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Autore: NIHAL_JOHNSON    30/04/2020    2 recensioni
Hermione si avvicinò a Ron e con la luce della candela notò che i gemelli Weasley dormivano in due letti dall’altra parte della stanza.
“Cosa ci fanno loro nella stanza di Ron?”
“L’hanno lasciata a degli ospiti che vengono alla partita.” Sbadigliò Harry, “cosa stai facendo?”
“Sta a vedere.” Sussurrò lei maligna.
Si avvicinò al letto di uno dei due, osservando bene il suo volto addormentato profondamente. Era senz’altro Fred. Dormiva sereno, aveva fatto crescere i capelli ed erano fiamme di fuoco sparse sul cuscino. Hermione avvertì l’impulso di sfiorarli e toglierli un ciuffo ribelle dalla fronte.
“Ma che diavolo ti prende Hermione?” Si chiese scuotendo la testa. Si avvicinò lentamente fino a che fu ad un soffio dal suo volto.
“FRED WEASLEY! MAMMA HA SCOPERTO I NOSTRI ESPERIMENTI!” Gridò a pieni polmoni imitando la voce più profonda di George.
Fred scattò a sedere sbarrando gli occhi, “No, no, no! George nascondi le prove!” Gridò spaventato e ancora mezzo addormentato.
Come nasce l'amore tra Fred ed Hermione, tra battibecchi, frecciatine, sguardi... ma sembra non esserci davvero speranza, finché tre anime buone non interverranno in loro aiuto, con una piccola... spinta.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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CAPITOLO DODICI
 
QUARTO ANNO: HOGWARTS

 
 
 
 
La Seconda Prova arrivò con fine Marzo. In quei tre mesi Hermione si era dedicata molto allo studio, cercando di coinvolgere Harry e Ron, ma senza molta fortuna.
Harry era completamente preso dal cercare di trovare un modo per poter respirare sott’acqua durante la prova, una volta che aveva risolto l’indizio grazie a Cedric. Ed Hermione non poteva dargli certo torto, era terrorizzato.
Inoltre era esentato dagli esami finali, a causa del Torneo, cosa che aveva suscitato non poca invidia in Ron.
La sera prima della prova, ancora non avevano trovato una soluzione. Hermione in biblioteca aveva passato ore a cercare un modo, ma non trovò niente di lontanamente utile per la loro situazione.  
 
Lei e Ron stavano camminando in corridoio dopo cena, tornando dall’ennesima infruttuosa ricerca in biblioteca, diretti in Sala Comune. Avevano lasciato Harry con Neville per aiutarlo a rimettere tutto a posto, non aveva molta voglia di andare subito a letto. Incrociarono i gemelli che si unirono a loro contenti.
“Perché così allegri?”
“Abbiamo scommesso su Cedric per la Prova.”
Hermione e Ron li guardarono male.
“Che c’è? Cedric ha più possibilità questa volta.”
“Vittoria assicurata.”
“Siete tremendi.”
“Sono solo calcoli…”
La strada fu loro sbarrata dalla professoressa McGranitt, leggermente agitata.
“Oh, vi ho trovati. Siete scappati subito dopo cena.”
“Stavamo aiutando Harry in biblioteca professoressa, per la prova.” Rispose la ragazza abbattuta.
“Oh vedrete che Potter se la caverà, come sempre del resto. C’è una cosa molto importante di cui dobbiamo parlare ora. Seguitemi nell’ufficio del preside.”
Tutti avanzarono dietro di lei, ma bloccò i gemelli Weasley, “mi spiace, ma temo che riguardi solo il signor Weasley e la signorina Granger.”
I gemelli iniziarono a lamentarsi e a pestare i piedi a terra, “uffa! Vogliamo sapere anche noi!”
“Lei è cattiva…Riguarda la prova?” Chiese uno dei due con gli occhi che luccicavano.
“Ce lo deve dire, non ci può trattare così!”
La McGranitt li zittì con un gesto, loro ridacchiarono sotto i baffi, sforzandosi di rimanere seri.
“Se non andate in Sala Comune adesso vi trasformo in due orologi da taschino.” Alzò la voce aspra.
“Così ci porterebbe sempre dietro con lei?” Domandò sorridente George, le mani dietro la schiena e uno sguardo innocente.
“Non può proprio fare a meno di noi.” Rise Fred ammiccante.
La McGranitt alzò gli occhi al cielo, e spinse via Ron ed Hermione confusi. “Solo un anno Minerva, solo un anno…”
“Non dica così!” Gridò George, “lei sarà molto triste quando ce ne andremo.”
“Le mancheremo da morire.”
“Non ci contate.” Gridò in rimando lei, “finalmente potrò avere delle classi normali.”
I due risero e se ne andarono in Sala Comune.
 
