mazzolino di fiori, ce n’erano davvero di tutti i tipi. Dalle margherite alle primule, dalle malve ai ranuncoli, dai papaveri alle orchidee angelo; tutti erano meravigliosamente freschi e colorati, e tutti, erano stati appena colti dai fertili prati del loro preziosissimo giardino segreto.

Sophie gli rivolse un’occhiata guardinga.

I suoi capelli argentei, lunghi fino alle spalle, erano raccolti in una treccia spettinata, lasciando sfuggire qua e là qualche ciocca ribelle, che se possibile, metteva ancor più in risalto i suoi splendidi occhi scuri, incorniciando alla perfezione i tratti ancora fanciulleschi del suo volto delicato.

Howl sorrise d’istinto, quella mattina la sua Sophie era ancora più bella del solito.

-Dove pensi di andare grande mago? Da qui non si esce, non prima di aver fatto colazione almeno- lo bloccò immediatamente la ragazza costringendolo a indietreggiare nuovamente verso l’interno.

Howl le posò un bacio sfuggente sulle labbra, non aveva tempo per mettersi a discutere con lei.

Ogni minuto che passava sentiva le forze scivolargli sempre più via dal corpo, e il dolore si faceva più intenso rendendo ancora più faticosi i suoi tentativi di ignorarlo. Anche i suoi incantesimi di invisibilità erano diventati più deboli, presto non avrebbe avuto più energia per controllarli.

-Sophie, perdonami, ma devo sbrigare una faccenda importante, non ci metterò molto te lo prometto- le disse con voce dolce, sfiorandole una guancia rosea e facendola istantaneamente avvampare.

Quando Howl le regalava quelle tiepide carezze così tenere e rassicuranti, Sophie si scioglieva come neve al sole. Era un tocco, un contatto così delicato, così semplice, così infantile… ma per lei valeva più di mille parole.

Tuttavia, poco prima di chiudersi la porta alle spalle, il mago fu nuovamente investito dai brividi e, per un breve momento, Sophie credette di averlo visto accasciarsi sul prato fiorito del giardino, ma non riuscì ad accertarsene perché Calcifer si affrettò a distrarla, attirando la sua attenzione con una lunga fiammata.

-Allora? Io sono pronto, prepariamo la colazione?- sorrise, esortando la ragazza a prendere il padellino che in precedenza aveva abbandonato sul tavolo. Sophie annuì un po’ stupita. Calcifer si lamentava sempre di essere utilizzato come fornello, invece quella mattina… sembrava quasi che ne fosse felice. Il suo strano atteggiamento dunque non era passato inosservato, e questo portò Sophie a porgli quella domanda fatidica che ormai non gli rivolgeva più da molto tempo. -Dì un po’ Calcifer, tu e Howl state di nuovo combinando qualcosa?-, -Insomma cosa vai farneticando?! Noi non combiniamo proprio nulla. L’unica cosa che “noi” facciamo, in questo assurdo e vecchio castello, è essere continuamente bistrattati da tutti quanti voi.

Noi! Che siamo un potentissimo demone del fuoco, ridotti a fare da caldaia a quel mago “assurdamente” vanitoso, per cosa poi? Per rischiare continuamente di spegnerci a causa delle tue “assurdissime” pulizie giornaliere. Perfino quando aiutiamo a preparare la colazione, nessuno che ci dice mai un grazie- sbottò il demone con un sbuffo di fumo, cercando di apparire il più convincente possibile.

Sophie si lasciò scappare una risatina soffocata.

-Hai proprio ragione, scusami. E’ che io… sono un po’ preoccupata per Howl, sai… continua a leggere quel libro tutto il giorno, senza neanche fermarsi per mangiare. Esce di nascosto per andare chissà dove, e sembra perfino meno… imbellettato del solito- mormorò infine, porgendo al demone un piccolo ceppo di legno per dimostrargli la sua gratitudine.

Calcifer sospirò e le sue fiamme si rimpicciolirono per qualche secondo prima di afferrarlo.

In verità, anche lui era piuttosto preoccupato.

Cosa sarebbe potuto succedere se Howl non fosse riuscito a ritrovare quell’incantesimo in tempo non voleva neanche immaginarlo.

Tuttavia, almeno per il momento, era decisamente meglio che Sophie e Markle rimanessero all’oscuro di quella storia. Si sarebbero preoccupati di sicuro, e Calcifer sapeva perfettamente che Howl non voleva far sentire in colpa il suo giovane apprendista, tanto meno far soffrire la sua adorata e bellissima Sophie.

 

-Sta tranquilla, vedrai che stasera tornerà il solito mago spocchioso di sempre- borbottò, più rivolto a sé stesso che a Sophie; poi si rannicchiò in fondo al focolare per consumare il nuovo delizioso ceppetto.

   
 
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