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Autore: AzaB    10/08/2009    6 recensioni
1.Scegli un personaggio, una coppia o un fandom. 2.Apri la tua cartella di musica e seleziona la modalità di riproduzione casuale e fai partire. 3.Scrivi una drabble-flashfic che sia collegata alla canzone che sta andando. Hai tempo fino al termine della canzone per terminare la drabble: inizi con l’inizio della canzone e finisci quando finisce, niente esitazioni! Non importa quanto scombussolata è la tua drabble. 4.Scrivine 10, poi pubblicale.
Genere: Malinconico, Comico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Severus Piton, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SUMMER SONG

 

Nome autore: Azah Black
Titolo della storia: SUMMER SONG
Rating: Verde
Sintesi/commento dell'autore:  Sirius alle prese con una Babbana un po’.. ”originale”.
Il titolo è un omaggio a un brano di Joe Satriani, che mi ha ispirato durante la scrittura e che reputo la colonna sonora ideale per la lettura.

Partecipante al concorso “Double drabble for a Marauder in troubles!" indetto da Danyan

 

 

 

Sole.
Estate.
Profumo di grano appena tagliato.
Strade di campagna.
Che paesaggio intorno a me!
Solo io e lei… la mia piccola. L’avrei protetta a qualsiasi costo.
Me ne prendevo cura da solo, da quando era piombata nella mia vita.
Era un ulteriore modo per ribadire alla mia purissima famiglia quanto fossi diverso.
Che reazione, la prima volta che mi videro con lei.
Ricordo la voce e lo sguardo orripilato di mia madre: -”Ma..ma è una Babbana?!”-
Non riuscii a trattenermi dal ghignarle in faccia.
Con lei mi sentivo libero.
Eravamo fatti per stare insieme.
Il mio sguardo era rivolto verso quella sottile linea coperta da foschia, l’avremmo raggiunta prima del tramonto.
-Oh, baby, fammi sognare!-
Ad un certo punto uno strano rumore..in aggiunta a quelli che di solito popolavano i nostri incontri.
Lo stridore si faceva sempre più forte e ad un certo punto vidi… uno pneumatico rotolare davanti a me.
Lo riconobbi. Era della mia amata.
Per miracolo evitai un albero, ma lei... oh!
Ero a piedi.
Duro colpo per la mia dignità, chiamai James.
Ricordo la sua fatica nel trattenere una risata quando lui venne a prendermi.
Ma non una parola
Non una parola, fino a casa.

  
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