 
 
Passarono la sera vicino al camino a scrivere appunti per una nuova invenzione, Lee dava una mano.
Quando erano arrivati, le poltrone migliori vicino al fuoco erano occupate da due ragazzini del primo anno, che i gemelli avevano sollevato di peso e avevano scacciato con un gesto della mano.
“Sciò nanetto.”
“Pussa via.”
Avevano preso comodamente posto davanti al camino e si erano messi a scrivere insieme, dandosi consigli e idee a vicenda.
Fred di tanto in tanto, lanciava un’occhiata fugace al ritratto, come se aspettasse qualcuno. Guardò l’ora: mezzanotte passata. Ancora non erano tornati.
“Fred! Lo so che non fai altro che pensare a lei, ma mi serviresti qui sul pianeta stiamo cercando di trovare un modo per fare una montagna di soldi, grazie.”
Fred si riscosse e guardò George preoccupato.
“Dove credi che siano?”
“Sta tranquillo, sono con la McGranitt e Silente, cosa vuoi che gli capiti?”
Fred si sforzò di sorridere, ma la sua preoccupazione era ancora visibile. Cercò di non pensarci e tornò alla sua pergamena.
 


 
 
§
 
 
 
La mattina dopo la Prova si sarebbe svolta sul Lago Nero, subito dopo colazione.
Fred e George, seduti al tavolo gustavano le loro frittelle allegri, iniziando a sproloquiare scommesse a destra e a manca.
“Ehi Seamus, allora?”
“Non saprei.”
“Oh andiamo è vittoria sicura.”
“Va bene, quattro galeoni su Cedric, poi Harry, Fleur e Krum.
“Grande.” Disse George appuntando il suo nome.
“E tu Dean?”
“Io punto su Harry primo.”
“Io Krum primo, Fleur seconda, Potter terzo. Un galeone.” Intervenne Cormac.
“Segna Fred. Fred?”
Il ragazzo si era distratto e stava fissando la panca vuota dove avrebbero dovuto essere seduti i tre. Mancava anche Harry e ora che ci faceva caso, mancavano tutti i campioni. Ma perché Ron ed Hermione?
George fece schioccare le dita davanti al suo naso. “Terra chiama Fred, ci sei?”
Fred si riscosse, “si scusa,” e iniziò a segnare i nomi a tutta velocità, tornando a sorridere.
 

Sulla strada per il Lago Nero continuarono a far girare scommesse su tutti i campioni, raccogliendo moltissimi nomi.
“Chi scommette?”
“Chi scommette?”
“Su dai non siate timidi!”
“Tre giovanotti…”
“…una dama!”
“Vanno giù in quattro.”
“Ma tornano su in quattro?”
Ginny li superò urtandoli e guardandoli con sprezzo. “Non siate così maligni.”
I due si fissarono, poi si voltarono di nuovo, continuando a gridare.
“Su Fleur dieci a uno!”
“Dai tu con quella faccia, su chi punti?”
“Fleur. Un galeone.”
“Ottima scelta.”
 

Sullo stand costruito in legno sulle acque al centro del Lago Nero, i gemelli presero posto scostando un piccolo Colin Canon, che faceva fotografie a tutto, vicino a Lee.
Poco distante c’era anche Malfoy, insieme a Tiger e Goyle, e si guardava intorno preoccupato.
Fred sospirò e si sporse verso George.
“Allora quanto abbiamo raccolto?”
“Trentaquattro scommesse totali.”
Fred fischiò, “oggi ci portiamo a casa un bel gruzzoletto.”
I quattro campioni si avvicinarono al bordo, il cannone suonò e si lanciarono tutti in acqua. Harry fu più che altro spinto.
Sparirono sotto la superficie, che tornò piatta come l’olio.
I gemelli appoggiarono il mento sulle braccia stese sul parapetto e sbuffarono. Silente chiacchierava amabilmente con Piton e la McGranitt.
“Ma a Silente non fa mai paura niente?” Domandò ironico George. Fred rise, “no sembra più tranquillo ora di quando è a tavola a mangiare.”
“Avete visto Ron?” Chiese Neville dietro di loro.
“No.”
“Anche Hermione è sparita, Calì mi ha detto che non è rientrata stanotte. Come Ron.” Disse Neville affranto, tornando da Dean.
Il cuore di Fred fece un balzo in gola, che gli si seccò. Deglutì e ritornò a guardare Silente. Era tranquillo, se lo era andava tutto bene. Anche se non ne era poi tanto sicuro.
Improvvisamente la voce del preside si levò amplificata nell’aria. La signorina Delacour aveva abbandonato la prova, e si era posizionata automaticamente quarta.
Passò ancora del tempo. L’orologio segnava dieci minuti allo scadere dell’ora.
Improvvisamente dall’acqua spuntò Cedric annaspando, tenendo stretta Cho Chang a lui.
Metà delle tribune gridarono di gioia. I Weasley sorrisero. Avevano scommesso primo Cedric, secondo Harry, terzo Krum e Fleur quarta. Mancava solo vedere chi sarebbe arrivato primo tra Harry e Krum.
I due nuotarono fino alla scaletta e li avvolsero in degli asciugamani. Cedric esultava di gioia.
A cinque minuti dallo scadere del tempo, Krum riemerse. Spuntò dall’acqua annaspando anche Hermione. Fred ebbe un sussulto e si sporse per guardarla. Qualcuno l’aiutò a salire sul pontile. Era fradicia, vestita come la sera prima. Fred si tranquillizzò e sorrise.
Solo un minuto.
Hermione si era avvolta in un asciugamano bianco, i capelli mossi bagnati erano sciolti.
Quando la lancetta rintoccò lo scadere dell’ora, Ron e una ragazzina bionda, la sorellina di Fleur riemersero insieme. Il rosso l’aiutò a nuotare fino alla scaletta.
Fleur si precipitò verso di loro, in aiuto. Baciò Ron sulle guance e si dedicò alla sorellina. Il rosso rimane imbambolato a sfiorarsi la pelle del viso con aria sognante.
“Che sfigato.” Commentarono i due gemelli, scatenando delle risate tutte intorno.
Malfoy sorrise, si, loro non erano niente male.
Hermione era molto preoccupata. Harry non era riemerso con loro. Anche i professori iniziarono ad agitarsi. La ragazza si era avvicinata al bordo del pontile per cercare di intravedere Harry.
Qualche secondo dopo il ragazzo dai capelli neri riemerse saltando direttamente sul pontile di legno, sputacchiando acqua e ansimando.
“Harry!” Gridò Silente, “qualcuno gli dia un asciugamano.”
Tutti si riunirono intorno a lui, compresa Hermione che gli diede anche il suo asciugamano.
“Mi spiace Weasley, è arrivato prima Krum.” La voce di Malfoy arrivò da poco lontano. Non l’aveva detto con tono tagliente. I due gemelli si sporsero.
“Aspetta e vedrai.”
“Cosa potrà accadere? Potter è arrivato terzo.”
“Dimentichi una cosa.”
“Che cosa?”
“Che Harry se la cava sempre, in un modo o nell’altro. Sangue freddo, coraggio, tempra, enorme botta di culo… Chiamalo come vuoi.” Dissero in coro i gemelli convinti, facendo sorridere Draco, che voltò la testa verso il basso.
Un attimo dopo la voce di Silente tuonò di nuovo: “Il campione di questa prova, è il signor Diggory!”
Tutti applaudirono entusiasti, anche Harry da sotto l’asciugamano. I gemelli si guardarono furbi.
“Ma sappiamo che il signor Potter sarebbe arrivato primo, se non avesse salvato non solo il signor Weasley, ma anche un altro ostaggio. Abbiamo dunque deciso di premiarlo con il secondo posto!”
Le tribune esplosero di applausi e grida. Malfoy guardò i gemelli che indicarono con un dito Silente, che aggiunse: “per l’eccezionale fibra morale!”
Schioccarono entrambi le dita all’unisono, “eccolo lì. Fibra morale.” Ripetettero in coro i gemelli.
Malfoy rise e scosse la testa mentre vedeva i gemelli farsi largo verso le scale gridando a pieni polmoni.
“Sgancia Seamus, non fare quella faccia.”
“Ehi tu non scappare, ti ho riconosciuto. Vediamo…un galeone, da qua.”
“Anche tu Dean, due galeoni.”
“Grazie…”
 
 
§
 
 
 
 
Quella sera in Sala Comune festeggiarono la vittoria del secondo posto di Harry, inneggiando più volte alla sua “fibra morale.”
Hermione era ancora infreddolita per il lungo bagno nelle acque fredde del lago.
Era seduta su una poltrona, ad osservare metà Casa Grifondoro raccolta intorno ad Harry a complimentarsi, dare pacche sulla schiena e chiedere delle sirene nel Lago.
Harry era appena riuscito a sgattaiolare via, quando i gemelli lo presero sottobraccio e lo trascinarono al tavolo che era stato allestito come buffet.
“Ecco Harry.”
“Prendi questo.”
Dissero porgendogli un bicchierino pieno di Whiskey Incendiario.
“Te lo meriti.”
“Dopo aver lottato contro uno sciame di sirene impazzite.”
“Quanta fibra morale…”
Hermione tossicchiò dalla poltrona, “in teoria si dice banco un insieme di creature marine.” Disse con tono saccente.
I tre si voltarono verso di lei.
“Hai sentito qualcosa Fred?”
“No George, solo il suono di qualcosa di molto fastidioso.”
Risero di scherno alla ragazza e diedero una pacca sulla schiena a Harry, il quale buttò giù il bicchierino, tossendo come un matto. La gola in fiamme.
“Ma che bravo.”
“Harry non dovrebbe bere… non ha diciassette anni.”
“Nemmeno noi.” Dissero in coro i gemelli facendo spallucce; alzarono i bicchieri e brindarono, buttandoli giù tutto d’un colpo.
Fecero un sonoro verso di soddisfazione. “A Harry, e alla sua fibra morale.”
Hermione sbuffò irritata e si voltò dall’altra parte. Ron era stravaccato sulla poltrona davanti alla sua. Le sorrise timidamente, lei ricambiò.
“Sei stato coraggioso oggi.”
“Non ho fatto nulla di che…però si lo sono stato.”
Risero entrambi, ma furono interrotti dai gemelli che si avvicinarono ad Hermione guardinghi, gli occhi spalancati, studiandola come se avessero appena scoperto una nuova specie. La ragazza li fissava perplessa e leggermente impaurita.
“Ommioddio George hai visto…?” Mormoravano mentre aggiravano la sua poltrona e si avvicinavano.
“Si Fred. Non ci posso credere…”
“Tu… Ommioddio ma tu sei una ragazza!” Gridò Fred afferrandole il volto e scuotendola con vigore. Poi scoppiarono e ridere e Fred si lasciò cadere di schiena su Hermione a peso morto, schiacciandola sulla poltrona.
“Ah ah molto divertente,” commentò Ron indispettito. George lo afferrò e gli strofinò forte un pungo sulla testa, bloccandolo con un solo braccio.
Hermione era schiacciata sotto Fred e lo guardava male, cercando di respirare.
“Levati, pesi un quintale…”
Fred si voltò a guardarla e mosse velocemente le sopracciglia, “ringrazia gli allenamenti di Quidditch.”
In effetti la ragazza sentiva i muscoli della schiena e del fondoschiena del ragazzo sodi e vigorosi contro di lei. Perse lucidità un momento, le girò la testa. Poi si risvegliò, e pizzicò forte il braccio di Fred che riusciva a raggiungere schiacciata in quel modo. Il ragazzo gridò un “ahia” e si alzò alla velocità della luce.
Si massaggiò il braccio guardandola ferito, “ehi quelle sono armi di distruzione.”
“Ricordatelo la prossima volta.” Sorrise lei e raggiunse Ginny dall’altra parte della stanza, che stava cercando un po’ di Whiskey Incendiario avanzato in dei bicchierini abbandonati; Hermione glieli tolse da davanti e iniziò a dirgliene quattro.
Fred rimase a fissarla per un po’, anche se non sentiva quello che diceva poteva immaginarlo. George si affiancò a lui.
“Non ci provare di nuovo a bere di nascosto!”
“Ma mamma!”
“Niente ma! Sei troppo piccola per bere.” Iniziarono a parlare sopra le loro bocche, doppiando la conversazione e imitandole con marcata voce acuta. Trattenendo una risata di tanto in tanto.
“Guarda che tu hai solo un anno più di me.”
“Un anno e tre mesi signorina. Se non fai quello che ti dico, te la vedrai con me.”
“Sei noiosa.”
“Porta rispetto a tua madre!”
Risero a crepa pelle per quello spettacolino, poi Katie e Alicia distrassero Fred, che iniziò a chiacchierare con loro.
George sospirò guardando Hermione. La ragazza sorrideva e cacciava via Ginny dal tavolo. Poi si girò leggermente verso Fred e si mise una ciocca dietro l’orecchio. Lo guardò di sfuggita e il suo sorriso si incrinò.
Poi salutò e andò di sopra, seguita da un’affranta Ginny.
George scosse la testa. Qualcuno doveva fare qualcosa. Quei due erano così inetti da non vedere l’ovvietà della situazione anche sbattuta in piena faccia. Gli serviva aiuto.
 
 
 
Hermione si coricò a letto finalmente rilassata. L’ultima prova si sarebbe tenuta a metà giugno, dopo gli esami. Per fortuna fino a quel momento avrebbe dovuto pensare solo a studiare.
Magari Harry avrebbe vinto per davvero. Sarebbe finito tutto bene, e avrebbe superato la Terza Prova, ne aveva la stoffa. O al massimo non avrebbe vinto, ma poco importava. Tutto quello che Hermione voleva era che stesse bene e che non corresse più rischi.
Forse non doveva preoccuparsi così tanto, e così si addormentò serena, senza sapere quello che sarebbe accaduto di lì a pochi mesi.
Qualcosa che avrebbe cambiato le loro vite per sempre.
 
 
 
 
§
 
 
 
 
 
 
Fred era seduto sulle tegole del tetto. Lo stesso luogo che aveva scoperto con George e dove aveva portato Hermione quella notte.
Lì andava quando voleva stare solo.
Aveva le gambe piegate strette tra le braccia, e fissava il labirinto lontano, oltre il Lago, che avevano costruito per la Terza Prova.
Lì, dove era morto Cedric, il giorno prima.
Lui, George, Ron, Hermione, Lee e tutti gli altri avevano atteso per ore il ritorno del vincitore. Poi si erano Smaterializzati Harry e Cedric, ma non erano felici. Subito avevano capito che c’era qualcosa che non andava. Harry piangeva disperato, stretto al corpo di Cedric, immobile e senza vita a terra.
“E’ tornato! Voldemort è tornato!” Gridava tra le lacrime. C’era chi urlava, chi piangeva, chi fissava senza muovere un muscolo.
Amos si era liberato in un urlo straziante, davanti al corpo del figlio. Harry fu portato via, ma Draco aveva notato qualcosa di sospetto in Moody che lo trascinava via così, ed era andato dal professor Piton, che si era gettato all’inseguimento insieme a Silente e la McGranitt.
Hermione piangeva in silenzio, senza emettere un suono, si strinse ai gemelli, che ricambiarono la stretta, incapaci di respirare.
 
E ora Fred era lì. Solo. Era felice che Harry fosse salvo. Ma nessuno era più al sicuro. Era cominciato qualcosa quella notte, con il ritorno di Voldemort. Lui, come George, credeva ciecamente ad Harry, sapeva che non mentiva. E si ripromise di stargli vicino sempre.
Ma Cedric non ce l’aveva fatta. Il suo amico, un compagno di scuola da sei anni.
Le labbra di Fred fremettero e ricacciò indietro le lacrime. Silente aveva ragione nel suo discorso. La memoria di Cedric doveva rimanere vivida nei loro cuori, così come il motivo per cui era morto, per non dimenticare a cosa stavano andando incontro.
“Fred?” Una voce piacevolmente famigliare lo distrasse dai suoi pensieri.
Si voltò. Hermione era in piedi davanti alla finestrella, lo sguardo triste, sembrava rimpicciolita sotto il peso di tutto quello che era successo. Eppure sembrava ancora più forte e fiera.
Si avvicinò lentamente e si sedette accanto a lui.
“Cosa fai qui?”
“Potrei farti la stessa domanda.” Disse lui con un mezzo sorriso.
“Dov’è George?”
“Oh, lui voleva rimanere solo, e anche io. Così ci siamo divisi.”
Hermione si riscosse, sentendosi di troppo, “scusa Fred, me ne vado hai ragione…” si puntellò con le mani, ma il ragazzo la bloccò.
“Non te ne andare ti prego.” La supplicò, Hermione sorrise debolmente e si accucciò accanto a lui.
“Stai bene?” La domanda arrivò, pungente, dolorosa. Perché gli faceva pensare a tutto.
Fred chiuse gli occhi e sfoggiò il suo sorriso migliore, molto forzato però questa volta. “Alla grande, mi stavo godendo la vista prima di partire.”
“Fred…” La voce di Hermione risuonò dolce nell’aria. Lei infilò un braccio sotto a quello di Fred e gli strinse forte la mano. Bastò quel gesto, puro, delicato, e lo sguardo carico di sofferenza come il suo che gli rivolse, a farlo crollare. A far crollare tutte le barriere.
“Perché è dovuto morire? Hermione perché? Era così gentile, e… non lui. Chi sarà il prossimo? Tu? Ron? George? E’ cominciato qualcosa che non possiamo più fermare...” La voce gli si spezzò al solo pensiero che potesse capitare qualcosa a loro.
Hermione non disse nulla, lo strinse a sé, e lui affondò il viso sul suo petto, lasciandosi andare ad un pianto disperato. Si liberò di tutto quel peso, e di quella paura che da solo non riusciva a portare, così Hermione si fece carico di una parte di essa, alleggerendo il ragazzo. Continuò a stringerlo, sempre più forte, mentre lui singhiozzava tra le sue braccia confortanti.
Non aveva mai pianto così, ma sentiva di poter essere sé stesso con lei, anche con tutte le sue paure.
Rimasero così a lungo, condividendo quel momento di dolore.
Hermione si avvicinò con il viso al suo e lo guardò con fermezza negli occhi, “si Fred è tutto diverso ora. E forse non sarà mai più come prima. Ma noi siamo ancora qua, ed è rimasto molto, tutto per cui combattere. E noi lo faremo insieme.”
L’aveva detto con una sicurezza tale che Fred, capì immediatamente che aveva ragione. Al mondo c’era tanto per cui combattere ancora, per cui lottare e vincere. E vide la differenza tra loro e il Signore Oscuro: l’amore. L’amicizia. La famiglia. Ecco per che cosa avrebbero combattuto, fino alla fine.
Fred la strinse ancora, incapace di parlare, per farle capire che aveva ragione, e che aveva capito.
Poi si alzarono lentamente e scesero nel cortile della scuola. Dove tutti si stavano salutando, tra scuole diverse e no, per augurarsi buone vacanze.
Nuove amicizie, nuovi amori. Tanti ricordi belli e brutti. Era racchiuso tutto in quel momento.
Fred ed Hermione raggiunsero Harry, Ron e George che erano in disparte, dietro a delle colonne, e parlavano tra loro.
“Oh eccoli, dove eravate finiti?” Chiese Ron.
Fred ed Hermione si guardarono, lui abbassò gli occhi.
Hermione sorrise innocente, “oh Fred mi ha incontrata in un corridoio a piangere, e mi ha consolata. Per questo ci abbiamo messo tanto.”
Alzò lo sguardo su di lui e Fred ricambiò, si sorrisero.
Fred andò ad abbracciare George, non si dissero nulla, ma si capirono come sempre.
Si scambiarono poi pochi cenni d’assenso, parlottando a bassa voce.
“Cosa state complottando voi due?” Chiese Ron curioso.
“Oh niente,” si voltarono i gemelli.
“Solo che abbiamo deciso che il negozio di scherzi può aspettare…”
“Quello che volete aprire da tutta una vita?”
“Si abbiamo dato i soldi della vincita delle scommesse alla famiglia di Cedric,” “…per il funerale.”
Tutti sorrisero e guardarono a terra.
“Comunque i soldi non ci sarebbero mai bastati comunque.”
“Vorrà dire che dopo la scuola faremo qualche lavoro per guadagnare di nuovo qualcosa.”
“Se ci tocca anche al Ministero.”
“No ti prego, al Ministero no…”
Poi Harry tossicchiò e li interruppe. Si avvicinò e porse loro un foglio.
Fred e George lo guardarono perplessi e sbarrarono gli occhi e le bocca, esterrefatti.
“Cosa diavolo è questo?”
“Harry no…”
“Questa è…”
“La mia vittoria del Torneo Tre Maghi.” Disse lui tranquillamente.
“Mille galeoni?” Scandirono i gemelli in coro, ridando il foglio a Harry, che lo allontanò con una mano.
“Sono vostri.”
“No Harry.”
“Non possiamo accettarli.”
“Invece dovete. Io non ne ho bisogno. Vi basteranno per comprare il posto e copriranno anche qualche spesa iniziale…”
Fred e George rimasero senza parole.
“Harry non vogliamo.”
“Non adesso.” Riuscirono a dire poi. Facendo bene intendere cosa volevano dire.
Harry si avvicinò calmo a loro e gli mise le mani sulle rispettive spalle. “Invece è proprio per questo che dovete aprirlo. Ora. C’è bisogno di un posto così adesso.”
“Però prima finite l’ultimo anno.” Spuntò la voce di Hermione da dietro Harry. I due si aprirono in due enormi sorrisi e abbracciarono Harry con foga, che ricambiò felice di quel momento.
“Grazie Harry.”
“Non sai quanto questo conti per noi.”
Il ragazzo sorrise e si avviò verso l’arco dietro di loro che apriva una vista sul parco davanti al castello.
Gli altri lo seguirono poco distanti.
“Hermione quest’estate ad Agosto devi venire a trovarci.” Disse Ron allegro. “Ginny sarà entusiasta.”
“Si mi piacerebbe molto, grazie.”
“Saranno tutti entusiasti.”
“Non proprio tutti.” Mormorò uno dei gemelli dietro di loro.
“Chi vuole questa rompi-bolidi tra i piedi tutto il giorno?”
“A sgridarci su ogni piccola cosa?”
“E sabotare ogni nostro scherzo?”
Hermione sorrise senza voltarsi, appoggiata al bordo di pietra della finestra, ripensando allo scherzo fatto con Fred. Anche la mente di lui tornò a quel ritorno.
“Chissà, magari sarà più divertente del previsto…” mormorò scherzoso George.
“Non ci contare fratellino. Ci annoierà a morte. Leggerà tutto il giorno. E costringerà pure noi…” Borbottò Fred scherzoso.
“Potrei sorprendervi invece. Cercate di non farmi arrabbiare.” Ribatté lei fissando la carrozza che si muoveva nel prato.
“Far arrabbiare Hermione Granger?”
“E quando mai?”
“Ovvio che non lo faremo, tranquilla. Saremo due angeli.”
George guardò preoccupato Fred da dietro la schiena della strega, e lui fece una smorfia del tipo: “tranquillo scherzavo.”
Poi si avvicinarono con il viso, piegandosi ai lati del volto di Hermione e bisbigliarono: “saremo il tuo incubo.”
La ragazza rise e tutti insieme guardarono le due scuole partire insieme, dirette a casa loro.
“Preparati.”
“Ci sarà da divertirsi…”
 
 
 
 
 
 
 
 



NOTA DELL’AUTRICE: Ciao gente! Per la seconda prova ho usato alcuni dialoghi spiaccicati al film, ma solo perché mi piacciono da impazzire (come le scommesse dei gemelli o la ”fibra morale” di Silente.)
Con questo capitolo si conclude il quarto anno. Sono successe moltissime cose e il rapporto di Hermione e Fred sta man mano cambiando sempre di più, cosa succederà in estate e durante il quinto anno? Lo vedrete molto presto…
Anche il personaggio di Draco diventerà qualcosa di fondamentale.
Ho anche cambiato un po’ le regole magiche, ovvero che non è proibito fare magie fuori da scuola, (soprattutto i gemelli che se ne sono sempre fregati per i loro esperimenti) ma solo davanti ai Babbani.
Fatemi sapere cosa ne pensate che come ormai sapete, mi fa super piacere. Al prossimo capitolo! Aggiornerò al più presto.
   
 
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